97° Giro d’ltalia, Quintana in rosa dopo la tormenta e le polemiche

Tappone da tregenda, meteo inclemente, classifica scombussolata, comunicazioni contrastanti da parte degli organizzatori, coda polemica delle squadre. Nairo Quintana (Movistar Team) si impadronisce del Giro.

Per la prima volta nella sua storia, il Giro d’Italia affrontava nello stesso giorno il Passo Gavia (2.618 metri) e quella dello Stelvio (2.758 metri). Le condizioni meteo non promettevano nulla di buono, e mantenevano le promesse. Pioggia a fondovalle, neve sopra i 2.000 metri, freddo glaciale. Correre in queste condizioni sarebbe stata cosa da pazzi. O da eroi. Più probabilmente, da tutti e due. Più semplicemente, roba da ciclisti veri.

La salita del Passo Gavia esaltava gli scalatori colombiani, con Robinson Chalapud (Team Colombia) che scollinava per primo con 30” su Julian Arredondo (Trek Factory Racing) e poco più sul compagno Jarlinson Pantano. La raggelante discesa veniva percorsa dai corridori a velocità decisamente bassa, e a Bormio restavano davanti in tre: Alexis Vuillermoz (AG2R La Mondiale), Dario Cataldo (Team Sky) e Franco Pellizotti (Androni Giocattoli).

Sulla salita dello Stelvio, i tre venivano raggiunti da altri sei corridori: Chalapud, Pantano, Diego Rosa (Androni Giocattoli), Robert Kiserlovski (Trek Factory Racing), Przemyslaw Niemiec (Lampre-Merida) e Herbert Dupont (AG2R-La Mondiale). Dal gruppo maglia rosa inseguitore, staccato di 2’38”, allungava Alexandre Geniez (FDJ.fr), nel tentativo di raggiungere il gruppo di testa. Ci riusciva dopo pochi km, portandosi in testa.

Forcing della Tinkoff-Saxo nella seconda metà della salita. A 2 km dal GPM dello Stelvio, il distacco era di soli 10”, mentre in cima nevicava. L’organizzazione diramava un comunicato in base al quale avvisava le squadre della messa in sicurezza della discesa tramite le moto-staffette munite di bandierine rosse per segnalare il pericolo. Un messaggio interpretato da tutti come una sorta di neutralizzazione dei tempi in discesa.

Dario Cataldo scollinava per primo, lanciandosi a capofitto nella discesa verso Prato allo Stelvio, dove giungeva con un vantaggio di 50” sugli inseguitori Vuillermoz, Pantano e Dupont. Nella discesa si avvantaggiava sensibilmente Nairo Quintana (Movistar Team), noncurante delle disposizioni diramate dall’organizzazione. Disposizioni poi subito smentite in fondo alla discesa, con tante scuse firmate Mauro Vegni. Cosa che mandava su tutte le furie Davide Bramati, DS del Team Omega Pharma-Quick Step di Rigoberto Uran, il più danneggiato dal “dietro-front” organizzativo. A quel punto il gruppo maglia rosa si trovava infatti staccato di 4’05” dal battistrada, e di quasi 2’30” da Quintana.

Dario Cataldo proseguiva imperterrito e indomito anche nel tratto pianeggiante. Sulle prime rampe della Val Martello, ai -20 km, Cataldo aveva 20” sul terzetto inseguitore formato da Nairo Quintana (Movistar Team), Pierre Rolland (Team Europcar)e Ryder Hesjedal (Garmin Sharp), con il gruppo maglia rosa che viaggiava a 2’07”. Cataldo veniva ripreso a 17.7 km dal traguardo, mentre spuntava anche un tiepido sole. Ai -5 km perdeva terreno Pierre Rolland, mentre teneva duro Hesjedal sulla ruota di Quintana e il gruppo maglia rosa rimaneva distanziato a 2’53”. Hesjedal e Quintana viaggiavano di comune accordo, dandosi cambi regolari anche nei tratti in cui la pendenza era meno impegnativa. L’ultimo km, composto da 6 tornanti al 14%, vedeva l’allungo del colombiano, che metteva così una seria ipoteca su questo Giro.

Terzo giungeva Rolland, quarto un ottimo Wilko Kelderman (Belkin Pro Cycling Team), quinto Domenico Pozzovivo (AG2R La Mondiale) e sesto Fabio Aru (Astana Team), che per soli 6 secondi non riusciva a sfilare la maglia bianca a Rafal Majka (Tinkoff-Saxo).

Rigoberto Uran terminava nono a 4’11” da Quintana, e in Classifica Generale deve pertanto accomodarsi al posto d’onore, staccato di 1’41” dal connazionale della Movistar. Maluccio Cadel Evans (BMC Racing), giunto decimo a 4’48” e ora terzo nella Generale, insediato da vicino da Rolland, Majka, Aru e Pozzovivo, tutti potenziali candidati al podio finale.

Ordine d’arrivo

1 Nairo Alexander Quintana (Col) Movistar Team
2 Ryder Hesjedal (Can) Garmin Sharp
3 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar
4 Wilco Kelderman (Ned) Belkin Pro Cycling Team
5 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale
6 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team
7 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo
8 Sebastian Henao Gomez (Col) Team Sky
9 Rigoberto Uran (Col) Omega Pharma-Quick Step
10 Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team
11 Robert Kiserlovski (Cro) Trek Factory Racing
12 Jarlinson Pantano (Col) Colombia
13 Alexis Vuillermoz (Fra) AG2R La Mondiale
14 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr
15 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale
16 Winner Anacona Gomez (Col) Lampre-Merida
17 Dario Cataldo (Ita) Team Sky
18 André Cardoso (Por) Garmin Sharp
19 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo
20 Maxime Monfort (Bel) Lotto Belisol
4.42.35
00.00.08
00.01.13
00.03.32
00.03.37
00.03.40
00.04.08
00.04.11
st
00.04.48
st
00.04.59
00.06.06
00.07.02
00.08.50
00.09.58
00.10.53
00.11.10
00.11.15
00.11.28

Oggi Quintana ha corso da padrone, sempre all’attacco, anche magari contravvenendo inconsapevolmente alle disposizioni organizzative in merito alla discesa dello Stelvio. Si attendono eventuali valutazioni e decisioni da parte della Giuria di corsa sull’episodio, ma quanto fatto vedere da Quintana sulla salita della Val Martello gli vale indubbiamente il primato in classifica. Le tappe di montagna non mancano agli avversari per rimediare, ma la sensazione che abbiamo è che la condizione atletica di Quintana sia in fase ascendente più che calante.

Classifica Generale

1 Nairo Alexander Quintana (Col) Movistar Team
2 Rigoberto Uran (Col) Omega Pharma-Quick Step
3 Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team
4 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar
5 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo
6 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team
7 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale
8 Wilco Kelderman (Ned) Belkin Pro Cycling Team
9 Ryder Hesjedal (Can) Garmin Sharp
10 Robert Kiserlovski (Cro) Trek Factory Racing
11 Alexis Vuillermoz (Fra) AG2R La Mondiale
12 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr
13 Ivan Basso (Ita) Cannondale
14 Maxime Monfort (Bel) Lotto Belisol
15 Matteo Rabottini (Ita) Neri Sottoli-Yellow Fluo
16 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale
17 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli
18 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo
19 José Herrada Lopez (Spa) Movistar Team
20 André Cardoso (Por) Garmin Sharp
68.11.44
00.01.41
00.03.21
00.03.26
00.03.28
00.03.34
00.03.49
00.04.06
00.04.16
00.08.02
00.14.20
00.17.40
00.22.28
00.22.35
00.24.14
00.26.37
00.28.30
00.35.00
00.39.04
st

Link alle classifiche: Maglia RosaMaglia RossaMaglia AzzurraMaglia Bianca

Intanto domani ci sarà l’ultima occasione per i velocisti o per le fughe della prima ora, con 208 km da Sarnonico a Vittorio Veneto e le colline del Prosecco quale splendido anfiteatro per ammirare e onorare i corridori, attesi anche al suggestivo passaggio sul celebre “Muro di Ca’ del Poggio”.

La 17esima tappa ha un profilo ideale per gli attaccanti e per le fughe di gruppo, ma i velocisti rimarranno comunque in agguato per tentare di aggiudicarsi l’ultima frazione che potrebbe vederli vittoriosi in questo Giro


Articolo a cura di Roberto Chiappa

Foto: Bettini photo

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