Un nuovo gruppo trasmissione Campagnolo ha fatto la sua comparsa a questo Giro, precisamente sulla Colnago C60 del francese Maxime Méderel (Team Europcar). In carbonio, senza nome e ancora allo stadio di prototipo, ma con alcuni particolari che potrebbero essere quasi definitivi per la produzione seriale.
Nessuna notizia o anticipazione da parte del management Campagnolo riguardo a un nuovo gruppo trasmissione di alta gamma, ma le immagini catturate sulla Colnago C60 di Maxime Méderel sono abbastanza chiare per effettuare qualche considerazione tecnica, benché tutti i dettagli non possano essere ancora alla nostra portata.
Il design della guarnitura è totalmente nuovo. In carbonio, quattro bracci con spider portacorone integrato e viti che si innestano dall’interno, lasciando spazio tanto per un set di corone standard quanto per uno di tipo compact.
Le corone sono lavorate CNC, e la foto riporta una “versione 5”, facendo supporre che sia ormai prossima la release di serie, benché sia lecito attendersi corone forgiate anziché fresate CNC.
Nuovissimo anche il deragliatore anteriore, con un parallelogramma articolato molto simile a Shimano. La leva di attuazione è piuttosto lunga, per aumentare la velocità di spostamento del deragliatore a fronte di un minor tiraggio del cavo ai comandi.
La piastra esterna è in carbonio, mentre quella interna è in alluminio.
Parecchie mutazioni anche dietro, con il cambio posteriore in carbonio dotato di un nuovo parallelogramma, con una forma più avvolgente sul pacco pignoni 11 vel, a tutto vantaggio della miglior trasmissione sugli ingranaggi più piccoli. Il parallelogramma è in alluminio, ma di serie potrebbe essere in carbonio.
Ciò che sembra non cambiare sono le leve, che sulla bici di Méderel erano le attuali Record Ergopower. Può comunque essere che qualche particolare meccanismo interno sia diverso, al momento non si sa nulla. Vi terremo comunque aggiornati appena avremo altre news.
Il numero di sere 57 indica che qualcosa, in fase di pre-produzione, si è già mosso
Articolo a cura di Roberto Chiappa
Foto: James Huang
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