Met Sine Thesis

Test di lungo periodo in ambito road, Mtb e urban cycling per il Sine Thesis, dotato di esoscheletro “Ice lite” che lo rende luminescente al buio. Straordinariamente ventilato, con imbottitura interna in gel, ha cinghietti rifrangenti e luce posteriore a led, rimovibile, che ne fanno un casco utilizzabile anche in ambito urbano.


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Il modello Sine Thesis figura nel catalogo MET Helmets fin dal 2010, segno della sua validità progettuale. Nel corso del tempo, il casco ha ricevuto importanti aggiornamenti tecnici e qualche piccolo ritocco estetico, che ne hanno fatto un prodotto molto versatile. Inizialmente concepito per l’utilizzo stradale in bici da corsa, il Sine Thesis attuale presenta caratteristiche tali da renderlo ideale anche per l’utilizzo offroad, dove per completarlo manca solo il frontino, e per l’ambito urbano delle city bike.

La novità principale 2016 del Sine Thesis è l’attributo “Nightlight”, che lo rende luminescente in presenza dell’oscurità, fosse anche una galleria. E’ l’unico casco al mondo che può vantare una calotta iniettata di materiale fosforescente, cui si aggiungono gli adesivi esterni e i cinghietti rifrangenti e il supporto posteriore di regolazione della ritenzione, fosforescente anch’esso. L’esoscheletro “Ice lite” e gli altri elementi fluorescenti assorbono la luce diurna e la restituiscono al buio, rendendo ben visibile il casco e aumentando così moltissimo la sicurezza passiva di chi lo indossa.

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Il procedimento costruttivo del Sine Thesis è di tipo “in moulding”, ormai denominatore comune ai caschi di alto livello. La calotta esterna in policarbonato è applicata a caldo alla componente interna in polistirene espanso ad alta densità, in modo da rendere il casco più resistente all’urto, poiché le forze derivanti da un eventuale impatto vengono dissipate lungo l’intera struttura.

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La chiusura del sottogola avviene mediante la classica fibbia in PVC anti-scalzamento, con serraggio a clip. I cinghietti di ritenzione “Airlite”, dotati di banda rifrangente, sono più aerodinamici e leggeri del 15% rispetto allo standard comunemente impiegato.

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La calotta “Ice lite” è progettata per offrire non solo la luminescenza, ma anche la massima ventilazione. Nel Sine Thesis si è badato al raffreddamento più che all’aerodinamica, e infatti le 20 ampie feritoie della calotta convogliano tutti i flussi di aria che incontrano, e grazie all’effetto Venturi consentono un eccellente ricambio d’aria.

Il sistema di ritenzione posteriore è il valido “Safe-T Advanced”, basato sulla culla basculante verticalmente su 4 posizioni, e sulla rotellina che stringe o allenta l’appoggio di 2 mm per ogni click. Un sistema bidimensionale semplice e furbo, che garantisce sempre la calzata ideale, comoda e soprattutto sicura.

Accessorio fornito di serie, la luce USB a 6 led, con illuminazione fissa o intermittente, perfettamente impermeabile, dotata di batteria al litio ricaricabile via cavetto USB (presente anch’esso nella confezione). Applicabile facilmente al supporto posteriore di ritenzione “Safe-T Advanced”, è visibile da una distanza di 500 metri e ha un sensore che la fa accendere e spegnere automaticamente al variare della intensità della luce. L’autonomia di funzionamento è di 4 ore in modalità lampeggiante e 2.5 ore in modalità luce fissa. Il suo peso è di soli 13 grammi.

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L’imbottitura interna è interamente costituita da inserti in morbido gel di silicone (uno che aderisce alla parte frontale e 8 più piccoli distribuiti nell’emisfero), la cui forma e disposizione vanno a minimizzare i punti di contatto con la testa, aumentandone in tal modo il raffreddamento. La superficie di contatto dell’imbottitura è pari al 20% della circonferenza cranica, valore difficilmente riscontrabile in altri caschi di pari livello.

Omologato EN 1078 per la normativa europea CE, il MET Sine Thesis è prodotto in due taglie, M (54-57 cm) e L (58-61 cm), e in tre colorazioni diverse. Il prezzo indicativo di listino è di 225 euro, che comprende anche la sacca portacasco in neoprene, oltre alla luce USB 6 led.

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La sacca portacasco in neoprene e la luce posteriore a led

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Graduatoria
Ogni prodotto sottoposto al nostro test riceve un giudizio sui vari aspetti funzionali oggettivamente determinabili. Estetica e prezzo non vengono considerati, in quanto ritenuti parametri frutto di valutazioni strettamente soggettive.
Questa la nostra scala dei valori.

Identikit
In ordine alfabetico le principali caratteristiche, con la nostra valutazione scaturita dalla prova.

• Comfort
Star5
• Facilità di manutenzione (pulizia, ecc)
Star6
• Finiture
Star7
• Imbottitura interna I (morbidezza)
Star5
• Imbottitura interna II (smaltimento sudore)
Star6
• Regolazioni I (facilità di esecuzione)
Star7
• Regolazioni II (capacità di mantenimento)
Star7
• Ventilazione
Star7

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La Prova a tutto campo
La nostra prova del casco Sine Thesis è stata condotta dai primi giorni di Marzo a oggi, con temperature primaverili di circa 18° C e, ultimamente, molto più calde, fino ai +32° C. La taglia “M” avuta in prova ha fatto segnare un peso di 275 grammi, accettabile ma non a livello dei caschi professionali, categoria cui peraltro il Sine Thesis non appartiene, essendo un prodotto molto più versatile, adatto a soddisfare molteplici esigenze.

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Le finiture del Sine Thesis sono encomiabili, curate nei più piccoli particolari, come è giusto che sia per un prodotto interamente “Made in Italy”.

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Le regolazioni dei cinghietti e del girotesta sono tipiche dei caschi Met di alta gamma, si effettuano con grande facilità e non perdono il set-up impostato. La banda riflettente presente sui cinghietti li rende meno soffici rispetto agli altri caschi Met, ma la calzata risulta sufficientemente comoda.

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Efficace e apprezzabile il sistema di ritenzione “Safe-T Advanced”, che offre ampie possibilità di regolazione sia in altezza sia in profondità. La rotellina posteriore è azionabile anche mentre si pedala e può essere facilmente gestita con i guanti lunghi.

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I punti di appoggio interno del casco sono ridotti al minimo indispensabile, ben al di sotto della media di altri caschi. Tutti realizzati in morbido gel anallergico, perfettamente lavabile, rendono molto piacevole la calzata, ma la striscia frontale in gel tende a premere eccessivamente, e nell’utilizzo prolungato può recare fastidio, costringendo a muovere il casco per alleviare le pressione. In compenso, proprio la striscia frontale in gel non si impregna di sudore e ne convoglia le gocce verso l’esterno, nella zona temporale, impedendo lo scorrimento sul viso e sugli occhiali. Un valore aggiunto che si fa apprezzare durante le ascese a bassa velocità, con temperature elevate.

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La ventilazione interna del Sine Thesis è formidabile, in assoluto tra le migliori che si possano desiderare. Il flusso d’aria viene convogliato su tutta la superficie cranica, raffreddandola perfettamente e facendo evaporare istantaneamente il sudore. La calotta è disegnata per penetrare l’aria, per cui non si hanno i benefici aerodinamici peculiari dei caschi MET Manta e Rivale, da noi provati qualche mese addietro. Con il Sine Thesis, a velocità superiori ai 45 km/h occorre contrastare la forza di trascinamento dell’aria opponendo una certa resistenza con il capo, perché si percepisce nettamente il “drag” che si crea a fronte di un oggetto avente questa forma. Note positive, oltre alla ventilazione, la modesta presenza di turbolenze alle alte velocità e il numero elevato di feritoie presenti sulla calotta, 20 in totale, la cui forma offre la possibilità di alloggiare qualunque tipo di occhiale.

La nostra prova, effettuata in tre diversi contesti ciclistici, ha fornito ottimi riscontri circa la duttilità d’impiego del Sine Thesis. In bici da corsa se ne apprezza la mirabolante ventilazione e lo scorrimento del sudore ai lati della fronte, a scapito però dei benefici aerodinamici alle alte velocità. Positivo l’effetto luminescente della calotta quando si percorrono zone buie, come le gallerie, o si pedala nell’oscurità.

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In Mountain bike, dove l’aerodinamica ricopre una importanza marginale, emergono i pregi della ventilazione sopra citati, con qualche piccolo fastidio in più per la pressione della striscia frontale in gel, percepita maggiormente a causa delle asperità del terreno che provocano scuotimenti del casco. Ma il vantaggio è ritrovarsi le gocce di sudore ai lati del viso anziché sugli occhiali.

Per l’Urban cycling, il Sine Thesis è risultato adattissimo, grazie alla ventilazione, alla luminescenza e alla luce posteriore a led che aumenta la sicurezza passiva.

– Sito web MET Helmets


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La luce a led si ricarica mediante cavetto mini-USB, in dotazione nel corredo di serie del casco

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Articolo a cura di Roberto Chiappa

Foto: © Tech-Cycling (Roberto Chiappa, Sergio Doria) – © MET Helmets
Video: © MET Helmets

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