Il ritorno di Missy “The Missile” Giove

Icona estremista della Downhill femminile degli anni ’90, Missy Giove è rientrata dopo un decennio sulla scena mondiale del circus, conquistando il 16esimo posto (e la terza velocità più elevata sul tracciato con 58,35 km/h) nella prova di World Cup DH tenutasi sabato 8 Agosto a Windham (NY).


Impossibile non ricordare Melissa “Missy” Giove, non a caso soprannominata “The Missile”, per la sua innata attitudine all’eccesso. Tra le migliori interpreti della Downhill femminile di tutto il decennio ‘90, lei che avrebbe voluto essere un maschio, Missy ha collezionato un vasto palmares di vittorie, tra le quali l’oro mondiale 1994 a Vail, il bronzo 1993 a Métabief, quello 1996 a Cairns e quello 2002 a Kaprun, oltre a due World Cup (1996 e 1997) a 14 vittorie nel campionato Norba e a 11 vittorie nelle prove di World Cup. Ritiratasi al termine della stagione 2003, si è dedicata al sostentamento finanziario delle spese di giovani downhillers. Nel 2009, però, venne arrestata nello stato di New York perché trovata in possesso di circa 11 kg di marijuana e 350mila dollari in contanti. Condannata a sei mesi di arresti domiciliari e cinque anni di libertà vigilata, Missy si è ripresentata sul palcoscenico di Coppa in sella a una YT Tues Comp in carbonio, ben diversa dalle Mtb con le quali sfrecciava in passato.

Missy_Giove_YT_Tues_Comp

”Nell’ultimo decennio sono stata in grado di pedalare solo un paio di volte all’anno e sempre su biciclette noleggiate. Ma resto sempre affascinata ogni volta che riesco a salire su una bici”.

Missy_Giove_race_Windham

Benché lontana dalla forma fisica di un tempo, il “manico” della 42enne Missy è rimasto il medesimo di sempre. Non corre più con la catenina il cui ciondolo era Gonzo, un piranha disseccato, però ha sfoderato un look che riporta agli albori della disciplina, con jeans, vans, camicia a quadri, fazzoletto nella tasca posteriore destra, niente guanti né protezioni accessorie. Il suo 16esimo tempo finale, a 45” dalla vincitrice Rachel Atherton, non è poi così male. Ancor meglio il terzo piazzamento nella “speed trap”, dove veniva rilevata la velocità massima. Missy “The Missile” ha tenuto fede al proprio nomignolo, con un roboante 58,35 km/h. Ben tornata, Missy !!


Articolo a cura di Roberto Chiappa

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