Sempre più forte in Italia la voglia di avventura in bicicletta

Benché ancora agli albori, le manifestazioni ciclistiche svolte in completa autonomia, molto spesso offroad, stanno crescendo vertiginosamente. Un po’ marathon, un po’ cicloturistiche e un po’ ultracycling, consentono di vivere al 100% i percorsi e il territorio, e l’Italia è il paese europeo che vanta il maggior numero di queste “Unsupported Bicycle Adventure”.


Una nuova declinazione ciclistica sta crescendo rapidamente e l’Italia è il paese europeo maggiormente attivo

Sabato 23 aprile partiranno tre diverse manifestazioni dello stesso genere: nel gergo dei ciclisti sono le U.B.A., acronimo di Unsupported Bicycle Adventure, eventi rigorosamente non agonistici, ma comunque sufficientemente impegnativi per consigliarle ad un pubblico di ciclisti almeno evoluti e con una discreta dose di adattabilità.

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Si sentirà molto parlare nei prossimi anni di queste manifestazioni perché i bellissimi sentieri pedalabili e le ciclabili italiane verranno valorizzate da itinerari piuttosto lunghi (sempre oltre i 100 km) che si potranno percorrere grazie al supporto di tracce GPS fornite dagli organizzatori. Per rendere fruibile ai più il percorso e godersi le bellezze dei luoghi incontaminati attraversati, non sono fissati limiti di tempo. Non ci sono checkpoint, ristori, recupero mezzi: vige la totale autonomia. Si può pedalare anche di notte per apprezzare la luce delle stelle e dormire quando si vuole, ma anche fare un picnic quando si trova un paesaggio da togliere il respiro o sostare in una accogliente trattoria. Questo è lo spirito degli organizzatori italiani ispirati da eventi del genere negli Stati Uniti, ma molto più estremi perché semi agonistici e con una buona dose di celebrità.

L’italianità ha fuso la passione e il piacere di pedalare liberi in fuoristrada alla scoperta di percorsi già esistenti (alcuni molto noti) che, messi in successione con la ricerca di collegamenti adatti alle biciclette, consentono di percorrere l’Italia più fascinosa in autentici viaggi, conditi con un pizzico di avventura.

Sabato mattina, 23 aprile, partirà la seconda edizione di Myland MTB Non Stop, acronimo di “Marmilla Your Land”, il territorio semiselvaggio della Sardegna centrale, che riesce ad offrire un senso di avventura autentico svolgendosi in una zona dell’isola sconosciuta al turismo, a metà strada fra Cagliari e Oristano. Probabilmente questo evento è uno dei più evoluti per le esigenze del ciclista-turista perché si potrà percorrere tutto l’anno su 3 diversi percorsi (120, 200, 400 km) tutti ad anello con partenza e arrivo nello stesso punto in prossimità del paese di Lunamatrona con le tracce GPS fornite gratuitamente.

Il secondo evento è il Campania Crossing (prima edizione), unico itinerario di 590 km e 7.800 m. di dislivello che, sempre su pittoreschi sentieri nella natura e strade secondarie, tocca tutte le province della regione: si parte da Mignano Montelungo (CE), al confine col Lazio e si arriva sul mare a Policastro Bussentino (SA), al confine con la Basilicata. Entrambi i punti sono ben serviti dalla ferrovia e i ciclisti possono arrivare e tornare con il treno.

Il terzo evento anch’esso alla prima edizione è l’Italy Divide (880 km con 15.000 m. D+), che prende l’impegnativo nome dalla più celebre manifestazione americana di questo tipo. Si parte da Roma e si sale verso nord attraverso la via Francigena. Si entra in Toscana e si percorre un buon tratto del Tuscany Trail fino a Firenze, attraverso le colline di Siena e le ormai leggendarie strade bianche dell’Eroica. A Bologna si arriva attraverso la Via degli Dei e si prosegue nelle piste di campagna fino ad arrivare al lago di Garda dove si finirà a Torbole, non prima di aver scalato il Monte Baldo.

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Che sia la vigilia di un successo e l’inizio di un nuovo modo di viaggiare in bicicletta è una facile previsione: quest’anno in Italia è stato pianificato lo svolgimento di 30 eventi come i tre che partiranno il prossimo week-end. Il merito di tutto ciò va riconosciuto alla madre di queste manifestazioni che è il Tuscany Trail: prima edizione nel 2014 con 64 partecipanti arrivati alla partenza di Massa con il passaparola, 260 nel 2015 e 516 quest’anno con la chiusura delle iscrizioni 2 mesi prima della partenza del 2 giugno. Ogni organizzatore ha lo straordinario merito di offrire il proprio territorio agli appassionati come lui per rendere condivisibile un’avventura da interpretare ognuno alla propria maniera e cercando di creare proposte compatibili col territorio.


Spoleto, una delle cittadine attraversate dall’Italy coast to coast

Molto interessante l’idea degli organizzatori della Italy coast to coast del 24 settembre (500 km con 11.000 m. D+) che dal Lazio e attraversando Toscana e Umbria, permetterà ai partecipanti di giungere sull’Adriatico, a San Benedetto del Tronto. A tutti coloro che vorranno gustarsi sia il territorio che i borghi antichi, gli organizzatori mettono a disposizione un’agenzia specializzata per costruire l’accoglienza sul percorso negli agriturismi, piccoli alberghi di charme o anche campeggi in funzione delle personali esigenze. Arriveranno tanti stranieri, basti pensare che più di 100 saranno al Tuscany Trail, tantissimi amatori stanchi di pedalare come indemoniati in competizioni dove non si riesce a godere del territorio, e molti cicloturisti con l’esigenza di uscire dai percorsi artificiali delle ciclabili.

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Gli organizzatori non sono dei professionisti del marketing e nemmeno dei dipendenti di enti turistici: sopperiscono alla inesperienza con la passione. Vanno incoraggiati e applauditi per quello che hanno saputo costruire in così poco tempo e perdonati per le imperfezioni. Diamogli tempo e avremo una rete di percorsi meravigliosi fruibili tutto l’anno. Una buona parte di tutti questi eventi si può trovare sul sito Unsupported Bike Adventure.


Articolo a cura di Sauro Scagliarini

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