Jaroslav Kulhavy e Annika Langvad re e regina del Mondiale MTB Marathon

Nell’assolato e impegnativo tracciato sudafricano del Cascades MTB Park di Pietermartizburg il ceco Kulhavy e la danese Langvad si laureano Campioni del Mondo Marathon. Il migliore dei nostri è Tony Longo, 14esimo. Nessuna atleta italiana al via della gara femminile.

Con 88 atleti uomini e 34 donne, in rappresentanza di 31 nazioni, si sono svolti ieri a Pietermaritzburg (RSA) i Campionati del Mondo MTB Marathon. Gli uomini erano chiamati a misurarsi su un percorso di 95 km con 3.150 metri di dislivello – molto simile a un Cross Country infinitamente più lungo, con continui saliscendi e stappi in salita – mentre alla donne spettavano le fatiche di 74 km con 2.600 metri di dislivello.

Al ceco Jaroslav Kulhavy riusciva l’impresa di vincere i Mondiali Marathon, andando così ad arricchire la propria invidiabile collezione di medaglie d’oro (Wolrds XC 2011, Olimpiadi 2012, Worlds MX 2014) e Coppe del Mondo XC (2011 e 2012). Kulhavy è il primo atleta nella storia MTB ad essersi aggiudicato due mondiali in due specialità diverse (XC e MX) e le Olimpiadi. Straordinario. ”Sono molto contento perché questo era l’ultimo titolo che mi mancava e lo desideravo ardentemente. E’ stata una grande giornata, sono soddisfatto perché la mia stagione non era iniziata nel migliore dei modi, dopo la frattura alla rotula in Febbraio e alcuni problemi tecnici nelle prove di World Cup XC”.

La gara maschile ha visto inizialmente un continuo alternarsi al vertice, fino al quinto punto di controllo, quando Jaroslav Kulhavy ha aumentato il ritmo e per gli avversari non c’è stato più modo di rimanere in scia. L’austriaco Alban Lakata si è accontentato del secondo posto, piazzamento già centrato l’anno scorso, mentre il campione uscente, l’elvetico Christoph Sauser – rallentato da un impatto della corona anteriore su alcune rocce che lo ha costretto a una sosta tecnica per raddrizzare i denti piegati – è giunto terzo.

Alban Lakata

Christoph Sauser

La pattuglia italiana, rappresentata da 8 atleti, ha visto Tony Longo piazzarsi 14esimo assoluto, migliore dei nostri. L’impegno ce l’hanno messo tutti, qualcuno anche di più (Damiano Ferraro ha corso con un gomito lussato e ha dato tutto finché ha potuto, alzando bandiera bianca solo al 61esimo km). Ma per cogliere qualche risultato degno di nota servirebbe misurarsi più frequentemente a livello internazionale, scontrandosi con gli atleti più forti. A parte Tony Longo e Johnny Cattaneo, che pur non essendo “vecchi” hanno esperienza di lungo corso, gli atleti convocati dal CT Hubert Pallhuber sono tutti abbastanza giovani e dotati di buon potenziale per vincere nel prossimo futuro. Quanto lontano sia questo futuro, dipende anche dagli investimenti che la Federazione potrà (o vorrà) mettere in pratica.

Partite 45 minuti dopo gli uomini, le donne hanno visto ben presto la danese Annika Langvad involarsi solitaria verso la vittoria. Nulla hanno potuto la tedesca Sabine Spitz (42enne, specialista nel Cross Country, con tre medaglie olimpiche dei tre diversi metalli) e la ceca Tereza Hurikova. Quarto posto per una leggenda della MTB elvetica, la 40enne Esther Süss, altra atleta eclettica come la Spitz in grado di esprimersi bene anche nei tortuosi percorsi del Cross Country mondiale.

Sabine Spitz

Tereza Hurikova in lotta con la rossocrociata Esther Süss

L’Italia non era rappresentata da alcuna atleta, ed è un vero peccato. Non sappiamo se la mancata convocazione sia stata dettata da limitazioni nel budget a disposizione o da scarsità del vivaio femminile. Però, se mai si semina, mai si potrà raccogliere. Più che soldi risparmiati, noi la vediamo come un’occasione perduta.

Classifica maschile

Classifica femminile

Articolo a cura di Roberto Chiappa

Foto: © Gameplan Media