Giro delle Fiandre, Kristoff re nella domenica di Pasqua

Vittoria autoritaria, imperiosa, di Alexander Kristoff (Team Katusha), costruita negli ultimi 30 km di questa 99esima edizione della “Ronde”, caratterizzata anche da due incidenti tra le auto di assistenza e i corridori. La nostra Elisa Longo Borghini (Wiggle-Honda) vince per distacco la gara femminile.


E’ sempre uno spettacolo, il Giro delle Fiandre. Per il percorso, che ogni anno vede piccole variazioni e innesti di nuovi settori. Per i “muri”, maestosi giudici e icone della “Ronde”. Per il pubblico, numerosissimo e festante, in una domenica pasquale fredda ma soleggiata e asciutta. La 99esima edizione della “Ronde Van Vlaanderen” vedeva impegnati 199 corridori sui 264.2 km del tracciato, con ben 19 muri da affrontare, tra i quali gli storici Oude Kwaremont, Koppenberg e Paterberg.

Un Giro delle Fiandre che può essere analizzato in tre fasi distinte. La prima vedeva otto atleti in fuga dal 50esimo km: Matthew Brammeier (MTN–Qhubeka), Jesse Sergent (Trek Factory Racing), Damien Gaudin (AG2R La Mondiale), Ralf Matzka (Bora), Clément Venturini (Cofidis), Dylan Groenewegen (Team Roompot), Lars Ytting Bak (Lotto Soudal) e Marco Frapporti (Androni), con il plotone inseguitore, guidato dagli uomini Sky, attardato di circa 6 minuti.

In questo lungo frangente, all’altezza dei -152 km, si registrava la caduta di Bradley Wiggins (Team Sky), mentre ai -114 km, sulla Paddestraat, era Peter Sagan (Tinkoff-Saxo) a doversi fermare per una foratura alla ruota anteriore, prontamente assistito dal compagno Nikolay Trusov.

Episodio incredibile ai -106 km, quando l’auto Shimano dell’assistenza neutrale toccava il neozelandese Jesse Sergent, primo della fuga, facendolo rovinosamente cadere e causandogli la frattura della clavicola, cosa che lo costringerà a un’operazione chirurgica. Manovra azzardata e sciagurata, veramente assurda perché compiuta in un tratto di carreggiata molto ampia.

Purtroppo non si trattava dell’unico incidente di questo Fiandre, perché di lì a poco un’altra vettura Shimano andava a tamponare con decisione l’ammiraglia della FDJ che stava assistendo Sebastien Chavanel, poi caduto a terra, fortunatamente senza gravi conseguenze.

La seconda fase del Fiandre si sviluppava nella rincorsa del gruppo ai battistrada, che nel frattempo erano rimasti in sei. Ai -67 km, sul decimo muro, il Kaperij, Bak e Gaudin allungavano e rimanevano con 2’07” di vantaggio sugli inseguitori, che nel frattempo avevano riacciuffato gli altri quattro. Sull’Oude Kwaremont, ai -53 km, il vantaggio dei due era di soli 47”. Sul muro seguente, il Paterberg, Bak veniva riassorbito, e poco dopo, ai -49 km, anche Gaudin subiva la stessa sorte. E a quel punto aveva inizio la terza e ultima fase di questa entusiasmante competizione.

Con il plotone compatto, si assisteva a piccole sortite individuali. Ai -46 km ci provava André Greipel (Lotto Soudal), che affrontava in solitaria il Koppenberg. Era poi la volta di Alexey Lutsenko (Astana) ai -39 km, ma il suo era un fuoco di paglia che durava soltanto 4 km.

La fuga buona la si aveva ai -28 km, quando usciva dai ranghi l’olandese Niki Terpstra (Etixx-Quick Step), sul quale si precipitava saggiamente il norvegese Alexander Kristoff (Katusha). I due guadagnavano in un batter d’occhio 23” sugli inseguitori.

Ai -20 km il vantaggio della coppia era di 30”. Sull’ultima passaggio dell’Oude Kwaremont, il vantaggio scendeva a 15”, ma il gruppo inseguitore non collaborava, in quanto impegnato a controllare il gallese Geraint Thomas (Team Sky). Una tattica che si rivelerà decisiva per il successo della coppia di testa, che nel frattempo aveva aumentato a 27” il proprio vantaggio.

Sull’ultimo passaggio del Paterberg, il belga Greg Van Avermaet (BMC) decideva di rompere gli indugi, salutando la compagnia di uno stanco Geraint Thomas e di un attendista per ordini di scuderia Zdenek Stybar (Etixx-Quick Step). Van Avermaet non rimaneva solo nella propria azione, perché un redivivo Sagan accorreva a dar manforte, nel tentativo di riacciuffare Kristoff e Terpstra e giocarsi la Ronde in un poker ad alto rischio. Ma il vichingo Kristoff, che ai -3 km non riceveva più nemmeno il cambio da Parte di un esausto Terpstra, sgranava rapporti da locomotore e andava addirittura a incrementare il gap.

Il copione dell’ultimo km era dunque già scritto. Van Avermaet dava fondo a tutte le proprie residue forze, staccando Sagan e avvicinandosi a Terpstra, mentre Kristoff dava quel filo di gas necessario per tagliare il traguardo a braccia alzate, senza neanche troppi affanni di doversi guardare alle spalle.

Per Kristoff si tratta del decimo successo in questo 2015, dopo avere vinto in settimana la “Tre Giorni di La Panne” e, lo ricordiamo, essere arrivato secondo alla Sanremo. Una continuità di rendimento davvero notevole. La Roubaix di settimana prossima non gli si addice, ma il norvegese sarà sicuramente uno dei protagonisti che la movimenteranno.

Ordine d’arrivo

1) Alexander Kristoff (Nor) Team Katusha
2) Niki Terpstra (Ned) Etixx-Quick-Step
3) Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team
4) Peter Sagan (Svk) Tinkoff-Saxo
5) Tiesj Benoot (Bel) Lotto Soudal
6) Lars Boom (Ned) Astana Pro Team
7) John Degenkolb (Ger) Team Giant-Alpecin
8) Jurgen Roelandts (Bel) Lotto Soudal
9) Zdenek Stybar (Cze) Etixx-Quick-Step
10) Martin Elmiger (Swi) IAM Cycling
11) Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team
12) Filippo Pozzato (Ita) Lampre-Merida
13) Stijn Devolder (Bel) Trek Factory Racing
14) Geraint Thomas (GBr) Team Sky
15) André Greipel (Ger) Lotto Soudal
16) Marcus Burghardt (Ger) BMC Racing Team
17) Laurens De Vreese (Bel) Astana Pro Team
18) Marco Marcato (Ita) Wanty-Groupe Gobert
19) Jens Keukeleire (Bel) Orica GreenEdge
20) Nelson Santos Simoes Oliveira (Por) Lampre-Merida
06.26.32
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00.00.07
00.00.16
00.00.36
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00.00.49
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00.02.28
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00.02.34

Secondo sulla finish-line Niki Terpstra, che può ritenersi contento di avere dato il massimo. Dopo la vittoria alla Roubaix 2014, ancora un podio importante.

Terzo un caparbio Greg Van Avermaet, partito troppo tardi nella sua azione di rimonta. Peccato, avrebbe meritato almeno di giocarsi la vittoria in volata.

Quarto lo slovacco Peter Sagan. Per lui ancora una buona gara, ma non ottima come ci si attende ormai da tempo da un campione del suo calibro. Sempre tra i protagonisti, ma ancora in cerca del guizzo vincente.


Ronde Van Vlaanderen femminile

Buone notizie giungevano per noi italiani dal Giro delle Fiandre femminile, dove la 23enne Elisa Longo Borghini (Team Wiggle-Honda) dava luogo a un assolo a 30 km dal traguardo, piegando la concorrenza della team-mate belga Jolien D’Hoore e della olandese Anna Van Der Breggen (Rabo Liv Women Cycling Team), giunta in volata a 43”. Per la Longo Borghini, quarta nel 2013 e 2014, un successo storico, il primo per l’Italia del pedale rosa in questa Classica monumento.


Articolo a cura di Roberto Chiappa

Foto: © TDW Sport

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