Q36.5, guanti Anfibio e copriscarpe WP Anfibio

Analisi tecnica e test invernale per questi accessori firmati Q36.5, fondamentali per chi pedala con temperature rigide e vuole mantenere mani e piedi asciutti e caldi. Nel nostro test hanno dimostrato ottime capacità di termoregolazione e protezione dall’acqua e dal freddo.


Q36.5 è un’azienda di Bolzano con una visione estrema del futuro dell’abbigliamento per il ciclismo. Il nome stesso significa Ricerca (Quaerere, in latino) della temperatura ideale di un corpo sano e cioè 36.5 gradi. Dal loro punto di vista infatti un tessuto che raffredda o che riscalda si allontana dalla necessità di porre il corpo umano nelle migliori condizioni per esprimere il massimo delle prestazioni.

Per raggiungere il loro scopo utilizzano tessuti esclusivi di alta qualità sviluppati per essere impiegati in campo ciclistico. Per i collaudi si avvalgono dei percorsi spettacolari sulle Dolomiti e del contributo dei tanti corridori Elite e Under23 che vivono da quelle parti. Q36.5 ha fornito le maglie dei leader del Tour de Suisse 2022 ed è attuale fornitore della neonata squadra corse Q36.5 Pro Cycling Team appena presentata a Zurigo e della quale fa parte, come consulente tecnico, nientemeno che Vincenzo Nibali.

Per tenerci al caldo nei test invernali su strada, Q36.5 ci ha inviato un kit completo che abbiamo testato durante gli ultimi mesi. In questo articolo ci occupiamo degli accessori dedicati ai punti di contatto bici-ciclista: i guanti Anfibio e i copriscarpe WP Anfibio.

Nel periodo in cui abbiamo eseguito il test il meteo ci ha fornito una perturbazione siberiana con aria gelida e temperature vicine allo zero anche in pianura, clima ideale per mettere alla prova questi accessori. Il test è stato condotto quindi a temperature leggermente più basse della minima di +2°C consigliata da Q36.5 per questa tipologia di accessori.

Guanti Anfibio
Sono realizzati con tessuto a due strati che include al suo interno una membrana impermeabile. All’esterno il tessuto è composto da nylon (78%), poliestere (11%), spandex (9%) e fibre conduttive (2%). Internamente troviamo la membrana in fibra acrilica (77%), poliestere (20%) e spandex (3%).

I guanti Anfibio sono privi di cuciture. Il tessuto garantisce la stabilità della temperatura delle mani in un range di temperature compreso tra +2°C e +18°C. L’estremità di pollice e indice, di colore grigio, è in tessuto conduttivo per poter gestire lo schermo dei vari dispositivi elettronici. Sul palmo sono presenti degli inserti in gomma per aumentare il grip sul manubrio. Stesso materiale usato per il logo Q36.5 sul dorso.

I guanti Anfibio sono disponibili in quattro taglie (S-M-L-XL) e cinque colori (nero, blu navy, verde oliva, verde fluo e verde australian). La nostra prova ha riguardato la taglia L di colore blu navy. Il peso dichiarato è di 69 grammi, la bilancia della nostra redazione ha indicato 61 grammi. Il prezzo di listino è di 59.51 euro.

IL NOSTRO TEST
I guanti Anfibio danno subito l’idea di alta qualità e di cura del prodotto. Il tessuto al tatto è morbido e caldo e l’assenza di cuciture li fa assomigliare a guanti in neoprene. In realtà qualche cucitura c’è, sulla sommità delle dita e alla base del pollice, ma sono così morbide da essere impercettibili.

Una conferma dell’attenzione che Q36.5 pone anche nei più piccoli dettagli arriva osservando il palmo del guanto, gli inserti in gomma sono posizionati in corrispondenza delle zone di contatto con il manubrio, l’incavo del palmo e le pieghe delle falangi ne sono privi. In questo modo i guanti risultano più morbidi senza perdere grip sul manubrio.

La vestibilità non ha paragoni, la migliore che abbiamo mai provato. I guanti diventano subito come una seconda pelle, caldi e confortevoli, grazie all’assenza di cuciture. Il tessuto è elastico e si stende sulla mano senza pieghe e senza tensioni in alcun punto. La taglia L in prova si è adattata benissimo a una mano che solitamente utilizza una taglia più grande. Dopo ore di utilizzo il tessuto non presentava zone di tensione eccessiva alla base delle dita. Il grip sul manubrio è ottimo, la mano è sempre ben ferma, la sensibilità sulle leve è simile a quella che si ottiene a mani nude, sia sul cambio (nei test abbiamo usato anche il sensibilissimo Shimano Ultegra Di2 12V), che sul freno.

In pianura la protezione è ottimale, le mani sono sempre isolate dall’aria esterna. In discesa, anche nei tratti in ombra con velocità sostenute, l’aria non penetra e le mani mantengono calore e sensibilità sui comandi. Nelle discese più lunghe, dopo una decina di km si avverte il tessuto freddo all’esterno ma la pelle rimane sempre a una temperatura confortevole.

In salita, sotto sforzo, la traspirazione permette di avere sempre le mani alla temperatura ottimale e con il clima autunnale, solitamente più mite, non si avverte eccessivo calore. La pelle è sempre asciutta e all’interno non si forma condensa.

Le qualità antipioggia permettono di pedalare con le mani sempre asciutte, anche con pioggia battente. L’acqua si ferma sulla superficie esterna e scorre via senza inumidire il tessuto e penetrare internamente, bagnando le mani.

Copriscarpe WP Anfibio
Questi copriscarpe sono realizzati con tessuto a tre strati. I due più esterni sono composti da nylon (78%), poliestere (13%) e spandex (9%) e contengono, al loro interno, una membrana impermeabile per mantenere i piedi asciutti. Lo strato a contatto con la scarpa è composto da fibra acrilica (77%), poliestere (20%) e spandex (3%) e si occupa della termoregolazione per mantenere le estremità al caldo.

Nella parte inferiore, a contatto con la suola, il tessuto è rinforzato con un filato ad alta resistenza e con un piccolo puntale, un inserto di materiale plastico (poliuretano) a protezione della zona che, camminando o poggiando il piede a terra, entra in contatto con l’asfalto. La sicurezza passiva è affidata al logo catarifrangente posto sul retro del copriscarpe.

I copriscarpe WP Anfibio sono disponibili in tre taglie (36-39, 40-43, 44-47) e in un solo colore: nero. Il peso dichiarato è di 69 grammi. Sulla bilancia della redazione la taglia 44-47 ha fatto segnare 99 grammi. Il prezzo di listino è di 79.34 euro.

IL NOSTRO TEST
I copriscarpe si presentano subito come un prodotto particolare e curato fino nei minimi dettagli. Le aperture per i pedali e il tallone presentano cuciture precise e ben rifinite, l’inserto sotto la punta è incollato sul tessuto rinforzato che, essendo poco elastico, diventa una base stabile a vantaggio della durata nel tempo. Il filato catarifrangente è parte del tessuto del logo con un piacevole effetto estetico.

Tra le mani il tessuto fa un rumore particolare, simile alla carte velina che si trova all’interno delle calze nuove. Si tratta della membrana interna ma non abbiate timore, una volta indossati i copriscarpe il rumore svanisce. Indossarli è abbastanza semplice, il tessuto morbido della calza favorisce lo scorrimento sulle scarpe e la taglia XL in prova si è adattata bene alle nostre scarpe numero 42, la lunghezza non crea pieghe indesiderate.

Il tessuto necessita del calore corporeo prodotto dallo sforzo per tenere al caldo i piedi. Può capitare che, nei primi chilometri di ogni uscita, nelle soste o nelle discese affrontate senza pedalare, si possa avvertire freddo ai piedi. E’ normale, basta mettersi in movimento per produrre calore e ristabilire la temperatura ottimale.

I copriscarpe WP Anfibio sono studiati per tenere l’aria fredda fuori e l’aria calda dentro con i piedi alla temperatura ideale. In pianura l’aria gelida non penetra fino alle scarpe. In discesa, anche nei tratti in ombra, la protezione è buona e garantita, su discese di media lunghezza, anche a basse temperature. Su discese più lunghe, intorno ai 10 km, quando si rimane esposti per 15-20 minuti al vento gelido, è possibile sentire freddo ai piedi senza tuttavia perdere la sensibilità delle falangi. In questi casi estremi è sufficiente pedalare per ristabilire il corretto equilibrio termico

In salita la dissipazione dell’umidità è ottima. Con basse temperature, anche sotto sforzo intenso, le calze normalmente utilizzate rimangono abbastanza asciutte, segno che il sudore in eccesso viene fatto evaporare rapidamente da questi copriscarpe. Con temperature più miti, dai +7°C in su, con le calze invernali si inizia a sentire caldo e le calze si inumidiscono. La protezione dei piedi è sempre garantita, l’aria non penetra e i meno freddolosi possono considerare l’uso di calze estive. Nei nostri test siamo rimasti in sella per un massimo di quatto ore, sempre con i piedi a temperatura confortevole.

Sotto la pioggia fine non abbiamo avuto problemi, nelle due volte in cui ci siamo trovati a rientrare con il bagnato l’acqua non è penetrata fino alle scarpe o alle calze. La piega della caviglia ha mantenuto la sua impermeabilità. Si presentava inzuppata all’esterno ma asciutta all’interno. Nella zona dell’elastico sulla gamba non abbiamo mai riscontrato infiltrazioni d’acqua.



– Sito web Q36.5


Articolo e foto a cura di Sergio Doria

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