Vuelta a España, corrida di stelle

Con tantissimi i “big” al via, la lotta per il successo finale di questa 72esima edizione della Vuelta a España appare incertissima. Sarà anche l’ultima recita del “pistolero” Alberto Contador, che vorrà congedarsi centrando il quarto bersaglio. Ma lo “squalo” Vincenzo Nibali e lo “smilzo” Chris Froome non staranno certo a guardare.


Partirà domani, sabato 19 agosto, dalla cittadina francese di Nîmes, la 72esima edizione della Vuelta a España, che per la terza volta in tutta la sua storia avrà uno start dall’estero. Apertura con una cronosquadre di 13.7 km, conclusione il 10 settembre a Madrid, dopo 3.324,1 km di fatiche. Le tappe sono 21, di cui 6 pianeggianti (ma una di esse ha il finale in forte salita), 8 collinari e 5 di montagna, una cronosquadre (tappa iniziale) e una crono individuale di 40.2 km (tappa N.16) che potrebbe scombussolare la classifica del momento.

Le 21 tappe
1ª) sab 19.08: Nîmes – Nîmes, 13.7 km (TTT)
2ª) dom 20.08: Nîmes – Gruissan. Grand Narbonne. Aude, 203.4 km
3ª) lun 21.08: Prades Conflent Canigó – Andorra la Vella, 158.5 km
4ª) mar 22.08: Escaldes-Engordany – Tarragona. Anella Mediterránea, 198.2 km
5ª) mer 23.08: Benicàssim – Alcossebre, 175.7 km
6ª) gio 24.08: Vila-real – Sagunt, 204.4 km
7ª) ven 25.08: Llíria – Cuenca, 207 km
8ª) sab 26.08: Hellín – Xorret de Catí, 199.5 km
9ª) dom 27.08: Orihuela – Cumbre del Sol, 174 km
—— lun 28.08: riposo (provincia di Alicante)
10ª) mar 29.08: Caravaca Año Jubilar 2017 – ElPozo, 164.8 km
11ª) mer 30.08: Lorca – Observatorio Astronómico de Calar Alto, 187.5 km
12ª) gio 31.08: Motril – Antequera. Los Dólmenes, 160.1 km
13ª) ven 01.09: Coín – Tomares, 198.4 km
14ª) sab 02.09: Écija – Sierra de La Pandera, 175 km
15ª) dom 03.09: Alcalá la Real – Sierra Nevada. Alto Hoya de la Mora, 129.4 km
—— lun 04.09: riposo (Logroño)
16ª) mar 05.09: Circuito de Navarra – Logroño, 40.2 km (ITT)
17ª) mer 06.09: Villadiego – Los Machucos, 180.5 km
18ª) gio 07.09: Suances – Santo Toribio de Liébana, 169 km
19ª) ven 08.09: Caso. Parque Natural de Redes – Gijón, 149.7 km
20ª) sab 09.09: Corvera de Asturias – Alto de l’Angliru, 117.5 km
21ª) dom 10.09: Arroyomolinos – Madrid, 117.6 km


La parte iniziale della salita dell’Angliru

Le giornate insidiose iniziano presto, già alla terza tappa, con poco più di 2.000 metri di dislivello, tre GPM (Col de la Perche, Col de la Rabassa e Alto de la Comella), partenza tutta in salita e zero pianura. Anche l’11esima frazione, con arrivo ai 2.120 m dell’osservatorio astronomico di Calar Alto, e la 15esima, con traguardo a 2.510 m sulla Sierra Nevada, saranno decisive per la classifica, così come la cronometro della 16esima tappa, vallonata tra i vigneti della Navarra. Sarà però sicuramente la 20esima tappa, con arrivo sul micidiale Angliru, 4 anni dopo la performance di Chris Horner, a decretare il vincitore della Vuelta a España.


Il podio della Vuelta a España 2016

I pretendenti alla vittoria
Il podio della scorsa edizione fu appannaggio del “condor” Nairo Quintana (Movistar Team) davanti allo “smilzo” Chris Froome (Team Sky) ed Esteban Chaves (Orica BikeExchange). Dei tre, al via mancherà solo Quintana, che aveva già imperniato la propria stagione su Giro d’Italia e Tour de France. Tuttavia la lotta per la Maglia Rossa e per il podio finale non è mai stata così aperta, con moltissimi contendenti in lizza.

Il “pistolero” Alberto Contador (Trek-Segafredo) partirà con il pettorale N.1, omaggio degli organizzatori alla carriera di questo grandissimo campione che lascerà il professionismo proprio dopo la Vuelta. Vincitore nel 2008, 2012 e 2014, il fuoriclasse madrileno farà di tutto per conquistare il poker, riuscito in precedenza solo a Roberto Heras (2000, 2003, 2004, 2005). La Trek-Segafredo sembra ben attrezzata per supportarlo, e siamo certi che il “pistolero” darà come sempre spettacolo su tutte le salite. Benché il suo rendimento non sia più quello dei giorni migliori, saremmo felicissimi di vederlo trionfare per l’ultima volta.

Reduce dal quarto sigillo al Tour de France, lo “smilzo” Chris Froome tenterà di aggiudicarsi per la prima volta la corsa Roja, dopo i suoi secondi posti del 2011, 2014 e 2016. Sarebbe il primo atleta britannico a cogliere il successo alla Vuelta. Se vincesse, scriverebbe il proprio nome accanto ai “mostri sacri” in grado di centrare Tour e Vuelta nella stessa stagione, ultimo dei quali fu Bernard Hinault nel 1978. Froome potrà disporre della solita corazzata Sky, di cui fanno parte anche i nostri Salvatore Puccio, Gianni Moscon e Diego Rosa, e oltre a loro avrà tre forti scudieri come Mikel Nieve, Wout Poels e Ian Stannard, in grado di far esplodere la corsa in qualsiasi momento. Apparso non irresistibile alla Boucle, il keniano bianco potrebbe avere conservato le energie mentali e fisiche sufficienti per mettere dietro di sé tutti gli avversari. La cronometro collinare di Logroño lo vede favorito.

Lo “squalo dello Stretto” Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida) torna a solcare le acque che lo videro vincitore nel 2010, e lo fa con una squadra solida, composta da due spagnoli, uno sloveno e sei italiani, tra i quali anche il fratello Antonio. Preparatosi lontano dalle gare, Vincenzo Nibali giunge a questa Vuelta senza tanti clamori ma con tutta la fermezza che occorre per vincere. E’ l’unico dei “big” ad avere evitato le fatiche mentali e fisiche del Tour de France. Se riuscirà a superare indenne la cronometro in Navarra, a nostro parere potrà farcela.

Dopo un buon Tour de France, concluso al 5° posto, il “Cavaliere dei 4 Mori” Fabio Aru (Astan Team) proverà a bissare il successo della Vuelta 2015, ma avversari e percorso appaiono tosti come se non più della Boucle, e la stanchezza del Tour potrebbe farsi sentire. La sua squadra appare un po’ leggera, il campione italiano dovrà sbrigarsela molto spesso da solo. Difficile, secondo noi, che possa affermarsi sul primo gradino del podio. Più facile invece che si ritrovi a ridosso.

Terzo l’anno scorso, il “colibrì” colombiano Esteban Chaves (Orica-Scott) tenterà di ripetersi o addirittura migliorarsi. L’Orica appare ben strutturata per fornirgli il doveroso supporto, e con due validi alfieri come i gemelli Yates in gara può accadere veramente di tutto. Per la sua simpatia, il piccolo Esteban meriterebbe il podio.

Outsider da Top 10
Sgranati i cinque nomi che secondo noi potrebbero puntare al podio, vediamo chi può ambire a un piazzamento nella Top 10, provando anche a centrare un successo di tappa e, perché no, anche una maglia delle classifiche di contorno.

Il francese Romain Bardet (AG2R La Mondiale) si presenta a questa Vuelta con il biglietto del terzo posto al recente Tour. Fortissimo in salita e ancor più in discesa, Bardet ha il proprio tallone d’Achille nelle prove contro il tempo, in cui ha sempre rimediato sonore bastonate. E la crono ondulata della 16esima tappa non lo vede certo tra i possibili protagonisti. Siamo tuttavia sicuri che in salita darà filo da torcere a tutti, provando a vincere ogniqualvolta se ne presenti l’occasione.

Steven Kruijswijk (Lotto NL-Jumbo) può essere la sorpresa sul podio di Madrid. Il lungagnone olandese, protagonista assoluto del Giro 2016 perso per la caduta in discesa dal Colle dell’Agnello, ha tutte le carte in regola per mettersi in luce sul percorso di questa Vuelta. La sua squadra non è attrezzatissima, ma lui riesce a destreggiarsi bene anche in solitaria, saltando sempre sulle ruote giuste per conseguire buoni risultati.

Corridore abbastanza completo, molto forte a cronometro, Bob Jungels (Quick-Step Floors) se la cava benino anche in salita, soffrendo le ascese più impervie, che comunque qui non mancano. Vincitore al Giro d’Italia della maglia Bianca di miglior giovane, può ben figurare anche qui in Spagna, magari tentando di conquistare la Classifica Combinata.

Non capita spesso di vedere in un Grande giro entrambi i gemelli inglesi Adam e Simon Yates (Orica-Scott). Protagonista il primo al Giro d’Italia, dove ha perso la Maglia Bianca per un soffio, il secondo al Tour de France, vincitore proprio della classifica sfuggita al fratello al Giro, quella di miglior giovane. Sono due atleti che sanno destreggiarsi molto bene in ogni condizione. Redditizi in tutte le tappe, non hanno grossi punti deboli. Se gli equilibri a favore del team-mate Esteban Chaves dovessero saltare, li vedremo pronti a lottare entrambi per un posto vicino al podio.

Il russo Ilnur Zakarin (Katusha-Alpecin) è un altro che vorrebbe ben figurare alla Vuelta, entrando nella Top 10. Secondo noi vincerà almeno una tappa, chiaramente con arrivo in salita, perché in discesa è un autentico paracarro e non va certo meglio nelle cronometro. Potrebbe concentrarsi sulla Classifica degli Scalatori.

Tra i pretendenti alla Classifica degli Scalatori troviamo il francese Warren Barguil (Team Sunweb), fresco vincitore proprio della Maglia a Pois al Tour. Se riuscirà a mantenere una buona continuità anche durante la terza settimana, potrà puntare alla maglia e a un piazzamento nei primi dieci.

Louis Meintjes (UAE Team Emirates) è uno dei giovani più interessanti del panorama professionistico. Secondo nella classifica della Maglia Bianca al Tour, alla Vuelta proverà a vincere qualche tappa di montagna o mossa, terreni a lui congeniali. Le sue doti dovrebbero condurlo facilmente nella Top 10.


– Sito web ufficiale Vuelta a España


Articolo a cura di Roberto Chiappa

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