Cosa accade alla carovana del Giro dopo la conclusione di una giornata di gara? Siamo andati a scoprirlo a Cassando d’Adda, in occasione della 17esima tappa. Gli atleti si concedono per qualche istante ai fans e alle interviste, poi subito nei pullman delle squadre per la doccia, i massaggi e il recupero. E poi via in hotel per la tappa seguente.
La 17esima tappa del Giro d’Italia si sviluppava per 196 km tra Molveno e Cassano d’Adda, paese natale di Gianni Motta, a 50 anni dalla sua vittoria al Giro. E dove arriva il Giro, le strade, le case, i negozi si colorano di rosa.
Un esercizio commerciale in stile “Giro d’Italia”
Pubblico numerosissimo in prossimità del traguardo, assiepato anche sui balconi delle case adiacenti
L’attesa sul traguardo è frenetica, soprattutto se si tratta di una volata di gruppo. I fotografi si appostano nella zona migliore per immortalare il vincitore. E poi arrivano i corridori, a una velocità impressionante. Dopo il traguardo, fortunatamente, rallentano e si trattengono per qualche istante con i tifosi. I ragazzini chiedono loro le borracce, gel o barrette, ricordo tangibile dei loro eroi. Qualche autografo, anche qualche “selfie”, poi subito sui pullman delle squadre per reintegrare lo sforzo e i liquidi persi, rilassando i propri muscoli grazie alle sapienti cure dei massaggiatori.
Giacomo Nizzolo (Trek-Segafredo), abbonato ai secondi posti ma saldo detentore della Maglia Rossa
Lo sforzo sul volto di Eduard Grosu (Nippo-Vini Fantini) e Manuel Belletti (Wilier-Southeast)
Manuel Belletti (Wilier-Southeast) seduto a terra nel tentativo di riprendere fiato
Amets Txurruka (Orica-GreenEdge) e Carlos Alberto Betancur (Movistar)
Eugenio Alafaci (Trek-Segafredo) e Diego Ulissi (Lampre-Merida)
Marcel Wyss (IAM Cycling) e Primoz Roglic (Team Lotto NL-Jumbo)
Defaticamento sui rulli per Kanstantsin Siutsou (Team Dimension Data)
Tra i paddock allestiti nel dopo-gara si potevano ammirare le specialissime stradali dei vari campioni. Tuttavia il tempo a disposizione per questa vetrina è sempre risicato, perché ben presto le biciclette vengono sulle ammiraglie per il trasferimento ai vari hotel delle squadre.
La Bianchi Oltre XR2 di riserva di Steven Kruijswijk (Team Lotto NL-Jumbo)
Una delle ammiraglie del team Trek-Segafredo
La Tinkoff, visibile ancha al buio
Le Ridley del Team Lotto-Soudal
Le BMC, con trasmissione Shimano Dura-Ace Di2
Le Specialized del Team Astana
L’ammiraglia del Team Sky, con le Pinarello sul tetto
Le Colnago del Team Gazprom-Rusvelo
Il Team Bardiani-CSF corre con biciclette Cipollini
Le Focus Izalco Max del Team AG2R-La Mondiale
Trasmissione Sram Red eTap wireless e tubolari da 25 mm
Articolo e foto a cura di Roberto Chiappa