Tour de France 2016, podio già scritto

La 103esima edizione della “Grande Boucle”, che prenderà il via il 2 luglio da Mont Saint Michel e terminerà il 24 luglio ai Champs-Élysées, sembra avere già tre sicuri pretendenti al titolo, che dovrebbero monopolizzare il podio: Alberto Contador, Chris Froome e Nairo Quintana. Gli outsider, però, sono tanti, e le sorprese potrebbero non mancare.


Il 103° Tour de France partirà fra una settimana, sabato 2 luglio, dalla meravigliosa cittadina di Mont-Saint-Michel, per poi intraprendere un percorso antiorario che vedrà i Pirenei, il Mont Ventoux il 14 luglio, le Alpi, entrare in Svizzera a Berna (dove ci sarà la giornata di riposo) e tornare nella zona del Monte Bianco per le ultime decisive schermaglie prima della passerelle finale sui Campi Elisi, domenica 24 luglio.

Le 21 tappe
02 luglio – tappa 1: Mont-Saint-Michel / Utah Beach Sainte-Marie-du-Mont, 188 km
03 luglio – tappa 2: Saint-Lô / Cherbourg-Octeville, 182 km
04 luglio – tappa 3: Granville / Angers, 223 km
05 luglio – tappa 4: Saumur / Limoges, 232 km
06 luglio – tappa 5: Limoges / Le Lioran, 216 km
07 luglio – tappa 6: Arpajon-sur-Cère / Montauban, 187 km
08 luglio – tappa 7: L’Isle-Jourdain / Lac de Payolle, 162 km
09 luglio – tappa 8: Pau / Bagnères-de-Luchon, 183 km
10 luglio – tappa 9: Vielha Val d’Aran / Andorre Arcalis, 184 km
11 luglio – Riposo (Andorre)
12 luglio – tappa 10: Escaldes-Engordany / Revel, 198 km
13 luglio – tappa 11: Carcassonne / Montpellier, 164 km
14 luglio – tappa 12: Montpellier / Mont Ventoux, 185 km
15 luglio – tappa 13: Bourg-Saint-Andéol / La Caverne du Pont-d’Arc, 37 km (crono indiv.)
16 luglio – tappa 14: Montélimar / Villars-les-Dombes Parc des Oiseaux, 208 km
17 luglio – tappa 15: Bourg-en-Bresse / Culoz, 159 km
18 luglio – tappa 16: Moirans-en-Montagne / Berne, 206 km
19 luglio – Riposo (Berne)
20 luglio – tappa 17: Berne / Finhaut-Emosson, 184 km
21 luglio – tappa 18: Sallanches / Megève, 17 km (crono indiv.)
22 luglio – tappa 19: Albertville / Saint-Gervais Mont Blanc, 146 km
23 luglio – tappa 20: Megève / Morzine, 146 km
24 luglio – tappa 21: Chantilly / Paris Champs-Élysées, 113 km

Sono 3.519 km divisi in 9 tappe pianeggianti, 9 di montagna con 4 arrivi in salita (Andorre Arcalis, Mont Ventoux, Finhaut-Emosson e Saint-Gervaix Mont Blanc), una tappa collinare e due prove individuali a cronometro che potrebbero avere un peso determinante sull’esito finale, poiché la prima è collocata alla 13esima tappa ed è piuttosto mossa, mentre la seconda è posta alla 18esima tappa e in pratica è una cronoscalata. Diversamente dal passato, quest’anno non sono previste cronometro a squadre.


I vincitori delle maglie 2015: Chris Froome (Gialla e a Pois), Peter Sagan (Verde) e Nairo Quintana (Bianca)

I tre favoriti
Il Tour de France rappresenta l’obiettivo principale di tutte le squadre che ambiscono a un Grande Giro, chi per vincerlo e chi per ben figurare conquistando qualche tappa. Tre corridori su tutti lo hanno eletto come traguardo più importante dell’anno. In ordine alfabetico, Alberto Contador (Team Tinkoff), Chris Froome (Team Sky) e Nairo Quintana (Movistar Team). Sono tutti in forma “Boucle”, caricati come molle pronte a scattare al via della corsa. Vincerà solo uno, ovviamente, ma salvo imprevisti dovrebbero essere loro tre a monopolizzare il podio della Classifica Generale.

Alberto_Contador

Alberto Contador (Team Tinkoff)
Il 33enne “pistolero” madrileno ha centrato in carriera 3 Tour de France, 3 Giri d’Italia e 3 Vuelta a España, anche se la giustizia sportiva gli ha tolto il Tour 2010 e il Giro 2011 per la strana faccenda della bistecca al clenbuterolo. Quest’anno Contador ha seguito una preparazione di avvicinamento al Tour molto simile a quella del 2010, gareggiando in febbraio alla Volta ao Algarve (3° posto, una vittoria di tappa), a marzo alla Paris-Nice e alla Volta a Catalunya (2° assoluto in entrambe le competizioni), in aprile alla Vuelta al País Vasco (1° assoluto, con una vittoria di tappa) e al recente al Critérium du Dauphiné (5° assoluto, una vittoria di tappa nella cronoscalata iniziale di Les Gets). La condizione che il “pistolero” ha palesato al Delfinato è sembrata molto buona ma non ancora al top, livello che lui ha dichiarato di volere raggiungere al Tour. Sicuramente ci riuscirà, ma la sua grandissima e indiscussa classe potrebbe non bastare per contrastare i diretti rivali, che possono contare su squadre meglio attrezzate per puntare alla Classifica Generale.

Chris Froome (Team Sky)
Froome lo “smilzo” ha maramaldeggiato al Critérium du Dauphiné, dove ha stravinto la quinta tappa che gli ha permesso di incamerare un vantaggio tale da renderlo inattaccabile. E quando il keniano bianco ha conquistato il Delfinato (2013 e 2015), si è imposto puntualmente anche al Tour de France. Per i suoi avversari non è un buon auspicio statistico. Dispone della miglior squadra sul campo, con otto gregari extra-lusso: Sergio Henao, Vasil Kiryienka, Mikel Landa, Mikel Nieve, Wout Poels, Luke Rowe, Ian Stannard e Geraint Thomas. Una corazzata capace di traghettare il keniano bianco nel punto cruciale in cui sferrare l’attacco, tramortendo l’azione avversaria e mettendo in cassaforte il margine utile per controllare la corsa, giocando di rimessa. La tattica di Froome per certi aspetti è simile a quella di un crotalo, che azzanna la preda inoculandole il veleno, aspettandone poi i letali effetti. E’ indubbiamente il favorito N.1 per questa “Grande Boucle”, ma non sarà facile ripetersi.

Nairo Quintana (Movistar Team)
Per il 26enne “condor” colombiano un inizio di stagione contrassegnato da buonissime prestazioni, culminate con la vittoria alla Volta a Catalunya in marzo, a quella del Tour de Romandie in maggio e alla più recente Route du Sud. Il vincitore del Giro d’Italia 2014 è alla sua terza partecipazione al Tour de France, e ha più che mai voglia di portarsi a casa la Maglia Gialla. Il Team Movistar è solido e ben assortito, anche se sulla carta appare un gradino sotto all’armata Sky. Quintana potrà però contare sull’aiuto di un corridore straordinario come Alejandro Valverde, sempre capace di rivoltare la gara come un guanto.

Gli outsider
Al Tour de France prendono parte tutti i corridori più forti, inutile sottolinearlo. E’ la gara a tappe più importante del mondo, con un ineguagliabile seguito mediatico e un giro d’affari quasi miliardario. Logico attendersi che tutti corrano al meglio delle proprie condizioni, per conquistare una maglia o anche solo per mettersi in luce vincendo una tappa. Se il pronostico per il podio finale appare già scritto, un imprevisto potrebbe creare l’occasione per qualche capitano di altre squadre o per le seconde linee dei top team.

Thibaut Pinot (FDJ)
La FDJ correrà tutta per il 26enne transalpino, la cui preparazione stagionale è passata attraverso buoni piazzamenti, tutti nella top 5, con vittorie di tappa al Tour de Romandie e al Critérium du Dauphiné, dove però ha chiuso in calando al 16° posto.

Romain Bardet (AG2R La Mondiale)
Connazionale e coetaneo di Pinot, Romain Bardet ha gareggiato parecchio in questa prima parte dell’anno. Lo ricordiamo sesto al Giro del Tentino, 13° alla Liegi sotto la neve, 27° al Tour de Romandie e secondo al Critérium du Dauphiné, dove ha mostrato una forma in ascesa. Indiscusso capitano AG2R, il galletto transalpino farà di tutto per riportare in patria la Maglia Gialla, che manca da quell’ormai lontano 1985 firmato dal “tasso” Bernard Hinault.

Tejay Van Garderen e Richie Porte (BMC)
La BMC schiera due punte come Tejay Van Garderen, con i gradi di capitano, e Richie Porte, luogotenente che potrebbe subentrare all’americano in caso di sua defaillance. Van Garderen è reduce da un buon Tour de Suisse, concluso al sesto posto ma con un preoccupante calo nella sesta tappa, forse dovuto a una giornata negativa. Porte ha invece chiuso al 14° posto il Critérium du Dauphiné, ma in salita ha dimostrato di poter tenere il passo di Chris Froome.

Fabio Aru e Vincenzo Nibali (Astana Pro Team)
Altra coppia temibile è quella dell’Astana, con il “Cavaliere dei Quattro Mori” Fabio Aru prima guida e lo “Squalo dello Stretto” Vincenzo Nibali ai suoi servigi. Aru è all’esordio alla Boucle, non ha particolari responsabilità di vittoria finale, deve solo correre al meglio e potrà farlo seguendo anche i preziosi consigli di Nibali. Ha gareggiato pochissimo in questa prima parte di stagione, vincendo una tappa al Critérium du Dauphiné, concluso però con un interlocutorio 45° posto. In compenso si è allenato moltissimo in altura, al Sestriere. Il suo stato di forma, al momento, è sconosciuto ai più. Se non dovesse ingranare al Tour, i gradi di capitano potrebbero passare a Vincenzo Nibali, fresco vincitore del Giro d’Italia e potenzialmente in grado di impensierire anche i tre favoriti per il successo.

– Sito web ufficiale del Tour de France


Articolo a cura di Roberto Chiappa

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