WAG Bike Oak mtb

Test di dodici mesi per il casco Oak mtb, pensato per il Trail biking e realizzato da WAG Bike, marchio distribuito da RMS SpA. Pur non essendo un casco di alta gamma, garantisce buone prestazioni in tutte le condizioni tipiche dell’off-road di svago, senza eccellere.


WAG è il marchio che identifica la linea di ricambi e accessori firmati RMS SpA. La gamma di prodotti include caschi per bici da corsa, MTB e urban, borse da cicloturismo e city bike, luci e fanali per biciclette, ciclocomputer, prodotti chimici per la pulizia e la manutenzione della bici. Tutti i prodotti WAG sono pensati per offrire il miglior rapporto tra qualità e prezzo, con un occhio al design.

Per quanto riguarda la linea di caschi, abbiamo provato per un anno intero il WAG Bike Oak mtb, dedicato al mountain biking senza grosse pretese prestazionali, Trail o Trekking che sia. Questo casco è realizzato mediante tecnologia costruttiva “In-Mold”, utilizzata per tutti i caschi di alto livello, procedimento durante il quale la calotta esterna in policarbonato è applicata direttamente a caldo, in fase di iniezione, nella componente interna in EPS (polistirene espanso), andando così a creare una struttura sufficientemente leggera, ma più rigida e resistente agli urti, in grado di dissipare più efficacemente l’energia sprigionata da un eventuale impatto. Peculiarità di questo casco è l’innovativo sistema protettivo “Conehead”, composto da due strati di EPS a forma conica di differente densità, in grado permette di dissipare la forza generata dall’impatto su tutta la superficie del casco, riducendo in modo sensibile i possibili danni che potrebbe riportare la testa.

La ventilazione del WAG Oak mtb è demandata a 19 feritoie posizionate in modo da convogliare l’aria fresca sul capo, facendo uscire dalla zona posteriore quella riscaldata, sfruttando pienamente il cosiddetto “effetto Venturi” e assicurando la corretta termoregolazione.

Dal profilo della calotta fuoriescono quattro asole che forniscono l’aggancio ai cinturini in nylon, la cui lunghezza e tensione è regolata da fibbie tenaci nella loro presa e molto facili da gestire. La chiusura del casco è affidata alla classica fibbia a scatto, coadiuvata da un “pad” in morbido tessuto per proteggere il sottogola.

Il sistema di ritenzione posteriore è basato su un anello interno che copre il perimetro della calotta fino alle soglie della zona frontale. La culla posteriore non è basculante verticalmente ma statica. La ritenzione è gestita dalla rotellina in materiale plastico che stringe o allenta l’appoggio su un raggio di 3 cm. La forma della calotta è tale da non favorire la calzata con capigliatura raccolta a coda di cavallo.

L’imbottitura interna è costituita da un unico inserto in schiuma di poliuretano, lavabile a mano o in lavatrice a 30°C, anallergico e antibatterico, ricoperto da morbido vellutino tergi-sudore. L’inserto è fissato alla calotta interna tramite pratici velcro e include una utilissima retina frontale che evita l’intrusione di insetti o altri detriti.

Omologato EN 1078:2012 per la normativa europea e A1:2012 per i requisiti di sicurezza, il casco WAG Oak mtb è prodotto in Cina, come la quasi totalità dei caschi presenti sul mercato. Due le taglie a disposizione, orientate verso le circonferenze craniche tendenzialmente grandi: M (55-60 cm) e L (60-64 cm). Quattro le varianti cromatiche (nero, nero/giallo, nero/rosso, nero/verde). Nel corredo di serie anche un frontino di ricambio, nero. Il peso per la taglia “M”, da noi rilevato, è di 318 grammi (dichiarati 315 gr). Il prezzo di listino è di 56.90 euro, ma è puramente indicativo poiché i prezzi online sono nettamente inferiori.

Graduatoria
Ogni prodotto sottoposto al nostro test riceve un giudizio sui vari aspetti funzionali oggettivamente determinabili. Estetica e prezzo non vengono considerati, in quanto ritenuti parametri frutto di valutazioni strettamente soggettive.
Questa la nostra scala dei valori.

Identikit
In ordine alfabetico le principali caratteristiche, con la nostra valutazione scaturita dalla prova.

• Comfort
• Facilità di manutenzione (pulizia, ecc)
• Finiture
• Imbottitura interna I (morbidezza)
• Imbottitura interna II (smaltimento sudore)
• Regolazioni I (facilità di esecuzione)
• Regolazioni II (capacità di mantenimento)
• Ventilazione







La prova sui sentieri
Le finiture del WAG Oak mtb sono di buon livello, ma non impeccabili. Non vuole essere un casco di alta gamma, quanto piuttosto un accessorio da indossare durante spensierate uscite in mountain bike sui sentieri, senza alcun obbligo prestazionale. La calotta avvolge perfettamente la scatola cranica, infondendo fiducia in termini di protezione e sicurezza. Il frontino molto largo e ampio appesantisce forse l’estetica ma offre ottimo riparo da schizzi di fango, detriti, rami e raggi del sole.

L’imbottitura interna, indubbiamente morbida e mediamente spessa, copre buona parte del capo, con una superficie di appoggio sulla cute molto ampia. Ciò induce a una maggiore percezione del peso, mentre in realtà i 315 grammi rilevati collocano questo casco in linea con il benchmark. Diminuire i punti di contatto con il capo, snellendo l’imbottitura, contribuirebbe sicuramente a migliorare questa sensazione.

La ritenzione posteriore del WAG Oak mtb è di buon livello. La rotellina posteriore, azionabile anche con i guanti lunghi, stringe e allarga in continuo il perimetro interno, senza micrometrici “click” ma con grande efficacia. I cinturini stringono bene, il sottogola è morbido quanto l’imbottitura interna. Indossato correttamente, non si muove neppure durante le discese più concitate. E’ un casco orientato maggiormente alle grandi circonferenze craniche, con la misura “M” che parte da 55 cm e la “L” che arriva fino a 64 cm, caratteristica apprezzabile da quanti non riescono a trovare caschi confacenti a taglie oversize.

Il comfort globale di questo casco è complessivamente buono, ma è la risultanza di alti e bassi. Durante le discese, la ventilazione è apprezzabile anche con le temperature estive, il flusso dell’aria è correttamente convogliato su tutta la superficie cranica. Questa proprietà migliora con il rinfrescarsi dell’aria e delle stagioni, tipicamente in primavera e autunno. In inverno, con temperature rigide, in discesa si può indossare un sottocasco.

Discorso diverso per i tratti in salita di una certa lunghezza, dove viene a mancare l’effetto Venturi dei flussi aerodinamici a causa delle basse velocità di percorrenza. Finché il clima è fresco, l’imbottitura non scalda eccessivamente e trattiene efficacemente il sudore. In estate invece le cose vanno bene quando le salite son brevi, alternate da tratti pianeggianti o in discesa, mentre si soffre parecchio sulle salite più lunghe, l’imbottitura troppo estesa e spessa fa aumentare la sudorazione e, una volta impregnatasi, tende a far cadere le gocce sul viso. E qui si torna al discorso dell’imbottitura sopra accennato, che se fosse più snella e rastremata favorirebbe la dispersione del calore e del sudore.


– Sito web RMS SpA

– Sito web RMS – WAG Bike


Articolo a cura di Roberto Chiappa

Foto: © Tech-Cycling (Roberto Chiappa e Sergio Doria)

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