Hutchinson Gila XC 27.5×2.25

Test di tre mesi per questo copertone “tubeless ready” per MTB Cross Country e Marathon, rivelatosi molto polivalente e performante sia sui terreni asciutti sia su quelli misti. Garantisce eccellente trazione e tenuta laterale, grande direzionalità, ottimo assorbimento, buona scorrevolezza e resistenza alle forature.


Sul finire degli anni ’90, la Casa francese Hutchinson fu la prima a proporre pneumatici tubeless per le mountain bike. L’idea si rivelò azzeccata, e ai giorni nostri lo standard tubeless è ormai consolidato nel mondo offroad, e sta riscuotendo consensi anche in ambito stradale. Novità della stagione MTB 2017, il copertone tubeless ready Hutchinson Gila è concepito per un utilizzo ad ampio spettro. Due le versioni con differente trama della carcassa, XC e Trail, tre i diametri, 26”, 27.5” e 29”, due le sezioni, 2.10 e 2.25. Abbiamo messo alla prova per più di tre mesi il copertone Gila XC 27.5×2.25, concepito per il Cross Country e le Marathon.

Caratteristiche
Il Gila XC è un pneumatico “tubeless ready” che può essere utilizzato anche con camera d’aria, benché le prestazioni migliori si ottengano senza camera ma con il lattice, che lo sigilla meglio ai bordi del cerchio, in modo da evitare perdite di pressione. Il lattice serve inoltre, qualità non meno importante, per riparare eventuali buchi e lacerazioni. La carcassa del Gila XC è costituita da una trama a 120 TPI, alla quale viene associata una sottile mescola “Skinwall” per proteggere la gomma dalle forature. La tassellatura è differenziata, più alta e incisiva ai lati, più contenuta e scorrevole al centro, ma sempre orientata alla trazione e alla tenuta in curva, senza penalizzare più di tanto la scorrevolezza. Chiara l’intenzione della Casa francese di dar vita a un pneumatico polivalente, efficace su qualsiasi tipo di fondo, con netta prevalenza per i terreni asciutti e smossi, stante il disegno direzionale del battistrada.


La carcassa a 120 TPI con protezione “Skinwall”

Il montaggio del Gila XC sul cerchio è molto agevole, la carcassa risulta morbida e duttile, tallonando perfettamente nella spalla del cerchio. Introdotti 60-65 ml di lattice prima della chiusura dello pneumatico sul cerchio, si può procedere al suo gonfiaggio, da effettuarsi necessariamente con un compressore perché le normali pompe da officina non riescono a erogare repentinamente la quantità di aria necessaria al corretto tallonamento della struttura. Agevoli anche le operazioni di smontaggio dello pneumatico, è sufficiente un normale levagomme per vincere la resistenza sigillante del lattice con i bordi del cerchio.

Scheda Tecnica
• Peso rilevato: 676 grammi (dichiarato 655 grammi)
• Carcassa: 120 TPI in nylon
• Mescola: Skinwall antiforatura
• Cerchietto: kevlar pieghevole
• Tubeless: si (utilizzo con lattice oppure camera d’aria)
• Larghezza max rilevata: 56 mm (montaggio su cerchio in alluminio con canale interno largo 23 mm ed esterno 28 mm, pressione 2 bar, senza carico verticale sulla ruota)
• Altezza rilevata: 52 mm (montaggio su cerchio in alluminio con canale interno largo 23 mm ed esterno 28 mm, pressione 2 bar, senza carico verticale sulla ruota)
• Altezza rilevata dei tasselli: 4 mm (centrali), 5 mm (intermedi), 6 mm (laterali)
• Senso di rotazione: direzionale, indicato da una freccia
• Pressione consigliata: da 2 a 4 bar (29-58 psi)
• Misure disponibili: 26×2.10 – 27.5×2.10 – 27.5×2.25 – 29×2.10 – 29×2.25
Prezzo di listino: 34.90 euro

Tech-Cycling_product_rating

Graduatoria
Ogni prodotto sottoposto al nostro test riceve un giudizio sui vari aspetti funzionali oggettivamente determinabili. Estetica e prezzo non vengono considerati, in quanto ritenuti parametri frutto di valutazioni strettamente soggettive.
Questa la nostra scala dei valori.

Identikit
In ordine alfabetico le principali caratteristiche, con la nostra valutazione scaturita dalla prova.

Sintesi dei Test
• Distanza complessiva percorsa: 516 km
• Periodo di utilizzo: da metà Febbraio a fine Maggio 2017
• Temperature di esercizio: da -1°C a +30°C
• Percorsi effettuati: tipici del Cross Country e delle Granfondo, con salite di medio e lungo sviluppo, terreni misti con fondi di ogni tipo
• Set-up del tester: peso corporeo 70 kg (senza abbigliamento), peso bicicletta 9.8 kg (hardtail, pedali inclusi), pressione di esercizio pneumatici da 2 bar front, 2.2 bar rear

La prova sui terreni offroad
Poco più di tre mesi di test per il Gila XC 27.5×2.25, messo alla prova su qualsiasi tipologia di terreno si possa trovare nell’ambito del Cross Country, granfondo e marathon, partendo dalla stagione invernale fino all’attuale estiva, provandolo con entrambi i versi di rotolamento, rendendo in tal modo il test il più completo ed esaustivo possibile. Diciamo subito che, a prescindere dal tipo di terreno, orientando l’anteriore secondo le indicazioni della Casa si ottiene maggior direzionalità e aderenza in fase di rotolamento, mentre all’opposto si ha maggiore scorrevolezza e grip in frenata. Il posteriore, logicamente, si comporta di conseguenza. Il peso contenuto dei Gila XC garantisce buone accelerazioni e pronti rilanci. Il consumo del battistrada al termine del test è risultato regolare e molto contenuto, i tasselli si sono dimostrati longevi, robusti e resistenti ai maltrattamenti sulle rocce. Non abbiamo registrato forature, la protezione Skinwall ha fatto il suo dovere.

Sull’asciutto
Il Gila XC è nato per questi terreni. Sterrato, roccia, sottobosco smosso, erba, sabbia compatta… le prestazioni di questi tubeless sono veramente eccellenti. Scorrono molto bene anche su asfalto, nonostante il rumore dei tasselli laterali si faccia sentire. Ma la fila centrale non ne impedisce il buon rotolamento. Il grip e la trazione sono sempre elevati, l’assorbimento della carcassa è molto buono su qualsiasi ostacolo, al pari della tenuta laterale. Le reazioni dei Gila XC sono sempre prevedibili e controllabili anche effettuando manovre brusche (cambi di direzione, derapate, ecc).

Sul bagnato
Sui fondi bagnati dalla pioggia, quindi prevalentemente puliti, pur non garantendo le medesime prestazioni offerte sui terreni asciutti, i Gila XC si difendono bene. La scorrevolezza e l’assorbimento rimangono praticamente identici, trazione, tenuta laterale e aderenza si attestano su livelli più che soddisfacenti. Tutto ciò a patto che il terreno sia veramente bagnato e pulito, perché sul viscido sporco i Gila XC pagano qualcosa a livello prestazionale.

Sul viscido
Sui fondi viscidi, la mescola dei Gila XC è indubbiamente la migliore di tutta la produzione Hutchinson per il Cross Country. Tuttavia le loro prestazioni non sono ancora considerabili di ottimo livello. Sassi, radici, asfalto coperto di fango, erba sporca, terreni brinati, sono ostacoli sui quali occorre una certa dimestichezza di guida se affrontati ad alta velocità. E ciò accade anche con basse pressioni di esercizio di questi tubeless. Moderando l’andatura, le performance dei Gila XC sono invece buone e si dimostrano prevedibili e affidabili.

Nel fango
Pur non essendo specifico per terreni fangosi, il battistrada dei Gila XC non sfigura affatto su questi fondi insidiosi. Il fango liquido, che si trova sovente in certi tratti, non mette in crisi le prestazioni complessive dei Gila XC, che denunciano solo qualche incertezza nella tenuta laterale, cosa inevitabile guardando la conformazione dei tasselli. In presenza di fango argilloso, quello che si impacca maggiormente al battistrada, i Gila XC riescono a scaricarlo bene a velocità media o alta, mentre a bassa velocità il fango rimane sovente attaccato ai tasselli, andando a minare scorrevolezza e trazione.

Nessun problema se si affrontano terreni misti, con qualche settore fangoso, perché i Gila XC se la cavano comunque egregiamente. Se invece si vogliono raggiungere elevate performance su terreni totalmente fangosi, è bene sapere che i Gila XC vanno bene ma soffrono il fango adesivo affrontato a basse velocità.


– Sito web Hutchinson


Articolo e foto a cura di Roberto Chiappa

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