Dream Bikes, ruote da guinness

Nato pochi anni fa, il brand milanese Dream Bikes ha occupato immediatamente il vertice dei prodotti artigianali “hi-tech” per bici da corsa e MTB. Progettazione interna, realizzazione Made in Italy. Scopriamo assieme il recente prototipo di ruote in carbonio per MTB, le Primato da 860 grammi la coppia.

Dream Bikes è un nome relativamente nuovo nel settore ciclistico. Nata da pochi anni per volere di Mauro Dipaola, laureato in ingegneria aerospaziale al Politecnico di Milano, l’azienda si è subito imposta all’attenzione di quella frangia di “grammo-maniaci” che tuttavia esigono anche grande affidabilità da parte della componentistica. Il catalogo Dream Bikes è fornitissimo di qualunque prodotto che abbia pesi record in termini di leggerezza. Il pezzo forte è rappresentato dalle ruote, progettate e assemblate internamente (raggi e mozzi provengono da altri prestigiosi marchi italiani).

Sul banco di prova Dream Bikes si trovano attualmente le ruote per MTB Primato, il cui nome non avrebbe potuto essere più azzeccato stante il loro peso di soli 860 grammi. Sono ruote ancora allo stadio prototipale, che necessitano di ulteriori test di durata. Ciò che sorprende è la loro garanzia a vita e la mancanza di un limite di peso del biker, caratteristiche peraltro comuni a tutti i prodotti Dream Bikes, segno della bontà progettuale e della qualità dei materiali impiegati.

Mauro Dipaola, titolare di Dream Bikes, ci illustra la realtà aziendale e le sue più recenti creazioni, fino alle incredibili ruote Primato.
Dream Bikes si occupa delle creazione, vendita e distribuzione di componenti ciclistici di elevata tecnologia e qualità. Si tratta nella quasi totalità di prodotti creati in Europa, molti dei quali in Italia. Teniamo molto a far conoscere, sviluppare e incentivare le eccellenze che ancora esistono nel nostro Paese. In particolare distribuiamo in esclusiva il marchio GrigioCarbonio, relativamente giovane nel settore ciclistico, ma nato da una realtà come SG Compositi con oltre 20 anni di esperienza nel settore dei compositi a elevata tecnologia in ambito automotive/racing e aeronautico/aerospaziale. L’esperienza maturata lavorando in questi ambiti e la serietà e qualità che essi richiedono, hanno contribuito a un approccio nel campo ciclistico molto differente rispetto alla quasi totalità delle altre aziende che lavorano nel settore.

I prodotti GrigioCarbonio sono leggerissimi ma il peso non è l’obiettivo principale, bensì il risultato di lavorare con le migliori tecnologie e materiali presenti sul mercato. Sono infatti tra i pochi prodotti ad essere realizzati con le pregiata fibra T1000 che ha un costo davvero elevato (anche 5 volte tanto un ottimo T800), ma che permette di compiere il passo verso la piena eccellenza. Con la fibra T1000 vengono garantite caratteristiche meccaniche di resistenza superiori e un 15% in più di elasticità, che si trasforma in capacità di smorzare le vibrazioni e di resistere agli urti (molto importante in ambito ciclistico). Non a caso con questo materiale vengono realizzate le cellule di sicurezza del pilota nell’abitacolo delle moderne vetture di Formula1 (SG compositi realizza anche tali manufatti).

Dunque Dream Bikes utilizza solo fibra di carbonio T1000 per i cerchi delle proprie ruote.
Esattamente. Questa fibra richiede però accuratissimi processi di lavorazione. La laminazione è un procedimento molto complesso e laborioso che richiede circa 8 ore di mano d’opera altamente specializzata. La zona valvola prevede un inserto in alluminio che permette un accoppiamento con la valvola stessa più sicuro ed efficiente, sia in termini di tenuta d’aria che in termini di resistenza e sicurezza (GrigioCarbonio ha depositato il brevetto per questa tecnologia).

Con queste tecnologie è stato realizzato il cerchio MTB HardWheel, che con pesi a partire da soli 265 grammi è il cerchio MTB più leggero al mondo (29” clincher, canale interno 26 mm). E’ dotato di dentino di sicurezza per il tallonamento, garantito a vita e senza alcun limite di peso del biker. Si tratta di un cerchio indubbiamente costoso (1.090 euro cad.) ma posizionato come prezzo a livello di un Enve… giusto per fare un nome a caso.

Utilizzando questi cerchi, noi di Dream Bikes abbiamo assemblato delle ruote denominate Kilo perchè sono appunto le prime sul mercato delle ruote 29” ad essere scese sotto i 1.000 grammi la coppia, un grande traguardo per un prodotto interamente Italiano. I mozzi con cui le abbiamo assemblate sono gli italianissimi Extralite HyperHubs (disponibili in vari standard, sia boost che tradizionali, Lefty, RS1) mentre i raggi sono degli Alpina Hyperlite bladed a spessore variabile in acciaio.

I mozzi sono dotati di un sistema ruota libera a ingaggio frontale, tipo DT Swiss, regolazione esterna del precarico cuscinetti e di serie escono con cuscinetti Enduro in acciaio inox, molto longevi e resistenti al fango.

Le ruote Kilo sono in vendita già da diversi mesi con pesi a partire da 990 grammi la coppia a un prezzo di 2.990 euro. Abbiamo molti clienti soddisfatti in ogni parte del mondo, il peso record, la reattività e la rigidità unite al grande comfort ne fanno delle vere e proprie armi micidiali. Dopo quasi un anno e diverse decine di ruote vendute, possiamo dire che hanno retto alla grande su tutti i campi di gara, con atleti anche di un discreto calibro.

Nel frattempo, continuando l’evoluzione del prodotto, abbiamo creato una nuova coppia di ruote (al momento sono ancora solo dei prototipi) denominate Primato, che rappresentano un ulteriore incredibile passo in avanti, solo 860 grammi la coppia con alcune soluzioni davvero interessanti e innovative come i raggi in materiale tessile Dyneema prodotti negli USA da Berd Spokes e i cuscinetti sperimentali full ceramic. Andranno a equipaggiare una bici speciale che stiamo progettando e assemblando e che stabilirà nuovi record a livello assoluto, un progetto ambizioso ma anche molto stimolante.

Per il momento le ruote Primato sono dei prototipi ma non è detto che in un futuro anche abbastanza breve, siano disponibili anche sul mercato in serie limitata. Rispetto alle ruote Kilo introducono alcune migliorie ed evoluzioni che avremo comunque modo di testare a dovere prima di un eventuale commercializzazione, sono quindi delle ruote laboratorio nate per innovare ed anche per stupire.

La principale novità di queste ruote sono i raggi in materiale tessile, prodotti negli USA da Berd Spokes. Il materiale utilizzato è l’HMPE, conosciuto con il nome commerciale Dyneema, una fibra di ultima generazione utilizzata molto anche in ambito nautico ed alpinistico oltre che per diverse applicazioni civili. Il Dyneema è una fibra molto tenace e resistente, così come ad esempio il PBO utilizzato già da anni da Spinergy, ma ha un peso specifico più basso (0.97 kg/dm3 contro 1.56) e a differenza del PBO vanta un’ottima resistenza agli agenti atmosferici e all’abrasione.

Il sistema brevettato da Berd Spokes consente di utilizzare dei raggi costruiti con questo materiale praticamente su quasi tutte le ruote presenti sul mercato, ovvero non servono né cerchi né mozzi speciali. Dal lato cerchio vi è la presenza di un inserto filettato in acciaio che consente di avvitare un classico nipple, mentre dal lato mozzo il fissaggio avviene tramite una sorta di cappio. Lo scotto da pagare per questa versatilità di impiego è certamente la praticità di montaggio (infilare i raggi e tensionarli è un’operazione lunga e laboriosa che richiede attrezzatura specifica) e anche l’estetica non è proprio pulita ed elegante.

A livello di prestazioni, un raggio Berd arriva ad essere circa il 10% più resistente del più resistente raggio tradizionale in acciaio, ma con pesi decisamente inferiori e senza incorrere poi in problemi di fatica come avviene sui metalli soggetti a trazione. Il Dyneema è soggetto a un altro tipo di fenomeno denominato “creep” ovvero di allungamento sotto trazione. Il “creep” si divide in 3 fasi, la prima fase prevede un allungamento piuttosto accentuato ed è una fase che dura ore, dopo la prima tensionatura infatti la fibra si allunga e la ruota va ritensionata il giorno successivo, dopodiché si stabilizza ed entra in una lunga fase di debole allungamento che può durare anni e che può richiedere solo saltuari e sporadici ritensionamenti. La terza fase di allungamento è quella che porta alla rottura della fibra ma si parla in questi casi di tempistiche poco inerenti con la vita media di un prodotto ciclistico.

Nell’utilizzo pratico il Dyneema consente di avere una ruota lateralmente rigida ma più elastica nell’assorbimento degli urti e quindi anche nella capacità di smorzare le vibrazioni. Sulla nostra bilancia un raggio Berd da 294 mm pesa 2.44 grammi contro i 3.87 grammi di un raggio Alpina Hyperlite in acciaio (tra i più leggeri se non il più leggero raggio tradizionale), su una coppia di ruote 29” a 28+28 raggi quindi il risparmio di peso parte dagli 80 grammi in avanti.

Allo stato attuale un raggio Berd costa 8 dollari ed il tempo necessario per il suo montaggio è 4-5 volte superiore ad un raggio tradizionale in acciaio, quindi si tratta di una tecnologia piuttosto costosa e potenzialmente dedicata solo a ruote di altissima gamma. A nostro avviso il materiale è molto interessante ma deve essere migliorata la praticità di installazione ed utilizzo del prodotto e anche il suo aspetto estetico. Ciò comporterebbe la creazione di cerchi e mozzi dedicati con indubbi vantaggi tecnici (si sfrutterebbero meglio le caratteristiche del materiale) ma ne limiterebbero certamente la diffusione. In Germania Pi-Rope sta facendo una cosa del genere con un materiale diverso, il Vectran.

Le ruote Primato poi montano poi dei cerchi GrigioCarbonio “speciali” rispetto a quelli attualmente in commercio, ovvero sperimentano una nuova laminazione con un parziale utilizzo di fibre di diverso tipo che ha dato ottimi risultati nei primi test e che consente un risparmio di peso di circa 15 grammi a cerchio per un peso totale di circa 250 grammi a cerchio, grafiche comprese.

Extralite invece ci ha fornito dei mozzi HyperBoost che montano dei cuscinetti full ceramic sperimentali sui corpi mozzo e dei cuscinetti ceramici ibridi sul corpo ruota libera (ove il carico ed i relativi stress sarebbero troppo elevati per un cuscinetto interamente ceramico). Vi è anche un ulteriore modifica sul mozzo posteriore che potrebbe anticipare le soluzioni tecniche che verranno introdotte sulla prossima generazione di mozzi, ma qui entriamo nel top secret! Il peso per la coppia di mozzi è di soli 225 grammi, contro i 239 grammi della versione regolarmente in commercio.

Il peso finale delle ruote Primato è di soli 860 grammi la coppia, davvero sbalorditivo per delle ruote MTB, e tale da far impallidire la quasi totalità delle ruote da strada. Ringraziamo molto le tre aziende nostre partner (GrigioCarbonio, Extralite e Berd Spokes) che ci hanno consentito di ottenere questo primato e che hanno collaborato con noi per assecondare questa “pazza” idea fornendoci dei componenti speciali. Personalmente sono sempre attento ai nuovi sviluppi della tecnologia e mi piace molto sperimentare nuove soluzioni, d’altronde per innovare bisogna avere anche un po’ di coraggio e di follia e certamente le ruote Primato contengono un po’ di tutto questo.

Certamente sono ruote estreme sia per i costi (allo stato attuale sarebbero ruote da vendere al pubblico a circa 4.000 euro) che per la complessità dell’assemblaggio e gestione, ma dal punto di vista dell’utilizzo non sono certamente ruote né deboli né pericolose, anzi non hanno alcun limite di peso per il biker e forniscono prestazioni davvero impensabili in termini di reattività, scorrevolezza, comfort e assorbimento degli urti.

Noi di Tech-Cycling ringraziamo Mauro Dipaola per la piacevole chiacchierata tecnica, con la promessa di andarlo a trovare in azienda per accostarci a questa interessantissima realtà artigianale di vertice del comparto ciclistico.


– Sito web Dream Bikes


Articolo a cura di Roberto Chiappa

Foto: © Dream Bikes

2 commenti

  1. Buonasera
    non sono più corsaiolo ma mi diverto ancora fare uscite corte energiche o 100/120 km e la discesa era un mio forte
    Mi chiedevo …….garanzia ?
    E In caso di manutenzione ?

    • Roberto Chiappa

      Ciao Maurizio,
      come riportato nell’articolo, la garanzia delle ruote, così come di tutti gli altri componenti Dream Bikes, è a vita. E non c’è limite al peso del biker.
      In caso di manutenzione straordinaria, accade ciò che è la normale prassi, comune anche ad altri marchi: si spediscono al produttore, che le ripara e poi le restituisce al proprietario.
      Abbiamo in programma una visita da Dream Bikes per vedere e mostrarvi come lavorano. Le premesse sono molto interessanti. 🙂👍

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