Xplova X5 Evo

Test e analisi tecnica delle novità introdotte da Xplova sul primo ciclocomputer che include una telecamera di bordo. Molte evoluzioni software lo hanno reso più simile e molto più facile da connettere agli smartphone. Un prodotto innovativo per gli amanti del “social fitness” e della tecnologia.


L’era digitale ci ha abituato a ricevere molte informazioni visive attraverso internet e i social media, ma anche a renderci visibili sui nostri canali con immagini e brevi video prodotti dai nostri device.

Xplova ha il merito di aver integrato per prima una telecamera in un bike computer GPS, rendendo quest’ultimo più funzionale e simile al nostro inseparabile smartphone, potendo anche programmare anticipatamente i momenti in cui la telecamera deve entrare in funzione. L’utente può scegliere l’istante in base a tutti i parametri misurabili dal bike computer, dalla velocità alla pendenza, dal battito cardiaco alla potenza espressa oppure decidere i punti panoramici tramite GPS o stabilire dei punti di interesse personale (waypoint) sulla mappa.

La versione X5 EVO introduce migliorie nel comparto video e nella condivisione dei filmati sui canali social. Rimangono immutate le ottime prestazioni tecniche che abbiamo rilevato nel nostro test del precedente modello Xplova X5.

Caratteristiche
– Leggero e compatto, 124 grammi rilevati, 110 mm di lunghezza per 62 mm di larghezza (spessore 23 mm).
– Schermo a colori da 3” TLCD, touch screen, antiriflesso e antigraffio.
– Registrazione video a 720p e 30 fps con un angolo di campo di 120°.
– Sistema operativo proprietario basato su Android.
– Gestione di tutti i dispositivi ANT+ (fascia cardio, sensore cadenza, velocità, powermeter).
– Alimentazione mediante batteria al litio da 1500 mAh con una durata dichiarata tra le 10 e le 12 ore, ricaricabile tramite porta Micro-USB.
– Memoria interna 2 GB non espandibile.
– Grado di impermeabilità IPX7 (resiste 30’ sott’acqua a 1 metro di profondità).
– Connessione internet in modalità Wi-Fi.
– Dotato di accelerometro (sensore movimento, sensibilissimo) termometro, altimetro barometrico (tarabile dall’utente) e sensore luce ambiente per regolare automaticamente la luminosità del display.

La nostra prova
Il bike computer si presenta solido con un design compatto. Per il montaggio della staffa in dotazione bastano pochi minuti e il nostro Xplova X5 Evo è pronto a partire. Ricordatevi di premere leggermente verso il basso il vostro Xplova per fissarlo correttamente al supporto, altrimenti vi accompagnerà un rumore secco ad ogni buca. E le buche sulle strade italiane sono parecchie.

Il display è dotato di sensore automatico per regolare l’intensità luminosa che vi consigliamo caldamente di attivare. La grafica, in stile automobilistico, è accattivante e di facile lettura. Le dimensioni dello schermo permettono di seguire comodamente i percorsi sulla mappa GPS.

Lo schermo touch funziona anche in condizioni limite, con aria gelida, vento e i guanti invernali indossati. In tutte le altre situazioni basta un dito per cambiare schermata. Per chi indossa guanti privi di filamenti elettrici “touch” è sempre possibile scegliere i dati da visualizzare mediante i tasti. Il loro intervento è percepibile anche con i pesanti guanti invernali. L’impermeabilizzazione dell’X5 Evo ha permesso di trascorrere una stagione di ciclocross particolarmente fangosa senza problemi.

La possibilità di scaricare e seguire tabelle di allenamento e/o percorsi preimpostati rende Xplova X5 Evo fruibile a tutti.

Tra le funzioni che abbiamo apprezzato maggiormente, segnaliamo la “dashcam” della telecamera di bordo, che registra tutto ciò che avviene davanti al ciclista e, in caso di problemi, fornisce una prova video che può aiutare a capire eventuali responsabilità. Per aumentare la sicurezza passiva non sarebbe male avere anche una telecamera che registri ciò che accade dietro alla bicicletta.

Confermate le ottime prestazioni che ci avevano impressionato nel test della versione X5, passiamo all’analisi delle novità della versione Evo.

Display
Il display da 3 pollici, 400×240 pixel, è un TLCD (LCD Transflettivo). Lo schermo transflettivo ha un semi-specchio montato dietro il display che utilizza la luce ambientale per illuminare lo schermo, così più l’ambiente è illuminato e più luminoso apparirà lo schermo. In condizioni di luce scarsa, l’illuminazione è garantita da una luce posta dietro il display che passa attraverso il semi specchio. Con questa tecnologia lo schermo, malgrado la limitata risoluzione, è in grado di garantire una visione ottimale in tutte le condizioni di luce.

Software
Il sistema operativo presente è una versione di Android modificata dai tecnici Xplova per adattarla alle esigenze del loro bike computer. Il sistema è chiuso e preclude la possibilità di installare App. Lo scorrimento tra le varie schermate e la presentazione dei menu è semplice, apparentemente poco evoluto ma in realtà è esattamente ciò che serve per muoversi tra le impostazioni e i dati sul display senza perdite di tempo e con il minimo consumo di memoria.

I 2 GB di memoria di bordo consentono il download della cartografia completa dell’Italia o di qualsiasi altro Paese europeo in cui ci si trovi, da Open Street Map, con una occupazione di spazio di soli 700 MB. E’ possibile registrare fino a 10mila ore di attività (velocità, battito cardiaco, potenza, pendenza, etc.) lasciando abbondante spazio per il salvataggio dei video, per un totale di circa 25 minuti, in pratica 50 spezzoni video con massima durata automatica disponibile, 30 secondi.

Video
Il comparto video è il settore che ha ricevuto le maggiori evoluzioni dal punto di vista dell’editing video e della condivisione. Dal punto di vista tecnico la telecamera di bordo registra video a 720p/30fps oppure scatta fotografie a 1080p. Formati adatti a device di tipo HD.

L’Xplova X5 Evo, in condizioni di luce ottimale, produce video di alta qualità. La definizione delle immagini è molto buona, grazie anche a una efficace stabilizzazione, e permette la visualizzazione del video anche su monitor di dimensioni medio/grandi senza perdite di nitidezza.

La resa cromatica è decisamente buona, l’obiettivo e il sensore sono in grado di riprodurre i colori senza alterazioni. Nelle condizioni di luci complesse, come possono essere i percorsi nel bosco d’inverno con sole basso, zone con alternanza di luce ed ombra o in condizioni di scarsa luminosità, l’Xplova X5 Evo è riuscito comunque a produrre video di buona qualità.

In presenza di forte contrasto il sensore espone correttamente i mezzi toni mantenendo le ombre aperte e leggibili, mentre nelle zone con alte luci risultano sovraesposte (il cielo è quasi bianco), dettagli e colori hanno una minima perdita cromatica ma in queste condizioni non si può ragionevolmente pretendere di più. Con luci scarse il rumore digitale è avvertibile ma non in misura tale da far decadere la qualità dell’immagine.

L’avvio automatico della registrazione video è programmabile mediante numerosi e comodi trigger: velocità, frequenza di pedalata, potenza, frequenza cardiaca, pendenza in salita, pendenza in discesa, partenza, arrivo e SmartSign (il classico e forse più conosciuto “waypoint”). Il limite di ripresa posto a 30 secondi permette di registrare un buon tratto di percorso, ma è possibile registrare frammenti video più brevi, pari e 3, 6, 9 o 15 secondi. Su itinerari conosciuti è preferibile utilizzare la funzione di start manuale per risparmiare spazio in memoria. Questi limiti temporali nella registrazione consentono di selezionare in anticipo i momenti più interessanti di una uscita, evitando di portare a casa ore di girato da selezionare, come avviene con le normali action cam.

Registrati i file video, si può passare alla fase di editing. Il montaggio viene eseguito mediante l’App Xplova Video, che è necessario installare sul proprio smartphone. Il primo passo consiste nel download dei file da Xplova X5 Evo alla App Xplova Connect via Bluetooth o rete Wi-Fi.

Dopo aver scaricato i file si procede con la App Xplova Video per il montaggio. L’App è semplice e i comandi sono intuitivi, le clip video vengono visualizzate in successione per dar modo di scegliere le inquadrature più interessanti e tagliare i secondi in eccesso. E’ poi possibile aggiungere in sovraimpressione i dati esterni relativi alla ripresa – come per esempio battito cardiaco, velocità, cadenza, potenza, ecc – oltre a un testo e a una base musicale.

Queste attività richiedono un tempo e un impegno minimo, dopo pochi minuti la App è in grado di generare il video, con la vostra regia, pronto per la condivisione sulla piattaforma Xplova e sui social Strava, Facebook, YouTube e TrainingPeaks.

Per i meno esperti in fatto di tecnologia è possibile utilizzare il montaggio automatico che, nel corso del nostro test, ha fornito risultati soddisfacenti.

Navigazione
L’Xplova X5 Evo offre un sistema integrato di mappe globali gratuite OSM, facilmente integrabili via Bluetooth e Wi-Fi. La precisione della navigazione è più che buona, implementabile con punti di interesse SmartSign (salite, incroci, zone ristoro, acqua, ecc), tutti indicati con la distanza residua per raggiungerli. In caso di errore o deviazione dal percorso, l’X5 Evo segnala prontamente la situazione, indicando come tornare sul tracciato.

Altra funzione di interesse dell’Xplova X5 Evo è lo Smart Route Planning, mediante il quale è possibile pianificare anticipatamente i percorsi in base alla distanza, al dislivello e ai punti SmartSign desiderati. In tal modo è molto semplice creare un percorso che rispecchi pienamente le esigenze personali.

Il ciclocomputer GPS Xplova X5 Evo è distribuito in Italia da RMS SpA, nei vari negozi collegati, ma è acquistabile anche online. Il prezzo di listino è di 399 euro, e include la staffa di supporto frontale al manubrio con due riduttori da 25.4 mm e 22.2 mm, il cavetto Micro-USB per la ricarica della batteria, la guida all’assistenza rapida e la scheda di garanzia. Optional marcati Xplova il sensore combinato cadenza/velocità ANT+ (44.90 euro), la fascia cardio ANT+ (49 euro) e il supporto al manubrio per smartphone (19.90 euro).


– Sito web Xplova


Articolo e foto a cura di Sergio Doria

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