Il Lombardia, lo Squalo in riva al lago

Lo “Squalo dello Stretto” Vincenzo Nibali (Astana Pro Team) si aggiudica la “classica delle foglie morte” attaccando perentoriamente nella discesa di Civiglio, andando poi a vincere in scioltezza sul lungolago comasco. Ottima prova per il team-mate Diego Rosa, quinto, preceduto da un sempre consistente Alejandro Valverde (Movistar).

Era tra i favoriti, forse il più favorito, ma Vincenzo Nibali (Astana Pro Team) è un ragazzo che ben difficilmente subisce la pressione psicologica di una gara importante come questa, la “classica delle foglie morte”, Il Lombardia. Da Bergamo a Como, 245 km con le asperità del Colle del Gallo, Colle Brianza, Ghisallo, Muro di Sormano, Civiglio e San Fermo. Il siciliano ha iniziato a costruire il proprio successo sulla salita di Civiglio, quando il forcing innescato dal compagno Diego Rosa ha fatto saltare i piani del fuggitivo Michal Kwiatkowski (Etixx-Quick Step), che assieme a Tim Wellens (Lotto-Soudal) aveva ripreso sul micidiale Muro di Sormano i due battistrada Marco Canola (UnitedHealthcare) e Cesare Benedetti (Bora-Argon 18).

Prima, 11 corridori in fuga subito dopo il Colle del Gallo: Stefan Schumacher (CCC Sprandi), Enrico Barbin (Badiani CSF), Jan Polanc (Lampre-Merida), Matteo Busato (Southeast), Dennis Van Winden (LottoNL-Jumbo), Simon Geschke (Giant-Alpecin), Pier Paolo de Negri (Nippo-Vini Fantini), Marco Canola (UnitedHealthcare), Cesare Benedetti (Bora-Argon 18), Jerome Coppel (IAM Cycling) e Oscar Gatto (Androni Giocattoli).

Gli undici guadagnavano fino a 8 minuti, ma ai piedi della Madonna del Ghisallo il vantaggio diminuiva a 2’30”. Dal plotone si formava allora un secondo gruppetto inseguitore, con i già citati Kwiatkowski e Wellens, Tom Jelte Slagter (Cannondale-Garmin), Matteo Trentin, Carlos Verona e Lukasz Wisniowski (Etixx-Quick Step), Jon Izagirre (Movistar), Robert Gesink e Timo Roosen (Lotto NL-Jumbo) e Giacomo Nizzolo (Trek Factory Racing).

Il micidiale Muro di Sormano, 2.4 km al 12% con punte al 25%, decretava il termine delle fughe dei gruppetti, dai quali si muovevano in coppia Kwiatkowski e Wellens. La discesa verso Nesso non avvantaggiava i due. Wellens si staccava poco prima di Civiglio, Kwiatkowski veniva ripreso sulle prime rampe da una pattuglia con i due Astana Diego Rosa e Vincenzo Nibali, Dani Moreno (Katusha), Thibaut Pinot (FDJ), Alejandro Valverde (Movistar), Mikel Nieve e Sergio Lui Henao (Team Sky) e Gianluca Brambilla (Etixx-Quick Step).

Rosa e Nibali andavano più volte in percussione alternata, sfilacciando il drappello. Lo “Squalo dello Stretto” appariva il più determinato, e non riuscendo a scrollarsi di dosso gli avversari in salita si lanciava a capofitto nella discesa di Civiglio, più volte percorsa in ricognizione nei giorni precedenti. La maestria del siciliano gli faceva guadagnare 14” su Dani Moreno e poco più su Thibaut Pinot, distacco che non diminuiva nei restanti 13 km. Una vittoria, quella di Nibali, in una Classica Monumento che mancava nel già ricco palmares del campione nazionale. Una vittoria cercata e voluta fortemente, anche per addolcire una stagione agonistica un po’ amara. Una vittoria dedicata anche al compleanno della moglie Rachele.

E così un italiano torna a vincere una classica Monumento dopo ben 7 anni di astinenza, precisamente dal 2008, quando Damiano Cunego s’impose proprio sul traguardo del “Lombardia”. Sul podio, Nibali ha voluto festeggiare con la figlioletta, Emma.

Secondo sul traguardo comasco terminava Dani Moreno, che nulla poteva in discesa ma che poco combinava anche nella salita di San Fermo, dove è sembrato badare più a non farsi raggiungere da Thibaut Pinot, che in discesa drago non è, ma che nei tratti ascendenti sa dire la sua.

Quarto un ottimo, come sempre, Alejandro Valverde, che precedeva allo sprint un grandissimo Diego Rosa, veramente in palla dopo la sua affermazione alla Milano-Torino di giovedi 1 ottobre.

Ordine d’arrivo

— LE DICHIARAZIONI DEL VINCITORE —

Le strade di casa: Conosco queste strade molto bene perché spesso mi alleno su Sormano, San Fermo e nei villaggi intorno a Lugano. È stato ancora più bello vincere oggi. Venerdì ho fatto il sopralluogo del percorso e soprattutto della novità: salita del Civiglio seguita dal San Fermo. Mi piaceva l’idea di un attacco da lontano, perché era un percorso molto difficile e adatto agli scalatori leggeri. Ho misurato accuratamente la distanza dal Civiglio al traguardo. Ho controllato la distanza tra le salite perché sapevo che il Civiglio avrebbe potuto essere il punto cruciale della gara.

L’arte della discesa: Non riesco a spiegare come riesco a essere bravo in discesa. O ce l’hai o non ce l’hai, Sagan ad esempio è più pazzo di me! Tutti sapevano che volevo un risultato oggi, e sono stato marcato molto da vicino sulla salita del Civiglio. Avevamo tutti gli stessi chilometri nelle gambe e non era facile inventare una mossa vincente, ma sono riuscito ad escogitare qualcosa nella prima parte della discesa. Sono stato tenuto costantemente al corrente di quello che stava succedendo dietro di me. Ho costruito un buon vantaggio e sapevo che la reazione del gruppo inseguitore sarebbe stata forte, ma ho pedalato con un buon ritmo e, una volta raggiunta la cima del San Fermo, l’arrivo a Come è arrivato in un attimo.

Un desiderio realizzato: Ho sempre voluto vincere una grande classica un giorno, mi ero avvicinato in passato. Sono sempre stato competitivo in corse di un giorno anche se, da quando ho iniziato ha concentrarmisi Gran Tour, ho perso un po’ della mia accelerazione. Ma quando ci sono salite molto dure come oggi è più facile per uno scalatore come me. Vincere qui significa molto per me. Son sempre stato in buona forma al Lombardia ma ho avuto un po’ di sfortuna. Ho sempre detto che una vittoria al Lombardia vale una Liegi-Bastogne-Liegi.

PREMIO TODISCO
Il premio Todisco, riservato al primo corridore ad essere passato in testa alla salita della Madonna del Ghisallo, è andato al corridore italiano Marco Canola (Unitedhealthcare Pro Cycling).

— FOTOGALLERY —

La partenza dei corridori da Bergamo

Le prime fasi di gara, sul Colle del Gallo

Il gruppo sul Colle del Gallo

Una veduta panoramica degli ultimi tornanti del Ghisallo

I corridori sul lungolago comasco

Vincenzo Nibali sulla salita di San Fermo

Vincenzo Nibali sulle strade di Como, verso il traguardo

Vincenzo Nibali all’ultima curva, prima del lungo rettilineo verso il traguardo

Vincenzo Nibali con lo speciale casco aerografato con il motivo grafico dello “Squalo”

L’arrivo vittorioso di Vincenzo Nibali

La felicità di Vincenzo Nibali

Il podio con le miss e la figlioletta Emma

Vincenzo Nibali con la figlia Emma

Articolo a cura di Roberto Chiappa

Foto: © ANSA (Carconi, Peri) – © Pool Lombardia – © Bettini Photo