Licenza Astana, l’A.C.C.P.I. chiede rispetto per gli atleti

Licenza World Tour del Team Astana sotto esame, in seguito al rapporto dell’ISSUL (Institut des Sciences du Sport de l’Université de Lausanne). Domani la Commissione Licenze si pronuncerà in merito alla revoca oppure no. A tal riguardo, l’A.C.C.P.I. ha diffuso questo Comunicato Stampa.

Domani la Commissione Licenze dell’Unione Ciclistica Internazionale si riunirà a Losanna (Svizzera) per esaminare il caso del Team Astana.

La Federazione Internazionale sostiene che a seguito del rapporto dell’Istituto Superiore dello Sport di Losanna la licenza World Tour va tolta al team kazako, un pronunciamento ufficiale da parte della Commissione Licenze dovrebbe arrivare nel giro di una decina di giorni.

Per l’Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani (ACCPI) l’argomento è di assoluto interesse e comprensibile preoccupazione dato che nella squadra presa in causa gareggiano ben 10 corridori italiani e operano 15 nostri connazionali nello staff tra direttori sportivi, medici, meccanici, massaggiatori ed altro personale ausiliario. Si tratta di figure di grande competenza e professionalità, perfetti testimonial della scuola e tradizione italiana nel ciclismo, oltre che di padri di famiglia che rischiano di perdere il lavoro da un giorno all’altro.

Cristian Salvato

Cristian Salvato

Sul caso il presidente ACCPI Cristian Salvato si esprime così: «Ancora una volta la nostra giustizia sportiva risulta inadeguata nei modi e soprattutto nei tempi. Non è possibile che una decisione così delicata venga presa a stagione inoltrata, quando poteva essere presa a novembre o dicembre. Ritengo ingiusto che, alla fine, se qualcuno dovrà pagare ad andarci di mezzo saranno corridori e personale. Auguro alla Commissione Licenze di svolgere il proprio lavoro serenamente, rispettando i corridori che tanto hanno lavorato per preparare questa stagione agonistica e le numerose famiglie coinvolte in questa intricata vicenda».


Impaginazione e grafica: Roberto Chiappa

Testo: © www.accpi.it (Ufficio Stampa)

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