KASK Protone Icon

Analisi tecnica e test approfondito per questo casco espressamente progettato per le competizioni. Le sue eccellenti qualità (efficienza aerodinamica, leggerezza, ventilazione e dissipazione del calore) soddisfano pienamente le esigenze dei professionisti e ne fanno un oggetto del desiderio di molti ciclisti.


Il termine ”icona” può essere usato per indicare una persona o un oggetto visti come modello da seguire negli ambiti più diversi di una società: cultura, spettacolo, moda e, nel nostro caso, sport. Il casco Protone, tra i ciclisti, si è guadagnato lo status di icona grazie alle sue ottime prestazioni complessive e a una serie impressionante di vittorie nelle competizioni più importanti: 5 Tour de France, 4 ori nelle ultime due Olimpiadi, 3 Giri d’Italia e 2 Vuelta a España.

Per migliorare un progetto già ben riuscito i tecnici Kask si sono concentrati sui dettagli: hanno ridisegnato il telaio interno, affinato alcune forme per rendere più efficiente l’aerodinamica e alla fine il casco Protone Icon è migliorato rispetto al predecessore pur rimanendo apparentemente uguale.

Il design attuale e moderno, le linee rastremate, l’ottima aerodinamica e uno standard di sicurezza (il WG11) con requisiti superiori alle normative internazionali fanno del Protone Icon un casco dedicato a chi cerca prestazioni senza compromessi ma anche comfort e lo stile inconfondibile di Kask.

Il casco Protone Icon è stato presentato in ufficialmente il 7 aprile 2022. Noi lo abbiamo ricevuto con qualche giorno di anticipo e lo abbiamo messo immediatamente alla prova, analizzandone a fondo tutti gli aspetti.

Analisi tecnica
Il Kask Protone Icon è assemblato mediante la tecnologia “Multi In-mold” in cui la struttura interna in polistirolo, rinforzata da un telaio interno, viene unita al semi-guscio superiore e alla corona inferiore. Il telaio interno, una delle novità introdotte sulla versione Icon, è più rigido, leggero ed è stato ridisegnato in funzione dei protocolli di sicurezza WG11. L’unione dei due semigusci con il classico metodo “seamless” è praticamente invisibile e garantisce protezione e durata nel tempo alla struttura interna.

La forme interne della struttura in polistirolo creano le canalizzazioni per il passaggio dei flussi d’aria che vanno a raffreddare la testa. Su ogni lato del capo passano tre flussi a cui si unisce quello proveniente dalla presa d’aria di tipo NACA, posta sulla sommità della calotta, che viene sdoppiato verso i lati. L’aria calda confluisce nella parte posteriore del casco dove 6 bocche di uscita provvedono all’estrazione, le 4 laterali sono anche in linea con i flussi corrispondenti in modo da rendere il deflusso dell’aria ancora più agevole.

In questa zona troviamo alcune novità che caratterizzano il Protone Icon: le feritoie laterali sono state allungate e sagomate per favorire l’ingresso dell’aria, il corpo centrale è più rastremato e ora assomiglia al musetto di una vettura F1 con il ponticello di sostegno che sembra l’alettone anteriore. Le pieghe sulla calotta sono più accentuate e leggermente più spigolose rispetto al vecchio Protone, per aumentare la rigidità complessiva della struttura.

Il sistema di ritenzione, altra novità del Protone Icon, adotta il sistema “Octofit+” che consiste in una culla ridisegnata per offrire un supporto ergonomico alla nuca e conferire maggiore stabilità al casco. Il supporto verticale offre più spazio per le cicliste con i capelli lunghi. Il rotore è di diametro maggiore con un rivestimento in morbida gomma che ne facilita la regolazione anche con i guanti.

Il cinturino in Nylon, morbido, leggero e sottile, è fissato direttamente alla calotta e presenta una sola regolazione: la larghezza del sottogola. Le fibbie che sdoppiano il cinturino sotto le orecchie sono infatti cucite al tratto che va a chiudersi sotto il mento. Come da tradizione Kask quest’ultima parte è in eco-pelle per evitare irritazioni a contatto con la pelle del ciclista.

L’imbottitura, divisa in 7 inserti staccabili e lavabili, è morbida e confortevole. I pad sono realizzati con un processo a cellule aperte su più strati per aumentare il comfort e hanno dimensioni ridotte, con la sola eccezione di quello posizionato sulla sommità del capo che è leggermente più ampio per aumentare la stabilità. Il tessuto è il classico Coolmax con trattamento antibatterico.

La sicurezza passiva è affidata ad un adesivo catarifrangente applicato nella parte posteriore, sopra il rotore. Una soluzione semplice, efficace ed elegante.

Punto di forza del Protone Icon, in comune con gli altri modelli Kask, è la sigla WG11. La casa bergamasca, da sempre attenta alla sicurezza, ha implementato nella progettazione e nella omologazione dei suoi prodotti i più recenti studi sulla protezione dagli effetti degli impatti rotazionali. WG11 indica un protocollo di test, con requisiti superiori alle normative internazionali di omologazione dei caschi, al quale vengono sottoposti tutti i prodotti Kask e che si somma ai normali test di omologazione previsti dalle normative vigenti.

Durante la simulazione degli impatti, in laboratorio, il casco colpisce il terreno con una traiettoria perfettamente verticale, cioè riceve un urto lineare, ma nella realtà quasi sempre ci troviamo di fronte a urti tangenziali, il casco colpisce il terreno con una inclinazione qualsiasi, che provoca attrito e quindi extra rotazioni del capo, oltre a trasmettere l’energia dell’urto al cervello. Proprio questi ultimi sono oggetto di studio e di prevenzione da parte di Kask con il protocollo WG11.

Il protocollo WG11 è basato su dati rilevati da incidenti reali, una grande fonte di informazioni è il Football Americano dove la NFL è attiva da anni nella prevenzione delle commozioni cerebrali. I criteri per il superamento della prova sono basati su diversi studi e definiti da un valore “Bric”, un algoritmo che definisce il livello di danno cerebrale. Il valore limite per il superamento della prova deve essere minore di 0,68. Tutti i caschi Kask WG11 hanno superato il test con la sigla WG11 con un valore Bric mai superiore a 0,39.

WG11 è anche il nome del Gruppo di Lavoro 11 che, all’interno del Comitato Tecnico 158 (Head Protection) del CEN (European Committee for Standardization), sta sviluppando un protocollo per misurare in maniera accurata l’assorbimento dell’energia negli impatti tangenziali o rotazionali. Questo gruppo di lavoro è denominato CEN/TC 158/Working Group 11 o più semplicemente WG11.

Il Protone Icon è omologato EN 1078 (+WG11) ed è disponibile in tre taglie: S (50-56 cm), M (52-58 cm), L (69-62) e dieci colorazioni: bianco (in prova), nero e grigio proposti sia in versione lucida che opaca, blu opaco, verde oliva opaco (colore simbolico per il gravel), rosso lucido e azzurro, il colore del team Eolo-Kometa.

Il peso da noi rilevato sulla taglia M in prova è di 230 grammi e corrisponde esattamente al valore dichiarato da KASK. Il prezzo di listino è di 275 euro.

Graduatoria
Ogni prodotto sottoposto al nostro test riceve un giudizio sui vari aspetti funzionali oggettivamente determinabili. Estetica e prezzo non vengono considerati, in quanto ritenuti parametri frutto di valutazioni strettamente soggettive.
Questa la nostra scala dei valori.

Identikit
In ordine alfabetico le principali caratteristiche, con la nostra valutazione scaturita dalla prova.

• Comfort
• Facilità di manutenzione (pulizia, ecc)
• Finiture
• Imbottitura interna I (morbidezza)
• Imbottitura interna II (smaltimento sudore)
• Regolazioni I (facilità di esecuzione)
• Regolazioni II (capacità di mantenimento)
• Ventilazione







Il nostro test
Il nostro test è iniziato il 5 aprile 2022, due giorni prima della presentazione ufficiale. Da quel momento abbiamo percorso circa 700 chilometri nella Brianza Collinare e sulle salite delle valli bergamasche. I percorsi prevedevano salite di media lunghezza con pendenze, in vari punti, da doppia cifra e tratti in pianura dove sviluppare velocità. Lo abbiamo usato su strada, su percorsi gravel, in circuito ciclocross e anche in mountain bike, in tutte le situazioni si è adattato benissimo alle necessità specifiche. Il clima è stato variabile con aria ancora fredda all’inizio del mese e calda in alcuni giorni con temperature decisamente estive. Le nostre App meteo, nei giorni dei test, hanno registrato minime di +6°C e massime di +30°C.

Indossato, il Protone Icon avvolge il capo distribuendo il peso in maniera omogenea, ispirando così una certa sicurezza. I punti di appoggio sono stretti e lunghi ma non fanno avvertire la loro presenza. Il tempo di allacciare il cinturino e la sensazione di avere un casco in testa scompare, segno distintivo di tutti i prodotti di alta qualità.

L’attenzione ai particolari e la qualità del prodotto si notano a partire dai lacci laterali che, per garantire un’ottima aerodinamica, rimangono perfettamente aderenti ai lati della testa senza bisogno di regolazioni. I due sdoppiatori sotto le orecchie sono fissi, i tratti discendenti dei lacci sono infatti cuciti al sottogola ma la posizione scelta è ottimale e non si sente la necessità di modificarla. L’unica regolazione presente è la larghezza del sottogola, sempre in ecopelle come tradizione Kask.

La culla di ritenzione si regola facilmente e, grazie al rotore di dimensioni maggiorate, è un’operazione che si esegue senza problemi anche con i guanti lunghi. Il sistema “Octofit+” distribuisce la pressione sulla testa e fornisce un supporto notevole sulla nuca. La stabilità è ottima, il casco rimane sempre ben fermo anche se sottoposto a movimenti bruschi su terreni sconnessi. La regolazione in altezza della culla è molto ampia.

In movimento si apprezza l’ottima aerodinamica del Protone Icon, all’esterno l’aria scorre facilmente, la sensazione è quella di muoversi in una bolla d’aria, quasi senza resistenza. I tecnici Kask sono riusciti a migliorare un progetto già ben riuscito, lo studio delle forme favorisce il distacco del filetto fluido (l’aria) generando pochissime turbolenze nella parte posteriore. Il risparmio in Watt non è quantificabile ma con il passare dei chilometri ci si rende conto di pedalare con minore affaticamento cervicale.

Mentre all’esterno l’aria scorre velocemente, l’aerodinamica interna invece muove l’aria a una velocità differente, più lenta rispetto all’esterno. Il movimento è costante e presente anche alle basse velocità, il Protone Icon ha infatti un’ottima capacità di smaltimento del calore prodotto dallo sforzo. Questa caratteristica influisce in maniera positiva sulle prestazioni e sul comfort del ciclista. L’aria passa sempre sul capo a velocità costante, in qualsiasi condizione, dalle velocità minime delle salite ripide alle alte velocità in discesa si può contare su una dissipazione continua e permanente. A velocità costante corrisponde anche una temperatura costante, l’aria che arriva sulla testa è fresca anche quando fa caldo, ma mai troppo fredda quando le temperature sono più basse, per un comfort di alto livello, sempre.

Le imbottiture assorbono il sudore e si asciugano rapidamente. Il pad frontale, nelle giornate più calde, può lasciar cadere qualche goccia sul lato interno della lente degli occhiali, ma è un evento casuale. Il cinturino si stende sul viso e rimane in posizione senza mai aprirsi controvento generando resistenze aerodinamiche. Sotto sforzo assorbe il sudore ma non provoca la sensazione di freddo sulla pelle. Ovviamente asciugandosi si copre della classica patina bianca ma basta un colpo di spugna, una volta a casa, per farlo tornare come nuovo.

Il nuovo sistema di ritenzione utilizzato per il Protone Icon è un po’ più ampio della versione precedente e potrebbe interferire con le astine di alcuni modelli di occhiali. Con quelli a disposizione in redazione abbiamo registrato un minimo contatto con un solo prodotto che però non ha modificato la stabilità degli occhiali in questione.

Inconvenienti riscontrati nel corso della prova
Nessuno.



– Sito web KASK


Articolo e foto a cura di Sergio Doria

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