Le emozioni dei nuovi copertoncini Vittoria Corsa G+ con Grafene

Dopo il nostro test dei copertoncini Vittoria Corsa 700x25c con mescola a quattro densità 4C G+ Isotech® al Grafene, corredato dalle percezioni di guida e dai rilevamenti tecnici, pubblichiamo ora ciò che ha provato a livello emozionale il nostro tester. Articolo rigorosamente “unplugged”.


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Alla conferenza stampa di presentazione della nuova linea di gomme Vittoria le prestazioni della mescola con Graphene avevano destato la mia curiosità. E’ davvero possibile creare una gomma con performance decisamente oltre la media come raccontavano i tecnici Vittoria e Directa Plus (la fabbrica del Graphene)? Ed è veramente possibile migliorare la scorrevolezza sul dritto e l’aderenza in curva in maniera così selettiva come ci stavano spiegando? E nel contempo triplicare la durata?

La curiosità era al massimo e, al termine della conferenza stampa, invece di tornare in redazione, sono rientrato a casa con la coppia di Corsa Graphene che Vittoria ci ha messo a disposizione per il test con l’idea di metterle immediatamente alla prova.

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Il primo montaggio si è rivelato un po’ più complicato del solito, la carcassa ha bisogno di una stiratina in stile tubolare per salire sul cerchio senza troppa fatica, e in pochi minuti potevo ammirare il nuovo look della mia specialissima. La colorazione dei fianchi aveva suscitato perplessità tra i giornalisti stranieri che si aspettavano gli oramai classici fianchi neri e magari una colorazione del battistrada che identificasse il produttore. “Questo abbinamento cromatico è stato scelto dal presidente di Vittoria in persona” è stata la risposta del product manager.

Ma la colorazione dei fianchi ha subito colpito l’attenzione di mia figlia (di solito totalmente disinteressata a tutto ciò che è ciclismo) “Hey, la tua bici sembra quella della foto che hai appesa in studio” e dato che nel mio studio fa bella mostra di sé Tom Boonen mentre si avvia a vincere la sua quarta Roubaix pedalando su tubolari con i fianchi in para, direi che il look delle Vittoria Corsa Graphene trasmette perfettamente il messaggio: qui si va a tutta, sempre!

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La prima volta che si pedala sulle gomme in Graphene si può avvertire una sorta di “click” proveniente dalle gomme, è il momento in cui le nano-particelle di Graphene si orientano, da qui inizia una nuova esperienza di guida. La sensazione di migliore scorrevolezza è abbastanza evidente, la cosa che non ti aspetti però è che questa sensazione rimanga costante aumentando la velocità.

Pedalando sul dritto siamo abituati a percepire una certa quantità di resistenza all’avanzamento generata dalle gomme, in particolare l’anteriore sembra tirare il manubrio verso il basso. Con le Vittoria Corsa Graphene questa sensazione scompare, la bici sembra sollevarsi e più aumenta la velocità più aumenta la sensazione di scorrevolezza. Mi sento più alto e riesco con facilità a raggiungere velocità maggiori con meno sforzo rispetto alla norma.

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Insieme a Roberto abbiamo ragionato parecchio su questo comportamento per cercare di capirne il motivo fin che una foratura ci ha aperto gli occhi. Rientrando da una uscita ho bucato l’anteriore, un piccolo foro, la gomma perdeva pressione lentamente ma, in velocità, la gomma continuava a sostenermi permettendomi di rientrare quasi senza problemi con una pressione residua di 2 atm.

Ecco la probabile spiegazione dell’effetto che le gomme in Graphene hanno sulle prestazioni: durante la rotazione le nano-particelle reagiscono alla forza centrifuga che le spinge verso l’esterno. Trasmettono quindi questa spinta alla mescola che viene spinta anch’essa verso l’esterno producendo la sensazione di sollevamento e, in pratica, garantendo l’appoggio corretto del battistrada a terra (pochi millimetri) senza spanciamenti della gomma. Carcassa e mescola lavorano costantemente nelle condizioni ottimali triplicando la durata della gomma.

Attenzione, ho continuato a pedalare con la gomma che perdeva pressione al solo scopo di sperimentare il comportamento del Graphene su un tratto di strada praticamente deserto. NON ripetete il test su strade con traffico veicolare in quanto la gomma anteriore consente di procedere solo dritto e con buona velocità. Non appena la velocità scende la gomma perde “portanza” e si perde direzionalità e potere frenante.

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In salita la scorrevolezza è funzione della velocità, più spingete e meno attrito avvertite, il limite sono solo le vostre gambe. Come diceva Eddy Merckx “Non si fa meno fatica, si va solo più forte”. E, vi assicuro, questo “solo più forte” è una differenza realmente apprezzabile a prescindere dal vostro allenamento o stato di forma.

Analizzato il comportamento sul dritto veniamo alle prestazioni in curva dove cerchiamo aderenza e precisione di guida, due parametri in contrasto con la scorrevolezza.

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La discesa dal Valico di Valcava, versante di Torre de’ Busi, nostro terreno di prova preferito, offre una varietà di situazioni dove mettere alla prova le Vittoria Corsa. Partiamo da un tornante: la frenata è sorprendente, dopo un inizio simile alle gomme tradizionali si avverte un confortevole aumento della potenza frenante, la fase di impostazione della traiettoria avviene con maggiore controllo e una sensazione di precisione millimetrica. Il punto di staccata si avvicina decisamente alla curva senza generare apprensione nella guida. Mollati i freni entriamo in curva puntando dritti verso il punto di corda, qui la mescola più morbida sui fianchi si fa sentire e la percorrenza di curva avviene in totale sicurezza, lo scivolamento è minimo e la gomma comunica in modo sincero l’avvicinarsi del limite di aderenza. Ma è in uscita di curva che arriva la sorpresa: la traiettoria è più stretta di circa 1 metro rispetto alle gomme tradizionali. E questo non è poca cosa, ci vuole un po’ per abituarsi a questa novità ma poi si può scegliere tra uscire più veloci, raddrizzare prima la bici e rilanciare la velocità oppure godersi l’uscita di curva nella massima tranquillità. La gomma posteriore non perde aderenza nemmeno nel tornante stretto a destra dove la pendenza all’interno della curva scarica tutto il peso sull’anteriore e la posteriore si solito innesca una piccola derapata. La maggior sicurezza e precisione di guida porta con se anche il vantaggio indiretto del minore stress emotivo, con le Vittoria Corsa in Graphene si arriva in fondo alla discesa in minore tempo e con minore impegno fisico, l’unica cosa che aumenta è il divertimento di guida perché con queste prestazioni ci si diverte e tanto!

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Le curve ad ampio raggio richiedono un minimo di assuefazione al comportamento delle gomme perché le Vittoria Corsa sono si intelligenti e si adattano alle sollecitazioni ma non riescono ancora a predire il futuro. Entrando in curva veloci, senza toccare i freni, si impedisce alle nano-particelle di Graphene di variare il loro allineamento contemporaneamente al cambio di direzione, questo provoca un marcato sottosterzo e un improvviso aumento dei battiti cardiaci del ciclista che sente la bici andare dritta. Ma niente paura, ci pensa la mescola morbida sul lato del battistrada a tenere la traiettoria quell’attimo necessario al Graphene per dare la massima aderenza. E se siete entrati in curva troppo veloci, o amate piegare come Valentino, Vittoria ha pensato anche a voi posizionando sul bordo più esterno del battistrada una mescola ultra morbida.

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Ci vogliono 140 caffè per dotare la vostra specialissima delle Vittoria Corsa (listino 69.95 euro cad.) e sfruttare tutti i vantaggi del Graphene. Un costo importante per una coppia di gomme, ma vedetela così: fino a ieri per migliorare le prestazioni della vostra bici l’upgrade più facile ed “economico” era il passaggio ad un set di ruote più leggere. Oggi vi basta montare una coppia di gomme per cambiare, in meglio, la vostra performance.

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www.vittoria.com


Articolo e foto a cura di Sergio Doria

11 commenti

  1. Marino Longoni

    ciao, hai descritto bene la scorrevolezza e l’aderenza in curva. Come si comportano queste coperture in termini di confort e resistenza alle forature? Grazie
    Marino

    • Roberto Chiappa

      Ciao Marino,
      per quanto riguarda il comfort, i Corsa G+ ci sono sembrati superiori alla media.
      Molto assorbenti e morbidi ma anche scorrevoli, due qualità che non abbiamo mai riscontrato prima d’ora in nessun’altro copertoncino.

      Resistenza alle forature: durante la nostra prova siamo stati fortunati, non abbiamo mai forato, a parte un cedimento nel butile della camera d’aria anteriore di Sergio, non causato però da un corpo estraneo.
      Vittoria dichiara i Corsa essere più resistenti alle forature, perché il Grafene agisce da scudo strutturale. Per il momento dobbiamo crederlo. Il commento lasciato da Fred Morini, ex professionista degli anni ’90 in forza alla Gerolsteiner, nel nostro articolo di prova potrebbe avvalorare le qualità antiforatura dei Corsa G+.

      Per qualsiasi ulteriore delucidazione, restiamo a disposizione.

      Un caro saluto e un augurio di buon 2016 pedalato !! 😉

  2. Riccardo Pavanello

    Salve, quali sono le misure effettive dei Vittoria Corsa Grafene da 25mm? Io vorrei acquistarli per la bella stagione (attualmente uso i Continental gp4000 da 25mm) ma non so se prenderli da 23 o 25. Avete qualche consiglio in merito voi che li avete provati?
    Grazie
    Riccardo

    • Roberto Chiappa

      Ciao Riccardo,
      nel nostro articolo relativo all’analisi tecnica e al test dei nuovi copertoncini Vittoria Corsa G+ 700x25c sono riportate tutte le specifiche tecniche, inclusa la loro sezione reale, che è risultata pari a 26 mm.
      Non sappiamo la misura effettiva dei copertoncini Corsa G+ da 23 mm, ma possiamo girare la questione a Vittoria, per conferma.

      I copertoncini di più ampia sezione hanno il vantaggio di avere un maggiore volume d’aria (mediamente il 14%), fattore che migliora l’aderenza, l’assorbimento delle asperità, la direzionalità e il controllo della bici sui terreni più ruvidi. L’impronta a terra è pressochè identica ai copertoncini aventi sezione 23 mm, la differenza effettiva misurata è di 1 mm. Quindi la scorrevolezza rimane sostanzialmente la medesima.
      Per contro, i copertoncini da 25 mm pesano un pochino di più, ma l’aggravio medio di circa 15 grammi, secondo noi, vale l’intero “plus” prestazionale.
      La tendenza nel montare coperture sempre più larghe è ultimamente adottata anche dai professionisti, che si sono accorti di avere più aderenza e controllo in presenza di asfalto rovinato. I materiali a loro disposizione, poi, garantiscono la migliore scorrevolezza.

      Restiamo a disposizione per qualsiasi approfondimento, e ti avviseremo appena Vittoria risponderà alla nostra domanda relativa ai copertoncini da 23 mm.

      Sportivi saluti, e buone pedalate !! 🙂

      • Roberto Chiappa

        Ciao Riccardo,
        abbiamo contattato Vittoria, che ha prontamente risposto con un’affermazione che non possiamo che condividere dal punto di vista tecnico:

        Per quel che riguarda la dimensione “reale” del prodotto, tutti i tubolari e copertoncini, essendo fatti principalmente di gomma e quindi flessibili, hanno un minimo di tolleranza durante il processo produttivo (come tutti i competitor del resto).
        Detto questo purtroppo molte volte non è il tubolare/copertoncino di per sè che “spancia”, ma è per la maggiorparte dei casi dovuto dalla forma della gola del cerchio, più o meno largo e profondo, presenza di speedlock o meno etc etc. Il risultato finale è che purtroppo l’utente collega la differenza di misura al prodotto sul quale si effettua la misurazione (in questo caso ingombro/larghezza, ma per l’altezza sarebbe lo stesso), senza prendere in considerazione che tutto parte da come il tubolare/copertoncino “siede” all’interno del cerchio.

        Per qualsiasi approfondimento e per questioni da inoltrare a Vittoria, restiamo a disposizione.

        Saluti, e buone pedalate con i copertoncini Vittoria G+ !! 😉

  3. Salve a tutti sono Michele volevo sapere come mai quando ho montato i tubless 700x25c (Vittoria) sulle fulcrum zero 2 wayFit nuove perdono pressione ?Il mio meccanico dice che può essere il codice del copertoncino

    • Ciao Michele,
      le ragioni di una perdita di pressione possono essere di vario tipo: difetto dei tubeless (ma è difficile che possano essere difettati entrambi), montaggio non perfetto per farli aderire al bordo del cerchio (abbastanza frequente), eccessiva porosità della carcassa dei tubeless (può anche essere).
      Solitamente, nei tubeless viene inserita una quantità di lattice sigillante di circa 35-40 cl, in grado di sigillare eventuali porosità della carcassa e consentire la perfetta tenuta pneumatica tra bordo del tubeless e spalla del cerchio.
      Il lattice è il migliore indicatore delle perdite di pressione, perché dove esce l’aria esce anche il lattice, consentendo di individuare rapidamente la zona della perdita.

      Restiamo a disposizione per approfondimenti in merito.

      Sinceri saluti, e buone pedalate !! 🙂

  4. Come è possibile che dopo solo dopo 200km con una inchiodata con un grafene di 23 si debba cambiare perché siamo alla tela. Mi sembra eccessivo. Sopratutto per il prezzo. Grazie

    • Roberto Chiappa

      Ciao Roberto,
      quanto ti è capitato potrebbe scaturire da un’anomalia costruttiva, oppure da una serie di fattori che, sommati tra loro, hanno portato al risultato finale.
      Personalmente sto utilizzando i copertoncini Vittoria Corsa G+ 700×25 da quasi 5.000 km e sono ancora in buono stato (davanti è semi-nuovo, dietro si sente che è più sottile ma non ha perso le qualità di aderenza e scorrevolezza). Quando il posteriore non garantirà più le prestazioni che ci si attende, lo restituirò a Vittoria per le analisi di laboratorio.

      – Tu hai utilizzato i copertoncini Corsa G+ da 23? Oppure la versione tubeless Open Corsa TLR? Perchè tra i due c’è una bella differenza quanto a spessore del battistrada (sui tubeless è molto più sottile, circa il 50%). Stesso discorso per i tubolari, la versione Speed G+ è leggerissima perchè il suo battistrada è tiratissimo.
      – Quanto è grande la superficie che è stata abrasa dalla frenata?
      – Pressione di gonfiaggio? Maggiore la pressione, minore la superficie di contatto con il suolo. In frenata, con la ruota bloccata, si ha un trasferimento di carico verticale su una zona più piccola dello pneumatico, che non deformandosi più di tanto e non potendo dar luogo al normale rotolamento non può far altro che consumarsi più rapidamente.

      Fammi sapere, perchè se ci fossero i presupposti per un difetto costruttivo si può sentire Vittoria per la sostituzione gratuita.

      A presto !! 🙂

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