KASK Valegro

Analisi tecnica e test approfondito per questo casco molto leggero, confortevole e ventilato, studiato per pedalare nelle giornate più calde dissipando efficacemente il calore. Dotato del livello di sicurezza WG11, offre anche un sistema semplice per limitare la portata d’aria, risultando così utilizzabile anche nelle stagioni intermedie.


Il Kask Valegro è nato con un unico scopo: offrire il massimo della ventilazione per tenere la testa dei ciclisti al fresco nelle giornate più torride, sulle salite esposte al sole nelle stagioni più calde, come questa estate 2022 (non che le precedenti, qui in Italia, fossero poi tanto fresche, eh…).

Grazie alle sue caratteristiche di termoventilazione, al peso ridotto, all’aerodinamica soddisfacente nonostante le 37 prese d’aria, e al classico standard di sicurezza di Kask (il WG11), il Valegro si è guadagnato un posto nel cuore di tanti ciclisti, uno fra tutti il buon Egan Bernal, ma anche “Mister G” Geraint Thomas è stato visto più volte utilizzare il Valegro nelle tappe del Tour de France quando le temperature raggiungevano i livelli più alti.

Il progetto Valegro però è andato oltre, perché con un piccolo accorgimento volto a parzializzare il flusso d’aria in ingresso è possibile utilizzare il casco anche con temperature più fresche, tipiche delle stagioni intermedie o delle alte vette montane. Tuto ciò rende il Valegro un prodotto molto versatile, magari in abbinamento con un casco più adatto ai climi invernali come il Wasabi che abbiamo già avuto modo di provare.

Kask ci ha inviato un Valegro in tempo utile per sottoporlo alla nostra prova sia con le temperature primaverili sia con i cocenti +37°C dell’estate 2022, pubblicando il test durante lo svolgimento del Tour de France, competizione e periodo stagionale per i quali è stato studiato.

Analisi tecnica
Il Kask Valegro viene assemblato con la tecnologia “Multi In-mold” in cui la struttura interna in polistirolo, rinforzata da un telaio interno, viene unita al semi-guscio superiore e alla corona inferiore. Il telaio interno, una delle novità introdotte sulla versione Icon, è più rigido, leggero ed è stato ridisegnato in funzione dei protocolli di sicurezza WG11. L’unione dei due semigusci con il classico metodo “seamless” è praticamente invisibile e garantisce protezione e durata nel tempo alla struttura interna.

Il profilo della calotta, studiato nella galleria del vento, offre una ventilazione avanzata grazie a 37 aperture e 11 canalizzazioni interne per i flussi d’aria che vanno a raffreddare la testa, il tutto per garantire la migliore termoventilazione possibile.

Le 20 prese d’aria anteriori creano un movimento d’aria omogeneo su tutto il capo, l’aria calda confluisce nella parte posteriore del casco dove 17 bocche d’uscita provvedono a smaltire il calore.

La quantità di aperture non diminuisce la capacità protettiva del casco, le strutture longitudinali appaiono strette ma possono contare su uno spessore consistente e la rigidità del casco è aumentata dalle due costole che passano da un lato all’altro del capo.

Il sistema di ritenzione è il classico “Octofit” che consiste in una culla posteriore dotata di supporti mobili, con cuscinetti in gel, studiati per aderire perfettamente a qualsiasi forma della testa e offrire supporto ergonomico alla nuca conferendo maggiore stabilità al casco. Il supporto verticale ha una buona vestibilità anche per le cicliste che adottano la coda di cavallo. Il rotore, rivestito in morbida gomma, è facile da regolare anche con i guanti lunghi.

Il cinturino in Nylon, morbido, leggero e sottile, è fissato direttamente alla calotta e presenta una sola regolazione: la larghezza del sottogola. Le fibbie che sdoppiano il cinturino sotto le orecchie sono infatti cucite al tratto che va a chiudersi sotto il mento. Come da tradizione Kask quest’ultima parte è in eco-pelle per evitare irritazioni a contatto con la pelle del ciclista.

L’imbottitura, divisa in 8 inserti staccabili e lavabili, è morbida e confortevole. I pad sono realizzati con una particolare fibra ad elevata traspirabilità, in grado di velocizzare il processo di evaporazione. La stessa fibra è dotata di proprietà antibatteriche, per proteggere la pelle da batteri e polveri inquinanti, e di proprietà antistatiche per disperdere le cariche elettriche derivate dall’esercizio fisico o dall’ambiente. Sette pad sono sempre necessari e quindi rimangono fissi. Un altro, di colore rosso, è posizionato al centro della fronte con la funzione di limitare i flussi d’aria interni e permettere di utilizzare il casco anche con temperature più basse.

La sicurezza passiva è affidata a due adesivi catarifrangenti applicati nella parte posteriore, sopra il rotore. Una soluzione semplice, efficace ed elegante.

Punto di forza del Valegro, come per tanti altri modelli Kask, è la sigla WG11. La casa bergamasca, da sempre attenta alla sicurezza, ha implementato nella progettazione e nella omologazione dei suoi prodotti i più recenti studi sulla protezione dagli effetti degli impatti rotazionali. WG11 indica un protocollo di test, con requisiti superiori alle normative internazionali di omologazione dei caschi, al quale vengono sottoposti tutti i prodotti Kask e che si somma ai normali test di omologazione previsti dalle normative vigenti.

Durante la simulazione degli impatti, in laboratorio, il casco colpisce il terreno con una traiettoria perfettamente verticale, cioè riceve un urto lineare, ma nella realtà quasi sempre ci troviamo di fronte a urti tangenziali, il casco colpisce il terreno con una inclinazione qualsiasi, che provoca attrito e quindi extra rotazioni del capo, oltre a trasmettere l’energia dell’urto al cervello. Proprio questi ultimi sono oggetto di studio e di prevenzione da parte di Kask con il protocollo WG11.

Il protocollo WG11 è basato su dati rilevati da incidenti reali, una grande fonte di informazioni è il Football Americano dove la NFL è attiva da anni nella prevenzione delle commozioni cerebrali. I criteri per il superamento della prova sono basati su diversi studi e definiti da un valore “Bric”, un algoritmo che definisce il livello di danno cerebrale. Il valore limite per il superamento della prova deve essere minore di 0,68. Tutti i caschi Kask WG11 hanno superato il test con la sigla WG11 con un valore Bric sempre inferiore a 0,39.

WG11 è anche il nome del Gruppo di Lavoro 11 che, all’interno del Comitato Tecnico 158 (Head Protection) del CEN (European Committee for Standardization), sta sviluppando un protocollo per misurare in maniera accurata l’assorbimento dell’energia negli impatti tangenziali o rotazionali. Questo gruppo di lavoro è denominato CEN/TC 158/Working Group 11 o più semplicemente WG11.

Il Kask Valegro è omologato EN 1078 (+WG11) ed è disponibile in tre taglie: S (50-56 cm), M (52-58 cm), L (69-62) e ben quattordici colorazioni, tra le quali spicca la versione Tour de France, bianco con 7 linee gialle a rappresentare le vittorie dei caschi Kask, offerto in tiratura limita a 3.328 esemplari, 1 per ogni chilometro di gara. Per una visione completa della gamma colori vi rimandiamo al sito internet dell’azienda.

Il peso da noi rilevato per la taglia M in prova è di 215 grammi. Kask ne dichiara 180 per la taglia S.
Il prezzo di listino è di 209 euro.

Graduatoria
Ogni prodotto sottoposto al nostro test riceve un giudizio sui vari aspetti funzionali oggettivamente determinabili. Estetica e prezzo non vengono considerati, in quanto ritenuti parametri frutto di valutazioni strettamente soggettive.
Questa la nostra scala dei valori.

Identikit
In ordine alfabetico le principali caratteristiche, con la nostra valutazione scaturita dalla prova.

• Comfort
• Facilità di manutenzione (pulizia, ecc)
• Finiture
• Imbottitura interna I (morbidezza)
• Imbottitura interna II (smaltimento sudore)
• Regolazioni I (facilità di esecuzione)
• Regolazioni II (capacità di mantenimento)
• Ventilazione







Il nostro test
Il nostro test ha portato il Valegro su salite di media e grande lunghezza, con distanze e pendenze in doppia cifra. Alla Brianza collinare e alle salite della Bergamasca abbiamo aggiunto qualche puntata in Piemonte e Val d’Aosta. Grazie al periodo di caldo eccezionale sul Nord Italia nella primavera 2022 abbiamo potuto contare su temperature superiori ai +30°C. La massima registrata con le nostre App meteo durante i test estivi è stata di +37°C, con clima secco. Condizioni ideali per affrontare le salite e sudare. Abbiamo utilizzato il Valegro in bici da corsa e su percorsi gravel, in tutte le situazioni si è adattato benissimo alle necessità specifiche.

Il Valegro avvolge il capo distribuendo il peso in maniera omogenea con una sensazione lievemente maggiore sulla sommità del capo. Le zone di appoggio, strette e lunghe, non si avvertono e, nonostante il peso ridotto e le innumerevoli prese d’aria, la sicurezza che infonde è pari a quella di tutti gli altri prodotti Kask. Pochi istanti dopo aver allacciato il cinturino ci si dimentica quasi di averlo in testa, tanto è la sua leggerezza e il comfort percepito, a conferma dell’alta qualità del Valegro.

Il cinturino, praticamente privo di possibilità di regolazione, rimane perfettamente aderente al viso e non penalizza l’aerodinamica. Gli sdoppiatori sotto le orecchie sono fissi con i tratti discendenti del cinturino cuciti al sottogola. La posizione scelta è ottimale e non si sente il bisogno di variazioni di assetto. L’unica regolazione possibile è la larghezza del sottogola, in ecopelle come tradizione Kask.

La culla di ritenzione si regola facilmente, il rotore è relativamente piccolo ma il Valegro è un casco pensato per essere usato nei periodi con clima mite o caldo e quindi senza guanti. Il sistema Octofit è ampiamente regolabile e adattabile a qualsiasi forma della testa. Distribuisce bene la pressione e fornisce un supporto notevole sulla nuca. La stabilità è ottima, il casco rimane sempre ben fermo anche se sottoposto a movimenti bruschi su terreni sconnessi. La regolazione in altezza della culla è molto ampia e soddisfacente.

In movimento, con temperature fresche tipiche del mattino, è facile avvertire l’importante flusso d’aria che passa sulla testa. Nei tratti in pianura, dove si raggiungono velocità superiori ai 30-35 km/h, si ha la sensazione che l’aria, convogliata nelle canalizzazioni, si muova con grande facilità, senza creare vortici. In un casco “tutto aperto” la componente aerodinamica viene relegata in secondo piano, tuttavia il Valegro si distingue per una resistenza aerodinamica percettibilmente contenuta.

In salita si possono apprezzare tutti i vantaggi del casco areato, basta un minimo movimento per avere sulla testa un flusso fresco che aiuta a dissipare il sudore prodotto dallo sforzo. Alla velocità ascensionale media di un amatore si può contare su un movimento continuo di aria che mantiene la cute abbastanza fresca, con un notevole livello di comfort. Ovviamente salendo a velocità maggiori il movimento d’aria aumenta, così come la capacità di smaltire il calore in eccesso.

In discesa il casco si muove nell’aria senza particolari turbolenze, non si avverte la sensazione di “drag” né si percepiscono vortici nella parte posteriore che alterino la stabilità. I muscoli del collo non vengono affaticati. Le imbottiture non danno la sensazione di bagnato e freddo sulla pelle. Inoltre asciugano molto rapidamente. La configurazione estiva, con il pad anteriore centrale rimosso e i punti d’appoggio ridotti, lascia uno spazio al centro della fronte da cui possono cadere gocce di sudore, ma con temperature oltre i +30°C è un fenomeno abbastanza normale.

Il cinturino si stende sul viso e rimane in posizione senza mai aprirsi controvento generando resistenze aerodinamiche. Sotto sforzo assorbe il sudore ma non provoca la sensazione di freddo sulla pelle. Ovviamente asciugandosi si copre della classica patina salina, ma basta un colpo di spugna, una volta a casa, per farlo tornare come nuovo.

Il sistema di ritenzione è ampiamente regolabile ma potrebbe interferire con le astine di alcuni modelli di occhiali. Il tensore rimane tuttavia lontano dalla pelle ed è pertanto possibile infilare al di sotto di esso la parte terminale delle astine, aumentando la stabilità degli occhiali senza particolari pressioni dietro le orecchie.

Inconvenienti riscontrati nel corso della prova
Nessuno.



– Sito web KASK


Articolo e foto a cura di Sergio Doria

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