L’UCI e il peso limite di 6.8 kg per le bici dei pro

Introdotto nel 2000, il peso minimo di 6.8 kg omologato dall’UCI risulta un po’ obsoleto alla luce della tecnologia attuale, con telai in carbonio che arrivano a pesare molto meno di 700 grammi, pur garantendo ampio margine di robustezza e sicurezza. Dimitris Katsanis, che da inizio anno riveste il ruolo di consulente tecnico UCI, ha dichiarato che il limite minimo potrebbe essere rivisto al ribasso, naturalmente dopo che le Case produttrici di biciclette abbiano dimostrato di adeguarsi agli standard di sicurezza ISO, superando i test previsti per ottenere la certificazione.
Il prossimo 20 Maggio si riunirà la Commissione ISO per valutare nuovi standard e nuove misurazioni UCI riguardanti la sicurezza delle biciclette. E qualcosa potrebbe cambiare, anche se i tempi affinché ciò avvenga non sono fin d’ora ipotizzabili.
Attualmente le biciclette dei professionisti vengono appesantite in alcuni particolari proprio per rientrare nei parametri normativi, il che appare un po’ un controsenso se consideriamo come primario l’aspetto della sicurezza del mezzo, perché si vanno a creare squilibri strutturali concentrati in una determinata zona del veicolo, anziché distribuirli strategicamente e armonicamente.


Dal 2015 vedremo le biciclette dei professionisti dotate di freni a disco

Non dimentichiamo poi che dal 2015 i professionisti potranno utilizzare biciclette da corsa dotate di freni a disco, che sebbene possano aggiungere qualche decina di grammi alla struttura, difficilmente renderanno il peso delle biciclette superiore al limite dei 6.8 kg ancora in vigore.


Articolo a cura di Roberto Chiappa

6 commenti

  1. Scusate vorrei sapere se per regolamento le categorie allivi e jonores la forca anteriore devono avere la sicurezza per non fare uscire la ruota se si allenta il galleto.
    Grazie.

    • Roberto Chiappa

      Ciao Alessandro,
      per gli atleti Juniores vigono le medesime norme tecniche diramate dall’UCI per le categorie Open (Elite e Under23), mentre per le categorie agonistiche giovanili (Esordienti e Allievi) esistono norme attuative per la strada (lunghezza pedivelle e sviluppo metrico dei rapporti), per la pista (pedivelle più corte rispetto ai limiti previsti per la strada, e ovviamente trasmissione a scatto fisso con uno sviluppo metrico massimo per ogni categoria), per il ciclocross (sezione pneumatici, manubrio stradale) e per la mountainbike (nessuna limitazione al diametro ruota, ai rapporti e ad altri dettagli tecnici).

      A prescindere dalla categoria e dalla specialità, non esistono norme che impongano sistemi tali da impedire alla ruota di fuoriuscire dal forcellino qualora si verifichi un allentamento della leva di serraggio dello sgancio rapido. I quick-release sono infatti identici a quelli utilizzati dai professionisti, e le forcelle sono strutturate per facilitare il cambio ruota.

      Restiamo a disposizione per qualsiasi ulteriore approfondimento, e yi inviamo i nostri migliori saluti e un augurio di buone pedalate. 🙂

      • Anche per gli Juniores se non erro c’è il discorso del limite dei rapporti o almeno anni e anni fà non c’era poi è stato introdotto dagli anni 90 ma penso che ancora adesso sia così.

        • Ciao Andrea,
          ti ringraziamo per il tuo intervento, indubbiamente utile e interessante.
          Per le categorie Juniores (atleti nel 17° e 18° anno di età) la scelta dei rapporti è libera, per qualsiasi specialità del ciclismo.
          Per le categorie Esordienti (atleti nel 13° e 14° anno di età, sia maschi che femmine) esiste il vincolo dello sviluppo metrico per le gare su strada, in bici da corsa, che è di 6.20 metri, corrispondente praticamente al rapporto massimo 52×18. Per tutte le altre specialità, i rapporti sono liberi.
          Per le categorie Allievi (atleti nel 15° e 16° anno di età, sia maschi che femmine) il limite massimo dello sviluppo metrico per le gare in bici da corsa è di 6.94 metri, corrispondente al rapporto massimo 52×16. Per tutte le altre specialità, i rapporti sono liberi.

          Queste sono le norme FCI in vigore, a fronte dello scenario ciclistico attuale. Poi magari prossimamente le cambieranno, chi può dirlo…
          A disposizione per approfondimenti, ti inviamo i nostri più sportivi saluti e un augurio di buone pedalate !!

  2. Provo a scrivervi su questo tema che ritengo al colmo dell’ assurdo anche se stabilito da “REGOLAMENTO FEDERALE” ed a quanto pare tranquillamente accetto come congruo ed adeguato dai Settori Specializzati &/C.
    Sarò a Buon Intenditor…..debitamente stringato. Credo insensato che atleti con struttura e peso di Sensibile Differenza possano e debbano utilizzare per ragioni “Definite Di Sicurezza” biciclette di uguali peso e struttura, piuttosto che non in proporzione a ciò. Sempre poi per “REGOLAMENTO”, se la bici al controllo peso risultasse sotto il limite minimo è previsto la si “REGOLARIZZI” aggiungendo piombo o quant’ altro fino a raggiungimento di detto limite…..Evito ulteriori commenti!!!!!
    Tale inconcepibile concezione non può certo risolvere il problema e quantunque senza l’ intenzione, ma certamente si per l’ errore, ne comporta infine solo oggettivo fatto discriminante.
    A certi livelli chi di questo ne sa ne capisce la differenza.
    La soluzione a Cotale Arcano credo sarebbe di estrema semplicità, basterebbe che la FEDERAZIONE imponesse ai COSTRUTTORI un OMOLOGAZIONE BICI AD USO AGONISTICO proporzionale al peso atleta, le cui rispettive responsabilità e controllo sarebbero di elementare ed ordinaria gestione.

    • Roberto Chiappa

      Ciao Fulvio,
      ti ringraziamo per il tuo intervento, che alimenta i cronici dubbi relativi al peso limite imposto dall’UCI, la quale sovente ama erigersi a Santa Inquisizione, quasi a volere arrestare il progresso tecnologico.
      I telai attuali sono già commisurati ai parametri biomeccanici dell’atleta, altrimenti avremmo telai di un’unica misura. Ogni taglia del telaio differisce in peso (circa 150 grammi per il carbonio finito e verniciato) e ovviamente dimensioni.
      Considerare solo il peso dell’atleta per confezionare una bici non è sufficiente. Pensa ad atleti molto alti ma longilinei, che utilizzano telai tendenzialmente lunghi, rispetto ad atleti brevilinei ma molto potenti (come gli sprinter) che non possono certo spingere telai oversize.
      Prescindendo da soluzioni soggettive, cucite su misura per ogni atleta, all’UCI basterebbe adeguarsi al peso della gran parte delle bici da corsa presenti sul mercato, evitando ai meccanici delle squadre il lavoro di zavorramento per rientrare in un limite ormai palesemente inadeguato.
      A disposizione per ulteriori interessanti disquisizioni, ti auguriamo buone pedalate.

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati *

*