VeloToze copricasco e copriscarpe alti

Test di lungo periodo e analisi tecnica per questi leggeri e utili complementi in lattice, pensati per riparare da pioggia e aria fredda. Il copricasco si indossa e si toglie in un attimo, più complessa invece la procedura per i copriscarpe. L’efficacia di entrambi, però, è ottima.

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Pioggia, strada bagnata, sono i motivi per cui, di solito, si rinuncia all’uscita in bici. Spesso abbiamo poco tempo a disposizione e sappiamo che il meteo sta cambiando, ma sappiamo anche che partendo finiremmo con l’inzuppare le scarpe, e pedalare con le calze ridotte a due pozzanghere non è piacevole. Anche l’aria fredda del mattino rende la prima parte dell’uscita primaverile o autunnale poco piacevole.

Un chirurgo californiano, ciclista appassionato, abituato a risolvere emergenze più grandi di questi piccoli disagi, ha capito che una soluzione semplice, pratica ed economica era lì a portata di mano, anzi sulle sue mani, ogni volta che entrava in sala operatoria.

Dopo aver trovato dei collaboratori in grado di trasformare la sua idea in un prodotto disponibile al pubblico ha creato VeloToze. Il sito internet per scoprire come proteggervi dalle intemperie è www.velotoze.com.

Come per i guanti da chirurgo, il materiale con cui sono realizzati tutti i prodotti VeloToze è il lattice industriale – in pratica gomma naturale e acqua (lattice naturale) – a cui l’industria della trasformazione aggiunge altri componenti e il processo di vulcanizzazione. Chi è allergico però dovrà evitare il contatto diretto e rivolgersi ad altre tipologie di prodotto.

Copricasco VeloToze
Il copricasco VeloToze è l’accessorio più semplice e utile che sia passato sulla scrivania della redazione nell’ultimo anno. Semplice perché basta un attimo per calzarlo su qualsiasi tipo di casco e ancora meno per toglierlo, quando non utilizzato occupa pochissimo spazio nella tasca. Utile perché, con un semplice gesto, trasforma il vostro casco pieno di fori di areazione in un casco chiuso, migliorando sia l’aerodinamica che la temperatura sulla testa.

E’ disponibile in 5 colori, 2 di questi ad alta visibilità: rosso, nero e bianco, giallo hi-viz e verde hi-viz.

Lo abbiamo provato nelle uscite in primavera e autunno quando, al mattino, l’aria è ancora fredda e si fa riscaldamento nel percorso di avvicinamento alle salite. Sulla testa si avverte subito una sensazione di tepore, il copricasco non ostruisce tutte le prese d’aria quindi il casco mantiene, in parte, la sua funzionalità. Quando lo sforzo diventa più intenso o la temperatura esterna si alza, basta una mano per togliere il copricasco e riporlo nella tasca posteriore. Al termine della salita e durante la discesa si rivela indispensabile per mantenere la temperatura corporea. Anche nei periodi invernali la copertura fornita da questo copricasco aumenta il comfort di marcia e magari ci eviterà qualche raffreddore.

Con il copricasco indossato, in salita, può capitare di vedere parecchie gocce cadere dal casco. Non state sudando più del solito, è la condensa che si forma sulla superficie interna del copricasco e che, muovendo la testa, forma le gocce che poi cadono.

Sotto la pioggia il copricasco VeloToze sigilla le aperture del casco e mantiene asciutta la testa, l’acqua scorre sopra il casco invece di entrare nelle prese d’aria e colare lungo la testa e/o sugli occhi.

In sostanza il copricasco VeloToze è un prodotto studiato per le condizioni di pioggia che si è dimostrato molto utile anche come protezione dal freddo. Per la sua praticità di utilizzo, dimensioni contenute, leggerezza (38 grammi rilevati) e prezzo accessibile (22 $, in Italia lo si trova in distribuzione a 25 €), merita il massimo dei voti del nostro test. Un accessorio imperdibile.


Copriscarpe alti VeloToze
Insieme al copricasco sono arrivati in redazione anche i copriscarpe VeloToze. Figli della stessa filosofia sono disponibili in tre versioni: alti a coprire la scarpa e la caviglia, bassi per coprire solo la scarpa, ridotti per proteggere solo la punta della scarpa. Noi abbiamo scelto di provare il modello più alto che unisce alla totale protezione di scarpa e piede dalle intemperie un effetto aerodinamico che può essere utile a chi pedala contro il tempo oltre che contro la pioggia.

I copriscarpe VeloToze sono piuttosto diffusi tra i professionisti, che però li indossano privi del marchio per evitare contrasti con le direttive degli sponsor. Ne abbiamo visti parecchi durante i recenti Campionati del Mondo su strada 2017 a Bergen (N).

La procedura per indossare i copriscarpe VeloToze è diversa dal solito: è consigliabile togliere le scarpe e le calze, o metterle dopo, infilando il piede nel copriscarpe e facendolo salire fino a metà polpaccio, quindi si possono indossare le calze e le scarpe. Una volta regolata la tensione di chiusura della scarpa si fa scendere il copriscarpa inserendo il tallone nel foro più piccolo e distendendolo poi sulla scarpa fino a coprire la punta.

Se utilizzati con la gamba nuda, quindi senza salopette invernale lunga, abbiamo notato che un’aggiunta di borotalco è di grande aiuto per far scivolare il lattice sulla pelle. Il borotalco in eccesso si elimina facilmente.

Se si usano i VeloToze per proteggersi dall’aria fredda siamo pronti a partire. Il bordo dell’apertura principale, intorno alla tacchetta, rimane ad una buona distanza dalla zona di aggancio e non interferisce con l’ingaggio e la chiusura dei pedali. Se invece siamo sotto la pioggia è importante verificare che il lattice aderisca perfettamente alla pelle nella zona superiore, in modo che l’acqua scorra all’esterno. E’ altresì consigliabile chiudere le aperture sulla suola, prese d’aria e fori per le tacchette. Per le prime basta coprirle con del nastro adesivo, mentre per i secondi è meglio rimuovere la soletta interna della scarpa e inserire un adesivo.

Una volta in movimento i VeloToze generano un piacevole tepore intorno alle estremità inferiori, sembra anche che l’attrito con l’aria sia ridotto e i pedali girino più facilmente. Per il test di tenuta all’acqua abbiamo usato la canna dell’acqua ma per la penetrazione aerodinamica, in mancanza di una galleria del vento casalinga, possiamo riportare solo sensazioni.

Ovviamente le condizioni meteo e l’umidità dell’aria esterno influiscono sul microclima all’interno della scarpa. L’aria fredda ha una bassa percentuale di umidità e in queste condizioni il piede rimane asciutto ma, sotto la pioggia o quando esce il sole e la temperatura si alza, non è difficile ritrovarsi con le calze umide.

Con un po’ di attenzione ai cambiamenti del clima si possono sfruttare appieno i vantaggi dei copriscarpe VeloToze. Basta infatti toglierli quando la temperatura aumenta, scoprendo che, ripiegati, occupano pochissimo spazio nelle tasche posteriori, tanto che per noi sono diventati compagni inseparabili nelle uscite con tempo incerto. Se poi li mettete nella tasca dove tenete lo smartphone potete usarli per separare la delicata tecnologia dal sudore della schiena e la busta di plastica che li contiene si può riutilizzare per proteggere il telefono quando piove e li avete ai piedi.

Nel nostro test li abbiamo trovati perfetti per le uscite con temperature fresche tendenti al freddo e per le discese dai passi alpini, sulle Dolomiti la scorsa primavera ci hanno permesso velocità elevate con i piedi caldi e un maggiore comfort rispetto al solito. Studiati per la pioggia sotto l’acqua non lasciano passare una goccia, e per chi ha provato a gareggiare in condizioni di bagnato sapere di poter pedalare con i piedi asciutti e caldi, oltre al piacere intrinseco della cosa, è un bel risparmio di energia.

La durata è da considerarsi buona, abbiamo iniziato ad usarli in primavera sulle Dolomiti e li stiamo utilizzando ancora sovente con i primi freddi di questo autunno. Dopo ogni uscita abbiamo sempre avuto cura di lavare i copriscarpe e, dopo averli asciugati, cospargerli con abbondante borotalco. In questo modo il lattice si mantiene più a lungo. Al momento in cui scriviamo possiamo dire che la prima stagione si è conclusa con i VeloToze che mostrano una minima usura ma sono sicuramente utilizzabili per un’altra stagione. Di sicuro sono accessorio molto versatile che aggiunge un tocco di stile alle vostre uscite.

I copriscarpe alti sono disponibili in quattro taglie, S (37-40), M (40.5-42.5), L (43-46), XL (46.5-49) e otto colori (3 ad alta visibilità): rosso, nero, bianco, rosa, azzurro, giallo hi-viz, verde hi-viz, arancione hi-viz. Il peso da noi rilevato è 89 grammi (taglia “L”). Il prezzo di listino è di 18 $ (19,90 € il listino del distributore italiano).



– Sito web VeloToze


Articolo e foto a cura di Sergio Doria

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