Kross Soil 2.0 EX, impressioni di guida

Breve “test ride” per la Kross Soil, da noi provata con allestimento 2.0 EX ed escursione aumentata a 140 mm. E’ una Trail bike da 27.5” con sfumature All mountain, facilissima da guidare, molto efficiente sullo sconnesso, sia in salita che in discesa, grazie al ben congegnato sistema ammortizzante RVS.


In occasione del “press camp” Kross, in Polonia, abbiamo avuto la possibilità di provare alcune mountain bike da Cross country, Trail, All mountain ed Enduro. Il cavallo di battaglia della scuderia Kross per il Trail biking biammortizzato è sicuramente la Soil, proposta in quattro allestimenti con il medesimo telaio, differenti solo per la componentistica. Noi siamo saliti sulla versione 2.0 EX, con componenti più pregiati della 2.0 e dell’entry level 1.0, ma inferiori a quelli della più sofisticata 3.0.

Il telaio della Soil è in lega di alluminio “super lite” 7046 T6 a triplo spessore, sottoposto a speciale trattamento termico. Rinforzato nei punti critici, con foderi posteriori asimmetrici e capriata sul lato sinistro, è un telaio molto rigido, resistente ma leggero.

Il cinematismo della sospensione posteriore è basato sul sistema RVS (Revo Virtual Suspension), studiato da Kross e basato sul punto virtuale di rotazione, geometricamente perfetto. La sospensione, comprimendosi, cambia di fatto il proprio fulcro di rotazione. Il punto virtuale le permette di funzionare indipendentemente dalla forza esercitata sui pedali e da quella frenante, eliminando il cosiddetto “pedal kickback” e massimizzando il rendimento della ciclistica in ogni circostanza.

La bielletta inferiore di ancoraggio del monoammortizzatore è sostituibile, permettendo alla Soil di trasformare la propria geometria da Trail bike, con escursione 130 mm, ad All Mountain, con escursione 140 mm. Di serie è prevista la T-Trail da 333 mm di ampiezza, che setta gli angoli sterzo e sella a 68° e 76°. Optional la EX-Trail, da 344 mm, con angoli di 67° e 75°, dunque più aperti per una guida più aggressiva, da All mountain. Noi l’abbiamo provata con quest’ultima configurazione.

Di fatto il cinematismo presenta quattro snodi, due nella biella inferiore del carro e due in quella superiore del monoammortizzatore, eliminando la necessità di uno snodo sui forcellini del carro posteriore. La Soil 2.0 è fornita di serie con guarnitura monocorona, ma il telaio prevede comunque la staffa di fissaggio del deragliatore anteriore, presente infatti sulla più economica versione 1.0, dotata di guarnitura con doppia corona.


Scheda tecnica
Telaio: lega di alluminio “super lite” 7046 T6 a triplo spessore, tubo sterzo conico 1.5”-1.1/8”, movimento centrale PressFit, battuta posteriore 142 mm
Forcella: Rock Shox Pike RC Solo Air, escursione 140 mm, lock-out sullo stelo destro, cannotto forcella in alluminio tapered 1.5”-1.1/8”, asse passante 15×100 mm
Ammortizzatore posteriore: Rock Shox Monarch RT DebonoAir 190×51 mm, escursione ruota 130 mm
Serie sterzo: VP A45AC3 semi-integrata
Curva manubrio: Kross Racing Components, alluminio, diametro centrale 35 mm, larghezza 780 mm
Attacco manubrio: Kross Racing Components, alluminio, diametro conchiglia 35 mm, attacco forcella 1.1/8”, estensione 55 mm
Manopole: Kross, lunghezza 150 mm
Comandi e leve freno: Shimano XT SL-M8000 Trigger – 1×11 speed
Freni: Shimano XT BR-M8000, attacco pinza Postmount, rotori 180 mm, pastiglie metalliche
Cambio: Shimano XT RD-M8000 SGS Shadow+
Guarnitura: Shimano XT FC-M8000 32 denti, giro bulloni 96 mm, pedivelle 170 mm
Movimento centrale: Shimano BB MT-800-PA Press Fit
Pignoni: Shimano XT CS-M8000, 11 speed, scalati 11-46
Catena: Shimano CN-HG701, 11 speed
Reggisella: Rock Shox Reverb Stealth telescopico, diametro 30.9 mm, lunghezza 440×150 mm, comando remoto al manubrio
Sella: fi’zi:k WTB Volt Sport, carrello in CrMo
Ruote: DT Swiss M 1700 Spline Two 27.5” – mozzi con asse passante anteriore 15×100 mm, posteriore 12×142 mm
Coperture: WTB Trail Boss 27.5×2.4” TCS
Misure disponibili: S, M, L, XL (16”, 17”, 18.5”, 20”)
Prezzo di listino: 3.149 euro

La prova sul campo
Abbiamo provato una Kross Soil 2.0 EX in taglia “L”. Rispetto ai componenti di serie, la nostra aveva guarnitura Shimano Deore e monoammortizzatore Rock Shox Monarch R, cosa che comunque non ha inficiato le prestazioni. Terreno di collaudo gli umidi, freddi e infangati ma pur sempre molto divertenti single-track tra Polonia e Repubblica Ceca, perfettamente tabellati con le indicazioni del grado di difficoltà e mappe planimetriche collocate nei principali incroci.

Effettuata la taratura delle sospensioni, la Soil offre una ciclistica sincera, che mette immediatamente a proprio agio. Angoli aperti per guidare veloci sui fondi accidentati, orizzontale compatto per disporre della giusta maneggevolezza e reattività nel misto stretto. Una Trail bike facile da gestire in tutte le situazioni, con il solo ragionevole limite dell’escursione sospensioni, 130 mm di serie o 140 mm con la bielletta “EX-Trail”.

Straordinaria l’efficacia del sistema RVS. La sospensione posteriore rimane sempre attiva, la ruota segue dolcemente il profilo del terreno sia durante la spinta sui pedali sia in fase di frenata. Ne consegue una buonissima resa nel pedalato, dove la Soil dimostra ottime qualità, senza soffrire nemmeno durante gli scatti fuorisella o sui fondi particolarmente dissestati.

In discesa si conduce con naturalezza, la forcella incassa bene le asperità, dietro il sistema RVS si conferma eccellente, e la rigidità laterale e torsionale del telaio consente di seguire fedelmente le traiettorie impostate. Un mezzo veramente divertente e performante, una vera Trail bike che fa l’occhiolino alle bike da All mountain. E può dire la sua anche in alcune situazioni enduristiche particolarmente filanti e veloci, comunque distanti dalle contaminazioni downhill che si trovano in certe competizioni Enduro.


– Sito web Kross bike


Articolo a cura di Roberto Chiappa

Foto: © Piotr Staroń (www.staronphoto.com, courtesy of Kross bike) – © Roberto Chiappa (Tech-Cycling)

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