Mondiale donne elite, la danese Amalie Dideriksen a bersaglio

La 20enne danese vince l’oro mondiale nella prova in linea, bruciando al fotofinish la possente olandese Kirsten Wild, la cui squadra ha lavorato benissimo e non ha nulla da rimproverarsi. Terza la finlandese Lotta Lepistö, quinta la nostra Marta Bastianelli, in una Nazionale spuntata a causa del forfait di Giorgia Bronzini.


La competizione che assegnava le medaglie mondiali per la categoria femminile elite prevedeva 134.5 km, con i primi 28 di trasferimento per le strade di Doha, capitale del Qatar, e i restanti 106.5 su un percorso cittadino, da ripetere 7 volte, ricavato sull’isola artificiale “The Pearl”.

Gara che già dalla mattina perdeva una delle protagoniste, la nostra Giorgia Bronzini, costretta a rinunciare causa cefalea e dolori di stomaco. Per la Nazionale Italiana, viste le caratteristiche del percorso, una perdita difficilmente sostituibile, nonostante l’impegno profuso da Marta Bastianelli, cui è mancata l’esplosività negli ultimi 50 metri.

Il tratto iniziale di trasferimento controllato ci è parso abbastanza inutile, perché rimanere dietro-motori zigzagando tra le vie della città di Doha non ha portato alcun valore aggiunto allo spettacolo, contribuendo anzi a qualche caduta di troppo. Considerata anche la quasi totale assenza di pubblico e le temperature superiori a 35° C, diremmo che se ne poteva anche fare a meno, liberando la corsa subito dopo lo start ufficiale.

Fase centrale governata dalle olandesi, con Marianne Vos ad accendere ripetuti fuochi per saggiare le risposte e trovare possibili alleanze, che però non arrivavano da alcuna altra compagine. Così la fresca campionessa mondiale a cronometro, la statunitense Amber Neben, tentava la sortita solitaria, guadagnando una cinquantina di secondi, ma il gap veniva interamente assorbito prima dell’ultimo giro dal gran lavoro delle “orange”, il cui treno contava sempre non meno di cinque elementi nelle posizioni di testa.

L’ultimo km vedeva tutte le atlete a ranghi compatti. L’Olanda dettava i tempi, con la massiccia Kirsten Wild pilotata perfettamente dalle compagne sugli ultimi 200 metri. Ma l’olandesona pativa il leggero arrivo in salita, ritrovandosi a spingere un dente in più, e veniva saltata di un palmo dalla 20enne danese Amalie Dideriksen, più agile e rapida negli ultimi metri e molto brava a costruirsi la volata battezzando le altrui ruote.

La 20enne danese non è nuova a imprese iridate. Già campionessa mondiale junior nel 2013 e 2014, ha colto anche buoni risultati in pista, con l’argento agli Europei 2015 nell’Omnium e il bronzo nello Scratch Mondiale 2013. Oggi ha visto realizzarsi un sogno, ma siamo certi che non sarà l’ultimo.

E l’Italia? Con le lame spuntate dall’assenza di Giorgia Bronzini, le ragazze del CT Dino Salvoldi hanno corso al meglio delle loro attuali possibilità. Rimaste forse un po’ troppo sgranate negli ultimi 2 km, alla nostra Elena Cecchini si sganciava un pedale ai -700 metri e perdeva l’attimo, Marta Bastianelli veniva lanciata prima da una bravissima Tatiana Guderzo e poi da una non meno volitiva Maria Giulia Confalonieri, ma le mancava il guizzo esplosivo per far saltare il banco, e chiudeva quinta. E visto lo svolgimento della gara, resta il rammarico per il forfait della 33enne piacentina.

Ordine d’arrivo
1) Amalie Dideriksen (Denmark)
2) Kirsten Wild (Netherlands)
3) Lotta Lepistö (Finland)
4) Elizabeth Deignan (Great Britain)
5) Marta Bastianelli (Italy)
6) Roxane Fournier (France)
7) Chloe Hosking (Australia)
8) Sheyla Gutierrez Ruiz (Spain)
9) Joelle Numainville (Canada)
10) Jolien D’hoore (Belgium)
11) Emilie Moberg (Norway)
12) Lisa Brennauer (Germany)
13) Katarzyna Pawlowska (Poland)
14) Leah Kirchmann (Canada)
15) Christine Majerus (Luxembourg)
16) Coryn Rivera (USA)
17) Sara Mustonen (Sweden)
18) Mia Radotic (Croatia)
19) Rasa Leleivyte (Lithuania)
20) Barbara Guarischi (Italy)

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Articolo a cura di Roberto Chiappa

Foto: © Getty Images Sport – © TDW Sport

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