Giro delle Fiandre, Cancellara fa tre (in Belgio) su tre (belgi)

Fabian Cancellara vince per la terza volta la “Ronde”, regolando in volata tre corridori belgi (Van Avermaet, Vanmarcke e Vandenbergh). Molte le cadute, gravissima una spettatrice investita da Vansummeren.

Ci si aspettava una vittoria delle sue, schiacciante, in solitaria, come quella dell’anno scorso. Invece Fabian “Spartacus” Cancellara ha dovuto dar fondo a tutta la sua classe per dominare allo sprint un agguerrito terzetto di corridori locali, tutti desiderosi di trionfare nella gara di casa, la “Ronde van Vlaanderen”.


La partenza del 98° Giro delle Fiandre dalla piazza principale di Bruges

Gara difficile da gestire. Il pavé, i muri, le forature, i tifosi a bordo pista… un milione, o forse anche più.
Fuga iniziale di una decina di atleti, tra i quali Daryl Impey (Orica GreenEdge), Taylor Phinney (BMC Racing Team) e i nostri Davide Appollonio (Ag2R La Mondiale) e Andrea Palini (Lampre-Merida), manipolo che arriva ad avere un vantaggio di oltre 6 minuti sul plotone.


I fuggitivi della fase iniziale

Forature e cadute sfilacciavano il gruppetto dei fuggitivi, rimasti in sei e ripresi sul Koppenberg, a 44 km dall’arrivo, quando la Omega Pharma-Quick Step di Tom Boonen sembrava controllare agevolmente la corsa. A far saltare i piani di vittoria ci pensava il belga Greg Van Avermaet (BMC Racing Team), che scattava sul Kruisberg, 15esimo dei 17 muri in programma, portandosi appresso il connazionale Stijn Vandenbergh, l’unico della Omega Pharma ad avere tentato di ricucire lo strappo creatosi, sperando così di far rientrare Boonen. Un frangente, questo, nel quale la squadra di Boonen peccava di un inspiegabile immobilismo tattico, consentendo ai due battistrada di prendere 25” sugli inseguitori più immediati, tra i quali molti pretendenti alla vittoria.
Van Avermaet faceva il locomotore per Vandenbergh, a ruota per ovvie ragioni di scuderia, mentre dal gruppetto degli inseguitori emergeva lo svizzero Fabian Cancellara (Trek World Racing), che con una accelerazione delle sue sul Vecchio Kwaremont salutava la compagnia, portandosi appresso un eccellente Sep Vanmarcke (Belkin Pro Cycling Team), capace addirittura di scollinare prima di Cancellara sul Paterberg, ultimo muro di giornata.


Il quartetto di atleti protagonista del finale di gara

Cancellara tirava Vanmarcke fino a raggiungere la coppia di testa, e a quel punto, ai -8 km, il nuovo quartetto dava luogo a una condotta di gara collaborativa, dandosi frequenti cambi per evitare che il gruppo inseguitore potesse rientrare. Gruppo dal quale usciva allo scoperto in solitaria il norvegese Alexander Kristoff (Team Katusha), ma gli si spegneva ben presto la luce, visto anche il ritardo di 25” all’ultimo km che lo separava dai primi.
Emozionante il finale di gara, con i quattro contendenti tutti ugualmente in grado di prevalere sotto la bandiera a scacchi. Si studiavano fino ai -200 metri, poi Cancellara scattava per primo e faceva valere la sua maggior potenza su Van Avermaet, Vanmarcke e Vandenbergh.


Fabian Cancellara inizia lo scatto vincente

Gara perfetta, impeccabile, quella di “Spartacus”, che è riuscito a gestire al meglio tutte le fasi di gara degli ultimi 30 km. Per lui, terza vittoria al Giro delle Fiandre, come tutti i più grandi campioni del passato (nessuno ha mai vinto quattro edizioni della “Ronde”), e ancora assolutamente in grado di centrare l’anno prossimo un poker da antologia.

Le sue parole a fine gara: “Oggi è andato tutto bene, sono riuscito a vincere per la terza volta in carriera questa gara, è una sensazione bellissima. La vittoria dell’anno scorso, in solitaria, ha un sapore particolare, unico. Ma questa vittoria è stata più difficile, perché più difficile era ripetersi, vincere due volte di fila. C’è maggior pressione, più stress, si parte da favoriti, ti curano tutti. Ora voglio festeggiare con i compagni di squadra, oggi è il giorno per celebrare la vittoria. Da domani penseremo alla Roubaix di domenica prossima”.

Coraggioso e bravissimo Van Avermaet ad avere animato la corsa da protagonista. Un secondo posto che questa volta non vale il primo degli sconfitti.


Due delusi di questo 98° Giro delle Fiandre: Tom Boonen e Peter Sagan

Maluccio Tom Boonen, atteso idolo di casa ma soltanto settimo al traguardo, apparso “ingessato” quando invece occorreva muoversi.
Male lo slovacco Peter Sagan (Team Cannondale), atteso a un riscatto dopo la sua deludente Sanremo, che non andava al di là di un opaco 16esimo posto.
E male anche gli italiani, benché da loro non ci si aspettasse fuoco e fiamme. Il meno peggio è Filippo Pozzato (Team Lampre-Merida), 17esimo.

Tante le cadute, si diceva. Ed è in pericolo di vita una spettatrice 65enne travolta dal belga Johan Vansummeren (Team Garmin-Sharp), finito incredibilmente con la bici su un’isola spartitraffico dove stazionava la signora (in fondo all’articolo le riprese effettuate da un amatore e da lui postate su Facebook). Vansummeren è invece stato condotto in ospedale e gli è stato applicato un collare ortopedico.

Ordine d’arrivo

1) Fabian Cancellara (Swi) Trek Factory Racing
2) Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team
3) Sep Vanmarcke (Bel) Belkin Pro Cycling Team
4) Stijn Vandenbergh (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
5) Alexander Kristoff (Nor) Team Katusha
6) Niki Terpstra (Ned) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
7) Tom Boonen (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
8) Geraint Thomas (GBr) Team Sky
9) Björn Leukemans (Bel) Wanty – Groupe Gobert
10) Sebastian Langeveld (Ned) Garmin Sharp
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Le immagini dell’incidente tra Vansummeren e la spettatrice


Articolo a cura di Roberto Chiappa

Foto: TDWsport, Bettini foto

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