GIST Ares

Test di 4 mesi e consueta analisi tecnica per il casco Ares nella nuova colorazione 2017 arancio fluo. Estremamente confortevole e molto ventilato, utilizzabile in bici da corsa e in MTB, alla nostra prova ha confermato tutte le ottime qualità che lo hanno reso un “best seller” della Casa trevigiana GIST.


Il catalogo di caschi per ciclismo GIST propone attualmente 11 modelli in grado di soddisfare le esigenze di tutte le discipline. Bici da corsa, MTB, ciclocross, city-bike, caschi per giovanissimi… c’è davvero tutto. Il casco Ares oggetto della nostra prova non è una novità, lo si vede da un triennio in uso ai migliori atleti elite della mountain bike, tra i quali i campioni Leonardo Paez e Marzio Deho.

Nuova invece per il 2017 la colorazione arancio fluo, con inserti bianchi e neri. Tutti e tre i colori sono goffrati e donano al casco una estetica vivace e aggressiva. L’Ares è realizzato mediante tecnologia costruttiva “In-Mold”, nella quale la calotta esterna in policarbonato viene applicata direttamente a caldo, durante il processo di iniezione, nella componente interna di polistirene, creando così una struttura leggera, più rigida e più resistente agli urti, in grado di dissipare l’energia sprigionata da un eventuale impatto.

La ventilazione è demandata a 26 feritoie di varie dimensioni, strategicamente disposte lungo tutta la superficie della calotta in base al sistema “3D Air Technology”, che assicura l’effetto Venturi, con il flusso di aria fresca frontale e laterale in entrata, e il flusso di aria surriscaldata in uscita dai canali posteriori.

Nella calotta sono inseriti i supporti di ritenzione dei cinturini in nylon. Le fibbie di regolazione sono in polivinilcloruro (PVC), molto tenaci nella loro azione di serraggio. La chiusura sottogola è affidata al classico gancio a scatto, coadiuvato da una morbida protezione in tessuto anallergico.

L’imbottitura interna è costituita da cinque inserti in schiuma di poliuretano, lavabile, anallergico e antibatterico, che occupano buona parte della superficie della calotta, alla quale sono fissati tramite velcro. Gli inserti hanno spessore differenziato in base alle zone di pressione, e sono rivestiti in morbido vellutino tergi-sudore.

Nella parte frontale della calotta del casco si trova una retina anti-intrusione contro insetti e altri piccoli corpi estranei. La regolazione micrometrica del girotesta avviene tramite la rotellina posteriore rivestita in gomma, che consente un range di azione di 36 mm, gestiti da 18 “click”.

Omologato EN 1078 e 89/686/CEE per la normativa europea, il casco Ares è prodotto in Cina da “Wind Helmet Industries Ltd”, una delle maggiori realtà industriali nel campo dei caschi di ogni genere, terzista per importanti marchi come Shoei, Suomy, Met, Scott e Specialized.

Il casco Ares è disponibile in due taglie, S/M (52-58 cm) e L/XL (56-62 cm), con dieci varianti cromatiche diverse (bianco, blu, rosso, Italia, fucsia, dark opaco, dark lucido, nero, arancio fluo, verde fluo). Il peso per la taglia più grande, da noi rilevato, è di 290 grammi.
Il prezzo di listino è di 64 euro.

Tech-Cycling_product_rating

Graduatoria
Ogni prodotto sottoposto al nostro test riceve un giudizio sui vari aspetti funzionali oggettivamente determinabili. Estetica e prezzo non vengono considerati, in quanto ritenuti parametri frutto di valutazioni strettamente soggettive.
Questa la nostra scala dei valori.

Identikit
In ordine alfabetico le principali caratteristiche, con la nostra valutazione scaturita dalla prova.

• Comfort
• Facilità di manutenzione (pulizia, ecc)
• Finiture
• Imbottitura interna I (morbidezza)
• Imbottitura interna II (smaltimento sudore)
• Regolazioni I (facilità di esecuzione)
• Regolazioni II (capacità di mantenimento)
• Ventilazione
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La nostra prova
Abbiamo utilizzato il casco GIST Ares per 4 mesi, dai primi di Aprile fino a metà Agosto, indossandolo sia in bici da corsa sia in mountain bike, dalle afose pianure padane alle vette alpine e dolomitiche, con temperature comprese tra +9°C e +35°C.

Non lasciatevi condizionare dall’etichetta interna “Made in China”, questo casco è frutto di studi ingegneristici italiani ed è realizzato seguendo rigorosi protocolli, utilizzando materiali di prim’ordine. Le finiture sono di buon livello, con qualche piccola sbavatura nella verniciatura del bordo più interno della calotta. Per il resto, l’Ares non ha nulla da invidiare a caschi ben più costosi.

Il comfort dell’Ares appare immediatamente di alto livello. La morbida imbottitura interna ripartisce il peso su tutta la superficie della testa. Pur non essendo tra i caschi più leggeri in assoluto, e nemmeno tra quelli pensati per ottimizzare l’aerodinamica, l’Ares ha una conformazione tale da evitare fastidiose turbolenze esterne che possono inficiare la percezione uditiva. Le regolazioni dei cinghietti e del girotesta sono intuitive e non perdono il set-up impostato. Il registro posteriore è azionabile anche mentre si pedala e può essere facilmente gestito anche con i guanti lunghi.

La ventilazione interna dell’Ares è ottima anche alle basse velocità, tipiche del mountain biking o comunque dei tratti in salita. Il flusso d’aria viene convogliato su tutta la superficie cranica, e la feritoia anteriore contribuisce all’evaporazione del sudore nella problematica zona frontale, solitamente meno esposta ai flussi refrigeranti. Le gocce di sudore vengono assorbite e deviate ai lati dell’imbottitura, evitando di cadere su viso e occhi. Molto utile e funzionale la retina anteriore, che blocca l’intrusione di insetti, fango e detriti, ma che limita un eventuale alloggiamento delle astine degli occhiali.


– Sito web GIST Italia






Articolo a cura di Roberto Chiappa

Foto: © Tech-Cycling (Sergio Doria)

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