MET Drone Wide Body, dominatore del tempo

Per le prove a cronometro e per la pista, i team professionistici Dimension Data e UAE Abu Dhabi si affidano alle prestazioni aerodinamiche del casco MET Drone Wide Body, che consente di risparmiare secondi decisivi per la vittoria, a patto di mantenere la corretta posizione del corpo.


Nelle competizioni ciclistiche, il confine tra vittoria e sconfitta può essere questione di pochissimi secondi. Nelle prove contro il tempo, questo esiguo margine può cambiare il risultato di un Grande Giro. Ne sa qualcosa Ryder Hesjedal, che nel 2012 riuscì a recuperare più di 30” nella prova a cronometro al leader Joaquim “Purito” Rodriguez, conquistando la Maglia Rosa.

L’aerodinamica è un fattore essenziale per gli ingegneri e i disegnatori dei caschi, chiamati a realizzare prodotti che risultino performanti in tal senso. Il casco MET Drone Wide Body è nato proprio per questa necessità. Nello studio dell’aerodinamica, l’insieme ciclista, bici e casco deve essere considerato come un tutt’uno funzionale al sistema. Maggiore è la velocità, maggiore la resistenza dell’aria. Il corretto posizionamento dell’atleta è fondamentale per vincere questa resistenza.

I tecnici MET e il Team Dimension Data hanno svolto test congiunti nel velodromo di Valencia per stabilire quale fosse la posizione in sella più efficiente in termini aerodinamici. Le biciclette utilizzate erano quelle della squadra per le prove contro il tempo, cioè le Cervélo P5, equipaggiate con ruote e piega manubrio aero Enve, guarnitura Rotor e gruppo trasmissione Shimano Dura-Ace Di2.

La migliore posizione da assumere in sella non è semplice come potrebbe sembrare. Spalle rilassate, collo allungato, coda del casco tra le scapole, busto parallelo al terreno e testa protesa in avanti. In questa posizione, il casco diventa parte del sistema in movimento, convogliando l’aria sopra le spalle e consentendo performance ideali per le prove a cronometro.

I test nel velodromo di Valencia sono stato condotti con l’aiuto della telemetria, metodologia sempre più in voga anche nel ciclismo. Ogni modifica al set-up della bici o alla posizione in sella veniva analizzata e valutata durante decine di giri a velocità costante, selezionando poi i giri ritenuti più significativi nell’ottica prestazionale. L’analisi dei dati raccolti è di fondamentale aiuto ai professionisti, che possono adeguare la loro posizione e il set-up della bici per raggiungere l’ottimale configurazione del sistema uomo+macchina.


– Sito web MET Helmets


Articolo a cura di Roberto Chiappa

Foto e Video: © MET Helmets

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