Cicli Casati, sartoria ciclistica

Siamo entrati nella fabbrica di Cicli Casati, storico produttore di Monza, per provare l’esperienza della bici su misura e per sentire l’odore dei metalli e delle saldature. Atmosfera di un’altra epoca ma tecnologie e materiali al passo con i tempi, per produrre dei veri gioielli a due ruote.


Questo servizio è nato spontaneamente, sull’onda delle sensazioni del momento e sull’esperienza vissuta conoscendo i fratelli Casati e la loro azienda. Il nostro fotografo professionista, congiuntamente ad altri suoi colleghi, stava lavorando a un progetto, intitolato “Monza 360”, con l’obiettivo di ritrarre la capitale brianzola in tutte le sue sfaccettature, tra le quali avrebbe dovuto esserci anche un’azienda storica del settore ciclo. La nostra scelta è caduta su Cicli Casati. Una volta sul posto abbiamo scoperto un mondo affascinante e un’attività che oggi è richiesta da un ristretto numero di ciclisti dal palato fino: il “su misura”.

Ciò che vorremmo trasmettervi sono le sensazioni che si provano a trovarsi dentro a una porzione di storia del ciclismo, pronti per farci realizzare un telaio esclusivo, specifico per noi. Una bicicletta costruita attorno a un telaio realizzato per esaltare le caratteristiche fisiche del suo proprietario e per seguirne al meglio stile di guida e preferenze, una bici montata scegliendo ogni componente. Il telaista era spesso una specie di santone che miscelava conoscenze tramandate dalle generazioni precedenti con innovazione e abilità pratica nel lavorare e saldare i tubi.

La bici su misura era un segno distintivo dei grandi campioni o degli amatori di alto livello. In seguito, con l’avvento del carbonio, le grandi case hanno introdotto le taglie fisse con dimensioni e angoli uguali per tutti. Certamente le moderne bici in carbonio sono efficienti, offrono una guida sicura, dinamica e confortevole ma sono tutte uguali, richiedono al ciclista di adattarsi al telaio e non viceversa, non trasmettono quelle sensazioni particolari tipiche del prodotto cucito perfettamente per l’atleta.

I fratelli Casati, titolari dell’omonima Cicli Casati a Monza, producono solo ed esclusivamente bici su misura e su richiesta, come una volta, partendo dalle misure antropometriche del cliente e aggiungendo quel mix di conoscenze, tecnica, innovazione e arte apprese in un secolo di storia e di esperienza.

Gli anni di storia sono per l’esattezza 102. Il nonno, Pietro, ha fondato la sua Cicli Casati nel 1920, nell’antico negozio-officina di via Lecco, a due passi dal centro. Pietro ha passato la mano al figlio Gianni e oggi l’azienda, trasferita in una zona industriale ma sempre nel tessuto urbano di Monza, è gestita dalla terza generazione, Massimo e Luca, che si occupano personalmente di ogni aspetto dell’attività insieme alla sorella.

Appesa alle pareti dell’officina, una serie di telai racconta il secolo di evoluzione, dalla bici della zia (costruita da Pietro per la sorella per provare alcune idee innovative) al telaio con la sede della serie sterzo integrata (probabilmente il primo della storia) per ridurre il peso, ottenuta allargando il tubo con un apposito punzone ideato da Pietro, fino ai telai da corsa con il tubo orizzontale saldato sull’obliquo prima del nodo di sterzo (disegno oggi vietato da UCI ma all’epoca molto innovativo). Si ammirano anche una bici pieghevole da bersagliere – originale in tutte le sue parti, gomme comprese, ritrovata da nonno Pietro – e la foto di un giovane Gianni Bugno che verifica un telaio assieme a Gianni Casati. Sì perché esattamente a meta strada tra la vecchia e la nuova sede si trovava la lavanderia della mamma di Gianni Bugno e, ovviamente, Gianni ha corso per tanti anni con bici Casati, una delle quali è oggi esposta al museo del ciclismo del Ghisallo.

La prima persona che incontriamo entrando in azienda è Massimo Casati. Normalmente impegnato ad allestire telai dietro al bancone della zona assemblaggio. Già da qui si percepiscono i tratti distintivi di Cicli Casati, l’azienda è aperta, essenziale, semplice e attiva. Massimo e il fratello Luca aggiungono cortesia e disponibilità. “Ciao, accomodatevi, fate come foste a casa vostra” la loro frase iniziale. Terminati i convenevoli, i due fratelli ci aprono le porte del mondo bici “su misura”, emisfero governato dalla misteriosa alchimia tra tecnica, passione, innovazione ed esperienza.

Per giungere alle misure definitive del telaio si parte dalla conoscenza del cliente, dei suoi gusti, delle caratteristiche antropometriche e delle sue esigenze. Di solito i contatti iniziali avvengono via e-mail e sono necessarie anche 60-70 mail per definire sulla carta un telaio Casati su misura. Per i clienti italiani sono gli stessi fratelli Casati a rispondere alla posta elettronica, mentre i clienti stranieri vengono seguiti da un ex professionista tedesco che, in inglese, si occupa di raccogliere tutti i dati.

I clienti che hanno la possibilità di recarsi in sede possono seguire tutto il processo in diretta, ed è una esperienza che ogni ciclista dovrebbe vivere almeno una volta nella vita. I fratelli Casati fanno domande, poi magari il discorso divaga sul Giro, sul Tour o su quel ciclista famoso, poi ritorna sulle preferenze di guida del cliente. Ci si sente osservati, sempre con molto rispetto ed educazione, dall’occhio clinico di Massimo e Luca che, con lo sguardo, verificano misure, controllano i movimenti, soppesano letteralmente il cliente e decidono angoli di sterzo, inclinazione dei tubi e tutti gli altri dettagli costruttivi.

E’ una sensazione piacevole e avvolgente, un tempo riservata esclusivamente ai campioni del pedale. Si percepisce il proprio telaio prendere forma nelle parole dei Casati.

Dopo aver studiato le misure si passa in officina per la realizzazione vera e propria del telaio. I tubi prescelti vengono sgolati, posizionati sulla dima di riferimento e assemblati. I telai in carbonio ricevono la parte finale del processo di giunzione mediante fasciatura, mentre i telai in acciaio vengono saldati.

Da Cicli Casati la saldatura, per tradizione, è di tipo “Fillet Brazed”, in italiano saldobrasatura, un metodo che unisce i tubi mediante un materiale d’apporto che, sciogliendosi ad una temperatura di 450°C, inferiore a quella di fusione dell’acciaio (1.400-1.500°C), che si deposita nei punti di giunzione annegando e unendo al suo interno i tubi.

Le saldature risultanti non alterano la struttura cristallina dell’acciaio che quindi non necessita di trattamenti termici successivi e sono piacevoli a vedersi. Il telaio infatti sembra un monoscocca. Dal punto di vista dinamico nel telaio saldobrasato, rispetto a un telaio saldato a Tig, le saldature sono più rigide ma mantengono una maggiore capacità di assorbire gli urti rendendo la bici più confortevole.

Il metodo “Fillet Brazed” è un processo lento che richiede tempi di lavorazione più lunghi ma soprattutto un saldatore estremamente esperto, un maestro e, in questo campo, i fratelli Casati non sono secondi a nessuno.

A volte si possono creare veri e propri gioielli, come il telaio in acciaio lucidato a specchio, destinato a un cliente giapponese. Su questo esemplare le saldature, lasciate volutamente a vista, sono state accuratamente spianate per diventare un anello dorato (in realtà è il colore del materiale d’apporto) intorno ai punti di giunzione. Per queste lavorazioni, eseguite rigorosamente a mano da Massimo, non conta il tempo ma solo il risultato: un capolavoro che premia l’occhio ma che non vi possiamo mostrare per non anticipare nulla al suo acquirente.

I clienti Casati, quasi il 90% stranieri, richiedono prodotti italiani. Le bici Casati sono quindi montate con trasmissione e componentistica nazionale ma è possibile scegliere ogni singolo particolare dal catalogo del produttore preferito.

Una volta assemblata, la bici è pronta per essere spedita al cliente, anche se qualcuno preferisce ritirare la propria fuoriserie direttamente in sede per conoscere i fratelli Casati e farsi mettere in sella da loro.

Chi vuole provare l’esperienza del “su misura” può visitare il sito www.ciclicasati.it o scrivere a fattoamanocasati@gmail.com. Ma c’è un’altra possibilità per entrare in possesso di un telaio Casati fatto a mano: ogni anno vengono assemblati alcuni telai per realizzare le foto del catalogo. I pezzi sono pochi, le misure sono standard ma la qualità e il pregio si pongono al medesimo livello. Con un po’ di fortuna potete aggiudicarvi uno di questi gioielli.

Noi di Tech-Cycling speriamo di riuscire a provare prossimamente una bicicletta Casati in acciaio per raccontarvi le sensazioni di guida di una fuoriserie “retro-modern”.


– Sito web Cicli Casati


Articolo e foto a cura di Sergio Doria

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