Cicloturismo: la Via degli Dei

Un percorso cicloturistico di 130 km che unisce Bologna e Firenze scollinando al Passo delle Futa, lungo l’antica via Flaminia Militare recentemente restaurata nell’ottica della ciclabilità. Il percorso può essere facilmente frazionato, fermandosi nelle varie strutture presenti in queste meravigliose zone appenniniche. Comunicato Stampa.


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Negli anni sempre più interesse si è mosso nella direzione del cicloturismo: è infatti notizia di solo pochi giorni fa che tramite il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nei prossimi anni verranno stanziati ben 400 milioni di euro per lo sviluppo di ciclovie in tutta Italia, simbolo che anche le istituzioni hanno recepito le potenzialità di un settore che da anni vive uno sviluppo continuo.

Tra i vari percorsi cicloturistici uno in particolare è salito alla ribalta in questi anni: si tratta dalla cosiddetta Via degli Dei, percorso che andando a ricalcare un vecchio percorso di epoca romana va a unire le città di Bologna e Firenze, passando per montagne dell’appennino tosco-emiliano.

La storia
Il percorso è stato recuperato negli anni 90 grazie all’associazione “Du pass e na gran magné”, gruppo di appassionati di trekking bolognesi che decisero di percorrere una parte del percorso della vecchia Flaminia Militare collegando così il capoluogo emiliano con quello toscano.

La Via Flaminia Militare, su cui si dipana circa il 65% del percorso della Via degli Dei, è quello che rimane di una antica strada romana che originariamente collegava le antiche città di Felsinia e Fiesole i cui resti furono riscoperti negli anni 70 da Cesare Agostini e Franco Santi, due appassionati di archeologia emiliani che spinti dal casuale ritrovamento di una moneta d’epoca repubblicana.

Una volta riportato alla luce (dopo essere stato per quasi due millenni sotto terra e foglie), l’antico tragitto verrà battezzato dai suoi due scopritori “Flaminia Militare” sia per distinguerla dalla Via Flaminia, la strada costruita nello stesso periodo dal console Caio Flaminio e che univa Rimini e Roma, sia per rendere ancora più evidente il probabile utilizzo come “scorciatoia” per spostare più velocemente l’esercito da una parte all’altra dell’appennino.

Le tappe
In un momento storico che premia sempre di più il digitale e in cui la Generazione Z e buona parte dell’entertainment guardano con sempre più insistenza all’irresistibile ascesa degli eSport la Via degli Dei è un’alternativa quasi reazionaria a queste tendenze; perché vi diciamo questo? Perché con il suo percorso quasi completamente extraurbano e la mancanza per la quasi totalità dei tratti appenninici di rete telefonica permette un completo distacco dalla nevrotica routine moderna.

La Via degli Dei non è un percorso particolarmente lungo: si tratta infatti di circa 130 km di cui buona parte di percorso extraurbano ed è facilmente percorribile spezzandola a metà in località passo della Futa dove è possibile piantare le proprie tende o dormire in struttura nei camping presenti negli immediati dintorni.

La partenza tradizionalmente avviene da Piazza Maggiore a Bologna, e all’inizio del percorso può essere interessante una deviazione per il Santuario di San Luca, celebre meta di pellegrinaggi religiosi che dall’alto osserva il capoluogo emiliano; una sola attenzione per il santuario: avere un vestiario adeguato, coi pantaloncini è assolutamente vietato entrare.

Una volta ripartiti dopo la visita al santuario il percorso prevede di muoversi in direzione di Vizzano. Una volta giunti qui le possibilità sono due: o salire tramite un ripidissimo percorso panoramico o prendere la statale per andare in direzione Monzuno, paese nel quale è possibile fare una pausa.

Una volta ripartiti da Monzuno siamo di nuovo di fronte a un bivio: fare ancora circa un’ora di percorso e fermarsi a Madonna dei Fornelli oppure stringere ancora un po’ i denti e arrivare fino al passo della Futa e alloggiare nel camping lì presente.

Il secondo giorno dopo avere visito il caratteristico cimitero germanico sul passo si ricomincia la nostra marcia e dopo avere passato i paesi di Monte di Fò e Montecarelli si è in vista di Firenze, con il punto d’arrivo prestabilito in Piazza della Signoria.

La Via non è imperativamente da fare in due sole tappe: chi la approccia a piedi è solito dividerla in cinque o sei giorni di cammino e a seconda del proprio allenamento – e del possesso o meno di una buona e-bike da trekkingè tranquillamente modulabile in tre giornate piene di pedalate, per godersi al meglio delle proprie capacità questo splendido cammino.


Articolo a cura della Redazione esterna di Tech-Cycling

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