HJC Furion

Test di lunga durata per il casco HJC Furion, utilizzato anche dai professionisti del Team Lotto-Soudal. Un casco semi-aero che attinge dall’esperienza delle gare MotoGP e vanta soluzioni aerodinamiche di alto livello, per armonizzare efficienza aerodinamica, comfort e ventilazione in tutte le stagioni.


HJC Sports è un’azienda coreana, fondata nel 1971, specializzata nella progettazione e costruzione di caschi da moto di alta qualità. La gamma prodotti spazia dai modelli dedicati all’impiego stradale ai sofisticati caschi utilizzati dai piloti nelle competizioni.

Nel corso degli anni HJC si è sempre mantenuta all’avanguardia tecnologica dotando il suo reparto ricerca e sviluppo dei più moderni strumenti fino ad arrivare a possedere una galleria del vento privata, cosa assai rara visti gli enormi costi di gestione e le conoscenze necessarie per far funzionare una struttura del genere.

Nel 2017 HJC ha deciso di entrare nel mondo del ciclismo con una linea di caschi che, sfruttando le enormi conoscenze in materia di studio dei flussi aerodinamici, si pone al vertice della categoria per comfort, ventilazione e penetrazione aerodinamica.

Il modello che abbiamo ricevuto in prova è il Furion, un casco semi-aero adatto a tutte le stagioni. Il Furion è uno dei caschi in dotazione ai professionisti del team Lotto-Soudal e ha debuttato in Europa vincendo la Strade Bianche 2018 sulla testa di Tiesj Benoot. La vittoria più recente del Furion, l’ottava tappa del 102° Giro d’Italia, grazie allo sprint vincente di Caleb Ewan.

Il casco Furion si distingue per l’accurata progettazione aerodinamica, per gli ingegneri di HJC si è trattato di adattare le conoscenze sul movimento dei flussi d’aria derivate dai caschi concepiti per le gare MotoGP ai caschi di alta gamma per l’impiego ciclistico. In pratica passare moltissime ore in galleria del vento simulando e studiando le condizioni reali allo scopo di disegnare forme e dimensioni capaci di armonizzare le esigenze di velocità, resistenza aerodinamica, ventilazione e comfort.

La calotta, chiusa nella parte superiore, è studiata per massimizzare la penetrazione aerodinamica generando un flusso esterno pulito. Le aperture, la cui posizione e dimensione è stata accuratamente studiata, creano un passaggio d’aria omogeneo sul capo. La zona posteriore, dove i flussi si riuniscono, è parimenti curata per ridurre al minimo i vortici che creano drag e potrebbero affaticare i muscoli del collo.

HJC utilizza la tecnologia “in-mold” per unire la calotta esterna in policarbonato con la componente interna in EPS ed inglobare la gabbia interna, detta anche “skeletal frame”, che sorregge il cinturino sottogola e svolge un importante lavoro in caso d’urto agendo come ulteriore rinforzo, oltre a tenere insieme la calotta negli eventuali urti successivi al principale.

La ventilazione è basata su 5 prese d’aria frontali studiate per creare un flusso d’aria omogeneo sul capo, a cui si aggiungono 2 prese d’aria poste all’interno della carenatura laterale con la funzione di catturare aria fresca aumentando la velocità del flusso interno nella zona in cui viene letteralmente aspirato, grazie all’effetto Venturi, ed espulso dalle sei uscite posteriori. Sulla sommità della calotta sono presenti altre due aperture che permettono di evacuare aria calda anche alle basse velocità.

I supporti di fissaggio dei cinturini di ritenzione sono parte integrante della gabbia interna e sono innestati nella calotta. Morbidi e confortevoli, sono realizzati in nylon e presentano fibbie a scatto nel punto di unione sotto le orecchie e una classica chiusura sottogola. La tenuta alle regolazioni è ottima, non abbiamo mai avuto bisogno di riposizionare le fibbie o di stringere il sottogola, per quest’ultima operazione è presente un comodo anello in plastica al termine del cinturino.

L’anello interno, ancorato nella zona temporale della calotta interna, si da adatta perfettamente a qualsiasi circonferenza cranica compresa nelle misure dalla calotta. Il sistema di ritenzione posteriore prevede la classica culla con rotore che agisce sull’anello interno ancorato nella zona temporale. L’altezza della culla è ampiamente regolabile con un sistema a scatto. L’utilizzo del casco con i capelli raccolti a coda di cavallo non è però così agevole.

L’imbottitura interna è costituita da schiuma di poliuretano ricoperta da morbido tessuto con trattamento “Polygiene”. Questa particolare tecnologia previene la proliferazione dei batteri che causano i cattivi odori mediante l’integrazione, nel tessuto, di basse concentrazioni di sali d’argento (cloruro d’argento), noti per le loro proprietà antimicrobiche. Gli inserti sono fissati alla calotta interna tramite pratici velcro. Sulla culla posteriore è applicato un “pad” di medesima fattura dell’imbottitura della calotta.

Omologato EN 1078 per la normativa europea e CPSC per quella americana, il casco HJC Furion è prodotto in tre misure, XS/S (51-56 cm), M/L (55-59 cm) e XL/XXL (58-63 cm), con ben dodici varianti cromatiche diverse.

Il peso dichiarato da HJC per il casco Furion è 190 grammi per la taglia più piccola, 210 grammi per la taglia “M/L”, per la quale abbiamo rilevato invece 229 grammi, dunque un peso leggermente superiore ma pur sempre all’interno del range di tolleranza.

Il prezzo di listino è di 200 euro, ma è puramente indicativo poiché questo casco, sui siti di e-commerce online, si trova a prezzi inferiori anche del 40%.

Graduatoria
Ogni prodotto sottoposto al nostro test riceve un giudizio sui vari aspetti funzionali oggettivamente determinabili. Estetica e prezzo non vengono considerati, in quanto ritenuti parametri frutto di valutazioni strettamente soggettive.
Questa la nostra scala dei valori.

Identikit
In ordine alfabetico le principali caratteristiche, con la nostra valutazione scaturita dalla prova.

• Aerodinamica
• Comfort
• Facilità di manutenzione (pulizia, ecc)
• Finiture
• Imbottitura interna I (morbidezza)
• Imbottitura interna II (smaltimento sudore)
• Regolazioni I (facilità di esecuzione)
• Regolazioni II (capacità di mantenimento)
• Ventilazione








La nostra prova nelle 4 stagioni
Abbiamo iniziato a utilizzare il Furion nel luglio 2018 con la calura estiva e punte oltre i 30°C e abbiamo continuato a usarlo nei mesi successivi, compreso il periodo più freddo dello scorso inverno, con temperature minime intorno a 0°C. Abbiamo pedalato sia in alta quota sia in pianura, in bici da corsa e bici Gravel, in modo da provarlo in tutte le condizioni per le quali il Furion è stato pensato.

Indossando il casco si apprezza immediatamente la bontà delle sue finiture che, da subito, si dimostrano di alto livello. Le regolazioni sono intuitive e soprattutto stabili nel tempo. Il comfort è notevole con la calotta che avvolge il capo con una pressione lieve ed omogenea. Il peso è appena percettibile sulla testa.

Progettato per coniugare penetrazione aerodinamica e ventilazione del capo, il Furion mette subito in mostra le sue qualità. L’aria scorre facilmente sulla calotta senza creare i fastidiosi vortici che generano resistenza aerodinamica, fruscio e tensioni sui muscoli del collo.

Aumentando la velocità si nota la grande stabilità aerodinamica del casco che non induce movimenti della testa e affaticamento dei muscoli cervicali. Lo studio accurato dei flussi porta anche ad un’ottima silenziosità di marcia a tutto vantaggio del comfort e della prestazione sulle lunghe distanze.

La ventilazione è sempre ottimale, anche alle basse velocità tipiche delle fasi di riscaldamento. Durante il movimento il capo è sempre avvolto da un flusso d’aria costante, benefico ma appena percettibile. I tecnici HJC sono riusciti ad equilibrare le necessità di evacuazione del calore con il massimo comfort di marcia.

L’esperienza dei tecnici HJC si apprezza anche nelle stagioni fredde. La grande presa d’aria frontale, coadiuvata dalle 4 laterali, genera un flusso uniforme sul capo che però è più mite rispetto alla temperatura esterna. Durante i nostri test abbiamo sentito la necessità di un sottocasco solo nelle giornate più gelide, con il termometro attorno ai +5°C. Questo microclima interno sempre confortevole è un aspetto che conferma un sofisticato studio dei flussi e rappresenta un piacevole valore aggiunto.

In salita, con il diminuire della velocità, l’efficienza della ventilazione interna non diminuisce e la dissipazione del calore si mantiene sempre su ottimi livelli, anche con temperature esterne superiori a +30°C. Il sudore viene convogliato ai lati e in particolare sui cinturini dove evapora rapidamente.

In discesa, ad alta velocità, non si avvertono turbolenze fastidiose o tensioni sui muscoli di collo e spalle. Spugnette e cinturino, anche se bagnati, mantengono un comfort elevato evitando la tipica sensazione di freddo, anche quando la temperatura esterna costringe ad indossare gilet antivento e manicotti.

La silenziosità è un altro pregio del Furion. Praticamente privo di fruscii intorno alle orecchie, garantisce percorrenze senza rumori fastidiosi, dettaglio che permette una migliore concentrazione sulla guida con minore affaticamento mentale. E sulle lunghe distanze, come tutti sanno, ogni grammo di energia risparmiato alla fine conta.


– Sito web HJC Sports


Articolo e foto a cura di Sergio Doria

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