La nuova ora di Matthias Brändle

Sul velodromo svizzero di Aigle, il 24enne austriaco sottrae per 737 metri il Record dell’Ora a Jens Voigt, percorrendo 51,852 km. Quasi 260 i giri di pista, effettuati con un rapporto fisso 55×13.

C’era da scommetterci. O almeno da aspettarselo. Un quasi 25enne, tre volte campione nazionale a cronometro, l’austriaco Matthias Brändle, supera il 43enne tedesco Jens Voigt nel Record dell’ora. E lo supera di un bel po’, 737 metri per l’esattezza. Matthias, professionista in forza al Team IAM Cycling, la cui sede non è molto lontana dal velodromo svizzero di Aigle dove si è tenuta la prova, ha scelto di pedalare un rapporto tendenzialmente duro, senza però risultare esasperato, un 55×13.

Mattinata odierna trascorsa pedalando dietro motori, rulli una mezz’oretta prima del via di questa performance. E poi a tutta, subito a 180 bpm (battiti per minuto) e quasi 100 rpm (rivoluzioni per minuto), che con quel rapporto fanno più di 52 km/h. Un autentico martello, almeno per i primi 45 minuti. Poi il campione austriaco ha dovuto calare un pochino il ritmo, perdendo qualche rpm e pedalando in modo meno rotondo. Bazzeccole, perché sull’anello in parquet di 200 metri è sempre stato in vantaggio sul suo “maestro” Jens Voigt. Applausi scroscianti e meritati da parte degli oltre 900 spettatori, entrati gratuitamente allo spettacolo.

Curioso, il destino. Jens Voigt, l’uomo dalle fughe impossibili, spesso ripreso in gara a pochi km dal traguardo, in fuga solitaria il 18 settembre per 60 minuti sul velodromo di Grenchen, riacciuffato esattamente 6 settimane dopo su quello di Aigle da un ragazzo che potrebbe quasi essere suo figlio. Matthias Brändle supera così anche Francesco Moser (Mexico City, 23-01.1984 – 51,151 km) e Graeme Obree (Hamar, Norway, 17.07.1993 – 51,596 km), i cui record furono ottenuti con biciclette poi dichiarate dall’UCI non conformi, e classificati pertanto come “miglior performance umana”, senza tuttavia essere catalogati nell’albo dei record.

Se Matthias è riuscito ad avvicinare i 52 km/h, c’è da chiedersi cosa potrebbero fare specialisti cronomen come Tony Martin, Fabian Cancellara o Sir Bradley Wiggins, uno che sul parquet ha vinto tutto l’immaginabile e il desiderabile. Tranne, appunto, il Record dell’ora, che il baronetto inglese avrebbe messo nella “wish list” per giugno 2015.

Tutti i Record dell’ora (*) = Best Human Effort

Articolo a cura di Roberto Chiappa

Foto: © AFP