Salice Ghibli

Analisi tecnica e test road e offroad per il casco Ghibli, che riesce a coniugare design, comfort, sicurezza passiva e leggerezza con ottime prestazioni complessive, bilanciando perfettamente le necessità di ventilazione con i requisiti aerodinamici.


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Era da tempo che volevamo sottoporre ai test di Tech Cycling questo prodotto, diffusissimo tra gli amatori, che concentra tecnologia e l’Italian style. Qualche mese fa Salice ci ha messo a disposizione un casco Ghibli abbinato agli occhiali 012, dei quali potete leggere il nostro test.

Il Ghibli è composto da un guscio in EPS (Expanded PolyStyrene Foam) che viene unito alla calotta esterna, in policarbonato, con tecnologia “In-moulding”. Il sistema permette di ottenere una struttura solida ma al tempo stesso capace di assorbire gli urti distribuendo l’energia su una superficie molto ampia. In questo modo si riduce drasticamente l’energia residua che raggiunge il capo del ciclista limitando al minimo le conseguenze di una caduta.

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Il sistema di ritenzione prevede il classico rotore posteriore che agisce su una sorta di catena in policarbonato per avvolgere la testa del ciclista con una tensione uniforme e mai fastidiosa. Non è prevista una regolazione in altezza della culla per la nuca ma sinceramente non ne abbiamo sentito la necessità. Il sistema di ritenzione garantisce un buon comfort ed un’ottima stabilità del casco. La regolazione dei cinghietti è rapida e intuitiva, anche senza guardarsi allo specchio si regolano facilmente, è presente anche un morbido sottogola per evitare fastidi da sfregamento.

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Le 23 feritoie presenti sulla calotta sono state studiate per convogliare una grande quantità di aria nelle canalizzazioni interne e al tempo stesso contenere la resistenza aerodinamica. Le spugnette interne, in Coolmax, lunghe e sottili, si appoggiano sulla testa ai lati dei flussi d’aria che scorrono sul campo favorendo l’espulsione dei vortici caldi. Sono sagomate in modo da impedire al sudore di scendere sugli occhi. I cinghietti hanno i bordi in tessuto uniti da un filo con tramatura orizzontale per aumentare la flessibilità e di conseguenza il comfort.

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Salice ha pensato anche alla sicurezza passiva del ciclista inserendo nel rotore di regolazione una luce posteriore, attivabile mediante pressione del rotore stesso, con due modalità, luce fissa o intermittente. Un’idea geniale per avere sempre con sé una fonte luminosa capace di garantire visibilità senza aggravi di peso, e senza possibilità di essere dimenticata a casa.

Disponibile due misure (54-58 cm e 58-62 cm), e in dieci colorazioni diverse, il casco Ghibli nella taglia più piccola in nostro possesso ha fatto segnare un peso di 258 grammi, in linea con i 255 dichiarati. Omologato EN 1078:2012 e CPSC, ha un prezzo al pubblico pari a 110 caffè (al banco).

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Tech-Cycling_product_rating

Graduatoria
Ogni prodotto sottoposto al nostro test riceve un giudizio sui vari aspetti funzionali oggettivamente determinabili. Estetica e prezzo non vengono considerati, in quanto ritenuti parametri frutto di valutazioni strettamente soggettive.
Questa la nostra scala dei valori.

Identikit
In ordine alfabetico le principali caratteristiche, con la nostra valutazione scaturita dalla prova.

• Comfort
Star7
• Facilità di manutenzione (pulizia, ecc)
Star6
• Finiture
Star6
• Imbottitura interna I (morbidezza)
Star5
• Imbottitura interna II (smaltimento sudore)
Star7
• Regolazioni I (facilità di esecuzione)
Star7
• Regolazioni II (capacità di mantenimento)
Star7
• Ventilazione
Star6

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La prova, strada e fuoristrada
Le forme del Ghibli avvolgono il capo in modo confortevole, la retina interna anti insetti produce una sensazione di contatto su una superficie estesa della testa ma in realtà i punti di pressione sono limitati e ridotti. La regolazione dei cinghietti è semplice e veloce mentre il rotore posteriore, mettendo in tensione il sistema di ritenzione, stabilizza il casco in modo ottimale, praticamente un corpo unico con la testa. La compatibilità con gli occhiali è ottima con prodotti di qualsiasi marca. L’abbinamento con gli occhiali Salice 012 garantisce i migliori risultati anche dal punto di vista estetico.

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Una volta in movimento il Ghibli sembra letteralmente sparire, perché non si avvertono i flussi d’aria attorno alla testa, né si percepiscono particolari resistenze aerodinamiche all’avanzamento, ma soprattutto non si avverte la sensazione di calore sulla testa. La nostra prova si è svolto durante l’estate nella Brianza collinare, sia in bici da corsa sia in mountain bike, con alcune uscite nelle ore più calde della giornata, con temperature massime di 35°C che, secondo le app meteo, portavano ad una temperatura percepita di 39°C. In queste condizioni il Ghibli ha dato il meglio di sé mantenendo il capo sempre fresco e areato anche e soprattutto nelle lunghe salite sotto il solleone, poiché il sudore viene convogliato ai lati del capo, mentre le spugnette impediscono gocciolamenti sulle lenti degli occhiali.

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I cinghietti sono dotati di una retina centrale per dissipare il sudore rapidamente. La rete anti insetti anteriore si asciuga velocemente eliminando la sensazione di freddo quando tornate ad indossare il casco inzuppato di sudore dopo una sosta o nel corso di una discesa.

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In discesa il Ghibli dimostra un’ottima aerodinamica, alle velocità più alte le sue forme permettono alla testa di muoversi nell’aria senza particolari resistenze e senza fastidi sui muscoli del collo. Le spugnette si asciugano all’istante senza raffreddare il capo e garantiscono un ottimo comfort anche nelle discese sui versanti in ombra.

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Durante il nostro test il Ghibli ha destato l’interesse di moltissimi ciclisti incontrati alle fontanelle, ai rifugi o nei bar dove abbiamo fatto sosta. Spesso ci è stato chiesto di vedere e toccare l’ultimo modello del Ghibli da ciclisti che ne indossavano uno precedente, e in tanti ci hanno fatto notare un dettaglio, non legato alle prestazioni, ma importante sotto il profilo psicologico: la colorazione bianca estesa anche alla zona inferiore del guscio del casco. Sembra che questo dettaglio bianco, proprio sopra gli occhi, trasmetta una piacevole sensazione di freschezza quando il sole è più forte. Provare per credere. La prestazione non cambia ma pedalare sotto il sole diventa meno pesante.


– Sito web Salice Occhiali


Articolo e foto a cura di Sergio Doria

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