97° Giro d’ltalia, assolo finale di Michael Rogers

Bell’attacco in discesa dell’australiano della Tinkoff-Saxo a 5 km dal traguardo e prima vittoria di sempre per lui al Giro. Ancora molte cadute e qualche polemica di troppo tra i corridori. Classifica generale quasi invariata, esce dai quartieri alti Diego Ulissi.

Undicesima tappa, 249 km da Collecchio a Savona, con una salita ai -30 km che ha un nome buffo ma un’altimetria insidiosa, Naso di Gatto. Frazione impronosticabile, fuga da lontano o assalto finale, sarebbe potuto succedere di tutto.

Fuga iniziale da parte di 14 atleti: Francesco Bongiorno (Bardiani), Moreno Moser (Cannondale), Francis Mourey (FDJ), Jan Polanc (Lampre), Yonathan Monsalve (Nero Sottoli), Perrig Quemeneur (Europcar), Romain Sicard (Europcar), Björn Thurau (Europcar), Georg Preidler (Giant-Shimano), Daniel Moreno (Katusha), Eduard Vorganov (Katusha), Phililp Deignan (Sky), Nicolas Roche (Tinkoff-Saxo) e Ivan Rovny (Tinkoff-Saxo). Al km 145, il loro vantaggio era di 4’08”. Un foratura ai -52 km toglieva dai ranghi Philip Deignan, mentre una caduta nel gruppo vedeva coinvolto tra gli altri Steve Morabito (BMC Racing), primo gregario di Cadel Evans. Con la Androni Giocattoli in testa al gruppo a tirare, Evans alzava un po’ troppo la voce per far rallentare gli uomini di Gianni Savio, innescando una piccola polemica tra lui e i corridori della Androni. In realtà i ragazzi della Androni si erano già sincerati che Morabito potesse riprendere la corsa, cosa che poi ha puntualmente fatto, per cui ci pare che l’atteggiamento di Evans sia stato eccessivo. Cosa giustamente rimarcata anche Da Gianni Savio, DS della Androni Giocattoli.

Terminata la perifrasi, il gruppo inseguitore si riportava sui tredici fuggitivi, e all’inizio della salita Naso di Gatto il plotone si era ricompattato. Per poco, però, perché il colombiano Julian Arredondo (Trek Factory Racing), detentore della maglia azzurra degli scalatori, innestava il 53×23 e andava a prendersi i punti del GPM, portandosi al traino Franco Pellizotti (Androni Giocattoli), Pierre Rolland (Europcar), Alberto Losada Alguacil (Team Katusha), Enrico Zardini (Bardiani-CSF) e Georg Preidler (Giant-Shimano).
Azione effimera, la loro, perché nella discesa verso Altare il gruppo li raggiungeva. Con un manciata di km al traguardo, l’esito finale appariva più incerto che mai.

A cancellare i dubbi sul possibile vincitore provvedeva l’australiano Michael Rogers (Tinkoff-Saxo), che con una veemente azione nell’ultima parte della discesa, mantenuta poi nel successivo tratto pianeggiante, andava a scavare un gap di 40” tra lui e il resto dei corridori.

Tagliava così il traguardo in solitaria, con 10” su tutti gli altri. Prima vittoria per distacco in questo Giro, e prima vittoria assoluta al Giro da parte di Michael Rogers, che non ha mai smesso di credere nelle proprie capacità nemmeno quando quest’inverno era stato sospeso per positività al clenbuterolo, salvo poi essere scagionato poco prima della Liegi-Bastogne-Liegi.

Un’altra giornata con qualche caduta di troppo. A farne le spese maggiori Luke Durbridge (Orica GreenEdge) e Fabian Wegmann (Garmin-Sharp), costretti al ritiro rispettivamente con sospetta frattura della clavicola e vasta ferita a una gamba. Andava male anche a Diego Ulissi (Lampre-Merida), che seppur ammaccatissimo riusciva a concludere la frazione con 4’31” di ritardo, ritrovandosi pertanto al 21esimo posto della Classifica Generale, a 6’04” dalla vetta.

Classifica che potrebbe cambiare, e non di poco, nella cronometro individuale di domani, 41.9 km da Barbaresco a Barolo. Sembra disegnata per le caratteristiche di Cadel Evans, che molto probabilmente cercherà di aumentare il vantaggio sugli inseguitori. Bisognerà vedere se ci riuscirà.
Attenzione però a Rigoberto Uran (Omega Pharma-Quick Step), che finora ha viaggiato a fari spenti. Non è un cronoman, ma qui occorre essere passisti scalatori più che veri specialisti del Time Trial.
Nairo Quintana (Movistar Team) e Domenico Pozzovivo (AG2R La Mondiale), scalatori puri, giocheranno invece un po’ in difesa, in vista delle salite vere, che si presenteranno da questo sabato.

Ordine d’arrivo

1 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo
2 Simon Geschke (Ger) Team Giant-Shimano
3 Enrico Battaglin (Ita) Bardiani-CSF
4 Wilco Kelderman (Ned) Belkin Pro Cycling Team
5 Gianluca Brambilla (Ita) Omega Pharma-QS
6 Moreno Moser (Ita) Cannondale
7 Ryder Hesjedal (Can) Garmin Sharp
8 Matteo Rabottini (Ita) Neri Sottoli-Yellow Fluo
9 Fabio Andres Duarte Arevalo (Col) Colombia
10 Alexis Vuillermoz (Fra) AG2R La Mondiale
11 Julian Arredondo (Col) Trek Factory Racing
12 Damiano Cunego (Ita) Lampre-Merida
13 Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team
14 Maxime Monfort (Bel) Lotto Belisol
15 José Herrada Lopez (Spa) Movistar Team
16 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team
17 Rigoberto Uran (Col) Omega Pharma-Quick Step
18 Sander Armee (Bel) Lotto Belisol
19 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli
20 Alberto Losada Alguacil (Spa) Team Katusha
5.48.07
0.00.10
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Classifica Generale

1 Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team
2 Rigoberto Uran (Col) Omega Pharma-Quick Step
3 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo
4 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale
5 Steve Morabito (Swi) BMC Racing Team
6 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team
7 Wilco Kelderman (Ned) Belkin Pro Cycling Team
8 Nairo Alexander Quintana (Col) Movistar Team
9 Robert Kiserlovski (Cro) Trek Factory Racing
10 Ivan Basso (Ita) Cannondale
11 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar
12 Wout Poels (Ned) Omega Pharma-Quick Step
13 Maxime Monfort (Bel) Lotto Belisol
14 Alexis Vuillermoz (Fra) AG2R La Mondiale
15 Ryder Hesjedal (Can) Garmin Sharp
16 Matteo Rabottini (Ita) Neri Sottoli-Yellow Fluo
17 Gianluca Brambilla (Ita) Omega Pharma-Quick Step
18 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale
19 Kanstantsin Siutsou (Blr) Team Sky
20 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli
48.39.04
00.00.57
00.01.10
00.01.20
00.01.31
00.01.39
00.01.44
00.01.45
00.01.49
00.02.01
00.02.56
00.03.03
00.03.41
00.04.25
00.04.30
00.04.36
00.05.01
00.05.36
00.05.42
00.05.46

Link alle classifiche: Maglia RosaMaglia RossaMaglia AzzurraMaglia Bianca

La 12esima tappa, individuale a cronometro, accentuerà sicuramente i divari in classifica, portando anche qualche rimescolamento


Articolo a cura di Roberto Chiappa

Foto: Bettini photo

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