Pirelli P Zero Race TT 700x26c

Analisi tecnica e 1.000 km di test per questi pneumatici concepiti per le gare contro il tempo. L’adozione del classico battistrada della famiglia P Zero aggiunge ulteriore grip in curva a un copertoncino da sempre ritenuto molto veloce. Una scelta interessante anche per gli amatori alla ricerca di prestazioni di vertice.


Il trasferimento della produzione Pirelli in Italia ha migliorato indubbiamente la ricerca, lo sviluppo e la qualità complessiva degli pneumatici. Nello stabilimento di Bollate (MI) i tecnici della casa milanese seguono ogni fase del processo di costruzione e di stagionatura delle coperture con un benefico effetto sulle prestazioni finali.

Le nuove P Zero Race TT sono la massima espressione dell’anima racing di Pirelli. La sigla “TT” (Time Trial, prova a cronometro) indica chiaramente le prove di velocità e la lotta contro il tempo, il colore rosso acceso è lo stesso delle coperture utilizzate in Formula 1.

Sono nate per soddisfare le esigenze dei professionisti che chiedono scorrevolezza estrema sui rettilinei ma anche un buon grip sulla spalla dello pneumatico per affrontare in sicurezza, e senza rallentare troppo, curve e rotonde.

Le P Zero Race TT infatti adottano la stessa mescola del battistrada della famiglia P Zero, qui logicamente alleggerita con una carcassa in versione LITE, priva pertanto di protezione antiforatura.

Questa caratteristica unita al peso piuma le rende utilizzabili dai professionisti anche in alcune classiche e tappe dei grandi giri, in base alla rugosità dell’asfalto. Per le medesime caratteristiche le nuove P Zero Race TT diventano appetibili anche dagli amatori che cercano ogni piccolo vantaggio per esprimersi al massimo, o solo per divertirsi a battere gli amici e i KOM personali.

Per il nostro test abbiamo scelto la misura più piccola attualmente disponibile nel catalogo Pirelli, 26mm. E’ una misura che soddisfa le esigenze della maggioranza degli amatori, tanto di coloro che hanno cerchi stretti (da 17mm o poco più) quanto di coloro che hanno cerchi più larghi che già di per sé migliorano il “drag” aerodinamico. In tal senso la scelta di un copertoncino più largo, da 28mm, aumenterebbe anche il comfort.

Caratteristiche e Montaggio
La carcassa è in Nylon a 120 TPI in versione LITE, cioè alleggerita e priva della banda antiforatura sotto al battistrada. La mescola è la SmartEVO, caratteristica della famiglia P Zero. Questa speciale mescola nasce dalla collaborazione con le squadre World Tour gommate Pirelli. L’enorme esperienza della casa milanese nelle competizioni a motore ha permesso di creare una miscela ternaria di polimeri con comportamento “intelligente”, capaci cioè di migliorare l’aderenza su asciutto e bagnato, riducendo anche la resistenza al rotolamento. In pratica SmartEVO è una mescola di 3 diversi polimeri con caratteristiche opposte che insieme lavorano in perfetto equilibrio fornendo grip e scorrevolezza.

La prima cosa che si nota prendendo tra le mani le P Zero Race TT è il loro peso risibile. Sono leggerissime, costruite con la cura e la precisione riservata ai prodotti racing. La carcassa è molto flessibile e la mescola, al tocco, appare morbida e aderente. Sui lati del battistrada sono presenti le classiche scanalature Pirelli studiate per scaldare la mescola in curva aumentando il grip durante la piega.

Il montaggio si esegue a mani nude, senza sforzo. La pressione di gonfiaggio ottimale, in base al peso del ciclista, è indicata da una tabella all’interno della confezione. Noi ci siamo trovati meglio con i valori più elevati, dedicati alla guida più aggressiva.

Le P Zero Race TT sono disponibili solo nella versione per camera d’aria con una sola colorazione, fianchi neri con logo Pirelli in rosso, scelta cromatiche che sottolinea l’indole corsaiola delle TT e riporta al fascino degli pneumatici “soft” utilizzati in Formula 1.

Le misure a catalogo sono due: 26mm con un peso dichiarato di 200 grammi (ma sul sito internet Pirelli ne dichiarano 170) e 28mm con un peso di 215 grammi (195 sul sito internet Pirelli). Sulla bilancia della redazione le P Zero Race TT da 26mm della nostra prova hanno fatto segnare un peso di 199 grammi. Perfettamente all’interno delle tolleranze di lavorazione (+/-10%). Il prezzo di listino è di 69.90 euro.

Scheda Tecnica
• Peso rilevato: 199 grammi (dichiarato 200 grammi)
• Larghezza rilevata: 26.9 mm (montaggio su cerchio con canale interno 19mm, senza carico verticale, pressione 7 bar)
• Carcassa: LITE 120 TPI nylon, senza protezioni antiforatura
• Mescola: SmartEVO
• Cerchietto: kevlar pieghevole
• Tubeless: no (utilizzo con camera d’aria)
• Senso di rotazione: direzionale, indicato da una freccia
• Pressione consigliata: da 6.0 a 8.0 bar (87-115 psi)
• Misure disponibili: 700x26c, 700x28c
Prezzo di listino: 69.90 euro

Graduatoria
Ogni prodotto sottoposto al nostro test riceve un giudizio sui vari aspetti funzionali oggettivamente determinabili. Estetica e prezzo non vengono considerati, in quanto ritenuti parametri frutto di valutazioni strettamente soggettive.
Questa la nostra scala dei valori.

Identikit
In ordine alfabetico le principali caratteristiche, con la nostra valutazione scaturita dalla prova.

• Assorbimento asperità
• Durata del battistrada
• Facilità di montaggio/smontaggio
• Prestazioni complessive sull’asciutto
• Prestazioni complessive sul bagnato
• Prestazioni complessive sul viscido
• Scorrevolezza






Sintesi dei Test
• Distanza complessiva percorsa: 1.000 km
• Periodo di utilizzo: dal 20 marzo 2022 al 12 maggio 2023
• Temperature di esercizio: da 0°C a +25°C
• Percorsi effettuati: misti, vallonati, montani
• Condizioni del fondo: manto stradale in condizioni variabili, da liscio a molto rovinato, asfalto prevalentemente asciutto ma occasionalmente viscido, freddo e bagnato.
• Dati del tester: peso 70.5 kg (senza abbigliamento), peso bicicletta 8.8 kg (pedali inclusi), pressione di esercizio copertoncini 7 bar

On the road
I test si sono svolti nel periodo primaverile, nella Brianza collinare dove le condizioni dell’asfalto, notoriamente pieno di rattoppi, hanno messo severamente alla prova questi pneumatici. La siccità e le alte temperature di aprile (fino a +28°C) hanno replicato il clima estivo su asfalto abrasivo mentre le perturbazioni delle prime settimane di maggio hanno fornito le condizioni più scivolose per asfalto reso viscido dai residui di olio e benzine che fuoriescono dalla porosità del manto stradale.

Nel corso delle nostre prove abbiamo abbinato alle P Zero Race TT sia camere d’aria in lattice che in TPU. Le prime pesavano 60 grammi e le seconde 30 grammi. La scorrevolezza percepita è simile, ma la leggerezza delle camere in TPU aumenta la reattività della ruota. Utilizzare camere d’aria in butile (da 100-120 grammi) su copertoncini di questo livello non è consigliabile in quanto non apporta benefici, eccetto un modesto risparmio sul costo di acquisto delle medesime.

Le P Zero Race TT, grazie alla carcassa alleggerita e al battistrada di spessore leggermente ridotto rispetto allo standard, danno una sensazione di maggiore connessione con la strada e una lettura dell’asfalto più nitida e precisa.

Prima di esprimere tutto il loro potenziale le P Zero Race TT hanno bisogno di pulire il battistrada dai residui dei lubrificanti usati in produzione. Prendetevi qualche decina di chilometri per la fascia centrale e un bel po’ di curve per i fianchi dei copertoncini. Prendiamo esempio dai meccanici delle squadre Pro Tour che montano coperture nuove dalla partenza sapendo nel momento in cui si entrerà nelle fasi calde di gara il battistrada sarà perfettamente pulito.

In pianura
Sono velocissime, scattanti e reattive, nate per andare forte e nei tratti rettilinei pianeggianti svolgono il loro lavoro alla perfezione. Le P Zero Race TT sembrano avere una maggiore capacità di conformarsi alle asperità dell’asfalto passandoci sopra producendo una minima resistenza all’avanzamento. Considerato il ridotto spessore del battistrada, l’assorbimento delle asperità è più che buono.

In salita
Il peso veramente minimo di questi copertoncini rende la bici reattiva, scattante e pronta ai repentini cambi di ritmo. Le loro doti di scorrevolezza permettono di mantenere un ritmo più elevato del consueto. Sull’asfalto bagnato, spingendo in fuori sella, la mescola offre il giusto grip per aumentare la velocità. In queste condizioni limite non abbiamo mai registrato perdite di aderenza.

In discesa
In discesa le P Zero Race TT garantiscono una percezione del fondo stradale molto accurata. La carcassa sembra più morbida e più in sintonia con il battistrada rispetto alle altre coperture della famiglia P Zero. In frenata sono stabili e offrono un buon controllo sia sulla ruota anteriore, per la direzionalità, che sulla posteriore, per evitare il bloccaggio.

La grande aderenza garantisce sicurezza e controllo in entrata di curva, l’inizio della piega è molto omogeneo con una buon grip. In percorrenza di curva sono stabili e seguono bene la traiettoria impostata, mantenendosi sempre scorrevoli e veloci.

Nelle curve ad ampio raggio l’ottimo mix tra aderenza e scorrevolezza permette di tenere velocità elevate con un buon controllo della bici. Il limite e la perdita di aderenza sono facilmente prevedibili.

Sul bagnato si può contare sul tradizionale grip delle coperture Pirelli ma queste P Zero Race TT sono estremamente più precise e vanno guidate con attenzione. Prima di andare a tutta sotto la pioggia è meglio percorrere qualche curva a velocità moderata per comprenderne il limite.

Resistenza alle forature
Con questo tipo di pneumatici molto leggeri e privi di qualsiasi scudo antiforatura è bene prestare molta attenzione alla scelta delle traiettorie e cercare, per quanto possibile, di evitare brecciolino e residui taglienti. Durante i nostri test non abbiamo mai forato, ma molto dipende anche dalla fortuna. Ad ogni modo il battistrada non ha riportato i classici taglietti dovuti al passaggio sui detriti di solito presenti a bordo strada.

Resistenza all’usura
I copertoncini da cronometro non sono fatti per durare migliaia di chilometri, ma i nuovi P Zero Race TT dopo 1.000 Km presentano un’usura contenuta e un consumo del battistrada minimo. Il copertoncino posteriore ha mantenuto ancora la sua forma sferica. Stante lo spessore ridotto del battistrada ci aspettiamo di raggiungere i 2.000 Km con il copertoncino posteriore senza decadimento delle prestazioni, mentre con l’anteriore contiamo di arrivare almeno al doppio della distanza.



– Sito web Pirelli Veloworld


Articolo e foto a cura di Sergio Doria

2 commenti

  1. a parte che un paio di pirelli p zero tubeless hanno stallonato per fortuna non mi sono fatto nulla. poi sono stati oggetto di richiamo. campagna neanche troppo evidenziata e scoperta per caso. che dire a me sembra che la produzione in Italia sia stata esasperata tanto che l’intera produzione marzo giugno 23 e ‘ stata richiamata. non esprimo giudizi ma se mi facevo male in discesa credo che ci sarebbero stati altri argomenti da esporre. ora ho Continental

    • Ciao Nico,
      perdona il ritardo con il quali scriviamo ma il tuo commento era stranamente finito nella cartella SPAM… 😯
      Lo stallonamento di uno pneumatico tubeless può essere dovuto a molteplici cause: pressione inadeguata (troppo alta oppure troppo bassa), cerchio con parete senza bordo (“hookless”) utilizzato con pneumatici di sezione inferiore a 28mm, oppure ancora un colpo subito dalla ruota (per esempio una buca stradale) che abbia compromesso l’integrità del sistema “cerchio + copertoncino”.
      Difetti strutturali di fabbrica possono sempre capitare, ma solitamente un occhio attento li nota immediatamente all’atto del montaggio sulla ruota. 😉🚲
      Con questo non vogliamo difendere Pirelli né alcuna altra marca, lo pneumatico migliore in assoluto non esiste né mai esisterà, poiché le sue caratteristiche intrinseche soddisferanno alcuni utenti e non altri.
      Ti auguriamo miglior fortuna e… buone pedalate !!

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