GEAX Pit Stop TNT Evo

Il “lattice dei miracoli”, o qualsiasi altro prodotto antiforatura, non è ancora stato inventato. Questo nuovo Pit Stop TNT Evo, che come recita la nomenclatura rappresenta una evoluzione del precedente omologo prodotto Geax, riesce comunque a fare il proprio lavoro – che è il minimo richiesto a un lattice – ma soprattutto ha la prerogativa di solidificare in tempi sufficientemente rapidi.
Testato per oltre un anno dal Marzo 2013, su mtb front prettamente XC o comunque più inclini alla pedalata in salita, ha fornito risultati soddisfacenti, sia su coperture tubeless native, sia su “TNT ready”, sia su pneumatici per camera d’aria ma trasformati in tubeless, sia all’interno delle camere d’aria stesse.
Vi starete chiedendo quanto senso possa avere inserire lattice antiforatura in una camera d’aria. Ne ha se si è soliti sostituire frequentemente pneumatico. In tal modo la camera d’aria può essere facilmente sgonfiata senza essere costretti a gettare via il lattice al suo interno, potendola in tal modo riutilizzare con un’altra copertura. Logicamente sono latticizzabili soltanto le camere d’aria provviste di valvola smontabile (Presta oppure Schraeder), le sole che consentano l’inserimento del beccuccio di una siringa – priva di ago – con il lattice.

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Pur essendo allo stato liquido, questo Geax Pit Stop TNT Evo presenta una certa viscosità che facilita la polimerizzazione, in particolar modo di quei pneumatici con carcassa ad alta densità di fili per pollice (TPI), solitamente più porosi e pertanto più difficili da sigillare rispetto ai tubeless nativi, nei quali prevale la percentuale di gomma rispetto a quella di tessuto in kevlar o nylon.
Geax consiglia di utilizzare 110 ml di lattice per coperture 26”x2.10-2.30, ma in realtà abbiamo visto che il quantitativo sufficiente per latticizzare correttamente è di circa 60-65 ml per pneumatico. Con un flacone da 500 ml si arriverebbe pertanto a latticizzare 8 pneumatici. Per le camere d’aria 26”x1.75-2.25 bastano invece 25-30 ml. Per pneumatici da 27.5” occorre una quantità di lattice superiore di circa il 10% rispetto a quelli da 26”, percentuale che sale al 20% per gli pneumatici da 29”.

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Tech-Cycling_product_rating

Graduatoria
Ogni prodotto sottoposto al nostro test riceve un giudizio sui vari aspetti funzionali oggettivamente determinabili. Estetica e prezzo non vengono considerati, in quanto ritenuti parametri frutto di valutazioni strettamente soggettive.
Questa la nostra scala dei valori.


Identikit

In ordine alfabetico le principali caratteristiche, con la nostra valutazione scaturita dalla prova sul campo.

– Azione sigillante dello pneumatico
Star5
– Capacità di riparare forature da chiodo
Star6
– Capacità di riparare forature da spine
Star7
– Capacità di riparare tagli fino a 5 mm nella zona centrale dello pneumatico
Star6
– Capacità di riparare tagli fino a 5 mm sulla spalla dello pneumatico
Star3
– Intervalli di rabbocco
Star5
– Mantenimento pressione di gonfiaggio dello pneumatico
Star5
– Velocità di polimerizzazione
Star6

La prova – pneumatici

Nel corso del test sono stati latticizzati i seguenti pneumatici:
• Geax Aka 27.5×2.2 (versione per camera)
• Geax Aka Pluma 26×1.8 (versione per camera)
• Geax Barro Mountain TNT 26×2.1
• Hutchinson Cobra Tubeless Light, 26×2.1
• Schwalbe Nobby Nic 26×2.25 (versione per camera)

La tenuta della pressione nel tempo è molto buona, a prescindere dalla sezione dello pneumatico. Ci si può dimenticare di rigonfiare gli pneumatici per oltre un mese, sempre che non si incorra in qualche foratura che determini un ovvio calo di pressione.
Stesso intervallo di tempo per gli eventuali rabbocchi di lattice, che dopo una trentina di giorni si presenta ancora discretamente liquido.
Nel periodo di utilizzo, di ben dodici mesi, il lattice ha riparato impeccabilmente e molto rapidamente una foratura da chiodo del diametro di circa 1 mm (tempo di riparazione e polimerizzazione completa del lattice inferiore a 30 secondi), un taglio di 4 mm nella zona centrale del battistrada del Nobby Nic e una miriade di forature dovute a spine (polimerizzazione di pochi secondi, dove rilevato). Tuttavia, nulla ha potuto contro lo squarcio di oltre 4 cm della spalla del Nobby Nic, pneumatico decisamente usurato, le cui tele hanno ceduto di schianto. La spalla dello pneumatico è solitamente la zona nevralgica, quella dove più difficilmente il lattice riesce nella propria opera salvifica. In questi casi occorre fortuna, il lattice garantisce una buona efficacia nella parte contrale dello pneumatico, meno invece quando i tagli e le forature si verificano nelle zone periferiche della carcassa.

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Il taglio nella parte centrale del battistrada e lo squarcio irrimediabile alla spalla

La prova – camere d’aria

Inserito nelle camere d’aria (provato con le Schwalbe SV14 Extra Light, 26×1.5-2.35 e 27.5×1.5-2.35), il lattice vulcanizza perfettamente l’interno della struttura, impedendo perdite di pressione anche per un paio di mesi (al momento non abbiamo provato durate maggiori).

GEAX Pit Stop TNT Evo - foto6

Nel medesimo intervallo di prova abbiamo registrato otto forature da spina e due forature da doppia pizzicatura di circa 2 mm per lato. Dato che per le camere d’aria non si nota alcuna fuoriuscita di lattice all’esterno, come nel caso degli pneumatici, ci si accorge delle forature quando si percepisce una diminuzione delle pressione degli pneumatici. Più raramente, solo sui cerchi non tubeless, si vede il lattice uscire dalle bussole del cerchio, in corrispondenza dei nipples. In questi casi è consigliabile continuare a pedalare finché la pressione non si stabilizza, segno che il lattice ha riparato il danno.

www.geax.com


Articolo e foto a cura di Roberto Chiappa

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