Francesco Moser, l’uomo e la bici

Pedalare con una leggenda del ciclismo? Fatto! Sentirlo dire all’inizio di una salita “E adesso vediamo chi arriva primo?” Fatto! Vederlo sparire dietro la prima curva come se lui fosse in pianura? Fatto! Prendere 400 metri di distacco su 1.000 metri di salita? Fatto! Adesso mettetevi comodi che vi raccontiamo come è andata.


La leggenda del ciclismo non ha bisogno di presentazioni, è Francesco Moser. La salita è quella che separa la rotonda sulla SS12 da casa sua, 1.150 metri di puro godimento ciclistico con tratti sotto il 9% e punte oltre il 16%, e tutti pedalavamo sulla sua bici dotata di tre ruote. Impossibile direte voi? Lasciate che vi spieghiamo come è andata.

Innanzitutto sfatiamo un mito: la protagonista del test-ride, la nuova bicicletta FMoser a pedalata assistita, ha tre ruote di serie ma se ne possono usare solo due alla volta. La bicicletta viene consegnata con due ruote posteriori, una tradizionale e una dotata di motore nel mozzo. La particolarità di questa bici è la possibilità di smontare la batteria per passare dalla configurazione (e peso) da bici elettrica a una tradizionale con pesi assolutamente in linea con le altre bici da corsa.

Gli altri protagonisti del test-ride sono stati Francesco Moser in persona, i progettisti e i product manager che hanno disegnato e allestito la prima FMoser a pedalata assistita. Francesco Moser ci ha aperto le porte del suo agriturismo accogliendoci nel museo che contiene i cimeli della sua carriera e facendoci provare, a cena, i suoi vini. Dall’altra parte abbiamo avuto modo di conoscere anche gli ingegneri FMoser e capire grazie a loro la filosofia costruttiva di questa bici innovativa.

Francesco Moser nel discorso di apertura ha spiegato il perché anche lui si è innamorato della bici da corsa a pedalata assistita: la bici è passione, una passione fatta anche di fatica, sudore e sofferenza. Non sempre, non tutti hanno voglia di fare fatica e di soffrire. La bici a pedalata assistita modera fatica e sofferenza e permette di arrivare ovunque, di scalare montagne e di tornare a casa contento, a qualsiasi età e con qualsiasi livello di allenamento. Come dargli torto?

Poi Francesco ha parlato del limite di velocità: 25 km/h sono un po’ pochi ma la legge è questa e dobbiamo rispettarla. Però è curioso che una bicicletta sia limitata a 25 km/h e una macchina possa andare a qualsiasi velocità. E anche su questo punto come dargli torto?

Alla base del progetto della e-bike FMoser c’è la stessa filosofia che Francesco applicava alle bici che portavano il suo nome e con le quali ha corso gran parte della sua carriera: innovazione tecnica, produrre qualcosa che gli altri non fanno (e che probabilmente in futuro copieranno). Con la bici da corsa a pedalata assistita si ha sempre la sensazione che il motore sia utile in alcune situazioni e che se ne possa fare a meno in altre, ecco quindi l’idea di costruire una bici capace di trasformarsi in elettrica quando il ciclista ne sente la necessità e tornare alla tradizione quando la necessità viene meno, il tutto in pochi minuti, con poche e semplici manovre e quasi senza attrezzi.

Il brevetto FMoser prevede una batteria, alloggiata nel tubo obliquo, sfilabile dalla zona del movimento centrale, e la sostituzione della ruota posteriore dotata di motore elettrico con una ruota tradizionale, fornita di serie insieme alla bici. Un’idea semplice e geniale che potrebbe essere il futuro della bici da corsa a pedalata assistita.

Parlare con i ragazzi che hanno creato la bici FMoser, davanti a un bicchiere di buon vino, ovviamente Moser, ci ha permesso di fare ciò che ci piace di più: approfondire al massimo la parte tecnica, conoscere la filosofia progettuale, il “dietro le quinte” dell’evoluzione della bici. Tutto ciò ha consentito di comprendere e sfruttare al meglio la bici su strada e di raccontarvi ogni dettaglio di questa esperienza.

In realtà insieme ai ragazzi dell’ufficio tecnico, oltre alla bici, abbiamo anche testato a fondo i vini Moser e tra bianco, rosso e bollicine abbiamo decretato vincitore quest’ultimo: il celebre “51,151 Brut Trentodoc Chardonnay” che vi consigliamo di provare, almeno una volta, meglio dopo aver pedalato la nuova FMoser.

Ma torniamo alla bicicletta. Una volta definito il brevetto il progetto è passato a un altro ingegnere, incaricato di tradurre in un telaio le richieste di Francesco Moser che voleva una bici pronta a seguire il colpo di pedale, efficiente, reattiva e scattante ma anche facile e sicura nella guida.

I ragazzi di FMoser ci hanno raccontato che il grande campione ha seguito da vicino ogni fase dello sviluppo, spesso si recava in ufficio tecnico e si sedeva di fianco ai progettisti per vedere i disegni. Altre volte gli ingegneri potevano contare su un consulente d’eccezione, Stefano Scapin, ben conosciuto per aver creato telai diventati mitici a partire dagli anni 90. Fantic, proprietaria del marchio FMoser, per questo progetto ha messo in campo il meglio delle sue menti pensanti.

L’azienda ha poi realizzato una serie di prototipi su cui sono saliti gli ingegneri FMoser insieme al campione trentino. Gran parte dei collaudi sono avvenuti sulle montagne intorno al Maso Warth, dove abita Francesco. Gli aneddoti sulle uscite e sulle performance dei vari componenti del gruppo (con uno sempre vincente sugli altri) sono tantissimi e da questi racconti abbiamo capito l’anima della bici.

Francesco Moser sa cosa serve per avere una bici performante in salita che esalti la prestazione del ciclista, i ragazzi dell’ufficio tecnico vengono tutti dalla moto e sanno bene come divertirsi in discesa scendendo veloci e sicuri. La bici FMoser fonde queste esperienze e le mette su strada.

E giusto per chiudere il giro, a un bivio Francesco si è fermato per ricompattare il gruppo e… “Adesso chi ha la batteria scarica o è stanco può andare di qui e in pochi chilometri quasi in piano siete al maso. Chi vuole può venire con me a fare l’altra strada, quella in salita, e vediamo chi arriva primo.”

Dopo un paio di secondi lo sceriffo si butta in discesa, noi senza pensare lo seguiamo. La velocità aumenta, conoscerà anche le strade ma è un diavolo da seguire, cerchiamo di copiare le linee ma ad ogni curva prende metri e noi non stiamo toccando i freni. Ci ricompattiamo sul piano mentre lo sceriffo parla tranquillo, adesso prendiamo la ciclabile a sinistra, bam! Staccata secca, si butta in curva ed esce con 5 metri vantaggio, ma come fa? Riduciamo le distanze e siamo alla base della salita che porta al maso, gli ingegneri FMoser ci avevano avvisato, quando fa così è gara. Infatti Francesco lancia la sfida: adesso vediamo chi arriva prima! Giusto il tempo di aumentare il livello di assistenza e Francesco è già oltre la prima curva. Seguirlo? Ci proviamo con tutte le forze ma è impossibile. Però possiamo assistere seduti in prima fila allo scatto, alla fuga, allo stile di pedalata inconfondibile che abbiamo visto tante volte in televisione ma qui siamo dal vivo, l’età non conta, la classe è intatta, il grande campione vola sui pedali ed è primo in vetta perché quello è il suo posto nel mondo. Un grande!

Com’è stato pedalare al fianco di Moser? Queste sono le sensazioni più difficili da descrivere, è stato un onore e un piacere che abbiamo assaporato metro per metro, si vede che lo sceriffo sa andare in bici, lo stile è quello di un tempo, il colpo di pedale c’è sempre e in confronto a noi umani è sempre un marziano. Sei lì di fianco e ti racconta della salita che andremo ad affrontare, delle sue montagne e del suo vino, lui parla e trasmette passione per il ciclismo mentre a noi sembra di poter tenere il passo agevolmente ma poi, verso la vetta, il ritmo si alza, si inizia a spingere e niente, l’istinto è quello di un tempo, parte la volata e lui non ci sta ad arrivare secondo.

Come è stato pedalare al fianco dei tecnici FMoser? E’ una esperienza che ci piacerebbe ripetere, sono un bel gruppo che esce spesso insieme per collaudare la bici che hanno creato ma anche per passione, raccontano di arrivare da altri sport e di andare in bici da pochi anni, più o meno da quando lavorano sul progetto FMoser, ma quando c’è da spingere sui pedali non sembra. Poi scopri che alcuni usano dei telai prototipo, cosa normale per un progettista, che però non possono montare il motore, perché vogliono mettere nella FMoser le sensazioni di una bici vera, a cui puoi anche aggiungere il motore, e amano le uscite con tanto dislivello così come amano darci una mano nei test dei vini Moser. E se la passione si vede nei dettagli vi diciamo che le bici test ce le hanno regolate loro personalmente.

Come va la bici FMoser? Nella nostra uscita in Trentino ci siamo fatti un’idea del comportamento della bici, sia con il motore che senza. Vi possiamo dire che in ogni situazione si è dimostrata all’altezza. Il telaio coniuga un anteriore molto facile da condurre con un posteriore reattivo che quasi scappa in avanti quando si spinge sui pedali, il peso in configurazione senza motore è intorno ai 7.5 kg, in linea con qualsiasi altra bici tradizionale. Il motore ha un ingaggio vellutato, quando è attivo sembra non esserci ma in realtà spinge. Piacevole da pedalare in configurazione e-bike con prestazioni da prima della classe in versione tradizionale.

Per darvi informazioni più approfondite e dettagliate, nello stile Tech-Cycling, avremmo bisogno di mettere alla prova la nuova e-bike FMoser sui nostri percorsi abituali, un test che potrebbe svolgersi a breve. Rimanete in scia per essere i primi a leggerlo.

FOTOGALLERY




– Sito web FMoser bikes


Articolo e foto a cura di Sergio Doria

3 commenti

  1. Ho un amico che ha vissuto un’esperienza quasi identica.

  2. Ok, bella storia, grande campione, grande bici probabilmente.. ma qualche info in più su sta bici e il motore? Il sistema con sensore torque funziona a dovere? In elettrico è una pedalata naturale? In muscolare il cambio come va? (SRAM wireless credo)
    Saluti

    • Ciao Paolo, contiamo di uscire a breve con una prova del modello Road o in alternativa del modello Gravel, che comunque condividono telaio e motore (FSA HM1 nel mozzo posteriore).
      Sportivi saluti e un augurio di buone pedalate !!

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