Milano-Sanremo 2018, il morso vincente dello Squalo

Impresa pazzesca di Vincenzo Nibali (Team Bahrain-Merida) che parte in solitaria sul Poggio ai -7 km, scollina con 11” di vantaggio e resiste al ritorno dei velocisti, trionfando in questa 109° edizione della Milano-Sanremo e regalando così all’Italia un successo atteso 12 anni. Che campione!


La Milano-Sanremo è una corsa unica. Per velocisti, certo, ma non per tutti i velocisti indistintamente. Solo per coloro che riescono ad avere ancora la brillantezza di una sprint dopo i 294 km che separano il capoluogo lombardo dalla Riviera dei Fiori. Così capita che qualche finisseur dia scacco matto agli uomini jet con una mossa a sorpresa. E Vincenzo Nibali (Team Bahrain-Merida), che non è un finisseur puro ma è certamente un fuoriclasse del ciclismo, si è inventato sul Poggio un numero a sorpresa che ha annichilito gli avversari. Aveva già tentato un attacco solitario nel 2014, quando scollinò per primo sulla salita di Costa Rainera (la “Cipressa”) ma venne poi ripreso ai piedi dell’Aurelia. Questa volta l’immobilismo generale mantenuto fino al Poggio lo ha favorito. E il morso dello “Squalo dello Stretto” non ha lasciato scampo agli avversari.

Partenza sotto la pioggia e con una temperatura che non invogliava certo a pedalare, ma che comunque vedeva la fuga iniziale da parte di 9 corridori. Mirco Maestri e Lorenzo Rota (Bardiani-CSF), Evgeny Koberniak (Gazprom Rusvelo), Guy Sagiv (Israel Cycling Academy), Dennis Van Winden (Israel Cycling Academy), Sho Hatsuyama (Nippo-Vini Fantini), Charles Planet (Novo Nordisk), Matteo Bono (UAE Team Emirates) e Jacopo Mosca (Wilier Selle Italia) tenevano la testa della corsa per ben 264 km, venendo ripresi poco prima della salita di Costa Rainera. Onore a loro, e soprattutto a Matteo Bono, già protagonista di fughe iniziali alla Sanremo nel 2014, 2015 e 2016.

Che Nibali avesse la gamba buona lo si era visto proprio sulla Cipressa, quando con un guizzo si portava a ridosso del terzetto FDJ che, lavorando per Arnaud Démare, faceva l’andatura, mantenendola costante per tutta la salita. Non accadeva nulla fino all’innesto con la Via Aurelia, allorché Mark Cavendish (Team Dimension Data) centrava in piena velocità uno spartitraffico, venendo catapultato oltre il medesimo e innescando una piccola caduta di gruppo, che per fortuna non riguardava il pacchetto avanzato.

Lo stallo nel gruppo proseguiva fino all’ultima breve salita pria del traguardo, quella del Poggio. Il primo a rompere gli schemi era l’austriaco Marcus Burghard (Bora-Hansgrohe), alla cui ruota si metteva subito Jempy Drucker (BMC). Toccava poi a Krists Neilands (Israel Cycling Academy) prendere il comando delle operazioni. Vincenzo Nibali fiutava il momento buono per l’attacco e andava immediatamente a fare il paio con il campione lettone, allungando poi con decisione e scollinando da solo. Il suo vantaggio sul gruppo, in cima al Poggio, era di 11”, e la discesa non toglieva nulla al messinese, che anzi metteva un altro paio di secondi tra sé e gli inseguitori. Mentre tutti i big si controllavano a vicenda, Matteo Trentin (Mitchelton-Scott) provava a ricucire lo strappo, ma doveva desistere a 1.4 km dal traguardo.

Informato via radio del vantaggio, lo “Squalo dello Stretto” proseguiva a testa bassa per tutta Via Roma, alzandosi solo a 50 metri dalla finish line per festeggiare una vittoria storica, forse inattesa e per questo ancora più entusiasmante. Ma quando si è autentici fuoriclasse, tutto è possibile. Festa grande anche per l’Italia, che può gioire per un proprio corridore dopo 12 anni dalla vittoria di Filippo Pozzato.

Dietro Nibali, staccati da lui di qualche metro ma con il medesimo tempo, la pattuglia dei velocisti, regolata da “pocket rocket” Caleb Ewan (Mitchelton-Scott), alla seconda partecipazione alla Classicissima e che, siamo certi, ritroveremo sul podio nelle prossime edizioni della Sanremo.

Ordine d’arrivo
1) Vincenzo Nibali (Ita) Bahrain-Merida
2) Caleb Ewan (Aus) Mitchelton-Scott
3) Arnaud Demare (Fra) Groupama-FDJ
4) Alexander Kristoff (Nor) UAE Team Emirates
5) Jurgen Roelandts (Bel) BMC
6) Peter Sagan (Svk) Bora-Hansgrohe
7) Michael Matthews (Aus) Team Sunweb
8) Magnus Cort (Den) Astana Pro Team
9) Sonny Colbrelli (Ita) Bahrain-Merida
10) Jasper Stuyven (Bel) Trek-Segafredo
11) Michal Kwiatkowski (Pol) Team Sky
12) Matti Breschel (Den) EF-Drapac
13) Christophe Laporte (Fra) Cofidis
14) Sacha Modolo (Ita) EF-Drapac
15) Marco Canola (Ita) Nippo-Vini Fantini
16) Edvald Boasson Hagen (Nor) Dimension Data
17) Greg Van Avermaet (Bel) BMC
18) Nathan Haas (Aus) Katusha-Alpecin
19) Elia Viviani (Ita) Quick-Step Floors
20) Maximiliano Richeze (Arg) Quick-Step Floors
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07:18:43
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– Sito web ufficiale Milano-Sanremo


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Articolo a cura di Roberto Chiappa

Foto: © La Presse (Spada, Ferrari, Alpozzi) – © Bettini photo – © TDW Sport

3 commenti

  1. Mauro Di Fabrizio

    Semplicemente,
    un Vincenzo Nibali Straordinario!
    Grazie!

    Distinti Saluti,

    Mauro Di Fabrizio

    • Roberto Chiappa

      Eh si, veramente formidabile.
      Stante l’attuale livello dei professionisti, è impossibile vedere una fuga solitaria sulla Cipressa, e resta comunque difficilissimo vederla sul Poggio.
      Nibali è riuscito in una impresa che non sarà facile per nessuno ripetere in futuro.

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