Pirelli P Zero Race TLR SL 700x26c

Test di 9 mesi e 3.000 km per questi veloci copertoncini tubeless, sviluppati in collaborazione con i team professionistici Trek-Segafredo e BikeExchange, perfetti per le competizioni ma anche versatili, leggeri e molto performanti, per dare grandi soddisfazioni agli amatori grazie anche a un’ottima resistenza all’usura.


Le coperture per bici da corsa Pirelli P Zero Race TLR SL, come si intuisce dal nome e dalla sigla, sono nate per le competizioni più importanti, quelle dove anche il minimo dettaglio diventa fondamentale per costruire una vittoria di tappa o il successo in una grande classica.

Pirelli le definisce il “non plus ultra” in termini di velocità e tenuta in curva, in grado anche di fornire ottime prestazioni in termini di durata. Per fare un paragone con la F1 sarebbero delle coperture “Super Soft” con la durata delle “Hard”. Impossibile, direte voi. Possibile e anche realizzabile secondo Pirelli.

Queste caratteristiche, apparentemente in contrasto tra loro, hanno subito attirato la nostra attenzione e dato il via al nostro test. Abbiamo deciso di mettere alla prova le nuove P Zero Race TLR SL su qualsiasi terreno e in tutte le stagioni per vedere come vanno in condizioni reali, sottoposte all’uso abituale che possono farne gli amatori.

Per montarle abbiamo scelto delle ruote con il classico canale interno del cerchio da 17 mm, ruote che qualsiasi amatore potrebbe già possedere. Anche la dimensione in prova è quella più utilizzata: si tratta della versione con 26 mm di larghezza nominale che, sul nostro cerchio, arriva a 25.4 mm, 4 decimi oltre i 25 mm che sono ormai la norma per le bici da corsa.

Montate su cerchi dal canale più ampio la larghezza del copertoncino arriva ai 26 mm nominali ma, soprattutto, la spalla assume una forma diversa, meno arrotondata, per intenderci si passa da una sezione a “C” a una “U” rovesciata. Questa forma migliora ulteriormente l’assorbimento delle asperità dell’asfalto e la precisione di guida.

I test si sono svolti sulle strade della Brianza collinare, sulle salite della Coppa Agostoni e del Giro di Lombardia, con alcune puntate sulle Dolomiti prima delle restrizioni dovute alla pandemia. Temperature e condizioni dell’asfalto hanno messo severamente alla prova le nuove Pirelli, passando da 35°C estivi a 4°C nelle giornate più fredde, dall’asfalto bollente e abrasivo al viscido autunnale, alla pioggia e anche al gelido manto stradale tipico delle mattine invernali.

La prova è stata effettuata su copertoncini con sezione 26 mm, nel catalogo sono presenti sia la versione da 24 che quella più confortevole da 28.

La scelta delle tre misure è in linea con la vocazione racing di questi pneumatici. In tal modo si minimizzano le differenze di circonferenza (che si traducono in un allungamento dello sviluppo metrico) fra le tre sezioni disponibili. Dettaglio importantissimo quando nella preparazione si fa attenzione al minimo particolare.

Caatteristiche e Montaggio
Le P Zero Race TLR SL sono costruite su una carcassa in Nylon a 120 TPI, valore che sta diventando la norma per le coperture tubeless, capace di fornire un ottimo equilibrio tra flessibilità e dinamica di guida. La carcassa è costruita con il sistema TechWALL, studiato per garantire leggerezza, prevedibilità e protezione dalle forature grazie ad un apposito strato steso sotto al battistrada.

La mescola SmartEVO coniuga l’esperienza maturata nel motorsport con le esigenze dei migliori atleti ciclisti World Tour allo scopo di migliorare ulteriormente le ottime performance delle precedenti mescole. Utilizza tre compound di durezza diversa, ben visibili nelle nostre foto macro, per le diverse esigenze: scorrevolezza, appoggio e tenuta in curva. Sebbene le gomme siano prodotte in Francia (da Hutchinson), la mescola arriva direttamente da Pirelli che ne controlla e verifica direttamente la corretta produzione.

Il battistrada, votato alla velocità, è completamente slick e presenta due sole scanalature centrali allo scopo di migliorare scorrevolezza e direzionalità in tutte le condizioni meteo.

A una prima ispezione visiva le P Zero Race TLR SL presentano una costruzione molto curata. Il battistrada mostra durezza differente dal centro alla spalla. Le due scanalature sono poco profonde e sono probabilmente studiate per ottimizzare la velocità sul dritto e permettere una fase iniziale della piega più morbida.

La colorazione in prova è anche l’unica disponibile e presenta i fianchi neri su cui si staglia il logo Pirelli in bianco come sulle gomme usate in Formula 1. In posizione opposta troviamo la nomenclatura P Zero e la versione TLR (Tubeless Ready) SL (Super Light). Avremmo preferito una visibilità maggiore per le sigle di questa versione top di gamma, ma sono così tante che quasi certamente avrebbero creato confusione.

Nel catalogo Pirelli anche una versione più economica P Zero Velo TLR con maggiore propensione all’impiego di tutti i giorni, dalle caratteristiche meno esasperate, leggermente più pesante e con maggiore durata dichiarata.

Il montaggio dei copertoncini P Zero Race TLR SL è molto agevole e può essere eseguito facilmente a mani nude. Si agganciano in modo perfetto sul cerchio e tallonano senza problemi anche utilizzando una normale pompa da officina, a patto di usare una buona quantità di acqua e sapone come lubrificante tra cerchio e pneumatico.

Come tutte le coperture gomme Tubeless Ready è necessario aggiungere liquido sigillante per garantire la tenuta pneumatica. Per il nostro test abbiamo utilizzato 30 cl di lattice schiumoso Caffélatex di Effetto Mariposa, più che sufficiente per sigillare perfettamente il copertoncino e lasciare una riserva interna di liquido per chiudere eventuali forature.

Scheda Tecnica
• Peso rilevato: 252 grammi (dichiarato 245 gr.)
• Carcassa: 120 TPI nylon
• Mescola: SmartEVO
• Larghezza massima rilevata (senza carico verticale, pressione 7 bar): 25.4 mm
• Senso di rotazione: direzionale, indicato da una freccia
• Pressione massima consigliata: 7.5 bar (109 psi)
• Misure disponibili: 700x24c, 700x26c, 700x28c
Prezzo di listino: 74.90 euro

Graduatoria
Ogni prodotto sottoposto al nostro test riceve un giudizio sui vari aspetti funzionali oggettivamente determinabili. Estetica e prezzo non vengono considerati, in quanto ritenuti parametri frutto di valutazioni strettamente soggettive.
Questa la nostra scala dei valori.

Identikit
In ordine alfabetico le principali caratteristiche, con la nostra valutazione scaturita dalla prova.

• Assorbimento asperità
• Durata del battistrada
• Facilità di montaggio/smontaggio
• Prestazioni complessive sull’asciutto
• Prestazioni complessive sul bagnato
• Prestazioni complessive sul viscido
• Scorrevolezza






Sintesi dei Test
• Distanza complessiva percorsa: 2.973 km
• Periodo di utilizzo: dal 20/08/2020 al 26/05/2021
• Temperature di esercizio: da 0°C a +35°C
• Percorsi effettuati: misti, vallonati, montani
• Condizioni del fondo: manto stradale in condizioni variabili da liscio a molto rovinato, asfalto prevalentemente asciutto ma occasionalmente viscido, freddo e bagnato.
• Dati del tester: peso 72 kg (senza abbigliamento), peso bicicletta 6.8 kg (pedali inclusi), pressione di esercizio copertoncini 7 bar

On the roads
Le P Zero Race TLR SL sono pneumatici da competizione. Fin dalle prime pedalate trasmettono un buon feeling di guida e in poche curve si raggiunge una buon livello di confidenza, tale da permettere di sfruttare subito le grandi prestazioni, sia sull’asciutto che sul bagnato.

Pirelli ha però studiato le P Zero Race TLR SL anche per essere utilizzate dagli amatori nelle uscite di tutti i giorni. In queste condizioni poter contare su prestazioni extra è sempre un bel vantaggio. Sul dritto la scorrevolezza a livello Pro fa sempre piacere e in curva avere un margine molto alto è un fattore di sicurezza importante, oltre al divertimento nel misurarsi (e sopravanzare) gli abituali compagni di uscita.

In pianura
Veloci, scorrevoli ma soprattutto morbide e confortevoli sulle sconnessioni dell’asfalto sono le prime sensazioni che si provano pedalando sulle P Zero Race TLR SL, sensazioni che trovano conferme con il passare dei chilometri. La tenuta di strada nelle curve veloci è veramente ottima.

In salita
Scorrevoli, reattive nei cambi di ritmo, sono capaci di fornire sempre una trazione decisa anche alle pressioni di gonfiaggio più elevate. Queste coperture tubeless rendono al meglio con valori leggermente inferiori a quelli consigliati dalle tabelle Pirelli, in tali condizioni risultano più confortevoli e danno la sensazione di essere più scorrevoli. Le compagne ideali per gli scalatori.

In discesa
Sono state studiate per i Pro e si sente! In discesa le P Zero Race TLR SL danno il meglio di loro, scorrono veloci sul dritto e quando si avvicina la curva danno la sensazione di essere “calde” e pronte a entrare in azione. La lettura delle caratteristiche del fondo stradale è sempre impeccabile. In staccata sono solide, precise e permettono spazi di arresto decisamente contenuti. Scendono in piega con una progressione omogenea che infonde sicurezza di guida e in curva seguono fedelmente la traiettoria impostata. Nelle curve veloci offrono un appoggio consistente con un limite di aderenza molto alto. Sul bagnato, come tradizione Pirelli, le P Zero Race TLR SL si trovano a loro agio quasi come sull’asciutto e trasmettono grande confidenza di guida, solo gli spazi di frenata, inevitabilmente, si allungano un po’.

Estate/Inverno
Pirelli consiglia di non utilizzare le P Zero Race TLR SL in inverno e, in effetti, durante il nostro test abbiamo rilevato una diminuzione delle prestazioni con le temperature dell’asfalto più basse. Il margine di sicurezza è comunque garantito ma la gomma sembra diversa. Per usare una terminologia da F1, d’estate, con il sole a scaldare l’asfalto, la gomma va in temperatura e allora le prestazioni diventano “top”. Scorrevoli sul dritto, morbide sulle buche e con una aderenza che sembra non finire mai in curva. Nelle stagioni intermedie, primavera e autunno, le prestazioni rimangono a livelli World Tour ma in estate quando sono “calde” hanno davvero un qualcosa in più.

Resistenza alle forature
Non siamo andati a cercare volontariamente oggetti che potessero provocare fori ma, durante il test, ci è capitato di passare su vetri rotti e, sfortunatamente, anche su alcune viti autofilettanti incautamente disperse sull’asfalto. In entrambi i casi il battistrada ha riportato qualche taglietto ma è rimasto praticamente intatto.

Resistenza all’usura
Il consumo del battistrada è apparso sempre molto contenuto in rapporto alle distanze coperte. Al traguardo dei 1.000 km entrambi gli pneumatici non evidenziavano segni di usura. Dopo 2.000 km le condizioni sono variate di poco, con consumi simili tra anteriore e posteriore. Avvicinandosi ai 3.000 km il copertoncino posteriore mostrava usura superficiale ma tutt’altro che allarmistica, con prestazioni immutate rispetto al nuovo. La nostra sensazione è che con questi tubeless si possano percorrere tranquillamente 5.000 km prima di sostituire il copertoncino posteriore, mentre con l’anteriore si potrebbe arrivare senza problemi a 10.000 km.



– Sito web Pirelli Veloworld


Articolo e foto a cura di Sergio Doria

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