Santini Z1 by Lazer, LifeBEAM, calotta Aeroshell, rear led light

Test e analisi tecnica per questo nuovissimo casco realizzato da Lazer su specifiche Santini. Ottime le prestazioni, eccellenti le qualità. Leggerissimo, con 31 feritoie di ventilazione, dispone di accessori hi-tech come il LifeBEAM (per rilevare il battito cardiaco), la calotta protettiva in policarbonato Aeroshell e la luce posteriore a led.


CosmoBikeShow_2015_caschi_Lazer_foto3

Lo scorso settembre, durante la nostra visita alla fiera espositiva CosmoBike Show di Verona, abbiamo incontrato Paola Santini che ci ha presentato le novità 2016 del marchio bergamasco. Di lei, oltre all’energia, ci ha colpito la passione e la volontà di costruire ogni prodotto sul ciclista e sulle sue esigenze durante la pedalata. Nel tempo che ci ha dedicato è riuscita a trasmetterci la meticolosa attenzione ai gesti tipici del ciclista su cui vengono armonizzati i prodotti Santini. In particolare il casco Santini Z1 ci ha colpito per le sue caratteristiche di versatilità e di possibili upgrade, cosa rara per un casco, e lo abbiamo chiesto in prova.

Pochi giorni dopo sul tavolo della redazione è arrivato un pacco contenente il casco completo di tutti gli accessori, giusto in tempo per il nostro consueto lunch ride con cui abbiamo iniziato il test.

Il casco Santini Z1 è prodotto da Lazer, azienda belga che non ha bisogno di presentazioni. Il modello Z1 è il loro top di gamma ed è compatibile con la serie di accessori studiati per integrarsi perfettamente sia con il casco che con le esigenze dei ciclisti.

Santini_Z1_foto5

Il guscio in EPS (Expanded PolyStyrene Foam) racchiude il sistema RBS, Rigid Brace System, simile ad un rollbar, la gabbia di protezione delle vetture da rally, che qui ha la funzione, in caso di impatto, di tenere insieme i pezzi di foam eventualmente rotti al primo urto per continuare a proteggere il capo negli urti successivi. L’assemblaggio dei quattro pezzi che costituiscono il casco avviene mediante la tecnologia In-Mold.

La struttura si estende ai lati del capo coprendo le tempie, quest’area, chiamata T-pro (Temple protection) è il frutto di studi approfonditi sulle dinamiche degli urti. Si è notato infatti che le tempie sono una delle zone più soggette a forti impatti; il design dello Z1 aggiunge materiale, e quindi, protezione solo in questa zona interrompendosi nella parte anteriore per non ostruire la visibilità. L’effetto è ben visibile nell’immagine frontale del casco.

Il sistema di ritenzione ARS (Advanced Roll System) si avvale di un cavetto di nylon che, comandato da una rotore di regolazione posto sulla sommità del casco, cinge la testa del ciclista adattandosi facilmente a qualsiasi forma cranica distribuendo la pressione su tutta la circonferenza cranica e assicurando stabilità e comfort di livello superiore. La culla posteriore è regolabile in altezza per seguire al meglio la forma della nuca ed è collegata al casco con due snodi laterali per non interferire con chi ha i capelli lunghi e vuole portare la coda di cavallo o la treccia.

Santini_Z1_foto6

Alle 31 prese d’aria corrispondono delle canalizzazioni interne molto profonde studiate per muovere un flusso d’aria omogeneo sulla sommità del capo, le spugnette interne sono ridotte all’osso e concentrate nella zona frontale per impedire al sudore di scendere sugli occhi e migliorare il comfort. Nelle ampie prese d’aria è facile infilare le astine degli occhiali tradizionali per riporli durante le salite ma per avere la massima stabilità è meglio infilarli con la montatura verso il basso.

Le spugnette interne sono in tessuto Coolmax. Il cinturino, in tessuto leggero e flessibile, è dotato di un anellino all’estremità libera che permette una regolazione rapida in movimento anche con in guanti.

Il peso è decisamente contenuto. La taglia “L” da noi provata pesava 237 grammi, mentre la taglia “M” viene dichiarata a 190 grammi.

Il prezzo di listino di questo Santini Z1 è di 249 euro.

Santini_Z1_foto2

Tech-Cycling_product_rating

Graduatoria
Ogni prodotto sottoposto al nostro test riceve un giudizio sui vari aspetti funzionali oggettivamente determinabili. Estetica e prezzo non vengono considerati, in quanto ritenuti parametri frutto di valutazioni strettamente soggettive.
Questa la nostra scala dei valori.

Identikit
In ordine alfabetico le principali caratteristiche, con la nostra valutazione scaturita dalla prova.

• Comfort
Star6
• Facilità di manutenzione (pulizia, ecc)
Star6
• Finiture
Star7
• Imbottitura interna I (morbidezza)
Star6
• Imbottitura interna II (smaltimento sudore)
Star7
• Regolazioni I (facilità di esecuzione)
Star7
• Regolazioni II (capacità di mantenimento)
Star7
• Ventilazione
Star6

Santini_Z1_foto8

La prova
Non appena indossato il casco, si avvertono gli unici punti di contatto con il capo: la piccola spugnetta sulla sommità della testa, le spugnette sulla fronte e il sistema di ritenzione posteriore. La superficie di appoggio è ridotta all’essenziale ma il comfort è più che buono. La regolazione è istintiva e immediata, basta appoggiare la mano sopra il casco per raggiungere e muovere il rotore che mette in tensione il sistema di ritenzione, la testa viene letteralmente avvolta ma, date le dimensioni limitate del cavetto in Nylon, oltre a questa prima sensazione non si avverte altro e siamo pronti per partire.

In realtà il casco è saldamente ancorato al capo; abbiamo notato che non è necessario stringere esageratamente il sistema ARS per avere una buona stabilità, anzi, il casco rimane stabile anche con il sistema di ritenzione volutamente allentato e senza mettere in tensione il cinturino sottogola.

Santini_Z1_foto3

Il tempo di prendere velocità e ci siamo già dimenticati di indossare un casco, dettaglio che accomuna i prodotti meglio riusciti, rimane solo l’efficace sistema di ventilazione ricordarci la sua presenza. Le 31 prese d’aria fanno un ottimo lavoro per risucchiare aria e immetterla nei canali di ventilazione, tutta l’area della testa è avvolta da un flusso d’aria che sposta il sudore verso il retro del capo facendolo evaporare.

Alle alte velocità l’aria si muove vorticosamente sulla testa e sembra quasi di essere davanti ad un ventilatore. Alle basse velocità, intorno ai 10 km/h, tipiche della mountain bike e delle andature in salita in genere, il flusso d’aria è avvertibile ed efficace. Questa caratteristica aerodinamica interna permette l’adozione di imbottiture di spugna veramente minimali, a tutto vantaggio del peso e comunque in grado di impedire al sudore di gocciolare negli occhi o all’interno degli occhiali.

Il casco Z1 si pone al livello degli altri caschi top di gamma sia per ventilazione che per comfort, in alcune uscite lo abbiamo indossato per 6-7 ore senza problemi. Si adatta egregiamente alle esigenze del ciclista su strada e dei rider che, fuoristrada, praticano il cross-country. Ciò che lo stacca dalla media sono gli accessori opzionali che integrano più funzioni rendendo più semplice la vita del ciclista.

LifeBEAM_Z1_Lazer Ad

LifeBEAM

Un sensore ottico annegato nelle spugnette del casco rileva il battito cardiaco sulla vena frontale (quella che tutti abbiamo in mezzo alla fronte) mentre pedalate. Stiamo parlando di uno degli accessori più tecnologicamente avanzati disponibili oggi nel mondo del ciclismo.

Progettato per controllare le funzioni vitali dei piloti militari e degli astronauti durante le missioni attraverso il casco il sistema LifeBEAM è stato semplificato e reso disponibile a quegli sportivi, in particolare ciclisti, che indossano sempre il casco. Ed è proprio nel casco che si nasconde tutto il sistema, oltre al sensore di dimensioni insignificanti è presente anche un trasmettitore posizionato nella parte posteriore.

Il montaggio all’interno del casco Z1 è semplice e alla portata di tutti. Bisogna sostituire la spugnetta frontale di serie con la versione LifeBEAM che incorpora il sensore, far passare il cavo di collegamento con il trasmettitore all’interno del casco e quindi inserire il coperchio in plastica che sostiene il trasmettitore stesso nell’alloggiamento posteriore. La batteria ricaricabile tramite un cavo micro USB ha una durata di circa 15 ore e tutto il sistema pesa 40 grammi. Un led azzurro e un bip segnalano accensione e spegnimento. Tramite i protocolli di comunicazione ANT+ e Bluetooth (BLE) il LifeBEAM può connettersi con circa 250 device, praticamente tutti quelli in commercio, e inviare dati relativi a frequenza cardiaca e consumo calorico con “precisione aerospaziale”.

Il prezzo di listino del LifeBEAM è di 99 euro.

Santini_Z1_foto4

Il nostro test
Funziona bene e non si sente, la sua presenza è confermata solo dal variare della frequenza cardiaca sul display, per il resto è come se non ci fosse. Meglio di così non potrebbe essere.

Non essendoci bisogno di contatto tra il rilevatore ottico e la nostra testa, non abbiamo particolari sensazioni fisiche da riferire, il trasmettitore posto nella parte posteriore non cambia il bilanciamento del casco sulla testa e anche l’aggravio di peso (50 grammi) è praticamente impossibile da rilevare quando si indossa il casco.

La consistenza e la lunghezza delle spugnette è diversa, rispetto a quelle di serie le LifeBEAM sono più dure (anche per proteggere il rilevatore) ma in buona sostanza il comfort complessivo non cambia. In lunghezza si estendono fino a coprire le tempie, in questa zona lavora il cavetto in Nylon di piccolo diametro del sistema di ritenzione. Solo in questa zona abbiamo riscontrato movimenti delle spugnette e compressioni un po’ fastidiose ma, nella nostra prova, solo con uno dei tester. L’ultima parte delle spugnette è comunque separata dalla parte principale, è quindi possibile tagliare questa parte e adattare il LifeBEAM alla propria conformazione cranica.

La connettività è rapida e precisa e non ci sono mai stati problemi di connessione fino ad una distanza di 3-5 metri. Abbiamo provato a connetterlo in un attimo e senza problemi sia a un device del marchio con il triangolo azzurro sia, tramite smartphone, a tutte le App compatibili.

Santini_Z1_Aeroshell

Calotta Aeroshell

Eccoci ad un accessorio interessante sotto molti punti di vista. La calotta in policarbonato Aeroshell, disegnata per proteggere la testa in caso di pioggia o freddo, chiude gran parte delle prese d’aria aumentando la versatilità dello Z1. Il montaggio è semplice, basta sovrapporre la calotta al casco e far scattare in posizione il piccolo labbro presente sui bordi e il gioco è fatto. Con basse temperature il comfort migliora in maniera sensibile, le 10 prese d’aria rimaste libere lasciano scorrere un flusso d’aria sulla testa ma a una temperatura decisamente piacevole.

Nella mezza stagione è comodo partire con la testa al caldo quando la temperatura è bassa ma nel corso dell’uscita le variazioni, in meglio, del clima o le andature in salita potrebbero portare ad una sudorazione eccessiva, qui entra in gioco la flessibilità della calotta. E’ possibile infatti arrotolarla senza romperla e riporla in una tasca della maglia. In questo modo però occupa interamente la tasca.

Santini_Z1_foto7

Una volta installata, la calotta svolge anche una funzione aerodinamica. Il produttore dichiara un beneficio minimo, mentre il seminario sull’aerodinamica della bici che abbiamo seguito recentemente presso il Politecnico di Milano riportava dati che evidenziavano un vantaggio nelle resistenza aerodinamica attorno al 5%.

In pratica la differenza aerodinamica è facilmente avvertibile e si traduce in una sensazione di movimento più agevole nell’aria. Ovviamente i maggiori vantaggi si concentrano nelle andature in pianura, ma le energie lì risparmiate tornano utili in salita. E’ pertanto possibile andare più veloci del solito, a parità di potenza impressa sui pedali, oppure alla solita velocità con maggiore risparmio energetico.

Il nostro test ha evidenziato tante caratteristiche positive che, rapportate al prezzo di listino di soli 15 euro, fanno della calotta un accessorio quasi indispensabile.

Santini_Z1_led_light_foto1 Santini_Z1_led_light_foto2

Luce posteriore a led

Per aumentare la versatilità e la sicurezza passiva del casco Z1 nella zona posteriore è stato ricavato un alloggiamento per la luce a led. Di serie è nascosto da un copertura in plastica che viene sostituita con l’optional dotato di led rosso e batteria. La luce posta nella posizione più alta possibile è visibile anche da grandi distanze e può essere fissa o intermittente.

L’aumento di peso è irrilevante e permette di avere sempre a disposizione un elemento di sicurezza passiva fondamentale soprattutto per chi si allena di sera.

A nostro parere, vista l’utilità, la luce posteriore dovrebbe essere fornita di serie con il casco, benché ciò possa comportare un piccolo sovrapprezzo d’insieme.

Il prezzo di listino della luce posteriore è di 15 euro.


– Sito web Santini SMS


Articolo e foto a cura di Sergio Doria

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati *

*