Vittoria Terreno Wet 700x33c

Abbiamo provato per l’intera stagione ciclocrossistica questi copertoncini specifici per terreni allentati, il cui battistrada aggressivo ha mostrato ottimo grip unitamente a un’apprezzabile scorrevolezza, risultando dunque ideali anche per un impiego gravel, ambito in cui le velocità richieste sono più elevate.


Vittoria ha presentato la scorsa estate i nuovi pneumatici TERRENO, specifici per il ciclocross, che si adattano in modo ottimale anche alle esigenze del mondo gravel. La gamma comprende tre copertoncini il cui nome, oltre al disegno del battistrada, definisce in modo inequivocabile la destinazione: Terreno DRY, Terreno MIX e Terreno WET.

Protagonista della nostra prova è la versione WET dedicata a una delle condizioni più amate e odiate dai ciclocrossisti: il fango. Con questo modello Vittoria ha prodotto uno pneumatico aggressivo, per terreni pesanti, ma con buone doti di scorrevolezza sui terreni compatti.

Caratteristiche
Per la serie Terreno, Vittoria ha scelto di utilizzare la mescola 3C (dove C sta per compound) in luogo della 4C utilizzata sulle gamma G+ strada. Le tre differenti mescole sono disposte sopra la carcassa in pregiato cotone (120 TPI) con protezione interna antiforatura. Il primo strato è uniforme sotto tutto il battistrada, poiché deve garantire una base stabile disegnata per rimanere esattamente nella posizione voluta dai progettisti senza movimenti incontrollati. Tradotto in caratteristiche di guida questo strato fornisce una base più soffice (o un ottimale assorbimento) quando la gomma colpisce il terreno.

Il battistrada vero e proprio ha una doppia mescola con la zona centrale a basso attrito per facilitare il rotolamento della gomma, mentre i tasselli laterali hanno mescola morbida per migliorare le prestazioni in curva.

La conformazione dei tasselli è uno dei segreti della Terreno WET: dimensioni, posizionamento e intagli sono stati studiati per determinare il comportamento della gomma.

Nella parte centrale troviamo una serie di tasselli inclinati rispetto alla direzione di marcia e disposti in modo alternato sui due lati dello pneumatico. Forma e inclinazione servono per produrre una grande presa nel fango e spingere in avanti la gomma (e la bici… e il ciclista) ma una volta arrivati su superfici compatte la disposizione alternata riduce l’attrito perché la gomma rotola su una superficie continua molto limitata, una sorta di piccola cresta alternata. Il profilo presenta infatti una sovrapposizione non continua del 20%, pari a 2 mm su 10 mm di lunghezza del tassello.

I tasselli laterali sono studiati per conficcarsi nel terreno e garantire aderenza nelle curve e nei passaggi su superfici inclinate, croce e delizia di molti percorsi. A questa caratteristica contribuiscono anche gli intagli sui tasselli. Studiati per “ammorbidire” la mescola e aumentare l’aderenza, sono stati disegnati per funzionare al meglio nella direzione opposta allo spostamento laterale, cioè la direzione che serve al ciclista per contrastare lo scivolamento della gomma sui terreni inclinati.

La disposizione dei tasselli crea anche una serie di canali di evacuazione del fango, la Terreno WET infatti è una gomma autopulente, con un effetto ancora maggiore nelle curve.

L’impiego delle mescole con Grafene offre vantaggi anche alle basse temperature, che sono poi quelle di normale utilizzo di questi pneumatici, garantendo stabilità di comportamento. Per le Terreno WET Vittoria ha condotto delle misurazioni con il durometro alle temperature di utilizzo (inverno, in Belgio) ottenendo valori del tutto simili a quelli rilevati con temperature più alte.

La Terreno WET è disponibile in versione copertoncino e tubolare. Tre misure, 31, 33 (oggetto della nostra prova) e 38 mm per la prima e due, 31 e 33 mm, per la seconda (quelle omologate UCI per le gare ciclocross). La versione copertoncino, grazie alla tecnologia TNT, può essere utilizzata con camera d’aria o in configurazione tubeless. Il tallone è compatibile sia con cerchi standard che UST.

Scheda Tecnica
• Peso rilevato: 407 grammi (dichiarati 410 gr)
• Carcassa: 120 TPI in cotone, protezione antiforatura in kevlar
• Mescola: Grafene G+ 3C
• Cerchietto: kevlar pieghevole
• Tubeless: si (utilizzo con lattice oppure con camera d’aria)
• Altezza dei tasselli da noi rilevata: 2.2 mm
• Senso di rotazione: direzionale, indicato da una freccia
• Pressione consigliata: da 2.5 a 6.0 bar (35-87 psi)
• Misure disponibili: 700x31c, 700x33c, 700x38c
Prezzo di listino: 48 euro

Tech-Cycling_product_rating

Graduatoria
Ogni prodotto sottoposto al nostro test riceve un giudizio sui vari aspetti funzionali oggettivamente determinabili. Estetica e prezzo non vengono considerati, in quanto ritenuti parametri frutto di valutazioni strettamente soggettive.
Questa la nostra scala dei valori.

Identikit
In ordine alfabetico le principali caratteristiche, con la nostra valutazione scaturita dalla prova.


Sintesi dei Test
• Distanza complessiva percorsa: 2.315 km
• Periodo di utilizzo: da fine Novembre 2017 a fine Febbraio 2018
• Temperature di esercizio: da -1°C a +12°C
• Percorsi effettuati: misti ciclocross/gravel, con salite di medio e breve sviluppo, sterrati e asfalto rovinati dalla rigide temperature invernali, spesso bagnato, viscido, brinato, o condizioni di freddo secco
• Set-up dei tester:
Sergio:
peso corporeo: 72 kg (senza abbigliamento)
bicicletta 1: TiTiCi Flexy Gravel, peso 7.0 kg, freni a disco
bicicletta 2: Kona Jake the Snake, peso 8.5 kg, freni mini v-brake
pressione di esercizio pneumatici da 2.5 a 4.5 bar
Rebecca:
peso corporeo: ottimale per un’atleta di categoria “Under23 women”
bicicletta: Specialized Crux, peso 6.8 kg, freni a disco
pressione di esercizio pneumatici da 2 a 3 bar

Il primo montaggio
I copertoncini sono stati inizialmente utilizzati con camere d’aria in butile e quindi convertiti tubeless montandoli su cerchi specifici e sigillando il tutto con 30 ml di lattice. La fase di primo montaggio è risultata essere abbastanza ostica. Consigliamo di scaldare il copertoncino (ponendolo al sole o accanto ad altra fonte di calore) per renderlo più malleabile, cospargendo il tallone di sapone in crema per consentire il corretto scivolamento sui bordi del cerchio. Per questa operazione occorrono almeno 2 levagomme. Le successive operazioni di smontaggio e rimontaggio avvengono invece molto più facilmente. Mandare in pressione i Terreno WET per trovare il giusto tallonamento sul cerchio è semplice anche con la pompa da officina.

La prova offroad
Abbiamo messo alla prova le Terreno WET su diversi tipi di percorso, dai circuiti del ciclocross ai sentieri adatti alle bici gravel, cercando sempre le condizioni di fango più varie ed estreme. Durante il test non abbiamo rilevato forature e l’usura del battistrada è risultata molto contenuta.

Salita
Le Terreno WET offrono il grip necessario a percorre le salite in sella alla bici, sia seduti che in piedi sui pedali, fino a pendenze estreme e condizioni di fango veramente impegnative. La trazione è sempre ottimale e costante grazie anche alle ottime capacità di scarico del fango che mantengono il battistrada sempre abbastanza pulito.

Discesa
La guida è ottima, la prima sensazione è di grande appoggio, quasi come una gomma mtb, che genera una confidenza di guida superiore. L’assorbimento degli urti è molto morbido e controllato. La frenata con i freni a disco è sicura sull’anteriore, sul posteriore mantiene un buon allineamento senza bloccaggi e/o tendenza alle derapate. Con i mini v-brake mantiene la stessa sicurezza all’anteriore mentre al posteriore la minore modulabilità del freno e gli alleggerimenti creano qualche movimento in più, ma mai in grado di diminuire le sue ottime prestazioni. Alla giusta pressione permettono una guida più spinta con una buona scorrevolezza.

Pianura
Il disegno del battistrada fa sentire subito il suo effetto benefico sulle prestazioni velocistiche, la disposizione dei tasselli centrali controlla al meglio l’aggressività nel fango della gomma, e sulle strade bianche sembra di pedalare con normali pneumatici da strada. Nei tratti in asfalto riescono a mantenere una velocità di percorrenza ottima, soprattutto dopo averle “rilanciate”, nonostante il battistrada abbia un disegno per terreni fangosi. Assorbimento e comfort di guida sono assolutamente superiori.

Fango
Perfette! Il grip nel fango è ottimo, questi copertoncini hanno sempre trazione ed è possibile pedalare anche in condizioni molto difficili, come il fango molle e profondo. Sui percorsi ricoperti da un sottile strato di fango liquido sopra il terreno ghiacciato hanno dimostrato un’ottima capacità di auto allineamento. La sensazione è di una base stabile con i soli tasselli che si deformano per aggrappare il terreno. Nei tratti in contropendenza è più facile condurre la bici e contrastare lo scivolamento a valle. I canali di scarico permettono una pulizia rapida ed efficace anche con il fango argilloso e molto colloso.


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www.vittoria.com


Articolo a cura di Sergio Doria e Rebecca Gariboldi

Foto: © Sergio Doria (Tech-Cycling)

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