Mondiali, Michal Kwiatkowski mette tutti nel sacco

Il 24enne, primo polacco a indossare la maglia arcobaleno, conquista il Mondiale con un’azione d’altri tempi, scattando a -8 km e non facendosi più riprendere. Volata per l’argento all’australiano Simon Gerrans, davanti allo spagnolo Alejandro Valverde, ancora terzo come nelle ultime due edizioni.

Il nome che non ti aspetti, Michal Kwiatkowski. Difficile pronosticarlo, benché il polacco non sia un carneade ma un ottimo passista dallo scatto bruciante, protagonista nella prima parte di stagione con la vittoria alle Strade Bianche e i piazzamenti alla Amstel Gold Race (quinto), alla Freccia Vallone e alla Liegi (terzo in entrambe le occasioni).

In una corsa di 254.8 km, su 14 estenuanti giro da 18.2 km ciascuno, senza particolari discriminanti tecniche se non quelle derivate dal ritmo imposto, si poteva essere quasi certi che la risoluzione della battaglia potesse giungere all’ultimo giro, con il gruppo ancora ben compatto, benché la stanchezza si potesse far sentire in molti corridori.

Gara dalle triplici condizioni meteo, sole, poi pioggia, poi tregua con nuvole. Primi quattro giri senza note di cronaca, a parte una caduta che ha visto coinvolto il nostro Vincenzo Nibali, ripartito poi senza conseguenze.

A circa metà gara un incidente stradale della vettura di assistenza norvegese, uscita di strada e terminata contro un albero. Tre feriti, fortunatamente non gravi. Al decimo giro l’Italia decide di movimentare la corsa, fino a quel momento piuttosto soporifera. Daniele Bennati, Alessandro De Marchi e Damiano Caruso davanti. Ma è una puntura di spillo, tamponata in prima battuta dalla Spagna.

Nel giro seguente prende il comando Fabio Aru, che assieme a Giovanni Visconti, Michael Albasini (Svizzera), Tim Wellens (Belgio), Peter Kennaugh (Gran Bretagna) e Chris Sorensen (Danimarca) scavano un piccolo solco di vantaggio. Ma tra i battistrada non c’è accordo, e vengono così ripresi da tutti gli altri, primo fra tutti Tony Martin (Germania) che percorre mezzo giro in testa, solitario, prima di cedere anch’egli.

Nel penultimo giro si registra il generoso attacco di Alessandro De Marchi, sicuramente il migliore dei nostri quanto a combattività, seguito da Cyril Gautier (Francia), Michael Valgren Andersen (Danimarca) e Vasilj Kiriyenka (Bielorussia). Ma anche questa si rivela essere una bomba priva di innesco, e va tutto in fumo per effetto degli artificieri spagnoli capeggiati da Daniel Moreno e Jonathan Castroviejo. Si arriva alla prima salita, quella della Confederacion, con i ranghi serrati. Nella discesa seguente, il polacco Michal Kwiatkowski sorprende tutti con un allungo, che gli frutta 11” di margine.

La salita del Mirador non cambia i distacchi, e nell’ultima velocissima discesa da oltre 80 km/h mette in cassaforte la maglia iridata, che vale una stagione e forse anche più. Per il secondo posto la spunta l’australiano Simon Gerrans sull’eterno piazzato Alejandro Valverde (2 argenti e 4 bronzi ai Mondiali).

Buona prova collettiva da parte dei nostri, con Alessandro De Marchi straordinario per l’impegno profuso. Alla fine, però, arriva solo il 13esimo posto di Sonny Colbrelli che non può certo essere accolto come una consolazione. Si sapeva di non avere un atleta finalizzatore, come avrebbe potuto essere Diego Ulissi se non fosse stato recentemente sospeso dall’UCI per eccesso di salbutamolo. Forse un impiego più oculato di Giovanni Visconti e Fabio Aru, che sarebbe stato meglio avessero attaccato nell’ultimo giro, avrebbe portato altri frutti. Le pedine azzurre attuali, però, sono quelle che sono ed è difficile chiedere loro più di quanto abbiano dato. Bisogna dunque accontentarsi in vista di tempi migliori.

Ordine d’arrivo

1) Michal Kwiatkowski (Poland)
2) Simon Gerrans (Australia)
3) Alejandro Valverde Belmonte (Spain)
4) Matti Breschel (Denmark)
5) Greg Van Avermaet (Belgium)
6) Tony Gallopin (France)
7) Philippe Gilbert (Belgium)
8) Alexander Kristoff (Norway)
9) John Degenkolb (Germany)
10) Nacer Bouhanni (France)
11) Fabian Cancellara (Switzerland)
12) Ben Swift (Great Britain)
13) Sonny Colbrelli (Italy)
14) Michael Matthews (Australia)
15) Ramunas Navardauskas (Lithuania)
16) Daryl Impey (South Africa)
17) Maciej Paterski (Poland)
18) Bauke Mollema (Netherlands)
19) Warren Barguil (France)
20) Michael Valgren Andersen (Denmark)
21) Daniele Bennati (Italy)
22) Tom Dumoulin (Netherlands)
23) Rui Alberto Faria Da Costa (Portugal)
24) Jon Izaguirre Insausti (Spain)
25) Brent Bookwalter (United States Of America)
06.29.07
00.00.01
st
st
st
st
00.00.04
00.00.07
st
st
st
st
st
st
st
st
st
st
st
st
st
st
st
st
st


Articolo a cura di Roberto Chiappa

Foto: © Bettini photo – © AFP – © TDW Sport

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati *

*