EKOÏ AR14

Test di lungo periodo per questo casco molto leggero e confortevole, utilizzato anche dai professionisti del Team AG2R La Mondiale, che bilancia perfettamente aerodinamica e ventilazione, garantendo un apprezzabile smaltimento del sudore anche in estate, a velocità modeste.


La casa francese Ekoï è ben conosciuta e affermata in ambito ciclistico. I professionisti del Team AG2R La Mondiale utilizzano da 6 stagioni i caschi francesi, così come quelli del Team Roompot-Charles e Delko-Marseille Provence, oltre ad altre squadre nel comparto mountain bike. All’inizio della stagione estiva, Ekoï ci ha fornito il nuovo AR14, collaudato dai ciclisti professionisti di cui sopra. Noi l’abbiamo provato per 6 mesi tra l’estate, l’autunno e l’inverno, con temperature comprese tra -1°C e +34°C, dalla pianura alle alte vette alpine, con differenti livelli di umidità.

Il casco Ekoï AR14 è realizzato mediante tecnologia costruttiva “In-Mold”, come ormai quasi tutti i caschi. La calotta esterna in policarbonato viene applicata direttamente a caldo, durante il processo di iniezione, nella componente interna di polistirene espanso (EPS), creando una struttura abbastanza leggera, ma molto rigida e resistente agli urti, in grado pertanto di dissipare efficacemente l’energia sprigionata da un eventuale impatto.

Collaudato nella galleria del vento, il casco AR14 vanta ottime caratteristiche aerodinamiche, grazie alla sua porzione frontale chiusa che lascia scorrere il flusso d’aria fino alla zona posteriore, la cui forma limita la generazione del “drag” aerodinamico. Ekoï dichiara un risparmio energetico di 7 Watt alla velocità di 40 km/h, davvero rimarchevole dal punto di vista prestazionale.

La ventilazione del casco Ekoï AR14 è garantita da 4 ampie feritoie laterali e da una presa d’aria superiore che dirigono l’aria fresca sul capo, facendo uscire dalle 6 feritoie occipitali quella riscaldata, sfruttando appieno il famoso “effetto Venturi” e assicurando una buona termoregolazione.

Nella calotta sono inseriti i supporti di ritenzione dei cinturini in nylon, molto leggeri e sottili, traforati per consentire una ventilazione ottimale e dotati di banda rifrangente. La loro lunghezza e il grado di tensione sono regolati da fibbie molto tenaci e facili da gestire, in grado di assicurare sempre il corretto set-up. La chiusura del casco è affidata a una praticissima quanto efficace fibbia magnetica, semplice da serrare e slacciare anche con i guanti invernali. Comodissimo anche il “pad” in morbido tessuto Coolmax che protegge il sottogola.

Il sistema di ritenzione posteriore è affidato a un anello interno che copre il perimetro della calotta fino alle soglie della zona frontale. La culla posteriore è basculante verticalmente su tre diverse posizioni, in modo da consentire una calzata pressoché perfetta. La regolazione è gestita dalla rotellina in materiale plastico, facilmente azionabile anche con i guanti invernali lunghi, che stringe o allenta l’appoggio su un’ampiezza di 4 cm. La zona occipitale del casco Ekoï AR14 si estende correttamente lungo tutta l’area cranica, non lasciando quindi sufficiente spazio di uscita per una capigliatura a coda di cavallo alta. Tuttavia è possibile raccogliere i capelli in un codino basso.

La minimale imbottitura interna è costituita da strisce in schiuma di poliuretano ricoperte da tessuto Coolmax, lavabile a mano o in lavatrice a 30°C, anallergico e antibatterico. La striscia si estende per circa metà della circonferenza cranica, mentre le altre si protendono tra le zona frontale e quella parietale. Questa disposizione riduce sensibilmente i punti di contatto con la testa, favorendo l’evacuazione del sudore attraverso la canalizzazione dei flussi d’aria. La culla posteriore presenta anch’essa un inserto imbottito, di struttura analoga agli altri.

Omologato EN 1078:2012 per la normativa europea e A1:2012 per i requisiti di sicurezza, il casco Ekoï AR14 è disegnato e progettato in Francia ma realizzato in Cina, come la quasi totalità dei caschi presenti sul mercato. Tre le taglie a disposizione, XS/S (52-54 cm), M/L (55-58 cm) e XL/XXL (59-61 cm), con numerose varianti di colore, incluse quelle dei team professionistici che lo utilizzano.

Il peso per la taglia M/L, da noi rilevato, è di 216 grammi. Acquistabile esclusivamente online sul sito Ekoï, questo casco ha un prezzo di listino di 129.99 euro, ma è puramente indicativo perché si trova molto spesso in offerta sul sito con sconti che, a seconda della colorazione, arrivano anche al 50%.

Graduatoria
Ogni prodotto sottoposto al nostro test riceve un giudizio sui vari aspetti funzionali oggettivamente determinabili. Estetica e prezzo non vengono considerati, in quanto ritenuti parametri frutto di valutazioni strettamente soggettive.
Questa la nostra scala dei valori.

Identikit
In ordine alfabetico le principali caratteristiche, con la nostra valutazione scaturita dalla prova.

• Aerodinamica
• Comfort
• Facilità di manutenzione (pulizia, ecc)
• Finiture
• Imbottitura interna I (morbidezza)
• Imbottitura interna II (smaltimento sudore)
• Regolazioni I (facilità di esecuzione)
• Regolazioni II (capacità di mantenimento)
• Ventilazione








Provato per 6 mesi
Abbiamo voluto realizzare un test probante del casco Ekoï AR14 iniziando dalla stagione estiva, certamente la più calda e la meno adatta ai caschi propriamente aerodinamici, per proseguire verso il piovoso autunno e l’inverno, attraversando dunque intervalli molto ampi di temperature e livelli di umidità.

Sorprende subito la sua grande leggerezza, 216 grammi per la taglia intermedia sono veramente pochi per un casco da ciclismo, tanto più se applicati a un design della calotta che deve rispettare vincoli di natura aerodinamica. Indossandolo, il casco Ekoï AR14 si percepisce appena, gli inserti dell’imbottitura appoggiano delicatamente sulla testa senza creare fastidiose pressioni. Comodissima l’allacciatura magnetica, facilmente agganciabile e sganciabile anche con i pesanti guanti invernali, al pari della rotellina di ritenzione posteriore, molto precisa nella sua azione micrometrica.

Oltre al peso molto contenuto e al grande comfort, questo casco si distingue per una buona penetrazione aerodinamica, ottenuta grazie a una zona centrale chiusa della calotta che consente lo scivolamento del flusso d’aria frontale fino alle feritoie posteriori. Difficile quantificare il risparmio energetico senza effettuare misurazioni scientifiche, dobbiamo fidarci dei 7 Watt a 40 km/h dichiarati da Ekoï. Fatto sta che i muscoli cervicali non risultano affaticati alle alte velocità e neppure dopo molte ore trascorse in sella. Modesto anche il rumore provocato dai vortici d’aria che si creano lateralmente al casco e che solitamente disturbano la percezione uditiva.

La ventilazione è affidata alle feritoie frontali, a quelle laterali e alla presa d’aria superiore. Il beneficio è apprezzabile anche a bassa velocità, attorno ai 15 km/h, e con temperature mediamente calde, fino a +25°C per intenderci. Oltre questo limite occorre aumentare la velocità per evitare surriscaldamento nella zona centrale anteriore della cute, anche se il sudore viene assorbito molto bene dall’imbottitura, che ne evita lo sgocciolamento sul viso. Diciamo che l’Ekoï AR14 non è un casco con il quale affrontare in piena estate con il sole a picco salite con pendenze in doppia cifra alle basse altitudini, situazione estrema nella quale la ventilazione frontale non è ottimale. All’opposto, in inverno e con temperature rigide, le prese d’aria laterali rinfrescano parecchio e potrebbe ragionevolmente sorgere l’esigenza di indossare un sottocasco protettivo, come può essere una bandana o anche il classico cappellino da ciclista.

In tutte le altre condizioni stagionali e con qualsiasi velocità di percorrenza, salita, pianura o discesa, questo casco è veramente egregio, coniugando leggerezza, aerodinamica e ventilazione in una miscela sempre gradita a chi lo indossa, non facendo rimpiangere né caschi più aperti e ventilati, né quelli più chiusi e protettivi. Le prese d’aria frontali accolgono facilmente le astine degli occhiali, rovesciati. L’Ekoï AR14 può essere utilizzato anche pedalando sotto la pioggia, ma in questo caso consigliamo di indossare un copricasco protettivo oppure chiudere le prese d’aria anteriori, quelle laterali e quella superiore in modo da evitare fastidiose infiltrazioni di acqua.



– Sito web Ekoï


Articolo a cura di Roberto Chiappa

Foto: © Tech-Cycling (Sergio Doria)

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