Carrera AR01, l’apoteosi delle performance

Rigidissima e reattiva, la Carrera AR01 vanta disegno aerodinamico con particolare stem integrato e passaggio cavi totalmente interno. E’ una specialissima stradale nata per correre forte, in grado di assecondare anche le esigenze dei professionisti. L’abbiamo portata in gara il 13 maggio alla Granfondo Squali Carrera.


All’interno del catalogo Carrera, la AR01 si colloca al vertice per qualità aerodinamiche, rigidezza, reattività e performance globali. Concepita per soddisfare le esigenze dei professionisti, è una bici senza compromessi, estrema in tutto, che riesce a esaltare le caratteristiche corsaiole coniugandole con una grande stabilità, precisione e direzionalità.

Il telaio della AR01 è in carbonio monoscocca, con fibre ad alto modulo Toray T800 e resine speciali, al pari della forcella. Il tubo sterzo da 1.5”-1.1/8” integra magnificamente l’attacco manubrio, enfatizzando le forme aerodinamiche d’insieme. Il trave obliquo appare sovradimensionato, con un profilo laterale compatto proprio per venire incontro alle esigenze dell’aerodinamica. Progettata nella sede Carrera Podium, come tutta l’intera gamma della factory bresciana, anche la AR01 è prodotta a Taiwan. Il telaio grezzo viene poi verniciato in Italia e assemblato in azienda. Bellissima la livrea cromovelata, una particolare verniciatura che rende la AR01 ancora più accattivante.

Il trave orizzontale è molto alto e incontra l’attacco manubrio, originando un’estetica molto particolare. Il tubo sterzo è piuttosto lungo, per compensare la mancanza di spessori sotto lo stem. I foderi obliqui del carro si innestano più in basso rispetto al nodo piantone. Il passaggio cavi è tutto integrato, a scomparsa, per una linea filante e pulitissima. Il movimento centrale è di tipo Press Fit 86.5×41 mm. Interessante la possibilità di montare sulla AR01 i tradizionali freni caliper oppure i freni a disco con attacco “Flat Mount”, il telaio offre entrambe le soluzioni tecniche.

Le geometrie della Carrera AR01 sono indirizzate al massimo livello prestazionale e all’efficienza aerodinamica. Il carro posteriore è cortissimo, per assicurare reattività e scaricare a terra tutta la potenza impressa sui pedali. Il reach è allungato, con un angolo sterzo leggermente più aperto di circa mezzo grado rispetto alla media, per garantire stabilità alle alte velocità. Le forme dei tubi sono state studiate nella galleria del vento, al fine di minimizzare il drag aerodinamico. Un telaio AR01 in taglia M ha un peso dichiarato di 1.100 grammi. Non è una piuma da cronoscalata, poiché rigidezza e vincoli aerodinamici non consentono di scendere più di tanto sulla bilancia.

In occasione della Granfondo Squali Carrera, tenutasi a Cattolica (RN) domenica 13 maggio, abbiamo avuto la possibilità di gareggiare in sella a una Carrera AR01, con telaio in taglia L, equipaggiata con componenti racing. Qui sotto la scheda tecnica della configurazione messaci a disposizione da Carrera.

SCHEDA TECNICA
Telaio: Carrera monoscocca, carbonio ad alto modulo, fibre Toray T800, compatibile con gruppi meccanici ed elettronici Di2/EPS, passaggio cavi interno, forcellini integrati in carbonio, movimento centrale Press Fit 86.5x41mm , tubo sterzo conico 1.5”-1.1/8”, peso dichiarato del telaio 1.100 grammi (misura M)
Forcella: Carrera CD58 Carbon, cannotto sterzo 1.5”-1.1/8”
Serie sterzo: integrata, diametro 1.5”-1.1/8”
Curva manubrio: FSA K-Force alluminio compact, diametro centrale 31.8 mm, larghezza 400 mm, rise 10°, drop 120 mm, reach 70 mm
Attacco manubrio: Carrera IAS in carbonio, lunghezza 125 mm, diametro collarino manubrio 31.8 mm
Comandi e leve freno: Shimano Ultegra ST-R8050 Di2 11 speed
Freni: Shimano Ultegra BR-R8010 RS Direct Mount
Pattini freno: Vittoria, specifici per ruote Qurano in carbonio e Grafene
Deragliatore: Shimano Ultegra FD-R8050-F
Cambio: Shimano Ultegra RD-R8050 SS
Guarnitura: Shimano Ultegra FC-R8050 Hollowtech II, compact, corone 50-34, pedivelle 172.5 mm
Movimento centrale: Shimano Ultegra BB-R8050-SM Press Fit, dimensioni 86.5×41 mm
Pignoni: Shimano Ultegra CS-R8050 11 speed, scalati 11-28
Catena: Shimano Ultegra CN-HG701 11 speed
Reggisella: Carrera Carbon, diametro dedicato, lunghezza fusto 350 mm
Sella: Selle Italia SLR Team Edition, carrello in carbonio 7×9 mm, scafo in fibra di vetro e nylon
Portaborraccia: Elite Custom Race Plus
Ruote: Vittoria Qurano 46 in carbonio e Grafene, profilo 42/46 mm (F/R), per tubolare
Coperture: Vittoria Rubino Pro, misura 700×25, tubolare con mescola 3C G+ in Grafene
Misure disponibili: XS, S, M, L, XL (46, 49, 52, 55, 58)

In gara
Una sola giornata di prova, oltretutto su strade sconosciute, non può rappresentare il test approfondito che siamo soliti eseguire su ogni bicicletta. Tuttavia i 136 km della Granfondo Squali Carrera, conditi da 2.183 metri di dislivello sulle colline romagnole, hanno fornito più di un indizio per esprimere un primo parere su questa Carrera AR01.

In sella si percepisce immediatamente l’estrema rigidità d’insieme di questa bici. Il telaio è granitico, adatto alle potenze dei professionisti, che vogliono anche percepire nitidamente ciò che proviene dal fondo stradale. La Carrera AR01 è una specialissima che trasmette ogni minima irregolarità dell’asfalto, come se esistesse un contatto diretto tra manubrio e terreno. Analogo il comportamento del carro posteriore, decisamente corto. Le ruote forniteci, delle Vittoria Qurano 46 per tubolare, non mitigano questa percezione, ed è corretto che sia così, perché questa è una bici nata per chi vuole andare forte ricevendo ogni input dal terreno.

Molto rigida, certo. Dunque performante, scattante, rapida nei cambiamenti di ritmo e nelle accelerazioni, ma anche veloce sul passo, capace di tenere alte velocità di crociera. La potenza erogata dall’atleta viene interamente scaricata a terra, la AR01 non disperde un watt. Molto buona la resa in salita, anche se non è una bici nata per le cronoscalate. Altamente performante sui percorsi vallonati e nelle situazioni di gruppo, dove grazie alle qualità di telaio e ruote non si deve quasi nemmeno pedalare per mantenere la propria posizione.

Tutta la rigidità della AR01 non inficia però la sua stabilità e la direzionalità. Anche sulle sconnessioni più accentuate, il telaio incassa e segue fedelmente la traiettoria, senza alcuna sbavatura. La maneggevolezza è più che buona, i cambi di direzione, anche repentini, avvengono sempre con grande precisione.

In discesa si apprezzano anche le qualità della forcella, possente, rigida e rigorosa anche nelle frenate al limite. Un componente che asseconda perfettamente il carattere del telaio di questa AR01, in grado di garantire una guidabilità eccelsa anche nelle discese più tecniche.


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Articolo a cura di Roberto Chiappa

Foto: © Sergio Doria (Tech-Cycling)

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