Brinke XFR+

Test e analisi tecnica per questa e-Mtb da Trail biking, Enduro e All Mountain, con telaio in lega di alluminio, sospensioni da 160 mm di escursione, motore Shimano Steps da 70 Nm, ruote 27.5” Plus. La ciclistica dona reattività e maneggevolezza, favorendo i tratti pedalati e le discese tecniche nelle quali occorra guidare con precisione.


Il marchio Brinke è stato creato nel 2012 dall’azienda bresciana Valsabbina Commodities SpA, presieduta da Andrea Auf Dem Brinke, imprenditore di lunga esperienza nel settore fotovoltaico. Brinke Bike produce esclusivamente biciclette a pedalata assistita, con un catalogo comprendente numerosi modelli di City bike, Trekking bike e Mountain bike, queste ultime disponibili anche con ruote da 24” per il divertimento dei ragazzini.

Tra le MTB elettriche Brinke dedicate all’Enduro, ma validissime per All mountain e Trail biking di spessore, troviamo la XFR+, full suspended motorizzata Shimano Steps E8000, con batteria da 500Wh, telaio in alluminio idroformato, sospensioni Rock Shox, ruote 27’5” Plus e reggisella telescopico. Un gran bel mezzo per divertirsi cercando anche le performance di punta.

Scheda tecnica
Telaio: Lega di alluminio 6061 idroformato, leveraggio CNC, doppi cuscinetti, giunto Horst, battuta posteriore 148 mm Boost, tubo sterzo a diametro differenziato 1.5”-1.1/8”
Serie sterzo: FSA No.11, diametro 1.5”-1.1/8”, ahead-set
Forcella: Rock Shox Yari RC, cannotto forcella in alluminio tapered 1.5”-1.1/8”, asse passante 15×110 mm, sistema ammortizzante aria-olio, escursione 160 mm, regolabile nel precarico e nella velocità di ritorno
Ammortizzatore: Rock Shox Monarch RT3, sistema ammortizzante aria-olio, escursione 160 mm, regolabile nel precarico e nella velocità di ritorno, levetta di lock-out
Curva manubrio: FSA Gravity in lega di alluminio 6061-T6 doppio spessore, rise 30 mm, 8° back sweep, 5° up sweep, larghezza 740 mm, diametro centrale 35 mm
Attacco manubrio: FSA Grid in alluminio 6061 forgiato 3D, inclinazione 6°, estensione 50 mm, diametro collarino 35 mm
Manopole: in gomma
Comandi cambio: Shimano XT 11 speed
Leve freno: Shimano XT
Freni: Shimano XT BR-M8000, idraulici a 2 pistoni, rotori da 203 mm anteriore e 180 mm posteriore
Cambio: Shimano XT RD-M8000SG 11 speed
Guarnitura: Shimano SMCRE80, 34 denti, pedivelle 170 mm
Pignoni: Shimano XT CS-M8000, 11 speed, scalati 11-46
Catena: Shimano, 11 speed
Reggisella: FSA telescopico, in lega di alluminio, diametro 30.9 mm, escursione 120 mm, controllo remoto al manubrio
Sella: Velo, carrello in CrMo
Ruote: FSA Gravity WH-AM961 27.5”” alluminio 32 fori, tubeless ready, canale 35 mm, raggi in acciaio, nipples in ottone, perno passante anteriore 15×110 mm e posteriore Boost 12×148 mm, sensore velocità alla ruota posteriore
Coperture: Schwalbe Nobby Nic 27.5×2.80” (in prova all’anteriore Schwalbe Magic Mary 27.5×2.80”), cerchietto in kevlar pieghevole
Camere d’aria: Schwalbe in butile, misura 27.5×2.50-3.00, valvola Presta
Motore: Shimano Steps E8000 alloggiato nella culla centrale, sensore di coppia e di pedalata, coppia erogata 70 Nm, tensione di esercizio 36V, potenza alla ruota 250W, tre livelli di erogazione e modalità Walk gestibili mediante comando remoto al manubrio e display retroilluminato ad alto contrasto a colori Shimano SC-E8000
Batteria: Shimano BT-E8010, ioni di litio e manganese, tensione di esercizio 36V, potenza 500Wh in propulsione, 250Wh in trasmissione, garantita per 1.000 cicli di ricarica completa (tempo di ricarica completa poco più di 4 ore).
Misure disponibili: S, M, L (corrispondenti a 16”, 18” e 20.5” oppure a 40, 46, 52 cm)
Colori disponibili: bianco/nero/grigio con fregi rossi (colorazione unica, in prova)
Peso rilevato: 22.56 kg (taglia M)
Prezzo di listino: 4.799 euro

Analisi globale
La Brinke XFR+ presenta linee telaistiche molto raccolte e snelle, con finiture di buon livello. L’alloggio batteria chiude parzialmente la vista del triangolo anteriore. Il carro posteriore, con foderi simmetrici, appare cortissimo, e infatti i 44 cm lo pongono tra i più rastremati in assoluto della categoria e-Mtb da Enduro. I forcellini hanno snodo sui foderi bassi, il cosiddetto “giunto Horst” che prende il nome dal suo progettista Horst Leitner, schema che rende sempre attivo il cinematismo della sospensione posteriore anche in frenata, lasciando libero il monoammortizzatore che riesce così a copiare perfettamente le asperità.

Le geometrie telaistiche sposano Enduro, All mountain e Trail biking, pur senza orientarsi verso le situazioni discesistiche più estreme. L’angolo di sterzo è sufficientemente aperto e premia la guidabilità sui terreni più sconnessi, favorendo il superamento degli ostacoli, mentre l’angolo sella è volto a massimizzare la trazione in salita e nei tratti pedalati.

Il motore della Brinke XFR+ è lo Shimano Steps E8000, situato nella culla del movimento centrale, che eroga una coppia di 70 Nm. Il sensore interno di coppia e pedalata agisce sul variatore automatico della trasmissione secondaria, scegliendo sempre il rapporto più proficuo per garantire l’assistenza necessaria.

Il comando remoto elettronico al manubrio, lato sinistro, consente di scegliere le tre modalità di erogazione (Eco, Trail e Boost) alle quali si aggiunge la modalità Walk per favorire il movimento della bicicletta quando si deve spingerla sui sentieri. Il motore fornisce la propria erogazione fino ai 25 km/h, limite massimo previsto dal legislatore per questo tipo di veicoli. Oltre questa soglia si disinnesta, così come si disinserisce quando si azionano i freni o si smette di pedalare. Logicamente nella modalità più elevata si raggiunge il limite di 25 km/h in un tempo molto più rapido rispetto alle altre quattro modalità di erogazione.

La batteria da 36V e 500Wh è alloggiata all’interno del trave obliquo, fissata a una serratura a chiave. La ricarica avviene mediante pratica porta laterale situata sul lato sinistro della medesima. Ricaricabile esclusivamente con il trasformatore in dotazione, la batteria è garantita per 1.000 cicli di ricarica. Per portare la batteria da zero al 100% occorrono circa 4 ore, ma dopo un paio d’ore si dispone già dell’80% di carica.

Sul display del trip computer sono riportati il livello di carica della batteria, il livello di spinta del propulsore, i dati relativi alla distanza (percorsa, totale, rimanente), l’orario, il tempo trascorso, la velocità attuale, quella media e quella massima. Tutti i dati sono visualizzabili in successione premendo il tastino laterale del trip computer.

La forcella è una Rock Shox Yari RC aria-olio da 160 mm di escursione, regolabile nel precarico e nella velocità di ritorno, con cannotto in alluminio a diametro differenziato 1.5”-1.1/8” e perno passante 15×110 mm.


L’ammortizzatore posteriore è un Rock Shox Monarch RT3 aria-olio, ancorato al leveraggio CNC che garantisce una escursione posteriore di 160 mm. E’ regolabile nel precarico e nella velocità di ritorno, e dispone di levetta “Floodgate” su tre posizioni (lock-out chiuso, aperto, pedal), molto comoda per rendere più efficace la pedalata sui fondi scorrevoli evitando il “bobbing”.

L’impianto frenante è demandato a dischi idraulici Shimano XT, con pinze a 2 pistoni e rotori da 203 mm anteriore e 180 mm posteriore. Una scelta azzeccata per potenza e modulabilità frenante in tutte le situazioni tipiche dell’Enduro elettrico. Shimano XT anche la trasmissione, a 11 velocità con pacco pignoni scalato 11-46 e corona anteriore da 34 denti.

Robuste e performanti le ruote di serie, FSA Gravity WH-AM961 con cerchi in allumino tubeless ready a 32 fori e canale da 35 mm, perni passanti 15×110 mm anteriore e Boost 12×148 mm posteriore, raggi in acciaio inox. Sono ruote dalla buona rigidità torsionale, perfette per ospitare pneumatici di larga sezione, tipici dell’Enduro, in modo da assorbire le asperità. Sono equipaggiate con coperture Schwalbe Nobby Nic 27.5×2.80” pensate proprio per questi obiettivi off-road. L’anteriore della nostra prova era uno Schwalbe Magic Mary di analoga sezione, la cui mescola molto morbida e grippante consente prestazioni di punta su ogni tipo di superficie.

Completano l’allestimento il reggisella telescopico FSA in lega di alluminio, dal diametro di 30.9 mm, escursione 120 mm gestibile dal comando remoto al manubrio, componente imprescindibile su una e-Mtb di questa levatura, pedalabile in salita e performante in discesa. La sella è una Velo, ben imbottita e comoda. La piega manubrio e lo stem sono FSA, correttamente dimensionati per facilitare la posizione di guida e governare efficacemente questa splendida e-Mtb.

Graduatoria
Ogni prodotto sottoposto al nostro test riceve un giudizio sui vari aspetti funzionali oggettivamente determinabili. Estetica e prezzo non vengono considerati, in quanto ritenuti parametri frutto di valutazioni strettamente soggettive.
Questa la nostra scala dei valori.

Identikit
In ordine alfabetico le principali caratteristiche, con la nostra valutazione scaturita dalla prova.

• Autonomia di percorrenza
• Direzionalità
• Equilibrio ciclistico
• Erogazione motore
• Finiture (telaio, componenti)
• Forcella (prestazioni globali)
• Maneggevolezza
• Sospensione posteriore (prestazioni)
• Stabilità ciclistica








La prova offroad
Abbiamo provato la Brinke XFR+ in taglia “M” (46 cm centro/fine), telaio adatto a persone di statura compresa tra 160 e 175 cm. Il nostro test si è articolato su percorsi da Enduro, All mountain e Trail biking, salite montane di medio sviluppo (5 km max) ma con pendenze elevate, talvolta anche del 20%, e discese abbastanza tecniche.

La posizione in sella è naturalmente orientata in misura maggiore al pedalato e al controllo dell’avantreno, che non risulta eccessivamente alto né con angolo sterzo troppo aperto. L’ingombro laterale del motore e della batteria sono appena percettibili. Non fosse per il peso complessivo di 22.56 kg da noi rilevato, sembrerebbe di stare su una Mtb tradizionale anziché elettrica. Evidente l’intento di Brinke di conferire a questa XFR+ grandi doti di maneggevolezza e reattività, obiettivo che riteniamo raggiunto. Per avviare il motore occorre innanzitutto accendere la batteria tramite il pulsante presente nella parte frontale superiore, sopra la scritta Shimano, che riporta anche una scala graduata su 5 livelli per indicare lo stato di carica. Poi è possibile accendere l’unità di controllo al manubrio, avendo l’attenzione di non appoggiare i piedi sui pedali, altrimenti il sensore di coppia inibisce l’accensione del motore.

In salita e nel pedalato
Sulle salite con buona aderenza, anche molto sconnesse, l’erogazione del motore Shimano Steps E8000 è valida in ognuna delle tre modalità previste, con una curva di coppia che ha la massima efficacia attorno alle 90 pedalate al minuto. Pronto nell’innesto senza essere brusco, dolce e graduale nel rilascio quando si frena o si smette di pedalare. Facilissimo comandarlo sequenzialmente e bidirezionalmente con il manettino elettronico di tipo push-push collocato sul lato sinistro del manubrio. Nella prima modalità (Eco, la più economica) l’assistenza è minima. E’ consigliata nei settori pianeggianti o quando le pendenze sono modeste, 4% max, e il fondo scorrevole. La silenziosità del motore non è male, si sente appena un fruscio. La seconda modalità di erogazione, la Trail, è la più indicata quando le pendenze superano il 5%, il fondo si fa più sconnesso e si vuole disporre di una vera assistenza motrice. La coppia di 70 Nm aiuta parecchio senza mettere in crisi la trazione posteriore neppure sui terreni e sugli ostacoli viscidi, anche perché la generosa sezione da 2.80” dello pneumatico posteriore è garanzia di grip e assorbimento. Il rumore emesso diventa un sibilo, il consumo globale della batteria è più che accettabile, proporzionalmente migliore rispetto alla modalità Eco, che ci è sembrata poco risparmiosa da questo punto di vista.

La terza modalità di erogazione, Boost, è ovviamente la più briosa, consentendo un ottimo spunto laddove occorra sprintare per superare determinati ostacoli. In questo caso il rumore del motore Shimano è più vivace, ma non raggiunge mai livelli fastidiosi. La modalità Walk permette invece di avere trazione posteriore mentre si spinge la bicicletta, un bell’aiuto nei passaggi più ostici. E’ attivabile con un doppio click sul manettino. Per quanto concerne i consumi della batteria, con una carica completa si riescono a superare mediamente 1.800 metri di dislivello su circa 90 km, ma i valori possono cambiare in base alla richiesta di erogazione. Utilizzando esclusivamente la modalità più risparmiosa Eco si percorrono facilmente più di 140 km con 2.300 metri di dislivello, ovviamente contribuendo con una sostanziosa spinta muscolare sui pedali. Nella modalità più esigente, Boost, i valori si riducono di circa il 60%.

In salita e nei tratti in cui occorre muoversi pedalando, la ciclistica della Brinke XFR+ è azzeccatissima. La trazione è sempre ottimale, la reattività e la maneggevolezza sono davvero elevate. Nel misto stretto si muove bene, reagendo prontamente ai cambi di direzione e chiudendo gli angoli delle curve senza sbavature. Molto buono il comportamento della sospensione posteriore, il cinematismo lavora sempre efficacemente in trazione e assorbimento. L’adozione di pedivelle da 170 mm agevola la pedalata nei settori più complicati e ricchi di ostacoli, come possono essere sassi e radici, favorendo i rilanci.

In discesa
Come detto, gli angoli telaistici della XFR+ premiano la maneggevolezza e i cambi di direzione. Si guida facilmente, perché è reattiva come una Trail bike, ma l’escursione da 160 mm delle sospensioni permette di osare anche nei tratti discesistici più aspri, spianando facilmente gli ostacoli di piccola e media entità. La forcella è precisa, progressiva, abbastanza rigida torsionalmente. Il monoammortizzatore non soffre neppure sugli urti più violenti affrontati in rapida successione. La distribuzione dei pesi e il ridotto ingombro laterale la rendono molto agile nei repentini cambi di direzione che occorre effettuare lungo i single-track più tecnici, premiando la guida nel misto, dove non si percepisce l’inerzia tipica di alcune e-Mtb. Nelle discese più veloci e sconnesse occorre un minimo di mestiere, la XFR+ non è stabile e granitica come altre e-Mtb, costringendo a compensazioni a carico di gambe e braccia. Ma si tratta di condizioni limite, poco diffuse anche nelle Prove Speciali dell’odierno Enduro elettrico.





– Sito web Brinke


Articolo a cura di Roberto Chiappa

Foto: © Tech-Cycling (Sergio Doria)
Video: © Brinke

2 commenti

  1. Baki buona:
    motore Shimano lascia desiderare (dopo 3 anni presenta dei rumori con 17 mila chilometri da- sostituire –

    • Roberto Chiappa

      Ciao Antonio,
      17.000 km per un motore elettrico non sono pochi. Le componenti meccaniche interne si usurano parecchio, dovendo fronteggiare le insidie del fuoristrada, soprattutto la polvere che è letale e si infila dappertutto, danneggiando cuscinetti e ingranaggi.
      Non conoscendo gli intervalli di manutenzione cui tu abbia sottoposto il motore, né le condizioni di utilizzo, non possiamo giudicare negativamente la longevità del propulsore Shimano. Sono cose che possono capitare, nella globalità di tutti i motori elettrici non solo Shimano.
      La tua esperienza è comunque utile per alimentare le statistiche, fondamentali per migliorare qualsiasi prodotto.

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