Record dell’Ora paralimpico in tandem

Sulla pista del velodromo Vigorelli di Milano, Stefano Cecini e Pierre Amighini si sono cimentati nel Record dell’Ora in tandem, categoria paralimpici, centrando un buon risultato nonostante un inconveniente meccanico. Il loro obiettivo rimane la qualificazione ai giochi olimpici di Tokyo.


Sabato 23 marzo, poche ore dopo la partenza della Milano-Sanremo dei professionisti, la coppia formata da Stefano Cecini e Pierre Amighini ha tentato di stabilire il nuovo record dell’ora per atleti ipovedenti in tandem, pedalando sulla pista del velodromo Vigorelli.

Eravamo presenti anche noi, grazie alla disponibilità di Marco Boscarato, titolare della ditta padovana BSC Cicli, che ci ha raccontato la genesi di questo progetto tandem. Marco abitualmente costruisce telai su misura, come una volta, adattando le sue conoscenze alle preferenze del ciclista, amatore o professionista che sia. ”Le mie bici devono darti soddisfazione quando ci stai in sella, efficienti in salita, maneggevoli in discesa e comode in pianura.” – sostiene Marco Boscarato – ”Costruendo in piccola serie ho la possibilità di adattare il telaio e cucirlo esattamente sulle richieste del cliente, alla fine devo vederlo pedalare sorridendo.”

Parlaci del tandem, come si costruisce un mezzo così particolare?
”Partiamo dai tubi che ho dovuto rinforzare per avere un carico di rottura doppio rispetto allo standard. Le geometrie del telaio sono studiate per avere in primo luogo una posizione dei due atleti adatta a garantire la massima efficienza di pedalata, dopo di che abbiamo curato la posizione aerodinamica e alla fine, data la lunghezza della prova, abbiamo cercato di rendere il tutto confortevole. Al termine del primo test la soddisfazione dei due atleti ha confermato la bontà delle scelte progettuali.”

Puoi darci due dettagli cari a tutti i ciclisti, quanto pesa e quanto costa?
”In fase di progetto abbiamo curato anche il contenimento dei pesi, la configurazione scesa in pista oggi prevede accessori in alluminio (manubri, attacchi manubrio, reggisella, selle) scelta che porta il peso complessivo poco sopra i 10 kg. Con componentistica in carbonio il peso arriva a circa 9.5 kg. Tandem di questo livello vengono costruiti solo su richiesta, a livello indicativo siamo sui 4.000 euro per il telaio a cui devi aggiungere 4.500 euro circa per un set di ruote adatte e infine la componentistica, se la scelta cade sul carbonio il prezzo finale lievita a 12.000 euro.”

Cosa intendi per ruote adatte?
”Su un tandem le forze che si generano in curva sono devastanti. Durante il primo test abbiamo visto che il telaio, in piega, è fermo, rigido, ma la ruota posteriore subisce sollecitazioni importanti per via delle forze in gioco. Dopo pochi giri la ruota si è letteralmente frantumata. La causa non era un problema strutturale ma, come ci ha spiegato il produttore, semplicemente perché le ruote lenticolari sono costruite per bici monoposto. Siamo dovuti ricorrere ad una ruota più robusta, anche nel prezzo (3.000 euro). Anche l’anteriore è stata rinforzata per sicurezza.”

Passiamo ora al tentativo di migliorare il record dell’ora in tandem. Milano si presenta con un clima da primavera inoltrata, temperatura di +23°C e una lieve brezza che rende la giornata perfetta per la prova. Stefano e Pierre faticano a dissimulare la tensione mentre il team di cui fanno parte, chiamato “Mortirolo-Lanzarote”, si occupa degli ultimi preparativi. La partenza è fissata alle ore 14.

Alle 13:30 la coppia scende in pista per lo “shake down”, dieci giri per assicurarsi che tutto funzioni alla perfezione. I cronometristi ufficiali sono pronti, sulla linea del traguardo. Pierre chiede di abbassare leggermente il suo manubrio e finalmente si parte.

La coppia prende subito un buon ritmo, velocità e cadenza sono mantenute a livelli ottimali per rimanere sotto il vecchio record. La conversazione tra i due, facilmente udibile nel silenzio del velodromo, è sempre precisa ma rilassata.

A pochi minuti dallo scoccare dell’ora Stefano passa sul traguardo gridando, il tandem ha un problema meccanico. La coppia ferma il tandem nella curva opposta in prossimità della postazione del meccanico che interviene prontamente. Si è allentato il movimento centrale delle pedivelle anteriori (che lavora su un eccentrico per permettere la regolazione della tensione della catena). L’intervento dura pochi minuti, Stefano e Pierre ripartono.

In caso di guasto meccanico, il regolamento prevede che il cronometro scorra mentre si esegue la riparazione, il tempo della sosta tecnica non andrà ad influire sulla media finale. Però, purtroppo, la media viene influenzata dai tempi di rallentamento e di accelerazione e, con la corona da 64 denti, per portare in velocità il tandem sono necessari due giri di pista. Stefano e Pierre ripartono ma, con soli 150 metri di accelerazione, il primo passaggio sul traguardo è lentissimo, la media crolla di ben 3 km/h e diventa più lenta del vecchio record.

Ormai non c’è più tempo per recuperare, giusto pochi giri per riprendere velocità e termina l’ora. Il tentativo non è riuscito a livello assoluto, mentre lo è per quanto riguarda la categoria paralimpici, con 40.48 km percorsi in un’ora. Stefano e Pierre rientrano con espressione accigliata ma bastano pochi minuti per tornare quelli di sempre, il loro sorriso sulle labbra esprime comunque soddisfazione per l’ottima prestazione.

Sono le parole di Pierre a sintetizzare la giornata e il futuro: ”Non finisce qui, la strada per le olimpiadi di Tokyo 2020 è sempre in salita, ma il tandem è veloce e noi siamo una bella coppia. L’appuntamento con il nostro Record dell’Ora è solo rimandato.”


– Sito web BSC Cicli


Articolo e foto a cura di Sergio Doria

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