UCI, professionisti e lo stop dei freni a disco

L’infortunio occorso a Francisco Ventoso durante la Paris-Roubaix, la cui tibia è risultata scarnificata dall’impatto con un rotore disco di una bici di un altro concorrente, ha indotto l’UCI a sospendere l’utilizzo dei freni a disco nelle gare su strada dei professionisti. Doccia fredda per le Case costruttrici, ma doverosa presa di posizione per la sicurezza dei corridori.


Facendo dunque seguito alle richieste inoltrate dall’AIGP (Association Internationale des Groupes Cyclistes Professionnels) e della CPA (Cyclistes Professionnels Associés), l’UCI ha deciso di sospendere immediatamente la sperimentazione dei freni a disco nelle gare si strada dei pro, dando avvio a un nuovo consulto allargato tra team, corridori, meccanici, commissari e rappresentanti delle industrie ciclistiche per valutare più dettagliatamente la situazione.

In queste prime Classiche del Nord abbiamo visto i team Lampre-Merida e Direct Energie scendere in campo con una flotta interamente equipaggiata da freni a disco. Entrambe le formazioni, così come altri singoli atleti, dovranno ritornare a montare i classici caliper, a partire dalla Amstel Gold Race di domenica 17 aprile, perché i dischi, al momento, non sono autorizzati. E non lo saranno fino a nuovo ordine UCI.

Sicuramente l’infortunio di Ventoso è stato un episodio molto sfortunato. I rotori disco sono collocati in posizione abbastanza aderente alle ruote, quindi moderatamente protetti. Evidentemente lo spagnolo ha urtato violentemente con la tibia destra la ruota posteriore di chi lo precedeva, dal lato del disco, con un’angolazione tale da scavare letteralmente la tibia dello spagnolo, fino al periosteo (qui la foto del danno subito).

Ventoso ha poi scritto una lunga lettera nella quale considera pericolosi i freni a disco, motivandone le ragioni con quanto occorsogli. Alla Paris-Roubaix le bici con freni a disco erano solo 16. Ventoso si domanda cosa potrebbe accadere con 198 biciclette dotate dei dischi. Probabilmente una carneficina. Molti altri professionisti si sono espressi a sfavore dei dischi, denunciandone i rischi più che le virtù.

Da parte nostra, appoggiamo fermamente la presa di posizione dell’AIGP, della CPA e dell’UCI, poiché la sicurezza dei corridori deve rimanere in primo piano, è la priorità più grande e imprescindibile. Le Case costruttrici, la penseranno allo stesso modo?


Articolo a cura di Roberto Chiappa

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