Tour de France, di tutto e di più

Prima fase della Grande Boucle agitata e convulsa. Cadute, ritiri eccellenti, attacchi e parate. Per Chris Froome quattro giorni da leader. Daniel Teklehaimanot primo atleta africano a vestire una Maglia al Tour. Luca Paolini sorprendentemente positivo a un controllo antidoping. Ivan Basso costretto al ritiro per problemi di salute.

La 102esima edizione del Tour de France ha messo in archivio i primi nove giorni di gara, caratterizzati da molti episodi di cronaca. Le tappe di montagna devono ancora arrivare, iniziando da domani (Tarbes – La Pierre-Saint-Martin, 167 km). Finora, una crono individuale, una cronosquadre, quattro tappe per velocisti, due arrivi con strappi in salita e una tappa mossa. Troppo poco perché i quattro “big” (Contador, Froome, Nibali e Quintana) uscissero allo scoperto su un terreno affatto propizio alle loro caratteristiche.

Dei quattro, solo Chris Froome (Team Sky) ha portato la Maglia Gialla per quattro giorni. Presa alla terza tappa, vinta da Joaquim Rodriguez (Team Katusha) sul traguardo del muro di Huy, Froome l’ha poi ceduta per tre giorni a Tony Martin (Etixx-Quick Step), riprendendosela alla settima tappa e detenendola tuttora. Pur non avendo vinto alcuna frazione, lo “smilzo” ha visto premiata la propria regolarità nei piazzamenti, prestazioni a cronometro incluse. Con le imminenti tappe di montagna, dovrà difendere la Maglia dagli attacchi avversari. La sua condizione è sembrata buona. Quanto, lo sapremo presto. Forse, già domani, sui Pirenei.

Alberto Contador (Team Tinkoff-Saxo) è attualmente quinto in Classifica Generale, a 1’03” da Froome. Il “pistolero” madrileno non ha ancora sparato un colpo, limitandosi a osservare le mosse avversarie e mantenendosi il più possibile lontano dai guai (leggasi cadute). Finora è stato ben protetto dalla squadra, che ha lavorato anche per Peter Sagan, attuale detentore sia della Maglia Verde (classifica a punti) sia di quella Bianca (miglior giovane). La tappa di martedi 14 Luglio sarà un buon termometro per misurare le ambizioni di classifica del campione spagnolo.

Lasciata sul campo una manciata di secondi nella crono individuale di Utrecht, e qualcosa in più nella seconda tappa Utrecht – Zelande, il “condor” colombiano Nairo Quintana (Movistar Team) si trova a volteggiare con una zavorra di quasi due minuti sul capoclassifica Froome. Per un Quintana in forma, potrebbe essere poca cosa, facilmente recuperabile in un paio di tappe di montagna. Ma quanto il colombiano sia in forma, ancora non lo sa nessuno, benché nella cronosquadre di domenica abbia mostrato un bel colpo di pedale sull’unico strappetto in salita del percorso di 28 km da Vannes a Plumelec.

Vincenzo Nibali (Astana Pro Team) si trova in una situazione analoga a quella di Quintana, con l’aggravante della mediocre cronosquadre disputata dall’Astana. Tredicesimo in classifica a 2’22”, lo “squalo dello Stretto” ha azzannato il premio per la combattività nella quarta tappa, la Seraing – Cambrai, di 223.5 km, la più lunga del Tour, farcita da sette settori di pavé. Ma questa volta i ripetuti attacchi dello “squalo” sono andati a vuoto, lasciando indenni gli avversari. Non è il Nibali formato 2014, ma potrebbe ritrovarsi sulle salite a lui congegnali.

Cadute e ritiri eccellenti
Da sempre, il Tour de France è caratterizzato da numerose cadute di gruppo, innescate da condizioni quali strade strette, vento, talvolta anche dalla pioggia. A farne le spese, tra i tanti costretti al ritiro, anche Fabian Cancellara (Trek Factory Racing) e Tony Martin (Etixx-Quick Step), curiosamente colpiti entrambi dalla malasorte mentre guidavano in Maglia gialla la Classifica Generale. L’elenco dei ritirati di lusso comprende anche Tom Dumoulin (Team Giant-Alpecin), Simon Gerrans, Michael Albasini e Darryl Impey (Orica-GreenEdge), Nacer Bouhanni (Codifis), William Bonnet (FDJ) e Jack Bauer (Cannondale-Garmin).

Un africano a pois
Nativo dell’Eritrea, Daniel Teklehaimanot (Team MTN-Qhubeka) è il primo atleta africano ad avere indossato una maglia al Tour de France. Ed è la maglia a Pois, quella degli scalatori, seconda come importanza solo alla Maglia Gialla. Conquistata intelligentemente alla sesta tappa, Teklehaimanot l’ha difesa nelle rimanenti tre frazioni. La tappa pirenaica di domani, 167 km da Tarbes a La Pierre-Saint-Martin, è piuttosto ondulata fino al 143esimo km, dove inizierà l’ascesa al Col de Soudet, un GPM “Horse Catégorie” lungo 15 km, pendenza media 7.4% ma punte al 10% al secondo e all’ottavo km. Vedremo se Teklehaimanot, già maglia a Pois al Giro del Delfinato, saprà conservare il proprio primato personale tra gli scalatori.

Doping al Tour
Dopo tre anni, si è avuto un caso di doping al Tour de France. Nel 2012 toccò a Frank Schleck essere allontanato, causa diuretico proibito. Quest’anno, al termine della settima tappa, la sospensione ha riguardato il nostro Luca Paolini (Team Katusha), nelle cui urine sono state riscontrate tracce di benzoilecgonina, metabolita principale della cocaina. Episodio alquanto anomalo, che va a toccare uno dei corridori più esperti e amati al gruppo, mai neppure sfiorato da sospetti di doping. La benzoilecgonina si forma nel fegato, a seguito del processo catabolico della cocaina nell’organismo. Espulsa con le urine, può rimanere in circolo nell’organismo fino a tre settimane. La cocaina non è una sostanza proibita dalla WADA (World Anti Doping Agency), ma lo diventa se rintracciata durante le competizioni. Luca Paolini ha chiesto giustamente le controanalisi del campione “B” di urine, mettendosi a disposizione dell’UCI per fare chiarezza sulla vicenda. Tra circa un paio di settimane si sapranno i risultati delle controanalisi. Per il momento, auguriamo a Luca di proseguire sulla linea etica che ha sempre dimostrato di tenere nel corso della sua lunga e prestigiosa carriera ciclistica.

Ivan Basso deve operarsi
Nel corso della conferenza stampa odierna del Team Tinkoff-Saxo, Ivan Basso ha annunciato il proprio ritiro dal Tour de France. Il motivo è la scoperta di alcune cellule tumorali nel testicolo sinistro. Caduto nel corso della quinta tappa ma accusando dolori nei giorni seguenti, Ivan si è sottoposto stamane a una TAC che ha evidenziato il male. Rientrerà immediatamente a Milano, dove si sottoporrà a un intervento chirurgico. Al 37enne varesino auguriamo una pronta guarigione e un altrettanto rapido ritorno sulle scene del ciclismo mondiale.

Tour_de_France_2015_percorso

Tour de France, le rimanenti 12 tappe
14 luglio – tappa 10: Tarbes – La Pierre-Saint-Martin, 167 km
15 luglio – tappa 11: Pau-Cauterets – Vallée de Saint-Savin, 188 km
16 luglio – tappa 12: Lannemezan – Plateau de Beille, 195 km
17 luglio – tappa 13: Muret – Rodez, 200 km
18 luglio – tappa 14: Rodez – Mende (Montée Laurent Jalabert), 178 km
19 luglio – tappa 15: Mende – Valence, 182 km
20 luglio – tappa 16: Bourg-de-Péage – Gap, 201 km
21 luglio – Riposo (Gap)
22 luglio – tappa 17: Digne-Les-Bains – Pra-Loup, 161 km
23 luglio – tappa 18: Gap – Saint-Jean-de-Maurienne, 185 km
24 luglio – tappa 19: Saint-Jean-de-Maurienne – La Toussuire-Les Sybelles, 138 km
25 luglio – tappa 20: Modane Valfrejus – Alpe d’Huez, 100 km
26 luglio – tappa 21: Sèvres-Grand Paris Seine Ouest – Paris Champs-Élysées, 107 km

– Sito web ufficiale del Tour de France


Articolo a cura di Roberto Chiappa

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