97° Giro d’ltalia, ovviamente Quintana, ma Aru incanta

Nella cronoscalata del Grappa il colombiano Nairo Quintana ribadisce la propria supremazia, vincendo come da pronostico. Ma l’eroe di giornata è Fabio Aru, staccato di soli 17” e autore di una prestazione entusiasmante che lo proietta sul podio del Giro. E domani c’è lo Zoncolan…

Era nell’aria da tempo. Questa 19esima tappa, a detta di molti – noi compresi – avrebbe sancito il vincitore del Giro d’Italia. E salvo cedimenti clamorosi e francamente impensabili, il colombiano Nairo Quintana (Movistar Team) porterà la maglia rosa fino al traguardo di Trieste. Oggi ha rifilato 1’26” al suo più immediato inseguitore in classifica, il connazionale Rigoberto Uran (Omega Pharma-Quick Step), spegnendone così gli ardori di gloria. Ma tra i due, sul traguardo del Monte Grappa, si è inserito uno stratosferico Fabio Aru (Astana Team), che ha entusiasmato le ali di folla assiepate sui 26.8 km del percorso. Una prestazione maiuscola, volitiva, sorretta da una eccellente condizione atletica, nonché da una tranquillità mentale di grande spessore. Un campione vero, che proprio su questa salita vinse la sua prima gara da Under23. Una buona notizia per l’Italia del pedale in proiezione futura.

Oggi quasi tutti i big hanno effettuato il cambio bici. Partendo dalla pedana di Bassano del Grappa con quella da cronometro e sostituendola dopo 8 km con quella classica. All’atto pratico, la scelta non sembrava portare grandi vantaggi in termini di tempo. Uno dei pochi a partire con la bici tradizionale era il francese Pierre Rolland (Team Europcar), quarto sulla finish-line. Più che il “fattore bici”, in salita occorreva – come sempre, ci vien da dire – il “fattore gambe”. Vediamo come si sono espressi i protagonisti odierni.

Nairo Quintana (Movistar Team): tiene fede al pronostico e vince meritatamente la cronoscalata, blindando la maglia rosa e mettendo in ghiaccio lo champagne per domenica. Un po’ lento nel cambio bici, sale sul Grappa utilizzando un rapporto lunghetto e una cadenza tendenzialmente bassa, dando l’impressione di scarsa brillantezza. Ma è solo un’apparenza, perché il cronometro gli dà ampiamente ragione. Se non stravince, è solo per la grande prestazione di Fabio Aru.

Fabio Aru (Astana Team): che il “tamburino sardo” fosse in condizione lo avevamo visto domenica a Montecampione. Qui ha rischiato di bissare il successo, conquistando comunque il cuore della folla, che ha trovato un campione in più per il quale tifare e appassionarsi. Effettuato il cambio bici, si produce in una ascensione da manuale, condotta sempre con alte frequenze di pedalata e grande efficacia sulla velocità e logicamente sul cronometro. In Classifica Generale è terzo, ma a soli 41” da Rigoberto Uran. E domani sullo Zoncolan potrebbe compiere il miracolo, perché di questo si tratterebbe, di sorpassare il colombiano al posto d’onore. Sognar non costa nulla.

Rigoberto Uran (Omega Pharma-Quick Step): offre una prestazione in linea con quanto da lui espresso in quest’ultima settimana. Sempre con i primi, ma mai primo. Domani deve correre con Fabio Aru negli specchietti. Non una bella prospettiva in chiave podio.

Pierre Rolland (Team Europcar): uno dei pochi, come dicevamo, a scegliere la bici tradizionale anche per i primi pianeggianti km. In salita fa vedere buone cose, pagando lo sforzo negli ultimi 2 km. Scende dal podio per merito dell’exploit di Fabio Aru.

Domenico Pozzovivo (AG2R La Mondiale): una salita su misura, questa del Grappa, per il piccolo scalatore lucano, ma una condizione, la sua, non al meglio. Sempre generoso, dà fondo a tutte le energie che ha a disposizione. Quinto al traguardo, stessa posizione nel ranking generale.

Franco Pellizotti (Androni Giocattoli): quarto ieri al Rifugio Panarotta, sesto oggi dopo avere assaporato per un po’ la leadership temporanea di tappa. Anche lui ha effettuato il cambio bici, pedalando senza sbavature con entrambi i mezzi.

Rafal Majka (Tinkoff-Saxo): parte male sulla bici da crono, arriva lungo in curva, dove solo una transenna e la prontezza di riflessi di uno spettatore lo salvano da caduta certa. Cambia bici ma non trova mai il ritmo giusto. Il peggior Majka visto a questo Giro. In Classifica scende al sesto posto.

Cadel Evans (BMC Racing): l’australiano è uno che non molla mai la presa, nemmeno quando le forze smettono di sorreggerlo. Volontà d’acciaio, spinge sempre la limite delle proprie possibilità, che in questo momento sono un po’ limitate. Ne scaturisce un 11esimo posto, buono per risalire al settimo nella Generale.

Ordine d’arrivo

1 Nairo Alexander Quintana (Col) Movistar Team
2 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team
3 Rigoberto Uran (Col) Omega Pharma-Quick Step
4 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar
5 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale
6 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli
7 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo
8 Sebastian Henao Gomez (Col) Team Sky
9 Tim Wellens (Bel) Lotto Belisol
10 Dario Cataldo (Ita) Team Sky
11 Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team
12 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani-CSF
13 Riccardo Zoidl (Aut) Trek Factory Racing
14 Edoardo Zardini (Ita) Bardiani-CSF
15 Francis Mourey (Fra) FDJ.fr
16 Wilco Kelderman (Ned) Belkin Pro Cycling Team
17 Enrico Battaglin (Ita) Bardiani-CSF
18 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr
19 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale
20 Rodolfo Andres Torres Agudelo (Col) Colombia
01.05.37
00.00.17
00.01.26
00.01.57
00.02.24
00.03.22
00.03.28
00.03.48
00.04.00
00.04.10
00.04.26
00.04.34
00.04.42
00.04.46
st
00.04.52
00.05.11
st
00.05.20
00.05.22

Classifica Generale

1 Nairo Alexander Quintana (Col) Movistar Team
2 Rigoberto Uran (Col) Omega Pharma-Quick Step
3 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team
4 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar
5 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale
6 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo
7 Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team
8 Wilco Kelderman (Ned) Belkin Pro Cycling Team
9 Ryder Hesjedal (Can) Garmin Sharp
10 Robert Kiserlovski (Cro) Trek Factory Racing
11 Alexis Vuillermoz (Fra) AG2R La Mondiale
12 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr
13 Ivan Basso (Ita) Cannondale
14 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli
15 Maxime Monfort (Bel) Lotto Belisol
16 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale
17 Matteo Rabottini (Ita) Neri Sottoli-Yellow Fluo
18 Damiano Cunego (Ita) Lampre-Merida
19 André Cardoso (Por) Garmin Sharp
20 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo
79.03.45
00.03.07
00.03.48
00.05.26
00.06.16
00.06.59
00.09.25
00.09.29
00.10.11
00.13.59
00.22.33
00.24.29
00.28.37
00.30.26
00.31.09
00.33.35
00.37.34
00.45.48
00.47.45
00.52.42

Link alle classifiche: Maglia RosaMaglia RossaMaglia AzzurraMaglia Bianca

E domani i superstiti del Giro faranno visita al “Kaiser” Zoncolan, la salita più dura d’Europa. Da Maniago in cima allo Zoncolan, passando da Ovaro, ci sarà la salita di Passo del Pura e quella di Sella Razzo.
Quintana ha messo in cassaforte il risultato, ma la lotta per il secondo posto è ancora aperta. Vedremo come arriveranno i protagonisti ai piedi della salita finale, asfissiante con i suoi 10.1 km che non concedono un metro di respiro, se non qualcosa ai primi due e all’ultimo km, dove le pendenze scendono tra il 7% e il 9%.


Articolo a cura di Roberto Chiappa

Foto: Roberto Bettini

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