La Redazione

Two-guys team, potremmo dire. Comico e spalla, direttore e vice, capitano e gregario. Ruoli che si alternano, l’idea dell’uno concretizzata dall’altro. E viceversa.
Artigiani dell’informazione. Eccoci qui… Lavoro di qualità, più che di quantità. Quella sta crescendo di buon passo, con la tessitura della rete di collaboratori. Pochi, forse, ma tutti buoni.

Roberto Chiappa

Direttore Sportivo FCI di 3° livello. Giornalista, tester, reporter e fotografo di pluriennale esperienza, nella quale spiccano i due Forum di bici più conosciuti d’Italia (MTB-Forum e BDC-Forum, ora MTB-Mag e BDC-Mag), e la rivista CICLISMO.
Ciclista praticante da sempre, mountain biker dal 1992, agonista categoria FCI Master 6, incline alle lunghe marathon sia su strada sia in MTB (specialmente all’estero), percorrenza annua 9.000 km circa, buona parte dei quali in sella alla Mountainbike.

Luca Perlo

Professionista innamorato del web, appassionato di nuove tecnologie, di video editing e di fotografia.
Ciclista di lungo corso, dal triciclo alla bici con le rotelline laterali, dalla bici da corsa alla mountain bike, triathleta esordiente, agonista categoria FCI Master 4 con una predisposizione per le gare XC veloci e tecniche, ma anche per le lunghe uscite in compagnia.
Percorrenza annua 4.000 km circa.


—— COLLABORATORI ——

Sergio Doria

Sergio Doria

Sergio Doria

Fotografo, tester, writer, collabora con Tech-Cycling dall’inizio del 2015.
Appartenente alla ristretta cerchia dei ”Cingles du Mont Ventoux”, i Pazzi del Mont Ventoux, cioè coloro che riescono a scalarlo da tutti i tre versanti nell’arco di 24 ore. Sergio ne ha impiegate meno di 12 (brevetto n.1675 conseguito nel 2006).
Amante della bici a 360°, la sua passione ciclistica nasce alla fine degli anni ‘80 con le prime Mtb e si estende poi alle altre specialità. Predilige le lunghe distanze e la multi-disciplina, partecipando a gare dalle caratteristiche opposte, dalle granfondo su strada alle marathon downhill (in Francia). Un passato lavorativo dove si occupava di caratterizzazione dinamica di strutture complesse (prove di vibrazione) e analisi modale sperimentale – per il settore telecomunicazioni e per quello aerospaziale, oltre alle aviazioni militari di alcuni paesi europei – gli fornisce le competenze necessarie per valutare le componenti di rigidità, flessione e torsione durante i test orientati al mondo della bicicletta. Ha collaborato con la redazione di Mountain biking Italia come fotografo, tester e marketing manager scrivendo anche reportage di viaggio. Oggi, lavoro permettendo, percorre 6-7mila km all’anno su qualsiasi tipo di bici. Quando non pedala per i test ama percorrere i sentieri di Montevecchia con la sua bici da ciclocross arancio, se siete della zona non potete non averlo notato almeno una volta.
Affermato fotografo professionista, le sue immagini sono state pubblicate da Playboy Italia, Mountain Biking, Visto, la Gazzetta dello Sport, Il Giorno, ViviLombardia, viviturismo.it e dai principali siti italiani di Football americano (è tra i fondatori dei Daemons Cernusco).

Rebecca Gariboldi

Rebecca Gariboldi

Rebecca pratica ciclismo agonistico dall’età di 5 anni, anche se le rotelle le ha tolte quando ne aveva 3. Oggi ha 21 anni e la sua dieta è rimasta sempre quella: pane (gluten-free) e bicicletta. Nulla è cambiato da quel giorno: ha ancora la stessa passione e voglia di andare sempre più veloce in sella alla sua bicicletta, che si tratti di mtb, cyclocross o strada.

Dopo essersi laureata campionessa italiana di cyclocross nella categoria juniores, ha ottenuto ottimi risultati anche in campo internazionale e nel 2018 ha vestito la maglia azzurra al campionato del mondo di Valkenburg, classificandosi 15esima.

Il suo sogno è quello di competere nel fango belga con la sua bici da cyclocross e riuscire a lavorare nel mondo del ciclismo dopo aver completato gli studi universitari nella facoltà di Marketing e Comunicazione.



Susanna Giordani

Susanna Giordani

Susanna Giordani

Ho sempre avuto la passione per la scrittura e fin da piccola ho iniziato a scrivere brevi romanzi, frutto della mia fantasia e dei libri che leggevo, che mi davano spunti per le mie storie. Per questo ho scelto come percorso universitario “Scienze della Comunicazione”, approfondendo aspetti per me molto interessanti. Nel frattempo non ho mai smesso di scrivere, collaborando per alcuni giornali locali e riviste, ed è nata in me la passione per il settore della moda, affascinante e allo stesso tempo stimolante. Quindi, coniugare le mie diverse passioni, la scrittura, la moda e il mondo del web, è stato il passo successivo e naturale. Al termine degli studi universitari ho infine trasformato queste mie passioni in un lavoro, divenendo una writer freelance.


 

Altri collaboratori: Federica Amelio, Stella D.C., Mauro Di Fabrizio, David Di Segni, Jasmine Dotti, Matteo Ghirardo, Franco Ricci, Sauro Scagliarini, Paolo Zanotta.


22 commenti

  1. Federico Celeghini

    Grandi Roberto……. e Luca.

    Complimenti per l’inizio.

    • Roberto Chiappa

      Ciao Fede,
      grazie 1000 per i complimenti, fanno sempre piacere e ci spronano a migliorare ulteriormente.
      Continua a seguirci, siamo a disposizione per qualsiasi richiesta di argomenti specifici.

  2. Che dire complimenti veri.
    Bravi un altro bel portale pieno di contenuti e news sempre interessanti per il nostro stupendo appassionato mondo a 2 ruote grasse o magre che siano.
    Cosa darei per portare sempre più conoscenza e passione di questo sport nelle scuole, trasmettendo soprattutto l’amore la passione e la determinazione che ci mettiamo nell’affrontare i nostri sentieri e strade.

    zioKikko (Mtb-Forum)

    • Roberto Chiappa

      Ti ringrazio, Federico.
      Si fa quel che si può. Ma se hai qualche argomento da proporre, lo pubblichiamo volentieri, il magazine è fatto apposta.
      A presto !!!

  3. Buongiorno Roberto e Luca,

    scrivo per segnalarVi una interessante opportunità per arricchire il vostro interessante sito:

    aprire una nuova sezione dedicata alle recumbent bike (biciclette reclinate) o più in generale agli Human Powered Vehicles (veicoli a propulsione umana) tecnologia che da qualche anno si sta facendo strada anche in Italia.

    Abbiamo preparato una serie di articoli tecnici da pubblicare con cadenza mensile, per promuovere le biciclette reclinate, spiegarne le caratteristiche e i vantaggi

    A titolo di esempio vi segnalo alcuni siti che hanno già pubblicato i nostri articoli:

    http://www.bicinews.net/category/biciclette/biciclette-reclinate/
    http://besport.org/sportmedicina/human-powered-vehicles.htm
    http://fiab-onlus.it/bici/notizie/notizie-varie/veicoli-a-propulsione-umana.html
    http://slyway.wordpress.com/
    https://www.facebook.com/SlywayRecumbents

    Stefano
    Slyway Projects Srl
    333.821.4511

    • Roberto Chiappa

      Ciao Stefano,
      ti ringraziamo per l’opportunità, che siamo lieti di cogliere per allargare i nostri orizzonti.
      Scrivici pure sulla nostra casella e-mail redazionale, così valutiamo più approfonditamente le cosa.
      A presto !!

  4. Salve a tutti,

    dato che abbiamo ricevuto i vostri complimenti in merito alla nostra pieghevole elettrica Mobiky su Facebook, mi piacerebbe entrare in contatto con voi e mostrarvi tutti i modelli che Solex sta attualmente lanciando…

  5. Buonasera, mi chiamo Angela Sirago e mi sto occupando dell’ufficio stampa della campagna di sensibilizzazione sulla emofilia Miles for Haemophilia che è partita in Italia il 15 maggio. Il nostro testimonial è sempre Alex Dowsett. L’obiettivo è quello di arrivare a 4000 km attraverso la condivisione dei km percorsi con lo sport e condivisi sui profili social con l’hashtag #kmxemofilia. Posso inviarvi il comunicato? a quale indirizzo?

    Grazie mille
    Angela

    • Roberto Chiappa

      Ciao Angela,
      perdonaci se rispondiamo solo ora al tuo commento.
      Puoi inviare tutto ciò che desideri all’indirizzo redazione@tech-cycling.it
      Grazie per il contatto, buon proseguimento e un augurio per tutto.

      • Grazie mille!Vi ho rimandato tutto stamattina. Spero riusciate a dare notizia della nostra iniziativa.

        A presto
        Angela

        • Roberto Chiappa

          Ciao Angela,
          abbiamo visto il materiale che hai inviato, sicuramente lo pubblicheremo perchè si tratta di una lodevolissima iniziativa che merita il plauso e l’aiuto di tutti noi.
          Appena avremo un attimo di tregua con il Giro d’Italia, lo pubblicheremo.
          Seguiteci anche su Facebook e Twitter, con l’evidenza di tutti i nostri articoli.
          A risentirci presto !!

  6. Salve , volevo sapere a chi bisogna scrivere o rivolgersi per il progetto del Team Granfondo Alpecin ?
    Avete indirizzi o modalità da passarmi ? Grazie mille

    • Roberto Chiappa

      Ciao Simone,
      per il 2017 il Team è già formato, come avrai letto dal nostro articolo.
      Però c’è sicuramente posto per il 2018.
      Tieni d’occhio il sito ufficiale http://www.team.alpecin.de, a fine stagione si riaprirà la ricerca di nuovi atleti per la squadra.
      Il loro indirizzo e-mail è info@teamalpecin.de.
      Per qualsiasi altro approfondimento, restiamo a disposizione.
      Sportivi saluti, e un augurio di buone pedalate !!

  7. non ricevo più le notizie dal marzo 2017, potete ripristinare la comunicazione? Grazie. Valerio Fustini.

    • Ciao Valerio,
      sei mesi senza ricevere la nostra newsletter?? Non sia mai !!
      Inseriamo il tuo indirizzo e-mail nel nostro Database, così da questa sera tornerai a ricevere le news.
      Assicurati però che la nostra mail non finisca all’interno del tuo contenitore di “spam”.
      Sportivi saluti, e un augurio di buone pedalate !!

  8. GABRIO SPAPPERI

    Debbo segnalarvi che la vostra Bici da Bersagliere, pur bella, non è un modello 1913 (che fra l’altro non esiste, al più Mod.12), ma un modello 1925-34. Inoltre essendo un modello fatto per la guerra, non debbono esistere parti cromate per evitare luccichii che possano farti individuare dal nemico, ma tutto deve essere verniciato con vernice a bassa visibilità, per di più opaca

    • Roberto Chiappa

      Gentile Gabrio,
      ti ringraziamo per la doverosa precisazione, che arricchisce le informazioni relative a un veicolo storico e affascinante come la Bici da Bersagliere.
      Sinceri saluti, e grazie ancora per il tuo intervento.

  9. gianfranco di pretoro

    GIANFRANCO DI PRETORO
    Federazione Ciclistica Italiana Lazio
    Responsabile Piste Ciclabili e Sicurezza Roma. 24 Febbraio 2021

    Ill.mo Presidente della Repubblica Italiana
    Prof.SERGIO MATTARELLA

    Ill.mo Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana
    Prof.Dott. MARIO DRAGHI

    Per conoscenza:
    Ministero delle Infrastrutture e Trasporti
    Ministero dell’Ambiente
    Commissione VIII e IX della Camera dei Deputati
    Regioni e Comuni tutti.

    Lettera Aperta

    LA SICUREZZA DEL CICLISTA “FUORI CITTA” NON E’UN OPTIONAL
    Signor Presidente della Repubblica,Signor Capo del Governo Italiano,in un momento cosi’ difficile per il mondo intero,trasmetterVi il lamento di tanti cicloturisti e cicloagonisti che ogni giorno pedalano “FUORI DELLE AREE URBANE”, puo’ sembrare inopportuno ma siamo tanto stanchi di pedalare con la paura per la sopraffazione dei motorizzati.
    La nostra unica colpa è quella di seguire la passione per la bicicletta !
    Ben vengano le ciclovie separate dalla viabilita’ ordinaria(Foto 1) ma i notevoli costi di realizzazione e di esercizio, impediscono la loro diffusione capillare,spesso lontane dalle citta’ e non adatte agli allenamenti specifici dei nostri tesserati agonisti.
    Con la legge n.144 del 1999 si è definito il Piano Nazionale della Sicurezza Stradale (in sintonia con la Commissione Europea)con l’obiettivo di ridurre il numero dei decessi e delle lesioni gravi.In effetti,secondo i dati Aci-Istat 2019 sono diminuiti gli incidenti,i morti,i feriti per quasi tutti gli utenti della strada meno che per i motociclisti( deceduti +1,6%) ed i CICLISTI,addirittura + 15%.
    I 534 CICLISTI morti(Aci-Istat 2019) dovrebbero far sobbalzare le autorita’ interessate alla mobilita’,invece, si fa’ poco per diffondere la cultura del rispetto verso di noi.
    E’ sacrosanto impegnarsi per una mobilita’ alternativa nelle citta’ ma non si possono trascurare le strade “FUORI CITTA’” pedalate per turismo e per gli allenamenti agonistici da un gran numero di cittadini.Nell’area metropolitana di Roma,i ciclisti morti nel 2016,rappresentano con il 7% ,la terza categoria dopo gli automobilisti e motociclisti.
    Ci tremano ancora le gambe ripensando alla strage sulla SS 18, in localita’ Marinella a Sant’Eufemia di Lamezia Terme:8 ciclisti morti,famiglie distrutte in un attimo da un giovane drogato alla Cannabis (Foto 2-giorno 5 12 2010 ore 9).
    Onorevoli,noi cicloagonisti e cicloturisti non siamo diversi da quelli urbani,siamo gli stessi che durante la settimana vanno a scuola,al lavoro,ai convegni o al supermercato,in bicicletta.
    Il Piano Nazionale della Sicurezza Stradale non deve riguardare solo l’abitacolo degli automezzi,il tipo di guard rail o le utenze deboli nelle aree urbane ma tutti gli utenti della strada .
    Noi cicloamatori,uscendo dalla citta’,percepiamo concretamente di essere di troppo(Foto 3),in balia di tutti solo perche’ le Amministrazioni comunali non progettano le corsie ciclabili verso il mare,i monti,il lago.Una vergogna, se pensiamo all’attenzione delle citta’ olandesi verso di noi(Foto 4).
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    COSA CHIEDIAMO ?
    Il riconoscimento al ciclista del suo spazio ben visibile sulla strade che conducono alle mete turistiche piu’ appetibili.
    Semplicemente ,una corsia disegnata a terra con il logo della bici(Foto 5),talvolta colorata nel suo interno(Foto 6) e ben lisciata(Foto 7).
    Costa pochissimo,responsabilizza inequivocabilmente il motorizzato in caso di contatto con il ciclista e facilita la realizzazione della fitta rete ciclabile.
    In Olanda,questo tipo di corsia ciclabile,è molto comune nelle strade strette anche 7 metri perche’ la loro legge(Art.185 ) prevede che PUO’ ESSERE INVASA SOLO QUANDO NON E’ PRESENTE IL CICLISTA NEL SUO INTERNO (Foto 8).Ecco perche’ tale infrastruttura non determina rallentamenti alla circolazione.
    La corsia ciclabile diventa un vero salvavita contro la distrazione del motorizzato se la si evidenzia esternamente con la “Banda Rumorosa e catarifrangente”(Foto 9-10).
    Naturalmente,la predetta corsia ciclabile,dovra’ essere inserita nel Codice della Strada.
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    Oggi,il nostro CdS obbliga i ciclisti a tenere la destra(Art.143) ed a pedalare in fila indiana(art.182) ovvero nell’inferno(Foto 11),in mezzo a buche e trabocchetti di ogni genere.Forse,la bike lane proposta,se ben lisciata,migliorera’,sicuramente,la nostra sicurezza.
    Riconoscere al ciclista il “suo spazio su tutte le strade” è la concreta riabilitazione di questo utente in nome del diritto di uguaglianza ispirato al concetto di Safe System,della responsabilita’ condivisa.Finalmente,potremmo dire:la strada è di tutti!
    Poi c’è la sicurezza del ciclista,utente debole per eccellenza.Dobbiamo lavorare ancora molto anche se,con lo spazio dedicato su tutte le strade,il passo piu’ importante è stato fatto.
    Di seguito,ci permettiamo di aggiungere, alcune proposte per la nostra sicurezza :

    1 Intensificare le Campagne di Pubblicita’ Progresso destando l’attenzione dei motorizzati verso il ciclista(sorpassarlo a distanza(Foto12) ,fare attenzione quando si apre lo sportello auto ecc.).
    2 Aumentare i controlli di chi usa in modo improprio il telefono cellulare durante la guida(Art.173 Cds).Quali sono le vittime sacrificali di questa particolare pandemia?Naturalmente i ciclisti ed i pedoni quando attraversano la strada.Le forze dell’ordine dovrebbero avvalersi delle nuove tecnologie come l’Autovelox anti-cellulare(Foto 13),una sorta di telecamera che fotografa il conducente e la targa del mezzo.In nostro aiuto,in caso di distrazione del motorizzato,potrebbe essere inserito nell’auto (obbligatorio entro il 2022), il radar a corto raggio (tipo Continental Right-Turn Assist-Euro NCAP(Foto).
    3 Usare il sistema Tudor SICVE anche fuori delle autostrade per controllare il superamento dei limiti di velocita’(Art.142 CdS).Tante strade nazionali,provinciali ne avrebbero proprio bisogno per tratti di 10-25 km.Gli altri sistemi sono intercettabili.I motorizzati rallentano in loco e poi vanno come fulmini.
    4 Coinvolgere il medico di famiglia per certificare lo stato di salute del motorizzato in occasione del conseguimento e del rinnovo della patente di guida.Noi ciclisti siamo in balia di persone aggressive,depresse,euforiche,frettolose,malate ecc. che solo il medico di famiglia conosce.Invece,in occasione del conseguimento-patente,il richiedente,autocertifica il suo stato fisico riempiendo un modulo pre-stampato. Le cause di tanti incidenti si vengono a conoscere solo dopo l’evento,circostanze imprecisate, che sarebbe stato meglio prevenire.
    5 Controllare la sosta selvaggia anche nelle strade metropolitane attraverso lo Street Control.Superare un mezzo in sosta vietata significa far esporre il ciclista all’investimento delle auto piu’ veloci provenienti dalla corsia del sorpasso.
    6 L’Educazione stradale ai giovani è un dovere sociale .Nell’uso della bicicletta c’è tutto quello che i giovani desiderano:divertirsi in equilibrio su due ruote,superarsi a velocita’,viaggiare e sognare mondi diversi.Le scuole,le associazioni ciclistiche,le famiglie ben pensanti, fanno del loro meglio nell’eta’ della fanciullezza(Foto 14) poi,con l’adolescenza,tutto si disperde.Poco sport,raramente agonistico e via,incapsulati nelle minicar,a fare i grandi.
    Peccato,perche’ l’attivita’ agonistica,con le sue regole,le sue gioie e dolori,avrebbe facilitato lo sviluppo fisico e psichico di tanti ragazzi.
    Perche’ non ripartire dai CICLODROMI nelle grandi citta’(Foto 15-16)?Questi impianti polivalenti con un circuito ciclistico asfaltato di 2.000 mt, chiusi al traffico motorizzato,sono la chiave di volta per entusiasmare i giovani annoiati delle periferie.
    Prof.Sergio Mattarella,Dott.Mario Draghi,Vi preghiamo di dare seguito alle nostre proposte trasmettendole alle Commissioni parlamentari,alle Regioni , per gli approfondimenti del caso.
    Naturalmente,i Comitati Regionali della Federazione Ciclistica Italiana,si metteranno a disposizione per ogni approfondimento in materia.
    Nel ringraziarVi per la disponibilita’ del Vostro prezioso tempo,invio distinti saluti.

    Gianfranco Di Pretoro
    Federazione Ciclistica Italiana Lazio
    Responsabile Piste Ciclabili e Sicurezza
    Ordine dei giornalisti di Roma n.164681
    Allegate n. 16 Foto

  10. Buongiorno vorrei poter acquistare due mozzi mavic per ruote Elite con pista frenante in alluminio. Ho visto una foto con 1000 km fatti con i mozzi che avete fatto voi, di color rosso, grazie saluti, aspetto vostra mail

    • Ciao Marco,
      perdona per il ritardo con cui rispondiamo, il tuo commento era stranamente terminato nello SPAM… 😯
      Probabilmente l’avrai già fatto, rivolgiti a un negoziante che tratti il marchio Mavic, oppure prova a cercarli e acquistarli online.
      Un saluto e un augurio di buone pedalate.

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