Cannondale SystemSix Hi-Mod

Test e profonda analisi tecnica per questa bici estrema per aerodinamica, rigidezza, reattività, stabilità, maneggevolezza e performance di punta, frutto di un progetto integrato tra telaio, forcella, reggisella, ruote, manubrio e stem. Una specialissima stradale perfetta per chi fa della velocità uno stile di vita.


Il nome SystemSix non è del tutto inedito in casa Cannondale. Il primo modello di questa specialissima stradale risale infatti al 2007, e segnò il passaggio dai telai interamente in alluminio a quelli misti in carbonio/alluminio. La versione attuale eredita dal passato soltanto la denominazione, essendo frutto di un progetto totalmente nuovo, creato da zero con l’obiettivo di dare vita alla bici aerodinamica più performante sul mercato. E a quanto pare gli ingegneri Cannondale sembrano proprio esserci riusciti.

I sei elementi del sistema
Per questa SystemSix Hi-Mod non si può discutere solo di telaio e forcella aerodinamici, perché tutto è stato realizzato per contribuire all’efficienza d’insieme. La fibra di carbonio impiegata è ad alto e altissimo modulo BallisTec, metodologia costruttiva di cui Cannondale è proprietaria, per ottenere rigidezza dove serve e leggerezza ove sia possibile risparmiare peso. In realtà l’obiettivo leggerezza non è qui primario, la priorità è rappresentata dalla forma delle tubazioni in funzione della velocità e della potenza espresse dall’atleta, affinché si possa avere un tangibile vantaggio aerodinamico e quindi un guadagno prestazionale. Dunque forme specifiche per telaio, forcella, reggisella, stem, manubrio e ruote, sei elementi pensati in misura tale da contribuire all’efficienza d’insieme.

Il design telaistico, dallo sloping appena percettibile, si affida a tubazioni dal profilo tronco (TAP – Truncated Aero Profile), rimanendo conforme alle norme UCI. I foderi bassi del carro posteriore, con forcellini in carbonio, sfruttano la tecnologia di micro-sospensione SAVE, che assicura assorbimento delle vibrazioni. Tutti i cavi passano internamente, incluso quello del freno anteriore tra stelo forcella e tubo sterzo, che qui ha diametro 1.1/8”-1.1/4”. I distanziali dell’attacco manubrio sono apribili, consentendo di regolare l’altezza senza estrarre i cavi. Il blocco sterzo integrato consente una rotazione di ±50°, più che sufficienti per compiere le manovre ordinarie. Il movimento centrale è di tipo Press Fit BB30 da 83 mm, la battuta del carro posteriore è da 142 mm e ospita il perno passante “Speed Release” da 12 mm, l’attacco pinza per freno a disco è di tipo “Flat Mount”. Molto ampio il passaggio pneumatici, in grado di poter ospitare comodamente coperture fino a 30 mm. Due gli alloggiamenti previsti per i portaborraccia, con l’obliquo selezionabile su due diverse altezze. Il reggisella ha forma specifica aerodinamica per minimizzare il drag, il morsetto è interno al piantone, la vite di ritenzione è collocata sotto al tubo orizzontale. Il morsetto reggisella è a doppia vite contrapposta.

La forcella full carbon Hi-Mod è anch’essa monoscocca in carbonio BallisTec, con forcellini integrati, foderi con profilo TAP asimmetrici per gestire le forze torsionali del freno a disco, perno passante 12×100 mm “Speed Release”, cannotto con diametro 1.1/8”-1.1/4”, attacco pinza freno a disco “Flat Mount”. Perfetta l’integrazione con il tubo sterzo, tale da deviare il flusso aerodinamico facendolo scivolare ai lati del trave obliquo.

Altro componente molto importante in questo progetto aerodinamico è rappresentato dal duo manubrio+attacco. Il cockpit KNØT SystemBar, con il suo stem dedicato, è realizzato in due pezzi, in modo da potersi adattare alle esigenze posturali del ciclista. La piega manubrio è piatta e tendenzialmente stretta, per minimizzare l’area frontale in presa alta, ma in presa bassa si allarga di 30 mm. Le misure disponibili vanno dai 38 ai 44 cm, a seconda della taglia del telaio. L’interfaccia meccanica con l’attacco manubrio consente di regolare di ±8° l’inclinazione della piega. L’attacco manubrio è disponibile nelle lunghezze tra 80 e 120 mm. Contiene tutti i cavi, nascondendoli alla vista e all’aria. I distanziali sotto di esso sono facilmente rimovibili senza necessità di disconnettere i vari cavi.

Il progetto Cannondale SystemSix è partito dalle ruote, e non è certo un caso. Su ogni bicicletta, la ruota anteriore rompe il flusso aerodinamico, creando il drag, cioè il trascinamento. Nella fattispecie, è lo pneumatico che determina questa rottura. Cannondale ha realizzato le ruote KNØT 64, in carbonio ad alto profilo 64 mm, canale interno del cerchio 21 mm ed esterno 32 mm, e su di esse ha montato copertoncini da 23 mm, che di fatto arrivano a una sezione reale di 26 mm. La scelta delle coperture di serie, effettuata considerando anche la bassa resistenza al rotolamento, è andata a favore dei copertoncini Vittoria Rubino Pro Speed 700x23c. L’insieme pneumatico+cerchio lascia inalterato il flusso aerodinamico lungo tutta la superficie del profilo del cerchio, rompendosi solo in prossimità dei raggi. Massima efficienza aerodinamica, dunque. Montando un copertoncino da 25 mm, si avrebbe una sezione reale di 28 mm, peggiorando solo marginalmente il drag ma aumentando l’assorbimento delle asperità e quindi il comfort.

Il grafico sopra riportato mette in relazione il Coefficiente Aerodinamico con i vari angoli d’incidenza del vento (yaw angle). La Cannondale SystemSix prevale nettamente sulle migliori concorrenti.

Quest’altro grafico mostra la normalizzazione dell’angolo di incidenza del vento mentre si pedala su strada, quindi in condizioni di “drag” aerodinamico variabile. I valori si riferiscono all’insieme bici+ciclista che pedali alla velocità di 40 km/h, con un vento di 3.13 metri al secondo.

Qui sopra è riportata la potenza addizionale necessaria per spingere l’insieme bici+ciclista a 30 mph (48.2 km/h). Appare evidente come la Cannondale SystemSix possieda un coefficiente aerodinamico migliore delle concorrenti.

Sprint
Cannondale ha rilevato che in fase di sprint a 60 km/h negli ultimi 200 metri al traguardo l’atleta eroga circa 1.000 Watt di potenza per una durata di 12 secondi. Con questi valori, la SystemSix tocca una velocità di punta di 2.1 km/h superiore alle altre, giungendo sulla finish line 0.4” prima, il che equivale a 7.2 metri prima degli avversari.

Pianura e discesa
Su una strada pianeggiante, a 45 km/h la SystemSix consente un risparmio di 40W rispetto alla Cannondale SuperSix EVO. Ma a 30 km/h, tipica velocità di crociera per un amatore, il risparmio energetico è di 17W, passa a 20W alla velocità di 32 km/h e a 26W a 35 km/h. Beneficio aerodinamico anche in discesa, dove la SystemSix raggiunge senza pedalare i 63.6 km/h su una pendenza al 6%, mentre su discese all’8% arriva a 74 km/h. La concorrente più prossima si ferma invece a 68.6 km/h. Su discese pedalate con pendenze al 5%, erogando 200W con la SystemSix si toccano i 61 km/h, mentre la concorrente necessita di una potenza di 310W per raggiungere le medesima velocità.

Salita
Pur non essendo il terreno prediletto dalle bici aerodinamiche, la SystemSix consente prestazioni soddisfacenti sulle salite non eccessivamente ripide. Cannondale ha effettuato una comparazione tra SystemSix e SuperSix EVO. Su pendenze superiori al 6%, erogando una potenza di 300W, la SystemSix perde circa 10 km/h rispetto alla SuperSix EVO, mediamente più leggera di 1 kg. Per colmare questo gap, con la SystemSix bisognerebbe erogare 15W di potenza in più. Il differenziale però si assottiglia quando le pendenze si fanno più moderate, dal 5% in giù.

Il peso del telaio
Come abbiamo accennato, la leggerezza telaistica non rappresenta il target delle biciclette aerodinamiche. Il grafico riporta il peso delle varie misure dei telai SystemSix Hi-Mod ancora grezzi, quindi senza verniciatura (che aggiunge 70 grammi circa) e minuteria (65 grammi di viteria e altre piccole parti). I telai SystemSix che non utilizzano carbonio Hi-Mod pesano circa 140 grammi in più, mantenendo comunque le medesime caratteristiche.

Rigidezza
I progettisti Cannondale hanno voluto dare alla zona del movimento centrale e al tubo sterzo della SystemSix la medesima rigidezza attribuita alla SuperSix EVO, ritenuta un riferimento assoluto. Come si vede dal grafico, la rigidezza del movimento centrale rimane pressoché costante al variare delle taglie di telaio, mentre la rigidezza del tubo sterzo aumenta proporzionalmente con le taglie, poiché ciclisti più alti sono generalmente più pesanti e potenti rispetto a ciclisti più piccoli. La rigidezza non cambia tra telai SystemSix Hi-Mod e telai Carbon non Hi-Mod.

Geometrie
Le quote geometriche della Cannondale SystemSix sono indirizzate alla guida aggressiva, per coloro che adottano posture basse e allungate. In realtà lo stack appare nella media delle bici racing, mentre il reach non è certamente più lungo di tante altre specialissime stradali. In aggiunta, l’altezza del tubo sterzo e la possibilità di sfruttare agevolmente i distanziali sotto allo stem si addicono anche a coloro che vogliono divertirsi in sella pur senza gareggiare.

Allestimento
Nella Cannondale SystemSix è tutto ad alto livello, e la componentistica non fa eccezione. Abbiamo ricevuto in prova il modello Hi-Mod con gruppo trasmissione elettronica Ultegra Di2 a 11 velocità, con centralina sul trave obliquo, batteria interna, freni a disco idraulico e rotori da 160 mm anteriore e 140 mm posteriore. Bellissime e imponenti le ruote Hollowgram KNØT 64, tubeless ready, con mozzi dotati di attacco disco “Centerlock” e meccanismo interno DT Swiss, perno passante 12×100 mm anteriore e 12×142 mm posteriore di tipo “Speed Release”, raggi DT Swiss Aerolite a testa diritta “straight pull” sfinati a doppio spessore in acciaio inox, 20 all’anteriore e 24 al posteriore. Il peso dichiarato per questo wheelset è 1.642 grammi (765 anteriore e 877 posteriore), esclusi ovviamente i copertoncini, le camere d’aria, i perni passanti, i rotori disco e la viteria annessa. La guarnitura è una Cannondale Hollowgram Si semi-compact con corone Vision 52-36, cui è applicato il misuratore di potenza Power2max NG, per attivare il quale occorre pagare 490 euro. Il pacco pignoni è scalato 11-30. L’allestimento è completato dalla sella Prologo Dimension con carrello in speciale lega Tirox e scafo più corto rispetto alla media, solo 245 mm di lunghezza. In compenso è larga 143 mm.

Oltre al modello Hi-Mod Ultegra Di2, la Cannondale SystemSix Hi-Mod viene proposta con il gruppo trasmissione Shimano Dura-Ace Di2 (10.499 €) e con il nuovissimo gruppo Sram Red eTap AXS a 12 velocità (8.499 €), fermo restando le ruote e tutto il resto della componentistica. Tre anche i modelli SystemSix Carbon, quindi non Hi-Mod. Due con gruppo Shimano Dura-Ace meccanico e ruote KNØT 64 (uno specifico con misure di telaio per l’utenza femminile) e uno con gruppo Shimano Ultegra meccanico e ruote Fulcrum Racing 400.

Sintesi dei test
– Altezza e peso del tester: 180 cm, 70 kg (senza abbigliamento)
– Bici in prova: misura 58 (tutti i dettagli nella scheda tecnica a fondo pagina)
– Peso rilevato bici completa: 8.19 kg (senza pedali ma con portaborraccia)
– Uscite effettuate: 8
– Tempo totale di percorrenza: 44h.58min (uscita più lunga: 5h.56 min)
– Distanza percorsa: 1.110 km (uscita più lunga: 147 km)
– Dislivello in salita: 16.240 metri (uscita con maggior dislivello: 2.097 metri)
– Percorsi effettuati: percorrenze medio-lunghe, con salite di breve o medio sviluppo (max 7 km) e pendenze variabili fino al 18%, con fondo stradale anche rovinato e talvolta bagnato causa temporali primaverili.

Graduatoria
Ogni prodotto sottoposto al nostro test riceve un giudizio sui vari aspetti funzionali oggettivamente determinabili. Estetica e prezzo non vengono considerati, in quanto ritenuti parametri frutto di valutazioni strettamente soggettive.
Questa la nostra scala dei valori.

Identikit
In ordine alfabetico le principali caratteristiche, con la nostra valutazione scaturita dalla prova.

• Assorbimento asperità
• Comfort
• Direzionalità I° (mantenimento traiettoria, stabilità)
• Direzionalità II° (rapidità nel cambio di traiettoria, maneggevolezza)
• Equilibrio ciclistico
• Finiture telaio
• Forcella (rigidità, precisione, prestazioni globali)
• Reattività nei rilanci
• Rigidità laterale telaio (rigidità torsionale)
• Smorzamento vibrazioni
• Tolleranza verticale telaio (“compliance”)










Sulle ali del vento
E’ una specialissima stradale nata per correre, e per correre forte. La rigidezza strutturale è qui portata all’estremo, quasi a livello di una bici da cronometro. Ogni watt espresso dall’atleta genera moto rettilineo, non ci sono dispersioni di potenza. La Cannondale SystemSix è la regina della velocità, fedele compagna di scorribande ciclistiche tra valli e pianure. Generalmente le bici ascrivibili nella categoria “aero” offrono un rendimento efficace attorno ai 50 km/h, velocità tipica dei professionisti. Questa SystemSix, invece, mostra le sue qualità anche ad andature ben inferiori, 30 km/h per intenderci, consentendo di risparmiare watt utili a prolungare la prestazione atletica.

Sulla SystemSix è tutto estremamente rigido, reattivo e molto, molto aerodinamico, lo si percepisce facilmente con l’aumentare della velocità. Fenomenale tanto sul passo quanto in accelerazione, regala prestazioni di punta laddove la strada sia pianeggiante o abbia modeste pendenze ascendenti. Il carro posteriore molto raccolto dona una grandissima reattività e compattezza d’insieme. Le ruote KNØT 64 aiutano parecchio a mantenere alte velocità di crociera, il loro profilo aerodinamico si fa apprezzare in misura proporzionale alle velocità raggiunte. La SystemSix non è una bici endurance, da lunghe distanze o da passeggio, a meno di trovarsi a pedalare su fondi stradali particolarmente levigati. Tutto ciò che scorre sotto alle ruote viene trasmesso senza filtri ai punti di contatto bici-ciclista, facendo percepire nitidamente la granularità dell’asfalto. Un autentico purosangue da corsa.

Fortissima in pianura ma anche in discesa, dove non sembra avere limiti. Le ruote accelerano continuamente, garantendo entusiasmanti progressioni senza fine. Nonostante la rigidezza d’insieme, stabilità, direzionalità e maneggevolezza della SystemSix sono ottime, la bici non perde mai la linea impostata nemmeno in presenza di asfalto sconnesso, denunciando minime sbavature di sottosterzo nei curvoni veloci a causa della poca cedevolezza della spalla dei copertoncini da 23 mm, qui allargati oltre misura a 26 mm e ribassati a causa della larghezza del cerchio. Utilizzando copertoncini da 25 mm, che di fatto diventerebbero 28 mm reali, si perderebbe un modesto vantaggio aerodinamico a favore però di maggiore comfort e precisione di guida sui fondi rovinati.

Se sul piano, nel vallonato e in discesa con la SystemSix si staccano entusiasmanti tempi record, in salita occorre agire di rimessa. Per salita non intendiamo i piccoli strappi o i muri fiamminghi, che seppur aventi pendenze in doppia cifra percentuale vengono comunque fagocitati dalla estrema reattività della bici, ma vere e proprie lunghe ascese con inclinazioni superiori al 5%. La SystemSix non è una specialissima stradale con cui affrontare le cronoscalate. Vincente nei confronti dell’aerodinamica, contro la forza di gravità occorre scendere a patti. Il peso complessivo si sente tutto, le ruote fanno percepire per intero la loro massa inerziale. Pur non perdendo molto terreno rispetto alle “libellule” da salita, con la SystemSix si lascia comunque sul campo un po’ di tempo e di velocità (a parità di watt erogati) oppure si è costretti a erogare maggiore potenza per mantenere la stessa velocità delle bici più leggere, su questo non c’è scampo. Ma il tempo perso in salita viene ampiamente recuperato in discesa e nei settori pianeggianti.

Valutazione Componenti
Su una bici del genere, sarebbe un crimine montare ruote a basso profilo, si perderebbe gran parte dei vantaggi aerodinamici. E infatti le ruote KNØT 64 sono perfette per l’efficacia su strada della SystemSix. Rigidissime sia verticalmente sia lateralmente, donano grande precisione di guida, consentendo all’atleta di “leggere” sempre il terreno sottostante. Il loro profilo da 64 mm le rende sensibili al vento laterale e alle raffiche improvvise, percepite soprattutto all’anteriore, ma la bontà e l’equilibrio ciclistico della SystemSix non mette mai in crisi. Detto sopra della questione copertoncini da 23 e 25 mm, queste ruote vantano l’intelligente sistema di sgancio “Speed Release”: si svita il perno di 5 giri e si toglie la ruota senza che il perno esca completamente dalla medesima, rendendo così le operazioni semplici e veloci come nel caso di un “quick release”. Nota di merito anche per il mozzo posteriore, con sistema di ingaggio DT Swiss, sempre immediato nell’innesto quando occorre rilanciare la pedalata.

Tra i componenti aerodinamici della SystemSix troviamo piega manubrio e stem, assolutamente specifici per questo progetto. Il manubrio è volutamente più stretto ma comodo quando impugnato in presa alta e ancor più in presa bassa, un po’ meno invece se impugnato centralmente. Molto funzionale la possibilità di inclinarlo di ±8° e utile il supporto ciclocomputer/GPS compatibile Garmin, previsto di serie. Il corpulento stem, peraltro leggerissimo, contribuisce alla rigidità complessiva del cockpit, esente da flessioni.

Superfluo lodare il gruppo trasmissione Shimano Ultegra Di2 elettronico, qui in versione con impianto frenante idraulico. Perfetto nella sua ergonomia e nel funzionamento di cambiata, offre anche prestazioni di alto livello in fase di frenata, con potenza e modulabilità ben distribuite. Il feeling alla leva è sempre nitido e asciutto, quasi metallico, lo sforzo necessario è naturalmente risibile se paragonato ai caliper.

La guarnitura con spider Cannondale Hollowgram Si ospita il misuratore di potenza Power2max NG, non attivato ma pur sempre in grado di fornire le rpm a prescindere. Per la sua attivazione occorre pagare 490 euro, cifra tutto sommato ragionevole per chi desidera disporre di uno strumento mediante il quale gestire avanzate modalità di training.

Inconvenienti riscontrati nel corso della prova
Nessuno.

SCHEDA TECNICA
Telaio: ALL-NEW Cannondale SystemSix, BallisTec Hi-Mod Carbon monoscocca con profilo aerodinamico TAP (Truncated Aero Profile), tubo sterzo conico 1.1/4”-1.1/8”, movimento centrale Press Fit BB30-83, foderi posteriori SAVE, forcellini integrati in carbonio, attacco disco “Flat mount”, asse passante “Speed Release” 12×142 mm, garanzia a vita
Forcella: ALL-NEW Cannondale SystemSix, BallisTec Carbon, monoscocca con profilo aerodinamico TAP, cannotto integrato 1.1/4”-1.1/8, attacco disco “Flat mount”, asse passante “Speed Release” 12×100 mm, garanzia a vita
Serie sterzo: Cannondale SystemSix a contatto angolare, diametro 1.1/4”-1.1/8”, tappo chiusura in alluminio da 25 mm
Curva manubrio: Cannondale KNØT SystemBar in carbonio, profilo aero, larghezza 400 mm, inclinazione regolabile di ±8°, supporto frontale compatibile con GPS Garmin
Nastro manubrio: Prologo One Touch
Attacco manubrio: Cannondale KNØT in carbonio, lunghezza 110 mm, inclinazione 0°
Comandi e leve freno: Shimano Ultegra Di2 11 speed, hydro disc
Freni: Shimano Ultegra hydro disc, rotori da 160 mm (ant.) e 140 mm (post.)
Deragliatore: Shimano Ultegra Di2 a saldare (braze-on)
Cambio: Shimano Ultegra Di2
Guarnitura: Cannondale Hollowgram Si, semi-compact, corone Vision 52-36, misuratore di potenza Power2max NG preinstallato (attivazione optional +490 €), pedivelle 172.5 mm
Movimento centrale: Cannondale Press Fit BB30, diametro 83 mm, calotte in alluminio
Pignoni: Shimano Ultegra CS-R8000 11 speed, scalati 11-30
Catena: Shimano Ultegra CN-HG701 11 speed
Reggisella: Cannondale KNØT Carbon, diametro specifico aerodinamico, lunghezza fusto 330 mm
Sella: Prologo Dimension, carrello in lega Tirox, scafo in fibra di vetro e nylon, misure 245×143 mm
Portaborraccia: Cannondale, carbonio
Ruote: Hollowgram KNØT 64, cerchi in carbonio per copertoncino, tubeless ready, profilo 64 mm (F/R), larghezza interna cerchio 21 mm, esterna 32 mm, mozzi Hollowgram KNØT con meccanismo interno DT Swiss, perno passante 12×100 mm anteriore e 12×142 mm posteriore di tipo “Speed Release”, flangia disco “Centerlock”, raggi DT Swiss Aerolite a testa diritta “straight pull”, sfinati a doppio spessore in acciaio inox
Coperture: Vittoria Rubino Pro Speed, misura 700×23, copertoncino per camera d’aria, mescola 3C G+ Isotech® al Grafene
Misure disponibili: 47, 51, 54, 56, 58, 60, 62
Peso rilevato: 8.19 kg (misura telaio 58, senza pedali ma con portaborraccia)
Prezzo di listino: 7.499 euro


– Sito web Cannondale


—— FOTOGALLERY ——


La nerboruta zona del movimento centrale


La zona sterzo, con la porta mini-USB per la ricarica della batteria Di2


Guarnitura con misuratore di potenza, deragliatore anteriore e cambio posteriore


Guarnitura e un dettaglio del portaborraccia in carbonio


Il tubo sterzo minimizza l’impatto aerodinamico frontale, l’aria scivola lungo le tubazioni “TAP”


Un dettaglio di tubo piantone, reggisella e sella


Attacco manubrio e un dettaglio dell’innesto aerodinamico dei foderi posteriori


Lo sterzo compie una rotazione di ±50°


L’innesto tra forcella e zona sterzo e un dettaglio del carro posteriore con foderi SAVE



Articolo a cura di Roberto Chiappa

Foto: © Tech-Cycling (Roberto Chiappa e Sergio Doria)

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati *

*